Sarà che, a invecchiare (purtroppo) senza troppo impegno e costanza, un po' di maturità riesce a sedimentarsi, sarà che non c'è il malefico piccione nel logo, ma quest'anno si è quasi neutralmente disposti nei confronti del FestArch Lab, il festival architetturale organizzato dai giovani architetti ternani.
E si vuole pertanto dare un contributo costruttivo alla rinascita architettonica di Terni.
A osservare le cose messe in piazza della Repubblica (che per fortuna non eguagliano il post-it gigante, alias coso giallo dell'anno scorso), ci si rende conto che quello che ci manca è uno spazio a gradoni, a mo' di scalette del duomo a PG, dove sedersi, chiacchierare e farsi la canonica birretta.
Delle strutture mobili, come quelle allestite, potrebbero essere perciò una buona soluzione per lo sviluppo del centro storico ternano. Nonché, fatto di fondamentale importanza, non si dimentichi che, quando ce se ne stufa, e le si vuole cambiare, sono anche molto pratiche per fare uno splendido falò.
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