28 novembre 2012

Memorie corte

Tra i più grossi vizi che abbiamo, come elettori italiani, è la memoria molto molto corta.
Ora, per esempio, capisco che Renzi, oltre a sollevare la canea per permettere anche a nuovi potenziali elettori di partecipare al secondo turno (che poi perché un potenziale elettore delle primarie, ben sapendo quali fossero le regole, non abbia voluto registrarsi e votare al primo turno, mentre lo voglia fare solo al ballottaggio, è abbastanza un mistero, se le sue motivazioni sono limpide), voglia cercare di intercettare un po' di elettorato di sinistra che ha votato Vendola, però è abbastanza poco credibile mentre, dichiarando la volontà di non allearsi con Casini, pare volersi presentare come l'alfiere di una coalizione più spostata a sinistra rispetto a Bersani. Porca miseria, non sono passate neanche tre settimane da quando nell'intervista ad Avvenire dichiarava testualmente "a me non interessano le alleanze né con Vendola, né con Casini. [...] Sì, il Pd di Renzi può correre e vincere da solo.", cui sono seguite altre amenità del peggior repertorio veltroniano su lui che porterebbe il PD da solo al 40%. Per carità, non condivido per niente la strategia di Bersani dell'accordo con l'UDC, e lo reputo un punto critico e dirimente di un'alleanza tra SEL e PD, però quanto meno tocca dare atto che il problema del con chi presentarsi alle elezioni e cercare di fare una maggioranza parlamentare se lo pone, contrariamente a quanto ha finora dichiarato Renzi (e uno che si candida a volere essere l'aspirante premier, senza neanche dire chiaramente quale idea di alleanza propone per le elezioni, un po' preoccupante lo è).
Peggio ancora, quando adesso Renzi vuole spacciarsi per l'antimontiano, quello che non lo vuole nel governo. Premesso che, in realtà, anche su questo le differenze con Bersani sono molto sfumate, lui che ha sempre dichiarato il totale appoggio all'agenda Monti? Che il 9 novembre, anche qui meno di tre settimane fa, espressamente non escudeva ministri montiani nel suo ipotetico governo, e a inizio di settembre pare (mai smentito) addirittura ragionasse di lasciare, in caso di vittoria, il posto allo stesso Monti?
Tanto per togliersi un sassolino. E' facile parlare di abolizione del finanziamento pubblico, quando solo in una città come Terni hai i soldi per due gazebo, per affittare un immobile commerciale di due vetrine in centro come sede del comitato elettorale, per pagare addette al volantinaggio e dare un'indennità ai rappresentanti di lista. Altro che tetto dei 200mila €.

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