26 dicembre 2012

Nota politica di fine anno: Monti, primarie dei candidati e Ingroia (nonché Alfonso Gianni)

Un po' incalzato da questi giorni di festa prima della partenza, cerchiamo di fare un po' il punto sulla situazione in modo alquanto sommario, rimandando ancora una volta un'analisi più approfondita su SEL.

Monti in campo? Ancora parrebbe non avere preso una decisione definitiva, ma di partenza francamente non mi aspettavo l'annuncio da parte di Monti della disponibilità a guidare una coalizione per le elezioni: mi pareva molto più facile e probabile che restasse alla finestra, pronto ad assumere l'incarico nell'ipotesi non certo improbabile di stallo in Parlamento alla testa di una rinnovata coalizione di larghe intese, o in "subordine" la presidenza della Repubblica, a svolgere un ruolo di tutore. Se accetta di guidare una coalizione centrista alle elezioni, al di là del non particolare buon gusto di fare campagna elettorale contro forze politiche che l'hanno appoggiato in questi mesi anche contro i propri interessi politici, il rischio appare evidente, che è improbabile sia la vittoria elettorale, sia la possibilità del Quirinale, vestiti i panni di parte; si potrebbe spiegare, a pensare male, solo forse con un disegno, con la complicità di molti democratici, per fare le scarpe a SEL e all'ala sinistra del PD, al fine di permettere a UDC e compagnia di raggiungere un risultato elettorale tale da poterli sostituire con un mezzo ribaltone dopo il voto, nel caso sollevino troppe "difficoltà". Comunque, globalmente in sé non è una cattiva notizia un impegno diretto di Monti, aiuta indubbiamente a fare chiarezza, e dovrebbe (il condizionale è d'obbligo) costringere il PD e Bersani a prendere posizione su molte cose, piuttosto dirimenti.
Primarie per i candidati di SEL e PD L'idea è certamente buona in linea di principio, nella pratica lascia invece non pochi dubbi. Organizzativi, che è una cosa immancabilmente, dati i tempi ristrettissimi, abborracciata e frettolosa. Dopodiché, specie per un partito piccolo e con poca visibilità come SEL, c'è da dubitare sull'utilità e sul riscontro popolare di una consultazione aperte cui, al di là delle date, in pochi parteciperanno, che si ha sì la possibilità di scegliere i propri candidati, ma tra persone oggettivamente (al di là delle qualità) sconosciute ai più. In fin dei conti, primarie del genere rappresentano un fallimento del funzionamento di un partito, che non è più in grado, attraverso i propri iscritti e gli organismi dirigenti in successione, di riuscire a interpretare e rappresentare al proprio interno, attraverso una scelta condivisa dei propri candidati, le proprie idee e gli interessi dei gruppi sociali di riferimento.
Ingroia Aspettando di vedere come il Quarto Polo (più verosimilmente quinto) voglia provare a orientarsi, tra la miriade di aspettative prospettive e interessi differenti dei vari soggetti promotori (nell'improbabilità di fare in due mesi ciò che la sinistra italiana aspetta da anni), beh, l'ennesimo magistrato politicante ce lo si poteva risparmiare.

Auguri a tutti.

PS Mentre si  scriveva, si è appreso dell'addio di Alfonso Gianni a SEL. La cosa amareggia non poco, specie dovendo riconoscere, pur non condividendo assolutamente la strada politica oggi intrapresa, la giustezza e la criticità di gran parte dei motivi di dissenso che in questi mesi lo hanno portato a maturare questa scelta.

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