le fuggenti orde nazi-fasciste
abbandonavano Terni
Entravano nella Città martoriata
le prime formazioni partigiane.
L'ultimo sangue generoso di martiri nostri
arrossava
le spallette di Ponte Garibaldi
Questo marmo
scolpito nel decennale della liberazione
ricorda le ore dell'eroismo e del sacrificio
Perché
non sia spenta la fiamma miracolosa
della Resistenza
e la presenza vigile dei morti gloriosi
insegni
che libertà, pace, progresso sociale
sono indissolubilmente legati all'unità morale
delle forze vive della Patria
Terni, 13 Giugno 1954, primo decennale della Liberazione.
E oggi, 69 anni dopo, siamo ancora qui a tenere vivo il ricordo e a rinnovare l'impegno di chi tanto ha dato per una Terni e un'Italia rinnovata.
(e a fare l'agit-prop, che gusto, dopo avere fatto diffondere per tutto il web le parole con cui Vasco Gigli, vice-comandante della Brigata Garibaldina "Antonio Gramsci", concludeva il ricordo della Liberazione: "Con
la liberazione di Terni una tappa fondamentale era stata raggiunta,
eravamo in Città, l'avevamo liberata dal terrore instaurato dai tedeschi
e dai fascisti. Quel giorno, il 13 giugno 1944, la nostra città
risorgeva dalle macerie morali e materiali.")
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