3 aprile 2007

Congressi comunale e di federazione

Stiamo messi molto, molto male. Il congresso comunale due giorni, parlare parlare parlare, con la sostanza che si è ridotta all'approvazione di liste preconfezionate. I documenti politici, l'unico atto con un minimo di valenza politica seria, affrontati alle 20.25 del sabato sera. E una maggioranza (di caproni) che ha già accettato la fuoriuscita della Mussi, e non fa niente per venire incontro alle preoccupazioni di un quarto dei Ds. Il congresso federale, a Todi, anche peggio, che stavolta il voto è stato cosciente, e una platea che per il 50% ha passato tutto il tempo fuori in terrazza.
Sui documenti, in specie mi sono incazzato e sono intervenuto su un ordine del giorno in cui si richiedeva l'impegno durante la fase costituente a presentare ai partner la proposta di adesione al Partito del Socialismo Europeo. Dopo che tutti i compagni della maggioranza negli interventi non hanno fatto altro che ripetere che il Pse sarà e deve essere la casa del Pd, al momento cruciale hanno votato tutti contro un ordine del giorno così blando, giustificando con motivazioni tendenziose una scelta fatta per mera logica di corrente. Indegno. Qui si finisce tutti male.
[la cosa divertente è stata che al comunale ero, misto Sinistra Giovanile/Angius, in presidenza; quindi sono stato tutto il sabato al tavolo, ed ero quello che rompeva i coglioni agli oratori perché sforavano... incarichi di alta responsabilità!]

Allego l'intervento fatto al congresso federale.

"Compagni, compagne.

Vorrei in primis richiamare l'attenzione su ciò che è questo congresso, sulla sia serietà e sulla sua dignità. Una sala pretenziosa, un oratore che parla, 50 persone che chiacchierano o leggono il giornale mentre gli altri delegati stanno stanno fuori a prendere il sole.

Ciò avviene mentre un'importante parte del partito decide tranquillamente di uscirne, senza combattere fino in fondo la battaglia per le loro idee, e la maggioranza che altrettanto tranquillamente accetta ciò, limitandosi a un generico appello all'unità, senza che dia un vero segnale di apertura verso i dubbi di un quarto dei militanti dei Democratici di Sinistra.

Io compagni sono tra questi dubbiosi, molte sono le mie perplessità sul metodo, sui contenuti e sul merito del partito che stiamo costruendo. Temo che venga a mancare in Italia una vera rappresentanza della sinistra. Confrontandosi nei congressi di base la maggioranza dei compagni, pur condividendo questi dubbi, ha espresso fiducia in una fase costituente seria e capace di garantire il riconoscimento di tutti i nostri principi e valori. Personalmente, non nascondo il mio scetticismo su quello che sarà l'esito, visto che già adesso documenti di respiro unitario in cui tutto il Partito potrebbe riconoscersi vengono respinti per mere logiche di corrente -chi era ieri al congresso di Perugia sa di cosa sto parlando-.

Di belle parole ne abbiamo sentite tante. Io nella fase costituente ci sarò e farò la mia parte: ora chiedo a voi, compagni della maggioranza di smentirmi e riuscire a farmi cambiare idea." [ndr: platea gelida salvo gli altri "angiussiani"]

2 commenti:

Luca ha detto...

Daje nico!!!!

leonardo ha detto...

ci diamo seriamente alla politica eh nicò?bravo, bravo...quando ti vedremo in parlamento nicò?

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