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1 settembre 2009

70 anni dall'invasione della Polonia

Il 1° Settembre 1939, 70 anni fa, con l'aggressione nazista alla Polonia iniziava la Seconda Guerra Mondiale.

Un pensiero a tutti coloro che, nei sei anni che seguirono, nel bene o nel male morirono e vinsero combattendo contro il Fascismo.


13 giugno 2009

Terni, 65 anni di Libertà!

65 anni fa, il 13 giugno del 1944, con l'arrivo dei partigiani e delle truppe alleate Terni veniva liberata, dopo quattro anni di guerra e terribili bombardamenti che provocarono oltre mille morti e la distruzione di gran parte della città. Una testimonianza di quei giorni.

"Quando ai primi di giugno '44 arrivò al comando della Brigata Garibaldi "A. Gramsci" la disposizione del C.L.N. Provinciale che fossero messi in atto i dispositivi previsti per puntare alla liberazione di Terni, un'ansia nuova spirò tra i partigiani.Tutti ebbero la sensazione che qualcosa di tanto atteso, anche se a livello dell'inconscio, si stava per realizzare.
Durante i tanti mesi di guerriglia il miraggio del ritorno alla città, alla casa era presente ma in toni sfumati, lontani. Questa disposizione del C.L.N. mise in atto una serie di preparativi, di impegni e di azioni che resero palpabile, vicina la realizzazione di questa speranza; il ritorno a casa.
Tante volte nei bivacchi, durante le marce di trasferimento si era parlato di questa possibilità e sempre, in fondo, per noi era vista in funzione del riposo, del recupero morale e fisico che avrebbe comportato; così sognavamo il dopo "liberazione". I giorni che seguirono l'ordine del C.L.N. furono spesi nell'approntamento dei piani operativi aventi lo scopo di avvicinare la Brigata a Terni per operare l'ultimo atto, quello della liberazione, al momento tatticamente più giusto.
La marcia di avvicinamento alla meta fu punteggiata di azioni militari di ampia portata e di scontri di pattuglie che saranno argomento di altro racconto di memorie, questo vuole rimanere circoscritto alle sensazioni, al trauma che l'impatto con la nostra città provocò nei partigiani.
Sapevamo di bombardamenti ripetuti, feroci e strategicamente inutili che Terni aveva subito ma ci eravamo sempre rifiutati, nell'impossibilità di una constatazione diretta, di pensare alla nostra città come una città distrutta.
L'ultima marcia che dalla Rocca-Borgo Bovio ci portava a Terni alimentò in noi delle speranze; se i presunti obiettivi militari erano salvi la città doveva, per forza di logica, esserlo ancora di più. Ma quale tremendo spettacolo ci si parò davanti fin dalla periferia; distruzioni, macerie e rovine tutto intorno a noi. Noi in quella città ci eravamo nati ma stentavamo ora a riconoscerla; addirittura a orientarci.
A rendere ancora più cruda la scena contribuiva uno splendido sole di mezza estate. un simbolo di vita su una città morta. Poca gente intorno nella periferia e ancora meno in centro ove arrivammo scalando, non è retorica, cumuli di macerie.
I tedeschi erano scappati da poco e sulle rovine incombeva una cappa cupa di ristagno, di attesa. non ci fu un incontro immediato e festoso tra i cittadini e i partigiani perché la popolazione era ancora lontana dalla città che, così ridotta, non poteva offrire ospitalità e che fino al nostro arrivo era controllata dai tedeschi.
Capimmo; ci rendemmo conto che la realtà era ben diversa dai sogni che a lungo avevamo cullato. Eravamo tornati in città ma non per riposare; dovevamo invece impegnare tutte le nostre forze, la nostra organizzazione e le nostre singole capacità per ridare la vita a Terni, la nostra città. Quante cose c'erano da fare! Tante ne abbiamo fatte, ma non tutte purtroppo che le nostre possibilità e risorse erano scarse e i problemi da assolvere enormi.
Organizzammo subito un servizio di vigilanza contro lo "sciacallaggio", affiggemmo manifesti per pregare la popolazione a differire il rientro in città per non aggravare ulteriormente una situazione già tanto difficile; facemmo il censimento dei forni in condizione di panificare e organizzammo così il rifornimento del pane alla popolazione presente in città; con i compagni delle Aziende dell'acqua e dell'elettricità messisi subito a disposizione cercammo di ripristinare al più presto i servizi essenziali.
Demmo il nostro apporto alla costruzione della prima Amministrazione Comunale alla quale passammo gli automezzi pesanti della Brigata con i relativi conducenti partigiani che portarono a Terni dal meridione verdura, frutta, patate ed altre derrate alimentari. Bobò, Cencio, Peppe ed altri con loro, macinarono chilometri e chilometri, di giorno e di notte, correndo mille avventure, compiendo dei miracoli pur di fare arrivare a Terni di tutto quanto si poteva per la popolazione che aveva bisogno di tutto.
Poi con il graduale ma lento ritorno alla normalità i partigiani passarono incarichi e compiti agli organismi democratici che la nuova struttura sociale si stava dando. Ma per i partigiani non era venuto ancora il momento dello sperato riposo. Altri impegni li attendevano, altre lotte dovevano essere sostenute, altre giovani vite dovevano essere immolate per il trionfo della "libertà".
Con la liberazione di Terni una tappa fondamentale era stata raggiunta, eravamo in Città, l'avevamo liberata dal terrore instaurato dai tedeschi e dai fascisti. Quel giorno, il 13 giugno 1944, la nostra città risorgeva dalle macerie morali e materiali."

Vasco Gigli (vice-comandante Brigata Garibaldina Antonio Gramsci)

11 giugno 2009

Ciao Enrico

"Noi siamo convinti che il mondo, anche questo terribile, intricato mondo di oggi può essere conosciuto, interpretato, trasformato, e messo al servizio dell'uomo, del suo benessere, della sua felicità. La lotta per questo obiettivo è una prova che può riempire degnamente una vita."

Enrico Berlinguer

3 maggio 2009

Memorie del Primo Maggio - bis

Eh beh, che magari qua sotto sfugge, il Primo Maggio è soprattutto la Festa dei Lavoratori, ed è la bandiera rossa appesa all'inizio della Valnerina!

29 aprile 2009

Ritornando ancora sul 25 Aprile

Tornando un attimo a qua sotto, e facendo un po' di autocritica.
Perché se da un lato sostengo e sosteniamo (credo di poter parlare a nome di molti) in completa sincerità la necessità che il 25 Aprile sia o debba essere una festa di tutti, in quanto l'antifascismo è alla base della democrazia italiana, c'è però da ammettere la viviamo, io in primis, abbastanza come festa di parte; e ciò ci piace, vivere la festa della Liberazione con lo spirito di riconoscersi in quella che è la parte Giusta, contrapposti ad altri che non riconoscono o sono indifferenti a certi valori.
E quindi, quando ci si ritrova anche Berlusconi a commemorare la Liberazione (a prescindere dalle motivazioni e dalla convinzione del personaggio), beh la cosa ci spiazza e ci mette in difficoltà.

26 aprile 2009

Dei rinnovati interessi resistenziali...

All'indomani di un bel 25 Aprile, passato tra commemorazioni, gite al Subasio in ottima compagnia e infine i Modena City Ramblers a Foligno, toccherebbe però spendere due parole su quello che è stata la novità politica della Festa della Liberazione del 2009, ossia dopo molti anni la prima partecipazione alle celebrazioni del presidente del Consiglio Berlusconi.
Boh. Franceschini ce l'aveva tirato a forza. Da un lato è sicuramente apprezzabile che finalmente tutti quantomeno a parole si riconoscano finalmente nei valori fondanti della nostra democrazia. Dall'altro però, rimane forse l'impressione che Franceschini abbia offerto un assist involontario, dando l'ennesima occasione di visibilità al nostro, che ha potuto rivestire i panni dello statista repubblicano al fianco delle popolazioni abruzzesi. E se non ci fosse stata tutta 'sta tiritera di Franceschini, con ogni probabilità Berlusconi sarebbe rimasto come di consueto a sguazzare nell'abituale brodo di confusioni storiche e politiche. Mah!

25 aprile 2009

25 Aprile - con la voglia di un'Italia migliore

Buona Festa della Liberazione! Viva la Resistenza, viva i partigiani, viva la Libertà, viva la Repubblica Italiana!
Anche a distanza di tanti anni dalla fine della Resistenza e della Guerra di Liberazione, anzi forse proprio perché tutti questi anni sembrano spesso essere passati a vuoto, il pensiero e la riconoscenza non possono non andare a chi diede anche la vita per la pace, per un'Italia libera, e magari con la speranza di una società più giusta di quella in cui viviamo. Cerchiamo di fare nostri -nostri, di tutti noi- questi ideali.

ORA E SEMPRE RESISTENZA!

12 febbraio 2009

85 anni de l'Unità

Il 12 febbraio del 1924, 85 anni fa, Antonio Gramsci fondava l'Unità.
Auguri quindi al quotidiano storico della sinistra italiana, che nonostante questi 85 anni passati tra dittature, speranze, fallimenti e attuali piddiosaggine e scomodi formati tabloid non ha mancato mai di far sentire la sua voce per la libertà, la pace, l'uguaglianza e la giustizia. E che possa continuare a farla sentire ancora a lungo.

E per l'occasione, un paio di pensieri gramsciani sull'impegno.

"Si osserva da alcuni con compiacimento, da altri con sfiducia e pessimismo, che il popolo italiano è «individualista»: alcuni dicono «dannosamente», altri «fortunatamente». Questo «individualismo», per essere valutato esattamente, dovrebbe essere analizzato, poiché esistono forme diverse di «individualismo», più progressive, meno progressive, corrispondenti a diversi tipi di civiltà e di vita culturale. Individualismo arretrato, corrispondente a una forma di «apoliticismo» che corrisponde oggi all’antico «anazionalismo»: si diceva una volta «Venga Francia, venga Spagna, purché se magna», come oggi si è indifferenti alla vita statale, alla vita politica dei partiti.

Ma questo «individualismo» è proprio tale? Non partecipare attivamente alla vita collettiva, cioè alla vita statale (e ciò significa solo non partecipare a questa vita attraverso l’adesione ai partiti politici «regolari») significa forse non essere «partigiani», non appartenere a nessun gruppo costituito? Significa lo «splendido isolamento» del singolo individuo, che conta solo su se stesso per creare la sua vita economica e morale? Niente affatto. Significa che al partito politico e al sindacato economico «moderni», come cioè sono stati elaborati dallo sviluppo delle forze produttive più progressive, si «preferiscono» forme organizzative di altro tipo, e precisamente del tipo «malavita», quindi le cricche, le camorre, le mafie, sia popolari, sia legate alle classi alte."

"Odio gli indifferenti anche per ciò che mi dà noia il loro piagnisteo di eterni innocenti. Domando conto ad ognuno di essi del come ha svolto il compito che la vita gli ha posto e gli pone quotidianamente, di ciò che ha fatto e specialmente di ciò che non ha fatto. E sento di poter essere inesorabile, di non dover sprecare la mia pietà, di non dover spartire con loro le mie lacrime. Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze virili della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano nel sacrifizio; e colui che sta alla finestra, in agguato, voglia usufruire del poco bene che l’attività di pochi procura e sfoghi la sua delusione vituperando il sacrificato, lo svenato perché non è riuscito nel suo intento.

Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti."



7 novembre 2008

Viva l'unita e potente Unione Sovietica fondata dalla volontà deipopoli!

[premetto subito che è un discorso di ordine nettamente più ideale che storico e politico]
Oggi, 7 Novembre 2008, è il 91° anniversario della Rivoluzione d'Ottobre.
Un pensiero del compagno Paolo, stamattina alla manifestazione in Piazza IV Novembre.
 



4 novembre 2008

4 Novembre, dopo 90 anni

Grande risalto quest'anno per le celebrazioni del 4 Novembre, giornata dell'Unità nazionale e delle Forze Armate. 90 anni fa veniva firmato l'armistizio che metteva fine alla Prima Guerra Mondiale.
E' comprensibile la voglia di visibilità del ministro della Difesa La Russa, ma tutta questa grancassa è piuttosto fuori luogo. C'è poco di che essere orgogliosi della Prima Guerra Mondiale, il conflitto più idiota che abbia attraversato l'Europa nell'ultimo secolo. La Seconda Guerra Mondiale, se vogliamo, ha un suo significato storico e morale, fu necessaria per il Mondo per rovesciare la minaccia nazifascista. La Prima Guerra Mondiale invece è stato solo il trionfo dei nazionalismi, un bagno di sangue per gli interessi e i fanatismi di ristretti gruppi.

E' necessario tenere vivo il ricordo come monito, non farne occasione per inutili festeggiamenti bellicisti.

11 settembre 2008

Venceremos

"Viva il Cile! Viva il popolo! Viva i lavoratori! Queste sono le mie ultime parole e ho la certezza che il mio sacrificio non sarà vano. Ho la certezza che, per lo meno, ci sarà una lezione morale che castigherà la vigliaccheria, la codardia e il tradimento."



Salvador Allende, 11 settembre 1973



35 anni fa moriva il compagno Salvador Allende, presidente socialista del Cile, vittima insieme a decine di migliaia di concittadini del colpo di stato militare guidato da Pinochet con l'aiuto e l'appoggio della Cia. La sua colpa: dopo essere stato democraticamente eletto, l'aver cercato di portare avanti riforme sociali e politiche di sinistra contro le disuguaglianza del Cile dell'America Latina.
Venceremos!



 



8 settembre 2008

8 settembre

Apprezziamole in maniera particolare le performances di Alemanno e La Russa, che tocca mettercisi d'impegno per dichiarare, in veste ufficiale nel corso delle commemorazioni ufficiali a Porta San Paolo a Roma per i 65 anni dagli scontri contro le truppe tedesche dopo l'armistizio, come il Fascismo non sia da condannare in toto ma solo per gli esiti antidemocratici, oppure dal non poter astenersi dal commemorare la Repubblica di Salò e chi scelse di schierarsi con l'occupante nazista contro altri italiani.

21 giugno 2008

Peruginaggine

Dopo essere andato alle celebrazioni del XX giugno, cominciava ad assumere un tasso inquietante.
Grazie al cielo oggi poi sono tornato a Terni.

13 giugno 2008

Nel giorno della Liberazione

Il 13 Giugno del 1944 i partigiani della Brigata Garibaldina "Gramsci" dalla Valserra e a seguire dalla Flaminia le truppe inglesi entravano a Terni, dopo la fuga delle autorità fasciste e degli ultimi reparti di guastatori tedeschi.

Dopo mesi di combattimenti sulle montagne e oltre un centinaio di bombardamenti, i ternani rientravano in una città martoriata, che dovette subire per colpa della guerra più di mille morti accertati, decine di migliaia di sfollati, l'80% delle abitazioni rase al suolo o gravemente danneggiate.

Era il giorno della Liberazione.

9 maggio 2008

9 Maggio

Il 9 Maggio del 1945, 63 anni fa, finiva la Seconda Guerra Mondiale in Europa, la Liberazione.
Sempre un 9 Maggio, ma di 30 anni fa, del 1978, Aldo Moro e Giuseppe Impastato morivano, per mano di chi, nel '45 come nel '78 come oggi, attenta ai valori della libertà, della giustizia e della pace.

4 maggio 2008

La Valnerina è il centro della lotta!

E come da tradizione, la Valnerina, verde e fiorita di piena primavera, saluta il Maggio e la Festa dei Lavoratori con una grande bandiera rossa sul primo sperone dopo Marmore!

24 aprile 2008

Na juriš, o-hej partizan, pred tabo svobode je dan, innanzi a te è ilgiorno della libertà!

Con un giorno d'anticipo, un pensiero per la festa del 25 Aprile, anniversario della Liberazione d'Italia dal Nazifascismo, e giorno della rinascita della democrazia e della nostra libertà.

Quest'anno un pensiero particolare al compagno Arrigo Boldrini, comandante Bulow, e ai partigiani della Resistenza Jugoslava, in nome dell'internazionalismo democratico contro la dittatura.

Ripartiamo da qui, ora e sempre Resistenza.

9 aprile 2008

Radici Resistenti

In vista della Festa della Liberazione, 25 Aprile 2008, invito tutti i sinceri democratici, cittadini, fratelli, compagni e italiani vari ad aderire all'iniziativa Radici Resistenti - 25 Aprile 250 bloggers.
Per i possessori di Windows Live Spaces, per inserire il badge (la pecetta in alto a destra), aggiungete da "Personalizza - Aggiungi moduli" un "HTML personalizzato". Dopo averlo posizionato a piacimento, modificarlo incollando il codice qui riportato.

8 marzo 2008

8 marzo, statisticamente interessante

L'8 Marzo è numerologicamente (?) interessante. Ricorrono svariate ricorrenze memorabili.
Anzitutto i 100 giorni, in una fredda giornata di marzo in Valnerina di quattro anni fa. E sem encar ici...
Quindi, più o meno un anno fa, il mio primo congresso politico, della fu sezione dei Democratici di Sinistra "Gino Scaramucci" di Perugia.
Nonché, se le statistiche di Windows Live sono affidabili, parrebbe che oggi il beneamato blog che state leggendo avrebbe raggiunto le 4000 visite: grazie visitatori, noti o misteriosi che siate.
Infine, la Festa delle Donne, dice 100 anni dalla prima celebrazione... Bardasce, auguri, ma ricordatevi che finché continuerete a festeggiare con fiorellini e spogliarellisti in discoteca, beh, rischiate di giustificare inferiorità e discriminazioni!

3 marzo 2008

Penitenza e conversione

Va bene, ammettiamo la colpa, anche quest'anno per la seconda volta di seguito non si è onorata la ricorrenza etilica del Primo Marzo. Se delle scuse si possono addurre, potrebbero essere il calendario sfavorevole e il tempo quaresimale.
Non è la stessa cosa, ma si cercherà di rimediare nella prassi quotidiana.