Visualizzazione post con etichetta umbria. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta umbria. Mostra tutti i post

22 febbraio 2010

Straccia de picchie

Si diceva la settimana scorsa delle palesi qualità estetiche di Fiammetta Modena e Catiuscia Marini, le candidate alla presidenza della Regione Umbria.
Se a quanto pare è confermata anche la candidatura di Paola Binetti per l'Udc, beh davvero gran terzetto.

17 febbraio 2010

Binetti! (?!?)

Parrebbe che Paola Binetti, appena lasciato -finalmente- il Partito Democratico per l'Udc, abbia ricevuto la proposta di correre come candidata alle Regionali per conto appunto dell'Udc in Umbria.
Ganzu, fa abbastanza ride come cosa.
Quello che convince un po' poco è che non si capiscono bene le motivazioni che la spingerebbero a bruciarsi subito in una sfida senza speranze come sarebbe qua in Umbria, ed è possibile che sia solo una mossa al rialzo nelle lunghe trattative che l'Udc sta conducendo qua da noi per vendersi al migliore offerente tra centrosinistra e centrodestra.
Se invece veramente sarà così, tutto di guadagnato, che non c'è certo in Umbria tanto elettorato clericale che sottrarrebbe al centrosinistra.

8 febbraio 2010

Insomma insomma (analisi sulle Regionali umbre 2010)

Insomma, dice che ha vinto Catiuscia Marini.
E insomma, meglio lei che Bocci (che se no c'avevo i sensi di colpa che non ho votato).
E insomma, dice che il 28 e 29 Marzo sfida Catiuscia Marini contro Fiammetta Modena.
E insomma insomma, dice du' belle picchie.

5 febbraio 2010

Lo schifo del Pd umbro per le Regionali (bis)

'Ste primarie per l'Umbria stanno facendo seriamente girare le scatole.
Per chiarire, a votare non ci vado, che non appoggio nessuno dei due candidati e tutto ciò che c'è stato dietro non merita di essere graziato dal "bagno purificatore" delle primarie.
Ma quello per cui sto sviluppando un astio profondo è Gianpiero Bocci. Un paraculo, non c'è altro modo di definirlo, che non merita di essere candidato alle Regionali. Anzitutto il giochino condotto dalla sua mozione per eliminare dal campo la Lorenzetti, appoggiando (per poi bruciarlo) Agostini con la sua richiesta delle primarie, contro un'ipotesi del terzo mandato. E adesso le manovre per lisciare il pelo e cercare voti nell'elettorato fuori dal Pd. Rifondazione ha infatti proposto un proprio candidato, il sindaco di Gubbio Goracci, e chiede primarie di coalizione. Sarebbe cosa assai opportuna, e molto più sensata delle primarie che il Pd farà dopodomani. Ma tali primarie di coalizione resteranno quasi sicuramente una mera richiesta, che non si possono organizzare primarie ogni fine settimana, pretendere che la gente ti venga a votare, il tutto concludendosi a meno di una settimana dalla presentazione delle liste per le Regionali. Le aperture che adesso fanno la Marini e Bocci in tal senso sono quindi del tutto strumentali (e la candidatura di Goracci si risolverà anch'essa solo in una carta per Rc per giocare al rialzo nella composizione delle liste). Ecco, in tutto ciò Bocci si sta contraddistinguendo particolarmente. Di provenienza e cultura centrista, gioca a fare e a presentarsi come il sinistrorso, il Vendola umbro, e si lancia in sperticate quanto infondate dichiarazioni d'amore verso le primarie di coalizione e Rifondazione Comunista (la cui dirigenza sotto sotto gli tiene il gioco).

Un'altra cosa. C'è da constatare con amarezza come la nascita del Partito Democratico abbia portato un fortissimo esasperarsi dei personalismi e del correntismo, a danno della politica fatta sul territorio e della partecipazione democratica. Non dico che nei Democratici di Sinistra queste cose fossero del tutto assenti, ma di fondo c'era un'altra concezione del Partito e del fare politica. Bell'affare.

2 febbraio 2010

Lo schifo del Pd umbro per le Regionali

Parliamo della farsa grottesca in cui si è cacciato il Partito Democratico umbro per la scelta del candidato alle Regionali.
Settimana scorsa si diceva come, eliminata dai giochi per questioni essenzialmente correntizie, il Pd si fosse ritrovato a corto di candidati autorevoli, e si stesse dibattendo nella ricerca di un "candidato condiviso". Il tutto, con la spada di Damocle delle primarie sulla testa, a causa della candidatura del veltroniano Agostini, che pur non godendo risaputamente del consenso di gran parte dei suoi compagni di corrente, i franceschiniani di Area Democratica, col loro silenzio-assenso s'è candidato, andando così a bloccare una soluzione politica del terzo mandato alla Lorenzetti (indubbiamente il minore dei mali, nell'attuale situazione politica).
E' così che sono state indette le primarie, all'interno del Pd, per il 7 febbraio, una settimana a ridosso della presentazione delle liste per le regionali, e ad Agostini si sono aggiunti l'ex sindaco di Todi Catiuscia Marini, e Gianpiero Bocci. La prima, di area bersaniana, è notoriamente in un filo di continuità con la Lorenzetti, , e dopo la sua seconda sindacatura Todi è stata conquistata dalla destra; il secondo, proveniente dal mondo clientelare delle comunità montane e dal consiglio regionale, era uno dei capibastone della Margherita umbra; oltre all'appoggio di quasi tutti i franceschiniani, dovrebbe poter trovare appoggi anche in altri settori del partito.
Tempo due giorni, e ieri Agostini ha annunciato con comunicati di fuoco il ritiro della sua candidatura, accusando Area Democratica di averlo strumentalizzato e illuso per poi scaricarlo a favore di Boccia. Mah! La cosa puzza, che se veramente un politico di lungo scorso come Agostini è stato così ingenuo da ignorare una situazione di fatto (ossia che era inviso a larghissima parte del partito, e alle primarie non avrebbe certo avuto il sostegno neanche della sua area) c'è veramente da preoccuparsi. Comunque. A conti fatti, quella che è evidente è la manovra politica spregiudicata che è stata fatta per portare avanti Bocci. Appoggiare chi si è impuntato per primarie ridicole, al solo scopo di mettere fuori gioco quello che era il candidato più autorevole e sostenuto da tutto il resto del centrosinistra. Poi, ottenuto l'obiettivo, sacrificarlo pure Agostini, e concentrarsi su Bocci contro una brutta replica della Lorenzetti. Queste sarebbero le primarie umbre, il preteso esercizio di democrazia in cui un partito incapace di trovare un buon candidato condiviso, dopo mesi di manovre e lotte di potere pretende di chiamare elettori e simpatizzanti a scegliere tra due candidati mediocri.
Ciò poi tutto in sprezzo al resto della coalizione di centrosinistra, che ha a lungo riconosciuto quella che era la logica pretesa del Pd di esprimere il candidato alla presidenza della Regione. Vedendo il pantano in cui si è invece cacciato e la manifesta incapacità politica, bene ha fatto Rifondazione Comunista a candidare il sindaco di Gubbio Orfeo Goracci, e a chiedere le primarie di coalizione. Queste avrebbero un senso. Ma saranno parole al vento.
E non resta che vedere che succederà domenica, e sperare che lo schifo che è avvenuto in questi mesi non trapeli troppo e nei dettagli nell'elettorato.

27 gennaio 2010

Lo sfascismo del Pd umbro per le Regionali (e l'insipienza delcentrodestra)

Vista la situazione che permane di stallo, si commenta il bordello in cui s'è cacciato il Partito Democratico in Umbria per la scelta del candidato alle regionali, che merita.
In Puglia il dissidio, di tutto il centrosinistra, aveva in fondo una giustificazione politica.
In Umbria non ci sono scusanti. Il Pd, che non c'ha problemi di fare alleanze strane con l'Udc, e a cui tutti i partiti del centrosinistra hanno delegato la scelta del candidato alla presidenza della regione, non è assolutamente in grado di trovare un candidato condiviso e di spessore. Tanto che la proposta migliore fatta in queste settimane è stata il terzo mandato (dietro necessaria deroga) della presidente uscente Maria Rita Lorenzetti. Che 15 anni sì diventano troppi, ma in mancanza di meglio (e come sarà in Emilia Romagna con Errani) almeno conosce bene la Regione Umbria, e non ha certo lavorato male. Al che però interviene lo spirito sfascista di quella parte del Pd che non ha ancora accettato che il congresso sia finito, e per cui tanto peggio tanto meglio. Via allora a ricorsi, statuti e commissioni di garanzia (sospettate di non garanzia tra l'altro). Si blocca la candidatura della Lorenzetti, e ci mette il carico Mauro Agostini. Costui, noto essenzialmente per essere un fedele veltroniano, da cui venne fatto all'epoca tesoriere nazionale del Pd -incarico di cui si ricorda soprattutto il libro che scrisse contro i suoi predecessori, tesorieri di Ds e Margherita-, forte dell'appoggio di alcuni  "giuristi" che il Partito Democratico è riuscito a porre tra le sue guide politiche, s'è candidato, al momento da solo, a delle primarie di partito che nessuno vuole e che verrebbero usate solo in funzione ostile contro un'altra parte del partito. Perché questo è il punto fondamentale, c'è solo una lotta tra frazioni del partito, a prescindere dalle valutazioni politiche o di semplice opportunità.
Davvero, si sta facendo un casino che rischia di avere conseguenze pesantissime. Non ci si può permettere di giocare sull'Umbria, in questa difficile situazione politica.

Una nota a parte però merita il centrodestra. Che qui si vede chiaramente come abbia una classe politica assolutamente inadeguata (tante cose si possono dire sul sistema di potere del centrosinistra in Umbria, ma si rimane comunque un passo avanti a loro). Potrebbero sfruttare questa situazione criticissima del centrosinistra, trovando per tempo un candidato autorevole come è stato l'anno scorso Baldassarre a Terni, fare una buona campagna elettorale, e quest'anno potrebbero seriamente giocarsela. Invece no, giocano di rimessa, aspettano le scelte del Pd, nel frattempo vengono ventilati nomi tutti improbabili e di scarso profilo, e insomma stanno sprecando l'occasione della vita.
Meglio così.

12 gennaio 2010

Acidità democratiche

Ci si stava ricordando poc'anzi di tutte le lamentele di certi democratici su come Veltroni fosse stato logorato dai suoi compagni di partito fin da subito, di come comunque fossero andate le primarie il giorno dopo tutti come un sol uomo dietro al vincitore, anche se fosse stato Bersani etc.
E si confrontava tutto ciò con la continua guerra di posizione, che come nel caso Agostini-Lorenzetti qua in Umbria (o l'ostilità alla Bonino in Lazio) potrà portare a gravissime conseguenze, che l'area franceschiniana sta continuando a condurre nonostante che il congresso/primarie, tenutosi su toni caldissimi essenzialmente per causa loro, sia finito in modo estremamente chiaro ormai tre mesi fa.

[sempre per rimanere in casa democratica, alcuni della minoranza commentano con una certa soddisfazione la dichiarata ricerca dell'alleanza con l'Udc, perché sarebbe la riprova dell'errore della sinistra, interna o esterna al Pd, che ha scelto Bersani, e che così impariamo (prima persona perché anch'io ci rientrerei). Da commentare solo come l'alleanza con l'Udc sia purtroppo una scelta di realismo, il necessario sbocco della politica velleitaria del "correre da soli", se non di base della nascita del Pd stesso, che se si passa dal ricercare un'alternativa di sinistra al ricercare un'alternativa di centrosinistra, inevitabilmente sposti a destra l'asse politico; e almeno Bersani l'aveva dichiarato chiaramente in campagna elettorale, senza le reticenze e le posizioni variegate che c'erano dietro Franceschini a tal proposito]

Scusate l'acidità, ma ogni tanto tocca farla scappare fuori.

23 giugno 2009

Elezioni 2009, e s'è finito

E finalmente sono finite queste sofferte elezioni 2009...
Partiamo da ciò che più ci stava a cuore, il ballottaggio a Terni. Alla fine ce l'emo fatta. Sofferta vittoria del centrosinistra, con un secondo turno in cui si è avuto un calo di 14mila votanti, che ha penalizzato soprattutto Di Girolamo, che rispetto al primo turno ha perso la bellezza di 4mila voti. Mente Baldassarre è cresciuto di mille. Ehò, lo si sapeva che al ballottaggio sarebbe stata rischiosa, e che come candidatura quella Di Girolamo non era fortissima. Adesso auguri di buon lavoro, che c'è necessità di fare bene.
Per il resto in Umbria... Le elezioni sono andate male da noi. Bassi risultati del centrosinistra anche alle Europee, e alcune sconfitte pesanti. Due anni fa aveva fatto scalpore la vittoria del centrodestra a Deruta, oggi hanno vinto invece anche a Gualdo Tadino, a Montefalco, a Torgiano, a Bastia Umbra, a Orvieto. E messo in difficoltà anche serie il centrosinistra in molti altri territori. Congiuntura politica difficile, ricambi dopo doppi mandati etc etc, ma rimane il fatto che non ci si può più cullare nella sicurezza della "regione rossa".
A livello nazionale, alla fin fine s'è vinto dove si doveva necessariamente vincere, Bologna, Firenze; a Milano ha detto merda, in qualche altro posto pure si è perso di poco. Nel complesso, complice magari anche l'astensionismo, s'è tenuto piuttosto dignitosamente. Il primo turno era andato peggio in confronto. [o meglio, il centrosinistra ha perso 22 province su 50, ma di questi tempi tocca anche accontentarsi, e un po' di rimbalzo ci stava...]

14 giugno 2009

Notti di Infiorata

Anche a Spello so' paci. Non come a Gubbio, ma so' paci.
L'Infiorata viene fatta per celebrare la solennità del Corpus Domini.
La preparazione dell'Infiorata, è invece più che altro la Sagra del Culo all'Aria.
Per la cronaca, a Spello (Glubo, per i latinisti e i catulliani incalliti -eh li calli) c'è la picchia.

C'era anche la picchia scout, a dirla tutta.

9 giugno 2009

Europee 2009: Analisi

Che andavano male lo si sapeva, quindi nessuna particolare sorpresa. Anzi per certi versi sono andate discretamente. Vediamo.
Popolo delle Libertà - Il 35,3% è un brutto risultato. Non in termini assoluti, ma in confronto alle aspettative, alla retorica del "il Paese è con me", anche a confronto con le politiche di un anno fa, il dato è oggettivamente basso. Astensione, travasato alla Lega, come ci pare, ma il risultato è quello.
Partito Democratico - Discorso in parte rovesciato. Il 26,1% è un pessimo risultato sicuramente, ma della serie "poteva anche andare peggio" tocca dare merito a Franceschini di essere riuscito a salvare la baracca. Poi vabbe', viene da chiedersi se veramente c'era tutto 'sto bisogno di "una grande forza riformista di stampo europeo" (???), ma ormai è troppo tardi per tornare indietro. Si pensi invece come fare a recuperare i voti finiti all'Italia dei Valori.
Sinistra e Libertà - Mah mah. Così come la "Lista Anticapitalista" con tre decimali in più, risultato discreto, il 3,1%. Nelle aspettative. In Parlamento non ci vai, ma hai una buona base di partenza per continuare il progetto politico. Specie se in alcune zone (il Sud) dimostri un buon radicamento. Per tutti invece, tocca cercare di capire come fare qualcosa al Nord...
Udc - Più che stabile.
Lega Nord e Italia dei Valori - I vincitori di queste elezioni. E per entrambi, seppur per cose differenti, un risultato molto preoccupante. Per la Lega perché si dimostra in sintonia con fasce sempre più ampie di popolazione, dando sfogo spesso a molte delle pulsioni peggiori. Per l'Idv, perché si fa sempre più concreto il rischio che diventi l'alfiere di quello che era il popolo di sinistra. Puntando a ulteriori aumenti di consenso. Bardasci, tra Pd e Idv cento volte meglio Pd. Con tutti i limiti che ha, non è un partito populista e personalistico. Per usare paroloni, la crescita dell'Idv è la cifra della crisi della cultura politica di sinistra, che preferisce indignarsi per il conflitto di interessi piuttosto che per politiche sociali inesistenti.

Andando a guardare un quadro più locale, è pesante, molto pesante il crollo del Pd qui in Umbria, quasi ovunque sorpassato dal Pdl. Certi sistemi politici e culturali, che fanno di noi una "regione rossa" non durano in eterno. Dopodiché, particolarmente preoccupante il 3,59% a livello regionale della Lega Nord. Con punte del 10% in certi territori. Rega', in Umbria c'è più gente che ha votato per la Lega che per Sinistra e Libertà (3,55%). Questo è grave, è segno che la Lega ha smesso i panni di un movimento solamente localistico, ed è in grado di rappresentare le istanze, fondamentalmente egoistiche e xenofobe, di fasce della popolazione che magari fino a oggi se ne sarebbe ciecata di votarla.

Per le Amministrative, che pure ci riguardano da vicino, aspettiamo domani.

14 ottobre 2008

Resistenza in Umbria

Estremamente felice di comunicarvi che finalmente ho terminato le pagine di Wikipedia dedicate alle più importanti formazioni partigiane umbre.