10 novembre 2009

Berliner

Avendo 'sto blog una vena memorialistica abbastanza spiccata (anzi, anticipo che a brevissimo ce ne saranno un paio di anniversari pesi), non si può tralasciare il ventesimo anniversario dalla caduta del Muro di Berlino, evento dalla portata indubbiamente storica.
E tutta la retorica che ne consegue.
Ecco, tocca dire che francamente la vivo con una punta di disagio. E' stato chiaramente un grande avvenimento, la fine della funesta divisione della Germania, un importante passo verso il crollo di un sistema di regimi antidemocratici e burocratici che erano le pretese "democrazie popolari" dell'Europa dell'Est, e finalmente il superamento della Guerra Fredda.
Però tutto un certo tipo di vulgata, la solita storia del "crollo del comunismo" -cosa che in parte di sicuro è avvenuta, che nel pensiero collettivo il collasso dell'Europa orientale ha non poco tagliato le gambe alle prospettive delle sinistre, all'Idea-, la retorica che se ne fa e semplificazioni inaccettabili, che riducono quello che fu anche un grande sogno di riscatto e di liberazione a gulag e dittatura, a me che comunque mi riconosco in un certo tipo di idealità mi mette piuttosto a disagio.

9 novembre 2009

Crocifissi

Toccherà pure parlare un poco di questa benedetta sentenza della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo.
Essa ha accolto il ricorso di una cittadina finlandese residente in Italia, condannando la pratica di tenere affissi nelle aule scolastiche crocifissi poiché ciò  sarebbe "una violazione della libertà dei genitori ad educare i figli secondo
le loro convinzioni e della libertà di religione degli alunni". E giù un vespaio di polemiche, alzate di scudi in nome della cristianità dell'Italia, e peana contro l'Europa (anzi, spesso proprio l'Unione Europea) miscredente.
Mettiamo qualche paletto fisso.
Che il Crocifisso debba essere esposto nelle aule in quanto simbolo dell'identità italiana. Fesseria. I crocifissi sono appesi all'interno delle aule, o in molto ambienti pubblici, come retaggio tradizionale, di un tempo in cui in ogni casa di un'Italia sicuramente ben più religiosa e compatta al suo interno ce n'era appeso uno. Forme di religiosità tradizionali, magari alle volte sull'orlo della superstizione. Se da ciò vogliamo fare derivare la pretesa per cui il crocifisso sarebbe un simbolo dell'identità nazionale, beh ce ne corre. I simboli della Repubblica Italiana sono altri, e nessuno ha mai pensato di esporli in un'aula di scuola.
La Corte Europea dei Diritti dell'Uomo. CEDU. Non c'entra niente con l'Unione Europea, è una corte internazionale che giudica delle violazioni alla Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali, trattato cui aderiscono gli Stati aderenti al Consiglio d'Europa, a sua volta organismo sovranazionale composto da 47 membri, di cui una serie certamente non cristiani. Non avendo un vero potere giurisdizionale, tocca spesso riconoscere che certe sentenze possono essere quasi provocatorie. O comunque pensate per fare scalpore, o ponderando in modo abbastanza libero gli interessi in campo.
Detto ciò, è abbastanza stupido ricorrere alla Corte lamentando violazioni del diritto di come educare i figli, solo perché c'è un crocifisso appeso. Inutile estremismo. Altrettanto stupido l'opposto estremismo, per cui necessariamente bisogna tutelare la Nazione, che si esplicherebbe sempre in questo crocifisso.
Non c'è nessuna ragione per cui bisogna tenere crocifissi appesi in una scuola aconfessionale come dovrebbe essere quella pubblica italiana. In linea di principio non dovrebbero proprio esserci, e certi problemi alla radice non si porrebbero. Se però da molte parti ce ne sono appesi, pace, è una tradizione piuttosto inoffensiva che difficilmente potrebbe portare a traumi.
Insomma, si facesse un po', classe per classe, come si pare, e si evitassero polemiche faziose e ridicole che niente hanno a che spartire con quello che dovrebbe essere il messaggio del Cristo in croce.

8 novembre 2009

L'infamata del Messenger

Bella infamata quella di Windows di chiudere di forza Windows Live Messenger 8.5, e costringerti a usare l'ultima versione sgatto.

7 novembre 2009

Rivoluzione d'Ottobre

"l'atto dell'insorgenza... quell'evento di liberazione nel suo momento cruciale, direi fisico, che si incarnava nell'attacco al palazzo del Potere: appunto l'attacco al Palazzo d'Inverno" [Ingrao]

7 Novembre 1917 - 7 Novembre 2009.

L'anniversario dell'assalto al Palazzo d'Inverno, della Rivoluzione d'Ottobre, della nascita dell'URSS.
Eventi drammatici, che hanno indubbiamente portato anche poi a enormi tragedie.
Ma ciò non può far dimenticare il sogno di riscatto, l'ambizione concreta di un'utopia, l'Idea che la Rivoluzione è stata per centinaia di milioni di persone.

6 novembre 2009

Foliage

Foglie cadete piano
non fate rumore
gli alberi si preparano
al sonno dell'inverno.

'Sta roba è stata la prima poesia che ho imparato a memoria, probabilmente correva l'autunno 1991.

4 novembre 2009

Antiche carte

Si va a ripescare il vecchio e seminuovo quaderno di Religione delle superiori.
Dopo 7 pagine per cinque anni, con qualche mappa concettuale e un compito in classe auto-corretto, si passa a degli appunti di Diritto Civile, secondo semestre, 2008.
Da apprezzare soprattutto le ricerche grafiche sulle bandiere (Jugoslavia, Palestina, Cuba, Cile e Fronte di Liberazione Nazionale del Vietnam) e una bella riproduzione del simbolo del PDS. Il quaderno si conclude con la lista degli invitati a San Patrizio 2008, la ricetta delle pese salsicce alla dublinese, una coordinata di Travian e una macchia di senape. E' il 16 Marzo 2008.

Ah no. C'è anche il retro. Appunti di Diritto Penale, che arrivano fino al 30 Aprile 2008, uno stemmino dell'ANPI, e una lista di Maestri della Notte, divisi a seconda siano stati già uccisi o meno dal Dampyr Harlan Draka.

Živago!

S'è finito di leggere da poco il Dottor Zivago.
Bel libro, abbastanza complesso, ma dà gusto quando in forma circolare alla fine si incrociano di continuo fatti e personaggi, spalmati sull'arco dei decenni.
E soprattutto, c'è la Rivoluzione Russa e la nascita dell'Unione Sovietica, con tutte le sue tragedie, ma che comunque ancora oggi rappresenta una parte importante del mio personale immaginario politico.
Ah. Linus, a proposito dei Fratelli Karamazov, affermava che quando c'era qualche nome russo che non riusciva a pronunciare, si limitava a guardarlo. Il problema in realtà non è tanto sulla pronuncia, ma che i personaggi sono un casino, ognuno con svariati soprannomi e patronimici. La cosa si attenua un po' dalla metà in poi.

Fiere e cappelli

Già di per loro i perugini so' quello che sono. Se in più je ce metti la Fiera dei Morti, ecco che te impaciscono completamente. Un casino.
Però intanto, di ritorno da Pian di Massiano, nuovamente cappellato!

3 novembre 2009

Filologia resistenziale reload

L'anno scorso, dopo una mattinata passata ad ascoltare canti partigiani jugoslavi, con molta soddisfazione s'era scoperto come la canzone "Su fratelli su compagni", cantata in Valnerina dai partigiani della Brigata Garibaldina Antonio Gramsci, avesse ripreso la musica da "Po šumama i gorama", canzone della Resistenza jugoslava appunto.
Venerdì sera ci si era dati invece al Coro dell'Armata Rossa. E con ancora più gusto s'era ritrovata la melodia di Su fratelli su compagni nel canto, risalente all'epoca della Guerra civile in Russia, nella "Partisan song".
Nonché, la melodia di "Canto dei partigiani reggiani", in "Red Army is the strongest", sempre dello stesso periodo.
E' notevolissimo come una stessa melodia sia nata tra i partigiani bolscevichi dell'Oriente russo negli anni '20, sia passata alla Resistenza jugoslava contro i nazifascisti a inizio anni '40, e infine, attraverso reduci italiani e internati jugoslavi, arrivata tra i boschi della Valnerina.

2 novembre 2009

Mese peso!

Iniziato moralmente ad Apecchio finito ieri sera ad Amelia.
In mezzo lauree compleanno eventi vari.
Lo si sapeva sarebbe stato un ottobre peso.
Fuit!

30 ottobre 2009

Pljuni i zapjevaj moja Jugoslavijo con intro!

Crearsi un filmato di Pljuni i zapjevaj moja Jugoslavijo dei Bijelo Dugme, caricarlo su YouTube e poi pubblicarlo su Facebook, solo perché non ce n'è nessuno in rete con l'intro Padaj silo i nepravdo forse è un tantinello autoreferenziale e non merita troppo il tempo impiegato.
Però gran canzone [e suoneria!].





"Oddio! Rutelli ci lascia?!" "No sciocchina... va ad aspettarcinell'UDC."

L'altro giorno si ironizzava un po' sull'uscita di Rutelli dal Pd.
Ci sarebbe in realtà poco da essere contenti.
Come scriveva Bobo ieri su l'Unità, "Oddio! Rutelli ci lascia?!" "No sciocchina... va ad aspettarci nell'UDC.".
La situazione è pesa. Una delle poche cose emerse chiaramente dal congresso del Pd, Bersani come Franceschini, è la volontà di ricercare alleanze il più possibile diffuse e organiche col centro, con l'Udc. Che potrà così trattare da posizioni di forza le allenze con chi, tra centrosinistra e centrodestra, di volta in volta offrirà la posta maggiore.
Ricordiamoci anche, che non guasta, che l'Udc è stato per anni partito pienamente organico alla Casa delle Libertà, un partito di centrodestra che solo per la fissa presa anno scorso a Berlusconi di presentarsi con una lista unica alle Politiche oggi è all'opposizione.
Come possa conciliarsi per un progetto di alternativa di centrosinistra, è un po' un mistero.
Bell'affare la "vocazione maggioritaria" e l'archiviazione dell'Unione.


28 ottobre 2009

Autarchia idraulica

Svariati problemi idraulici, tubi pesantemente otturati, altri corrosi e da sostituire.
Dopo settimane di tentativi autarchici anche seri, costretti alla fine all'intervento dell'idraulico.
Non risolutivo.
Oh beh, avremo ancora il lavello intasato, però un po' dà gusto che il professionista non è riuscito a ottenere risultati tanto migliori dei nostri.

There is power in a Union!

Bel risultato ieri per gli studenti e la Sinistra Universitaria-Udu.
In Senato Accademico Rettore messo in minoranza, diversi senatori sposano le rivendicazioni studentesche che chiedono di rivedere la tassazione dopo gli aumenti iniqui di quest'estate, i nuovi fondi sbloccati e le iscrizioni non diminuite.
Risultato: già a dicembre si riunirà la Commissione Tasse per rivedere già dalla seconda rata.
E mo' avanti.

Sessualità autunnale

Una donna faceva prostituire la figlia 11enne per "iniziarla sessualmente". Non ho capito bene, ma forse pagava pure i ragazzini. Non sono più le MILF di una volta.
Alle Iene una dice che si faceva 12 partner diversi al giorno. Manco lu tempo di mangiare c'aveva.
Divagando un po', un giovane costringeva la nonna a dargli soldi per la droga. E che famo droga' li settantenni?

27 ottobre 2009

Ve ricordate fioli de Rutelli?

Ma... ve ricordate fioli quando l' sostenevamo?!?
Intanto l'uscita di Rutelli dal Partito Democratico è il primo effetto positivo della segreteria Bersani.

Riflessioni positivistiche su domenica

Domenica è stata una gran giornata, vittoria delle Fere, vittoria di Bersani, fine di Eurochocolate.
Su Eurochocolate, la musichetta "ma noi viviamo felici e contenti", lo stand della Milka, il lampione della Perugina e il Chocovelox erano cose particolarmente stupide e irritanti.
Su Bersani, la sua vittoria è si spera la fine di tutta una certa retorica sul "popolo delle primarie" come diverso e migliore della base, dei militanti, e la prova che effettivamente la Storia ha un suo sviluppo finalistico verso il bene. O il Socialismo.

26 ottobre 2009

Una casa allo sbando

Certi processi disgregativi da che Lorenzo si è laureato si sono velocizzati a ritmo impressionante.
Manchiamo di generi di prima necessità (alcol no, quello non manca, ma tipo passate carta igienica caffè anche pane e pasta siamo costantemente agli sgoccioli), è sporco, abbiamo mezzo impianto idraulico intasato e il tubo di scarico di un lavandino che si squama per l'ossidazione.

Ipocrisie

Più che giusta la sospensione di Piero Marrazzo dopo lo scandalo di cui si è reso protagonista.
Evitando quantomeno danni maggiori al centrosinistra.
Ciò che comunque fa riflettere, è il moralismo peloso per cui il problema non è tanto la prostituzione, ma essere andati con un trans. Volendo si può ricorrere in modo generalizzato, sistematico e continuativo alla prostituzione nelle stesse sedi istituzionali -pres. del cons. docet-, ma ciò non avrà mai il marchio di infamia pubblica con cui viene bollato chi -Sircana, Marrazzo- ha avuto contatti con trans.
Questa è ipocrisia.

Bersani segretario!

E per una sera si gode!