19 novembre 2009

Il fajo a Riccardi

Deludendo le forti attese, alla fine ieri non siamo riusciti ad andare a Pierantonio dove c'era il gruppo dell'anno l'Orchestra Mario Riccardi che suonava alla sagra.
Amarezza.
La notte ho sognato fisarmoniche.

17 novembre 2009

Una massima

Le parole di Nicola non cadono mai a caso.
Al massimo, e spesso, a sproposito.

[variazione e approfondimento del tema "con cognizione di causa"]

Dubbiosa gnoccosità e multiculturalità

Lo gnocco, il gnocco, lu gnocco?
Fritto.
Multiculturali, gnocco fritto emiliano, verdicchio marchigiano, salame umbro.

Giornata mondiale per il diritto allo studio, Perugia 2009

Andiamo a fa' i buli con le ragazzette sinistroidi delle Superiori.

Infamità da capoluogo

Perugia infame.
Dopo una scarpinata per fare spesa, in una giornata tiepida di vento da sud, ci si mette sulle scalette del Duomo (rivolte appunto a sud) a farsi una birretta ristoratrice.
No. Attacca a tirare un ventaccio gelato alle spalle. Alle spalle che c'hai il Duomo a 5 metri. E te con la schiena sudata dallo zaino che tocca pure rischiarsi la polmonite. Bah.
Vento alle spalle dal Duomo. Ci sarebbe anche l'opzione "investito dallo Spirito Santo", ma pare abbastanza blasfema e poco fondata, in rapporto all'infamità del capoluogo di regione.

16 novembre 2009

Erimo matricole

Una volta i banchi di gastronomia mi offrivano assaggi e per strada mi davano i volantini delle serate.
Una volta.

14 novembre 2009

Autorizzazioni a procedere...

Dopo l'annunciata tetralogia di ricorrenze dell'ultima settimana, Rivoluzione d'Ottobre, Berlino, Arafat e Bolognina, sarà il caso di tornare un attimo all'attualità.
Il "processo breve". E' una misura vergognosa, non ci si può inventare provvedimenti di tale portata nel giro di un mese solo perché non si hanno altri mezzi per evitare un processo. A 'sto punto seriamente, costituzionalizziamo il Lodo Alfano o che so io, meglio una legge ad personam che stravolgere l'ordinamento ad personam.
Ma peggio ancora, la chiacchiera retorica che si sta facendo sull'immunità, cercando di "reintrodurla". Come se non esistesse l'articolo 68 della Costituzione.
Esso recita:

"I membri del Parlamento non possono essere chiamati a rispondere delle opinioni espresse e dei voti dati nell'esercizio delle loro funzioni.
Senza autorizzazione della Camera alla quale appartiene, nessun membro del Parlamento può essere sottoposto a perquisizione personale o domiciliare, né può essere arrestato o altrimenti privato della libertà personale, o mantenuto in detenzione, salvo che in esecuzione di una sentenza irrevocabile di condanna, ovvero se sia colto nell'atto di commettere un delitto per il quale è previsto l'arresto obbligatorio in flagranza.
Analoga autorizzazione è richiesta per sottoporre i membri del Parlamento ad intercettazione, in qualsiasi forma, di conversazioni o comunicazioni e a sequestro di corrispondenza."
Le immunità esistono. Larga tutela dell'insindacabilità delle opinioni espresse, e senza parere favorevole del Parlamento possibilità di misure limitative della libertà personale solo se flagranza di reato o condanna definitiva (eh beh, ci mancherebbe). Nessuno ha mai abrogato le immunità. Nel 1993 venne modificato la parte dell'autorizzazione a procedere, ossia non l'autorizzazione parlamentare non per l'arresto, ma per le indagini stesse. Beh non è che se ne senta la mancanza e la necessità.

Tutti al cinematografo; ep. 22

S'è visto Cars.
Belino.
Ok, non c'era il porno fra automobili, però dico belino.
I primi 20 minuti, tutto auto e buio, facevano quasi paura. Poi però s'è esplicata in parte una certa idea dell'America, che è un po' che toccherebbe parlarne.

13 novembre 2009

La svolta della Bolognina. Un'analisi, 20 anni dopo

A conclusione della serie degli anniversari pesi, 20 anni fa, il 12 Novembre 1989, il segretario del PCI Achille Occhetto annunciava nel corso di una riunione presso la sezione Bolognina a Bologna la decisione di cambiare il nome del Partito. Iniziava, con la cosiddetta "Svolta della Bolognina", il processo che ha portato allo scioglimento del Partito Comunista Italiano, alla nascita del Partito Democratico della Sinistra, e la scissione del Partito della Rifondazione Comunista.
A 20 anni di distanza, si può vedere ormai la questione in un'ottica abbastanza storica. La Svolta maturò due giorni dopo il crollo del Muro di Berlino, in mesi frenetici in cui si ridisegnarono tutti gli assetti e gli equilibri mondiali, in seguito al rapido declinare del "socialismo reale". Ci si proponeva, la prima di una serie di volte, di andare oltre, oltre l'identità comunista, non ritenendo più certe chiavi di lettura adeguate al contemporaneo.

La risposta della mozione che uscì fondando Rifondazione, era e rimane sbagliata, essendo nata su letture della realtà assolutamente irrealistiche.
Però una soluzione intermedia era da ricercare. Il dubbio che all'epoca si commise uno sbaglio di proporzioni storiche è forte. Specie vedendo a posteriori il fallimento del progetto PDS-DS, fino ad arrivare alla triste realtà attuale del Partito Democratico. Se non si fosse sciolto il PCI sarebbe andata ancora peggio di com'è andata in questi anni, ci saremmo ridotti a un relitto residuale della politica? Mah. Si è rinunciato, di fondo, all'idea di critica del presente, e alla speranza e volontà di fare un mondo nuovo e migliore. E la scelta di 20 anni fa, più tante altre sbagliate nel corso degli anni, di liquidare il comunismo italiano, ha significato la dispersione del grande, unico, patrimonio politico e culturale che ha rappresentato l'esperienza del Partito Comunista Italiano.

Un po' di repertorio iconog
rafico pidiessino e memorabilia.

11 novembre 2009

Con il sorriso di Arafat sognando Palestina libera

Cinque anni fa, l'11 novembre 2004, moriva Yasser Arafat.
Moriva un combattente per la libertà del proprio popolo, il simbolo della resistenza palestinese.
La notizia la presi male, molto male. Pareva di vivere una gucciniana "Stagioni" bis. Aggiungiamoci poi che si veniva, una settimana prima, dalla vittoria alle elezioni presidenziali di Bush, e si può capire come fosse l'atmosfera

Cos'è cambiato in questi anni? I palestinesi sono in grave crisi di leadership. Mentre il processo di pace non ha compiuto nessun passo in avanti, i palestinesi restano ancor oggi senza neanche la prospettiva di uno stato indipendente, continua l'espansione delle colonie israeliane in Cisgiordania, vi è stata una quasi guerra civile tra Hamas e Fatah. In Israele si sono succeduti i governi e le guerre, senza che nessuno di questi abbia avuto una reale volontà di affrontare i problemi del processo di pace.

Beh, il rimpianto rimane.
Con il sorriso di Arafat sognando Palestina libera

    

10 novembre 2009

Dettato

Dopo aver passato la serata di ieri leggendo Pinocchio per addestrarlo, adesso posso scrivere questo post dettandolo al computer!
Avendolo espressamente aggiunto al dizionario, posso anche dire e scrivere: che sbrocco!
Pare quasi di stare facendo una qualche balorda performance artistica d'avanguardia.

Berliner

Avendo 'sto blog una vena memorialistica abbastanza spiccata (anzi, anticipo che a brevissimo ce ne saranno un paio di anniversari pesi), non si può tralasciare il ventesimo anniversario dalla caduta del Muro di Berlino, evento dalla portata indubbiamente storica.
E tutta la retorica che ne consegue.
Ecco, tocca dire che francamente la vivo con una punta di disagio. E' stato chiaramente un grande avvenimento, la fine della funesta divisione della Germania, un importante passo verso il crollo di un sistema di regimi antidemocratici e burocratici che erano le pretese "democrazie popolari" dell'Europa dell'Est, e finalmente il superamento della Guerra Fredda.
Però tutto un certo tipo di vulgata, la solita storia del "crollo del comunismo" -cosa che in parte di sicuro è avvenuta, che nel pensiero collettivo il collasso dell'Europa orientale ha non poco tagliato le gambe alle prospettive delle sinistre, all'Idea-, la retorica che se ne fa e semplificazioni inaccettabili, che riducono quello che fu anche un grande sogno di riscatto e di liberazione a gulag e dittatura, a me che comunque mi riconosco in un certo tipo di idealità mi mette piuttosto a disagio.

9 novembre 2009

Crocifissi

Toccherà pure parlare un poco di questa benedetta sentenza della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo.
Essa ha accolto il ricorso di una cittadina finlandese residente in Italia, condannando la pratica di tenere affissi nelle aule scolastiche crocifissi poiché ciò  sarebbe "una violazione della libertà dei genitori ad educare i figli secondo
le loro convinzioni e della libertà di religione degli alunni". E giù un vespaio di polemiche, alzate di scudi in nome della cristianità dell'Italia, e peana contro l'Europa (anzi, spesso proprio l'Unione Europea) miscredente.
Mettiamo qualche paletto fisso.
Che il Crocifisso debba essere esposto nelle aule in quanto simbolo dell'identità italiana. Fesseria. I crocifissi sono appesi all'interno delle aule, o in molto ambienti pubblici, come retaggio tradizionale, di un tempo in cui in ogni casa di un'Italia sicuramente ben più religiosa e compatta al suo interno ce n'era appeso uno. Forme di religiosità tradizionali, magari alle volte sull'orlo della superstizione. Se da ciò vogliamo fare derivare la pretesa per cui il crocifisso sarebbe un simbolo dell'identità nazionale, beh ce ne corre. I simboli della Repubblica Italiana sono altri, e nessuno ha mai pensato di esporli in un'aula di scuola.
La Corte Europea dei Diritti dell'Uomo. CEDU. Non c'entra niente con l'Unione Europea, è una corte internazionale che giudica delle violazioni alla Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali, trattato cui aderiscono gli Stati aderenti al Consiglio d'Europa, a sua volta organismo sovranazionale composto da 47 membri, di cui una serie certamente non cristiani. Non avendo un vero potere giurisdizionale, tocca spesso riconoscere che certe sentenze possono essere quasi provocatorie. O comunque pensate per fare scalpore, o ponderando in modo abbastanza libero gli interessi in campo.
Detto ciò, è abbastanza stupido ricorrere alla Corte lamentando violazioni del diritto di come educare i figli, solo perché c'è un crocifisso appeso. Inutile estremismo. Altrettanto stupido l'opposto estremismo, per cui necessariamente bisogna tutelare la Nazione, che si esplicherebbe sempre in questo crocifisso.
Non c'è nessuna ragione per cui bisogna tenere crocifissi appesi in una scuola aconfessionale come dovrebbe essere quella pubblica italiana. In linea di principio non dovrebbero proprio esserci, e certi problemi alla radice non si porrebbero. Se però da molte parti ce ne sono appesi, pace, è una tradizione piuttosto inoffensiva che difficilmente potrebbe portare a traumi.
Insomma, si facesse un po', classe per classe, come si pare, e si evitassero polemiche faziose e ridicole che niente hanno a che spartire con quello che dovrebbe essere il messaggio del Cristo in croce.

8 novembre 2009

L'infamata del Messenger

Bella infamata quella di Windows di chiudere di forza Windows Live Messenger 8.5, e costringerti a usare l'ultima versione sgatto.

7 novembre 2009

Rivoluzione d'Ottobre

"l'atto dell'insorgenza... quell'evento di liberazione nel suo momento cruciale, direi fisico, che si incarnava nell'attacco al palazzo del Potere: appunto l'attacco al Palazzo d'Inverno" [Ingrao]

7 Novembre 1917 - 7 Novembre 2009.

L'anniversario dell'assalto al Palazzo d'Inverno, della Rivoluzione d'Ottobre, della nascita dell'URSS.
Eventi drammatici, che hanno indubbiamente portato anche poi a enormi tragedie.
Ma ciò non può far dimenticare il sogno di riscatto, l'ambizione concreta di un'utopia, l'Idea che la Rivoluzione è stata per centinaia di milioni di persone.

6 novembre 2009

Foliage

Foglie cadete piano
non fate rumore
gli alberi si preparano
al sonno dell'inverno.

'Sta roba è stata la prima poesia che ho imparato a memoria, probabilmente correva l'autunno 1991.

4 novembre 2009

Antiche carte

Si va a ripescare il vecchio e seminuovo quaderno di Religione delle superiori.
Dopo 7 pagine per cinque anni, con qualche mappa concettuale e un compito in classe auto-corretto, si passa a degli appunti di Diritto Civile, secondo semestre, 2008.
Da apprezzare soprattutto le ricerche grafiche sulle bandiere (Jugoslavia, Palestina, Cuba, Cile e Fronte di Liberazione Nazionale del Vietnam) e una bella riproduzione del simbolo del PDS. Il quaderno si conclude con la lista degli invitati a San Patrizio 2008, la ricetta delle pese salsicce alla dublinese, una coordinata di Travian e una macchia di senape. E' il 16 Marzo 2008.

Ah no. C'è anche il retro. Appunti di Diritto Penale, che arrivano fino al 30 Aprile 2008, uno stemmino dell'ANPI, e una lista di Maestri della Notte, divisi a seconda siano stati già uccisi o meno dal Dampyr Harlan Draka.

Živago!

S'è finito di leggere da poco il Dottor Zivago.
Bel libro, abbastanza complesso, ma dà gusto quando in forma circolare alla fine si incrociano di continuo fatti e personaggi, spalmati sull'arco dei decenni.
E soprattutto, c'è la Rivoluzione Russa e la nascita dell'Unione Sovietica, con tutte le sue tragedie, ma che comunque ancora oggi rappresenta una parte importante del mio personale immaginario politico.
Ah. Linus, a proposito dei Fratelli Karamazov, affermava che quando c'era qualche nome russo che non riusciva a pronunciare, si limitava a guardarlo. Il problema in realtà non è tanto sulla pronuncia, ma che i personaggi sono un casino, ognuno con svariati soprannomi e patronimici. La cosa si attenua un po' dalla metà in poi.

Fiere e cappelli

Già di per loro i perugini so' quello che sono. Se in più je ce metti la Fiera dei Morti, ecco che te impaciscono completamente. Un casino.
Però intanto, di ritorno da Pian di Massiano, nuovamente cappellato!

3 novembre 2009

Filologia resistenziale reload

L'anno scorso, dopo una mattinata passata ad ascoltare canti partigiani jugoslavi, con molta soddisfazione s'era scoperto come la canzone "Su fratelli su compagni", cantata in Valnerina dai partigiani della Brigata Garibaldina Antonio Gramsci, avesse ripreso la musica da "Po šumama i gorama", canzone della Resistenza jugoslava appunto.
Venerdì sera ci si era dati invece al Coro dell'Armata Rossa. E con ancora più gusto s'era ritrovata la melodia di Su fratelli su compagni nel canto, risalente all'epoca della Guerra civile in Russia, nella "Partisan song".
Nonché, la melodia di "Canto dei partigiani reggiani", in "Red Army is the strongest", sempre dello stesso periodo.
E' notevolissimo come una stessa melodia sia nata tra i partigiani bolscevichi dell'Oriente russo negli anni '20, sia passata alla Resistenza jugoslava contro i nazifascisti a inizio anni '40, e infine, attraverso reduci italiani e internati jugoslavi, arrivata tra i boschi della Valnerina.