23 aprile 2012

Tutti al cinematografo; ep. 29

[NdA: post scritto più di quattro mesi fa... com'è che era sfuggito alla pubblicazione??]
Dopo tanto -troppo- tempo, si rimette mano all'amata seppur notoriamente veltroniana rubrica "Tutti al cinematografo", per recensire un film che, in realtà, ancora neanche s'è visto.
Ma scoprire che Samuel Jackson ha fatto un film che si intitola "Il lamento del serpente nero", Black Snake Moan, oh beh, lui, l'indiscusso eroe socialista dal mamba nero di "Snakes on a plane", e sentirlo cantare pure questo Black Snake Moan Blues, giustifica un'ammirata recensione a prescindere.

E ogni cosa è più calda giù nel Sud!
 

PS, dopo la visione: film che merita, splendida ambientazione, splendida musica, e particolare storia, pienamente southern. Videndum!

20 aprile 2012

Le polemiche sugli autovelox a Terni

A Terni è svariati mesi, dalla loro installazione, in Via Alfonsine e Viale dello Stadio, che tiene banco la polemica sugli autovelox.
A stringere però su, al di là di tante chiacchiere, dichiarazioni, richieste di annullamento e ricorsi, le cose sono poche e chiare.
- A tutti, a me in primis, è chiaro che diano fastidio, sono due vie oggettivamente di scorrimento, in cui è facile, specie se le condizioni di traffico lo consentono, che si viaggi, in sicurezza, un po' sopra il limite dei 50 km/h. Innalzare direttamente il limite di velocità (così come in tante altre strade della zona, dalla Valnerina al raccordo Terni-Orte), sarebbe cosa buona e giusta.
- Altrettanto chiaro è che, indubbiamente, le esigenze del Comune di fare un po' di cassa siano motivazioni di pari importanza, anzi superiore, rispetto ai proclamati fini di sicurezza.
- E sì, di sicuro non sono particolarmente ben visibili, a causa degli alberi a bordo delle carreggiate.
Però.
- Stanti le enormi difficoltà di bilancio del Comune di Terni, colpito come tutte le amministrazioni locali da tagli dei finanziamenti pesantissimi, che si riflettono in aumenti delle tasse locali e tagli ai servizi, i 3? 6? milioni di euro ricavati dalle multe sono oggettivamente una piccola boccata di ossigeno indispensabile, ai quali è irragionevole credere possa o voglia rinunciare
- Infine poi, in merito anche a quello che pare sarà l'oggetto dei ricorsi collettivi al giudice di pace: o le strade in questione sono da considerarsi urbane principali, di scorrimento, di quelle con potenziale limite a 70 km/h, per cui è pienamente legittimo l'utilizzo degli autovelox, oppure, se sono strade di quartiere con limite a 50 km/h, andando sopra il limite di tolleranza del 10%, oltre i 55 km/h, violi il codice della strada, e c'è poco da lamentarsi se ti si fa una multa. Delle due l'una.

C'è poco da chiacchierare: si può discutere dell'adeguatezza dei limiti di velocità, sulla "giustezza" della multa, ma ti viene fatta è perché, di poco o di tanto, hai comunque violato il codice della strada.
E tutte le polemiche che si stanno continuando a fare, i manifesti del PDL (accuse di "affamare i ternani"... dimostrando una volta di più la pochezza degli esponenti del centrodestra ternano), i caroselli, le dichiarazioni del solito Bartoli, il caso della "povera" disoccupata che avrebbe preso 24 multe, che poverina avrebbe scoperto solo a marzo l'esistenza degli autovelox (brava cogliona, già l'ignorantia legis non excusat, figuriamoci la stupidità, come se non se ne fosse mai parlato fino a marzo...), i cartelli di "Terni città degli autovelox" (quando ci sono città italiane, si vedano i viali fiorentini, letteralmente costellati di autovelox, altro che i due unici presenti a Terni), il quanto sarebbero più utili e belli speedcheck e dossi (personalmente, che a Terni non mancano, li ritrovo assai più fastidiosi di una singola postazione fissa) stanno diventando altamente stucchevoli. Che Terni di problemi ce ne ha, parecchi, e il fatto che la gente non sia capace di andare entro i limiti di velocità su due vie francamente non è uno di questi.

Nuova interfaccia di Blogger

Sarà che uno è tendenzialmente conservatore sulle novità, e per i cambi di layout sul web in modo particolare, ma la nuova interfaccia Blogger non mi convince affatto.
Cuscì, tanto per prende una posizione non richiesta.

18 aprile 2012

Il Governo trema di fronte a Lollo!

Sulla tassazione delle borse di studio degli specializzandi, è bastati che scendessero in piazza Lollo, Mari, Michelle e Silvia, che il Governo ha tremato, e ha fatto marcia indietro. E sono riusciti in ciò in cui nessuno finora (o meglio, qualcuno -i soliti noti si direbbe- sì) era riuscito.
Peso.
E qui che si osava pure prenderlo in giro, a Gaggino.

17 aprile 2012

La Costituzione violentata, il pareggio di bilancio è legge: VERGOGNA!

La Costituzione Italiana è stata violentata, con l'introduzione del pareggio di bilancio, rendendo norma costituzionale un principio ideologico, iperliberista e dannoso, che blinda ogni politica economica sovrana.
Nel disinteresse e nella disinformazione generale, e a maggioranza qualificata, ben oltre i 2/3, così da rendere impossibile il ricorso al referendum confermativo. Vergogna a tutti i partiti che ne sono responsabili, in primo luogo il Partito Democratico, che ha votato compattamente a favore.
E che fine hanno fatto tutti i movimenti, i "Salviamo la Costituzione", Libertà e Giustizia, i girotondini, le campagne dei post-it? Il "radicalismo azionista", se così possiamo definirlo, antiberlusconiano, che ha plasmato largamente e in profondità l'identità della sinistra e del centrosinistra in questi anni, mostra oggi tutti i suoi limiti e vizi.

16 aprile 2012

Prendendo atto del fallimento odierno dell'opposizione all'abrogazione dell'art. 18

Qualche tempo si fa si esprimeva l'auspicio che la battaglia per l'art. 18 potesse essere non solo una trincea irrinunciabile, ma anzi invece un punto di ripartenza, di avanzamento, di opposizione a questo governo e di costruzione di un'alternativa.
Al momento, si deve purtroppo constatare che nulla di tutto ciò sta avvenendo. Col contentino della possibilità del reintegro nel caso di licenziamento privo di giusta causa per motivo economico palesemente insussistente (per dirla secondo la parafrasi dello stesso Monti, "il reintegro è riferito a fattispecie estreme ed improbabili"), il PD ha messo a tacere ogni polemica interna ed esterna, rivendicando anzi la "riforma", e lo stesso dicasi dei sindacati. La stessa CGIL pare inerte, riducendosi a prendere atto di rapporti di forza probabilmente sfavorevoli, cercando al più di salvare il salvabile, e finendo così per dare carta bianca a una riforma dannosa e inaccettabile sotto quasi ogni profilo, non solo l'abrogazione dell'art. 18. 
Purtroppo, è da prendere atto dell'inadeguatezza della CGIL di Susanna Camusso di svolgere un ruolo paragonabile a quello che, provvidenzialmente, ha svolto negli ultimi anni in molte battaglie. Tant'è che gli unici strepiti che si sentono sulla riforma del mercato del lavoro sono quelli della destra e dei falchi delle associazioni imprenditoriali, che vogliono una norma ancora più reazionaria ed estremista.
I media ci mettono del loro, adesso al centro dell'attenzione ci sono solo la polemica antipartitica, gli scandali, l'abolizione del finanziamento pubblico. E Monti e il suo governo continuano imperterriti, insieme a gran parte dell'Europa, a percorrere il loro (nostro) percorso suicida.

13 aprile 2012

Dove andrà l'elettorato "contiguo" della Lega?

Parlando un po' di politica...
Tra i vari scandali, veri pompati penalmente rilevanti o meno di queste settimane, il caso Lega Nord è evidentemente quello da seguire con più attenzione, dovendo poiché portare -e già ha portato-, a novità politicamente rilevanti (contrariamente a quanto, al momento, è successo con lo scandalo Lusi-Margherita). Non tanto nella cd. base leghista, quella dei raduni, di Bergamo come Pontida: sinceramente, in questi 20 anni non ha mai dato prova di particolare spirito critico, accontentandosi di slogan e retorica becera, di fronte a risultati politicamente deficitari e fallimentari, e che oggi mostra di credere agli strilli di complotti meridionali ai danni della Lega. L'impatto dello scandalo si dovrebbe poter verificare invece sulle larghe fasce di elettorato più "contiguo", che in questi anni hanno votato Lega, dopo il suo sdoganamento nazionale, permettendole di radicarsi anche in territori tradizionalmente diversi e ostili (come l'Emilia Romagna, o anche la stessa Umbria). Che faranno, cosa voteranno (se voteranno), è la domanda che ora si pone.

Tesi sulla Riforma Protestante

Tornando brevemente sui temi di cui il birrificio benedettino di Norcia.
Germania.
Per tenerci sulle più conosciute, Franziskaner, Paulaner, Apostel Bräu, Kapuziner, Benedektiner, Augustiner. 
Tesi: un tale rapporto tra ordini ecclesiastici cattolici ed alcool, in Germania, potrebbe spiegare anche perché, proprio lì, è nata la Riforma Protestante.

12 aprile 2012

Icone!

Lo spirito di Lenin e lo spirito del Comunismo.


Sentiti omaggi a Davide La Rosa, ai ninja, e auguri per il suo nuovo libro, "Il nuovo romanzo di Dan Braun"!

La sorprendente attualità del monachesimo benedettino

Ora et labora!
Va' un po' là. Giusto l'altro giorno, a Norcia, si commentava come San Benedetto e il suo monachesimo apparissero lontani nel tempo, poco "attraenti" per i nostri giorni e la nostra sensibilità, e l'indomani invece vieni a scoprire che proprio a Norcia proprio i benedettini hanno deciso di installare una birreria artigianale nel loro monastero, secondo le migliori tradizioni dell'Europa Settentrionale (spiegandosi anche, con ciò, perché San Benedetto è patrono d'Europa).

11 aprile 2012

Torniamo al passo!

For'aprile e drentu maggio!
No daje, aprile è meritevole.
Si è stati qualche giorno fuori, in terra altoatesina. Sempre su questo discorso si ritorna, ah che gusto sarebbe vivere in Alto Adige! Ok, in pratica tu, ternano, magari ti sentiresti un po' minoranza etnica, però ah, le montagne, le Dolomiti, la qualità della vita, i vuoti a rendere, la birra e i distillati... Ahhhh!!
Mo', cerchiamo di rimetterci al passo.

31 marzo 2012

Fisse vecchieggianti

Facendo un po' di autocritica, la vecchiezza del sottoscritto ha forme molto tipiche di manifestazione.
La nostalgia di improbabili rurali tempi che furono.
O le fisse sborbottanti, sul livello (terribilmente basso!) del Nera, sugli orari di Trenitalia e i Frecciarossa, sull'assenza di precipitazioni, o sulle orride scritte lampeggianti che da qualche mese sono divenute ormai infestanti negli esercizi commerciali.

29 marzo 2012

Manifestare a "babbo morto"

Per carità, bella l'unità sindacale, importante, ed è buono e giusto e positivo che CGIL, CISL e UIL abbiano deciso di manifestare unitariamente contro la riforma delle pensioni, il 13 aprile prossimo venturo.
Un po' curioso però farle così, a "babbo morto", oltre tre mesi dopo l'entrata in vigore della riforma. Quando, all'epoca, giusto la CGIL fece quattro improbabili ore di scioper(tt)o. 
Mo', di fronte ai gravissimi e disastrosi progetti del Governo sull'art. 18, pare si voglia seguire lo stesso copione, con lo "sciopero generale" fissato genericamente tra un paio di mesi, a fine maggio.
Vabbe'. Poi ci si lamenta che lo sciopero, anche generale, diventa uno strumento abusato, privo di valore e di efficacia. 
Dare uno sguardo alla Spagna non guasterebbe. Scioperi generali, se tocca farli, di 24 ore, bloccando tutto. Lo sciopero generale è un momento di rottura, in cui si deve volere pretendere di volere qualcosa. Dell'attestato di presenza, ormai, il dire semplicemente "ci opponiamo" non interessa e non serve più a nessuno.

28 marzo 2012

Terni REB

Per quando che verrà l'ora - ah, se verrà l'ora!



27 marzo 2012

Un brano di Ivo Andrić - Dolce è per l'uomo ogni parola che dice...

"E' una notte di settembre calda e limpida. Quelli che preparano le marmellate di prugna cantano, gli altri, seduti attorno al fuoco, conversano sorseggiando caffè o rakija oppure fumando tabacco. Dolce è per l'uomo ogni parola che dice e cara gli è ogni cosa che il suo sguardo riesce a cogliere e le sue dita riescono a toccare. La vita non è facile né libera, né sicura, ma si può sempre sognare quanto si vuole, parlarne con saggezza e intelligenza, o anche scherzosamente."
 
Ivo Andrić, da "L'elefante del visir"

26 marzo 2012

Momento di libertà (e dell'ora X)

Monti è in Corea e il Papa in Messico.
Il maggior momento di libertà che stiamo vivendo da svariati mesi a questa parte in Italia.
[e, a volere essere propositivi, il momento è propizio per l'ora X! sì certo, quel migliorista malnato di Napolitano magari c'avrà qualcosa da ridire, ma con l'uscita recentissima dell'altro giorno su un futuribile presidente della Repubblica donna, beh, chiaramente ha scapocciato ormai, o è stato plagiato dal Mario - spiegandosi così anche la deprecabile condotta tenuta questi ultimi mesi -, e l'infermità mentale non gliela toglie nessuno! Aldo dice ventisei per ventidue!]

23 marzo 2012

Che fare? Что делать? dall'art. 18 un punto di partenza

Come in tanti anni ricordato, dieci anni fa, il 23 Marzo 2002, era il giorno della storica manifestazione della CGIL in difesa dell'art. 18. Il culmine di una grandissima mobilitazione, vittoriosa, che ebbe il merito, oltre di bloccare i tentativi di modifica dell'art. 18 proposti all'epoca dal governo Berlusconi, di rappresentare, dopo le elezioni del 2001 e il G8 di Genova, un punto di ripartenza, di riscossa per la sinistra e le opposizioni dell'epoca (che portò ad una ripetuta serie di successi, al termine dei quali, con le elezioni del 2006, si ebbe veramente una grande possibilità di svolta per l'Italia - ma sappiamo com'è andata a finire). Quello che, per inciso, è mancato dopo la sconfitta elettorale del 2008.


L'attacco reazionario portato avanti dal governo Monti, oggi, è più pericoloso, per molti aspetti, di quello che poteva portare avanti Berlusconi. Per ragioni semplici: hanno i voti in Parlamento, il consenso dei mezzi di informazione, l'appoggio di molti poteri forti, e soprattutto la ferma convinzione e la piena volontà politica delle misure che vogliono mettere in atto. Nel caso specifico dell'art. 18, le modifiche proposte all'epoca da Berlusconi, sperimentazione di sospensione per le nuove assunzioni per determinate categorie, erano ben poca cosa all'abolizione de facto che vogliono approvare oggi.
Che fare? Что делать?, come diceva il compagno Lenin.
Tocca cercare anche di essere positivi. Non possiamo continuare sempre a stare sulla difensiva, a giocare in perdita. La "riforma" non deve passare, questo è il primo punto, irrinunciabile, chiaro. Ma la mobilitazione che si deve costruire, soprattutto, dovrà essere, come dieci anni fa, oggi con ancora maggiore urgenza, e soprattutto sarà l'occasione, per creare un punto di partenza, dal quale ricostruire un movimento di opposizione, con l'obiettivo di costruire un'idea, una politica, radicalmente differente.

22 marzo 2012

Sull'art. 18 non ci si può passare sopra. Una "riforma" scellerata.

Sulla "riforma" del mercato del lavoro non ci si può passare sopra. Sto francamente, profondamente, incazzato.
Il Governo, con il testo che propone, cancella l'art. 18, punto. Non lo modifica, lo elimina proprio. Chiamando "riformismo" la reazione, il tornare indietro di 50 anni. Non ci si può passare sopra. E i corifei che ne tessono le lodi, dopo che hanno culturalmente spianato il terreno, sulle quattro sciocchezze che sarebbero state date "in cambio". Com'è che dicevano, che sarebbe stato fatto un unico contratto, 3 anni a tempo determinato, poi a tempo indeterminato? Eh già, parecchio. Tralasciando poi il punto di base, che d'ora in poi qualsiasi contratto, pretesamente a tempo indeterminato, viene precarizzato, permettendo di licenziare chiunque come e quando pare, con la scusa del motivo economico. 
Gente come Scalfarotto, che sta lì a fare il vicepresidente del Partito Democratico: ma si rende conto che sta parlando? La domanda è di partenza retorica, è piuttosto noto per esprimere i suoi dubbi politici sul web, anziché negli organismi dirigenti, ma sull'art. 18 si batte, quando esalta il fatto che, rivoluzionario, il Governo estende a tutti la tutela dal licenziamento discriminatorio. Com'è che recita l'art. 3 della legge 108 del 1990, sulla disciplina dei licenziamenti individuali? "1. Il licenziamento determinato da ragioni discriminatorie ai sensi dell'articolo 4 della legge 15 luglio 1966, n. 604 e dell'articolo 15 della legge 20 maggio 1970, n. 300, come modificato dall'articolo 13 della legge 9 dicembre 1977, n. 903, è nullo indipendentemente dalla motivazione addotta e comporta, quale che sia il numero dei dipendenti occupati dal datore di lavoro, le conseguenze previste dall'articolo 18 della legge 20 maggio 1970, n. 300, come modificato dalla presente legge. Tali disposizioni si applicano anche ai dirigenti. "
Ah, poi quando ci si appella ai principi costituzionali, "la sovranità del Parlamento". Sovranità del Parlamento. Che notoriamente si esprime infatti proprio con i decreti legge, o i voti di fiducia. Il Governo vuole approvare queste misure, e in specie sull'art. 18 non farà passi indietro o modifiche. Questo è, inutile girarci intorno. E per farlo, il provvedimento arriverà in Parlamento bloccato, appunto o per decreto legge (incostituzionale), o verrà approvato con voto di fiducia, senza permettere emendamenti sul punto.
Quindi. L'abolizione dell'art. 18 è un punto dirimente, una battaglia che non si può perdere. Bisogna porre un freno a un governo reazionario, di destra e dannoso. La Fornero. Scellerati. Nel Parlamento sovrano, il PD se volesse è in grado di bloccarlo. Hic Rhodus, hic salta.

20 marzo 2012

Il PD al varco

E' un po' curioso che qualcuno oggi sembri cascare delle nuvole per il dissenso manifestato da settori del PD nei confronti degli approcci "eurosocialisti" di Bersani, sostenendo invece che, tipo alle elezioni francesi, il PD dovrebbe sostenere il centrista Bayrou. Appunto 5 anni fa, mentre stavamo facendo i congressi dei DS che portarono alla splendida situazione che viviamo, Rutelli e gran parte della Margherita appunto con Bayrou dicevano e facevano esattamente la stessa cosa. I problemi sono sempre stati lì, e non si è potuto e voluto, né oggettivamente è possibile, risolverli.
Comunque, al di là delle "foto", che alla fine sono discorsi piuttosto oziosi, checché ne pensino anche gente della levatura di Reichlin, le prove bisogna farle sulle cose concrete. E se con ogni probabilità il Governo porterà la "riforma" del mercato del lavoro all'esame del Parlamento, senza l'accordo delle parti sociali, il PD lo si aspetta al varco, per vedere cosa faranno con una legge che di fatto svuota completamente di significato e di valore norme fondamentali come l'art. 18. Che stavolta non è come a dicembre sulle pensioni, non ci sono scuse (pretesti) dell'emergenza finanziaria, per cui toccava accettare contro la minaccia del baratro. Qui si vedrà che strada vorrà scegliere il PD, e trarne le conseguenze.

19 marzo 2012

San Patrizio 2012 - Avanti con la speranza!

Rispetto alla St. Patrick's Eve 2011 -edizione speciale per l'unità d'Italia- è passato un anno, e per l'Italia appunto, diciamo pure un anno di merda.
Ma le tradizioni non si uccidono, e sia pure a ranghi ridotti, al termine di un'impegnativa trasferta perugina, San Patrizio lo si è festeggiato, e finché c'è la birra, e in Piazza IV Novembre trovi addirittura un organetto che suona un saltarello, c'è speranza.