Là'ppe marzo 2006. Domenica mattina. Ci si avvia verso il Terminillo. Lungo la strada becco una multa perché si va a 84 invece che a 60 km/h in un punto fatto apposta per multare la gente. Vabbe'.
Si lascia la macchina poco oltre il piazzale di Pian de' Valli, che la strada per la forca di Leonessa e il rifugio Sebastiani è interrotta subito. Si sale ripidi fino alla forcella tra Terminilletto e Terminillo, e già si tirano fuori ramponi e piccozza.
Si decide di affrontare la salita verso la cima lungo il crinale sud del monte; d'estate è troppo ripido e non vale la pena, d'inverno innevato con la neve che regge bene è fattibile. La salita procede abbastanza bene.
Ai due terzi della salita il fondo cambia, si avanza sul ghiaccio duro. Tocca fare molta attenzione.
A un tratto, non so come, quasi in vista della cima, mi parte il rampone destro! Comincia a scivolare, ma fortunatamente papà lo riprende. Riuscire a rimetterselo è discretamente difficile, decido di proseguire, c'è un po' di neve, tenendo il destro a valle. A 15 metri dalla vetta però sono ovunque circondato dal ghiaccio, un solo piede ramponato non è abbastanza, se faccio un altro passo scivolo giù sicuramente.
Arrivano i rinforzi: papà riesce a raggiunermi e in qualche modo si riesce a rimettere al volo il rampone.
Per il resto tutto ok, pranzo in vetta, e divertente discesa nel canalino innevato della direttissima.
Questa è stata la volta che maggiormente ho rischiato in montagna.
Si lascia la macchina poco oltre il piazzale di Pian de' Valli, che la strada per la forca di Leonessa e il rifugio Sebastiani è interrotta subito. Si sale ripidi fino alla forcella tra Terminilletto e Terminillo, e già si tirano fuori ramponi e piccozza.
Si decide di affrontare la salita verso la cima lungo il crinale sud del monte; d'estate è troppo ripido e non vale la pena, d'inverno innevato con la neve che regge bene è fattibile. La salita procede abbastanza bene.
Ai due terzi della salita il fondo cambia, si avanza sul ghiaccio duro. Tocca fare molta attenzione.
A un tratto, non so come, quasi in vista della cima, mi parte il rampone destro! Comincia a scivolare, ma fortunatamente papà lo riprende. Riuscire a rimetterselo è discretamente difficile, decido di proseguire, c'è un po' di neve, tenendo il destro a valle. A 15 metri dalla vetta però sono ovunque circondato dal ghiaccio, un solo piede ramponato non è abbastanza, se faccio un altro passo scivolo giù sicuramente.
Arrivano i rinforzi: papà riesce a raggiunermi e in qualche modo si riesce a rimettere al volo il rampone.
Per il resto tutto ok, pranzo in vetta, e divertente discesa nel canalino innevato della direttissima.
Questa è stata la volta che maggiormente ho rischiato in montagna.
1 commenti:
beh!...glielo vogliamo fare o no un monumento a sto santo di un padre!?!?... mi pare che se non ci fosse stato lui, la tua fine non sarebbe stata così rosea!... grazie signor Zingarelli per permetterci di avere ancora intero tra noi il suo caro figliuolo! :P ciau montagnolu!
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