28 maggio 2007

Wiki!

Riporto stralci di una mail ricevuta che m'ha dato veramente soddisfazione. Non è la parola precisa soddisfazione, boh è qualcos'altro, il piacere, la soddisfazione di aver potuto fare anch'io qualcosa per preservare la memoria. (ci si riferisce alla voce sulla Brigata Gramsci che scrissi su Wikipedia).


"Salve Nicola,
Mi chiamo Pietro ******** ho 44 anni, sono romano, vivo in Germania ma la famiglia e' originaria di Norcia. [...]
Da bambino ascoltavo I racconti dei miei nonni, anziani contadini di San Pellegrino, che mi riferivano dei rastrellamenti e delle fucilazioni che avvennero dopo l'8 settembre nelle campagne intorno a Norcia.
I racconti erano sempre molto imprecisi e confusi tanto che a volte arrivavo a dubitarne della veridicita'.
In particolare non riuscivo proprio a capire che cavolo ci facessero degli "slavi" nelle montagne intorno a Norcia e come ci fossero arrivati, con tutta l'Italia occupata dai nazisti.

Mi raccontava mia nonna di questo "Toso" e della sua compagna, una "donnona" ( il nome in questo momento non riesco a ricordarlo) che, a quanto sembra, riuscivano a terrorizzare I contadini quasi quanto I nazisti, con le requisizioni che a volte ordinavano nelle case.
Poi altri racconti confusi su prigionieri inglesi e americani che venivano nascosti nei casolari, perquisizioni dei soldati tedeschi e fucilazioni di alcuni poveri "bardasci", trovati dai nazisti con le armi addosso, nella piazza del paese, sepolti senza nome nel piccolo cimitero e riesumati mesi dopo la fine della guerra, quando madri e padri piangenti venivano a cercarli.
I miei nonni sono morti ormai da parecchio, I miei genitori erano in quegli anni gia' a Roma e la memoria del paese chiaramente e' andata perduta, cosi' avevo completamente rimosso sia I racconti sia il desiderio di capirne di piu'.
Leggendo il tuo articolo tutto mi e' risultato finalmente chiaro e dopo 40 anni ho capito da dove venivano 'sti "slavi", chi fossero in realta' e in quale preciso momento storico si dovessero collocare tutti I fatti. [...]
Pietro"







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