In specie, del presidente della Camera Fausto Bertinotti. Nonché segretario ombra di Rifondazione Comunista.
Anzitutto, si continua a non capire la ragione per cui tanto brigò l'anno scorso per ottenere la presidenza, se poi è un continuo di interventi da militante politico e distinguo "se non fossi farei parteciperei etc" (Vicenza e svariate altre manifestazioni). Già le dichiarazioni di morte dell'Unione sarebbero difficilmente accettabili da un qualsiasi segretario della stessa, peggio ancora se costui ricopre una carica istituzionale.
Nel merito però tocca riconoscere che la diagnosi è corretta, ed è la proiezione di una situazione che si trascina ormai da mesi. Già lo si è detto, in nome degli interessi particolari si è persa di vista la ragione sociale dello stare insieme, la visione strategica di un centrosinistra largo. E si continua a vivere con la possibilità incombente che qualcuno svegliatosi di traverso ne tragga le conseguenze.
Che poi quale sarebbe il futuro? Il bipartitismo vagheggiato da Veltroni e Berlusconi? La completa fluidità politica con svolte centriste?
La strada dell'Unione rimane la sola percorribile in maniera accettabile.
Faglielo capire...
Qui si sa solo che una prospettiva di sinistra si allontana sempre più.
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