Carissimi, trattiamo oggi di quel capolavoro del cinema drammatico che può essere considerato "Un giorno di ordinaria follia". Noto anche, nel circolo degli esperti cinefili, "Lu paciarellu de Los Angeles". Appunto un poro sfigato comincia a spaciare perché deve arrivare al compleanno della figlietta, e già che c'è e un po' di gente gli sta a rompe si mette a spaccare tutto e ad ammazzare qua e là. Finché un poliziotto geniale lo ferma.
Diversi sono i piani di lettura dell'opera: dai più banali e scontati, come l'alienazione del viso pallido ti stai ingannando e la pazzia e la violenza che albergano in ognuno di noi, a quelli più profondi. In specie, anche qui come in quell'altro capolavoro di "V per Vendetta", alla fine si dimostrano le responsabilità del genere femminile nei mali del mondo: si ha infatti la moglie (caruccia) dello piscopatico criminale che l'ha lasciato, e con la sua stupidità provoca le giuste e inevitabili reazioni dell'ex marito. Altre figure simbolo dell'inferiorità femminile sono la moglie del poliziotto, budellaccio imbecille, e la collega sempre del poliiziotto, incapace di riconoscere lo piscopatico anche se ce l'ha sotto gli occhi.
[A Renato Brogelli e tutti li paciarelli]
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