25 giugno 2009
24 giugno 2009
"Ubriaco come uno gnu appena nato!"
Giugno è noto mese di documentaristica. Si ricordi il classico "che gusto fioli esse un panda".
Quest'oggi SuperQuark c'ha regalato un bellissimo sgattosissimo documentario ad ambientazione africana, pieno nella prima parte di leoni e altre bestie macilente (faceva ride; lo sgatto era appunto la seconda parte). La parte più interessante era il parto di uno gnu: lo gnuino dopo due minuti era pronto a camminare, mica come li nostri de fiji tutti viziati. Lo gnuino in questione nei primi due minuti di vita cercava di alzarsi, cadeva e si rialzava barcollando che pareva ubriaco. Bulissimo. Da qui la nota espressione "ubriaco come uno gnu appena nato".
[dopo pochi mesi invece non fanno altro che zompare come paci: pacio come uno gnu ceraiolo eugubino ubriaco - ossia come uno gnu appena nato - costruzione circolare del post, beh!]
Quest'oggi SuperQuark c'ha regalato un bellissimo sgattosissimo documentario ad ambientazione africana, pieno nella prima parte di leoni e altre bestie macilente (faceva ride; lo sgatto era appunto la seconda parte). La parte più interessante era il parto di uno gnu: lo gnuino dopo due minuti era pronto a camminare, mica come li nostri de fiji tutti viziati. Lo gnuino in questione nei primi due minuti di vita cercava di alzarsi, cadeva e si rialzava barcollando che pareva ubriaco. Bulissimo. Da qui la nota espressione "ubriaco come uno gnu appena nato".
[dopo pochi mesi invece non fanno altro che zompare come paci: pacio come uno gnu ceraiolo eugubino ubriaco - ossia come uno gnu appena nato - costruzione circolare del post, beh!]
23 giugno 2009
Di bug, crack e router discorrendo
E' assai pernicioso quando Nicola si impunta a voler risolvere un problema informatico.
Elezioni 2009, e s'è finito
E finalmente sono finite queste sofferte elezioni 2009...
Partiamo da ciò che più ci stava a cuore, il ballottaggio a Terni. Alla fine ce l'emo fatta. Sofferta vittoria del centrosinistra, con un secondo turno in cui si è avuto un calo di 14mila votanti, che ha penalizzato soprattutto Di Girolamo, che rispetto al primo turno ha perso la bellezza di 4mila voti. Mente Baldassarre è cresciuto di mille. Ehò, lo si sapeva che al ballottaggio sarebbe stata rischiosa, e che come candidatura quella Di Girolamo non era fortissima. Adesso auguri di buon lavoro, che c'è necessità di fare bene.
Per il resto in Umbria... Le elezioni sono andate male da noi. Bassi risultati del centrosinistra anche alle Europee, e alcune sconfitte pesanti. Due anni fa aveva fatto scalpore la vittoria del centrodestra a Deruta, oggi hanno vinto invece anche a Gualdo Tadino, a Montefalco, a Torgiano, a Bastia Umbra, a Orvieto. E messo in difficoltà anche serie il centrosinistra in molti altri territori. Congiuntura politica difficile, ricambi dopo doppi mandati etc etc, ma rimane il fatto che non ci si può più cullare nella sicurezza della "regione rossa".
A livello nazionale, alla fin fine s'è vinto dove si doveva necessariamente vincere, Bologna, Firenze; a Milano ha detto merda, in qualche altro posto pure si è perso di poco. Nel complesso, complice magari anche l'astensionismo, s'è tenuto piuttosto dignitosamente. Il primo turno era andato peggio in confronto. [o meglio, il centrosinistra ha perso 22 province su 50, ma di questi tempi tocca anche accontentarsi, e un po' di rimbalzo ci stava...]
Partiamo da ciò che più ci stava a cuore, il ballottaggio a Terni. Alla fine ce l'emo fatta. Sofferta vittoria del centrosinistra, con un secondo turno in cui si è avuto un calo di 14mila votanti, che ha penalizzato soprattutto Di Girolamo, che rispetto al primo turno ha perso la bellezza di 4mila voti. Mente Baldassarre è cresciuto di mille. Ehò, lo si sapeva che al ballottaggio sarebbe stata rischiosa, e che come candidatura quella Di Girolamo non era fortissima. Adesso auguri di buon lavoro, che c'è necessità di fare bene.
Per il resto in Umbria... Le elezioni sono andate male da noi. Bassi risultati del centrosinistra anche alle Europee, e alcune sconfitte pesanti. Due anni fa aveva fatto scalpore la vittoria del centrodestra a Deruta, oggi hanno vinto invece anche a Gualdo Tadino, a Montefalco, a Torgiano, a Bastia Umbra, a Orvieto. E messo in difficoltà anche serie il centrosinistra in molti altri territori. Congiuntura politica difficile, ricambi dopo doppi mandati etc etc, ma rimane il fatto che non ci si può più cullare nella sicurezza della "regione rossa".
A livello nazionale, alla fin fine s'è vinto dove si doveva necessariamente vincere, Bologna, Firenze; a Milano ha detto merda, in qualche altro posto pure si è perso di poco. Nel complesso, complice magari anche l'astensionismo, s'è tenuto piuttosto dignitosamente. Il primo turno era andato peggio in confronto. [o meglio, il centrosinistra ha perso 22 province su 50, ma di questi tempi tocca anche accontentarsi, e un po' di rimbalzo ci stava...]
22 giugno 2009
Il ritorno di Apomatto
Essendo un sostenitore di Di Girolamo, e quindi un propugnatore dell'egemonia di Perugia su Terni (come Baldassare ci ha spiegato in questi ultimi giorni di campagna elettorale), non posso non postare l'ultimo lavoro di Lupus di Apomatto, dopo un paio d'anni di inattività.
Pìa bene a pipo ritto!
Pìa bene a pipo ritto!
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21 giugno 2009
Aggiornamento referendario in progress
Effettivamente, essendo tre i quesiti referendari, sono tre differenti quorum. Si può quindi ritirare solo la scheda del terzo quesito (l'abrogazione della possibilità di candidarsi in più circoscrizioni) e astenersi ai primi due.
Qui s'è fatto così.
Qui s'è fatto così.
20 giugno 2009
Riso Plov! (e grappe)
Questa la posto perché ha meritato.
Da una kilata di carne da bollito, separare le ossa dalla carne, e tagliare a pezzetti la carne. Se c'è del grasso, metterlo da parte. Fare del brodo bollendo le ossa.
In circa un etto di burro, buttare a soffriggere prima il grasso, e poi a fiamma alta la carne.
Togliere la carne e, soffriggere nel grasso da quattro a sei cipolle, a seconda della grandezza. Metterci del peperoncino.
Aggiungere mezzo chilo abbondante di riso, e farlo saltare un poco.
Coprire col brodo caldo, e lasciar cuocere il tutto.
A metà cottura, aggiungere tre corone d'aglio e due peperoni, e verso la fine rimettere la carne.
Frattanto aggiustare il sale, e metterci spezie a piacere tipo la paprika.
Questa è stata la volta che più gli è assomigliata al riso plov, un piatto di origine centroasiatiche.
E' grassetto, laborioso da preparare e c'è uno sproposito di aglio e cipolla, ma è estremamente gustoso e si conserva bene.
Frattanto, se venerdì scorso s'era ripreparata la classica grappa all'iperico, oggi due anni dopo è stato approntato un nocino di grappa!
Da una kilata di carne da bollito, separare le ossa dalla carne, e tagliare a pezzetti la carne. Se c'è del grasso, metterlo da parte. Fare del brodo bollendo le ossa.
In circa un etto di burro, buttare a soffriggere prima il grasso, e poi a fiamma alta la carne.
Togliere la carne e, soffriggere nel grasso da quattro a sei cipolle, a seconda della grandezza. Metterci del peperoncino.
Aggiungere mezzo chilo abbondante di riso, e farlo saltare un poco.
Coprire col brodo caldo, e lasciar cuocere il tutto.
A metà cottura, aggiungere tre corone d'aglio e due peperoni, e verso la fine rimettere la carne.
Frattanto aggiustare il sale, e metterci spezie a piacere tipo la paprika.
Questa è stata la volta che più gli è assomigliata al riso plov, un piatto di origine centroasiatiche.
E' grassetto, laborioso da preparare e c'è uno sproposito di aglio e cipolla, ma è estremamente gustoso e si conserva bene.
Frattanto, se venerdì scorso s'era ripreparata la classica grappa all'iperico, oggi due anni dopo è stato approntato un nocino di grappa!
19 giugno 2009
Astensione al referendum
Me ne cieco a dirlo, ma al referendum sostengo l'astensione.
Se passasse il sì ai primi due quesiti, modificando la legge così da assegnare il premio di maggioranza non alla coalizione, ma al partito con maggior numero di voti, si produrrebbe un sistema antidemocratico, con una pericolosa ulteriore spinta verso un bipartitismo che non corrisponde alla politica italiana. Un netto peggioramento della legge attuale, che diventerebbe appunto così inaccettabile -dicono molti sostenitori del referendum- da imporre una revisione totale della legge. Insomma, un sì al referendum come arma di pressione sul Parlamento. Ma questo come già detto un'altra volta è un azzardo. E' tutta da vedere poi la capacità e la volontà del Parlamento di riformare tale legge. Il ragionamento era il medesimo che era alla base della stessa raccolta firme, da molti, me compreso, vista due anni fa come semplice mezzo di pressione, senza ragionevolmente pensare di arrivare al referendum. E invece l'anno scorso si tornò a votare senza modificare la legge. Se sventuratamente passasse il sì, e per qualche ragione si tornasse al voto senza che ci sia stata effettivamente la riforma, allora sì che ci sarebbe da ridire.
Altra possibilità, civicamente più dignitosa, sarebbe andare a votare, e votare no (tranne per il condivisibile ma marginale terzo quesito). Ok, ma a 'sto punto se non si vuole assumere il rischio del voto "sì", non c'è ragione di stare a rischiare, visto che poi la scarsa informazione su questo referendum rende del tutto incerto l'esito.
Rimane allora l'astensione. E' brutto, ma è il metodo più sicuro per sterilizzare un referendum che non si sarebbe mai dovuto celebrare.
[Avevo rimandato l'analisi del voto locale; di positivo c'è stata la riconferma al primo turno del centrosinistra ai livelli provinciali, e la vittoria di Boccali a Perugia -meritatissima, e auguri che può essere un ottimo sindaco. Adesso c'è da aspettare il ballottaggio a Terni, ma anche Spoleto, Orvieto e altre città. Sicuramente però rimane il mediocre risultato in generale del centrosinistra, e il preoccupante buon risultato della Lega Nord. Per troppo tempo ci si è cullati nel mito della "regione rossa"... beh tocca lavorarci molto]
N.B. per tutti coloro che si recano ai seggi per i ballottaggi, per non essere contati nel calcolo del quorum del referendum si deve dichiararlo al seggio, rifiutando di ritirare la scheda; una scheda nulla o bianca sarebbe comunque conteggiata come scheda votata
Se passasse il sì ai primi due quesiti, modificando la legge così da assegnare il premio di maggioranza non alla coalizione, ma al partito con maggior numero di voti, si produrrebbe un sistema antidemocratico, con una pericolosa ulteriore spinta verso un bipartitismo che non corrisponde alla politica italiana. Un netto peggioramento della legge attuale, che diventerebbe appunto così inaccettabile -dicono molti sostenitori del referendum- da imporre una revisione totale della legge. Insomma, un sì al referendum come arma di pressione sul Parlamento. Ma questo come già detto un'altra volta è un azzardo. E' tutta da vedere poi la capacità e la volontà del Parlamento di riformare tale legge. Il ragionamento era il medesimo che era alla base della stessa raccolta firme, da molti, me compreso, vista due anni fa come semplice mezzo di pressione, senza ragionevolmente pensare di arrivare al referendum. E invece l'anno scorso si tornò a votare senza modificare la legge. Se sventuratamente passasse il sì, e per qualche ragione si tornasse al voto senza che ci sia stata effettivamente la riforma, allora sì che ci sarebbe da ridire.
Altra possibilità, civicamente più dignitosa, sarebbe andare a votare, e votare no (tranne per il condivisibile ma marginale terzo quesito). Ok, ma a 'sto punto se non si vuole assumere il rischio del voto "sì", non c'è ragione di stare a rischiare, visto che poi la scarsa informazione su questo referendum rende del tutto incerto l'esito.
Rimane allora l'astensione. E' brutto, ma è il metodo più sicuro per sterilizzare un referendum che non si sarebbe mai dovuto celebrare.
[Avevo rimandato l'analisi del voto locale; di positivo c'è stata la riconferma al primo turno del centrosinistra ai livelli provinciali, e la vittoria di Boccali a Perugia -meritatissima, e auguri che può essere un ottimo sindaco. Adesso c'è da aspettare il ballottaggio a Terni, ma anche Spoleto, Orvieto e altre città. Sicuramente però rimane il mediocre risultato in generale del centrosinistra, e il preoccupante buon risultato della Lega Nord. Per troppo tempo ci si è cullati nel mito della "regione rossa"... beh tocca lavorarci molto]
N.B. per tutti coloro che si recano ai seggi per i ballottaggi, per non essere contati nel calcolo del quorum del referendum si deve dichiararlo al seggio, rifiutando di ritirare la scheda; una scheda nulla o bianca sarebbe comunque conteggiata come scheda votata
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Stornelli
Stornelli della Valnerina ternana. Da sbobinare meglio.
E prima di canta' chiedo permesso
se in questo modo se si può cantare
Dormu fra le pecori e li cani
pe' fa magna' l'agnello a li padroni
se magnano la carne li padroni
e a noi ci danno l'ossa come i cani
Vonno li meglio frutti de stagione
e vonno lu cappone anche a Natale
Vonno li nostri fiji a fa' il garzone
e quel che non han voglia il professore
I fiji lavoratori so' più 'ntelligenti
ecco perché loro non so' contenti
Speriamo finirà quista cuccagna
e se non si lavora nun se magna
E quando la cambieremo questa usanza
allora tornerà la fratellanza
La Valnerina è il centro della lotta
che al nemico gli fa' strada interrotta
Il nemico troverà strada interrotta
ma i traditori ci sarà la forca
E caro compagno te lo voglio dire
l'errore fu la gente perdonare
E che condannato sia il traditore
sebbene voglia bene all'umanitate
E tutta l'amici mia se so' sbagliate
io suono sempre la Rivoluzione!
E prima di canta' chiedo permesso
se in questo modo se si può cantare
Dormu fra le pecori e li cani
pe' fa magna' l'agnello a li padroni
se magnano la carne li padroni
e a noi ci danno l'ossa come i cani
Vonno li meglio frutti de stagione
e vonno lu cappone anche a Natale
Vonno li nostri fiji a fa' il garzone
e quel che non han voglia il professore
I fiji lavoratori so' più 'ntelligenti
ecco perché loro non so' contenti
Speriamo finirà quista cuccagna
e se non si lavora nun se magna
E quando la cambieremo questa usanza
allora tornerà la fratellanza
La Valnerina è il centro della lotta
che al nemico gli fa' strada interrotta
Il nemico troverà strada interrotta
ma i traditori ci sarà la forca
E caro compagno te lo voglio dire
l'errore fu la gente perdonare
E che condannato sia il traditore
sebbene voglia bene all'umanitate
E tutta l'amici mia se so' sbagliate
io suono sempre la Rivoluzione!
17 giugno 2009
Bellezze baresi
Ah rega', se veramente quella di cui si sta a parla' l'hanno pure pagata, qualcuno sta messo male sul serio.
Comunque. Su certi libri giuridici c'è scritto un appello "prima che il libro scientifico muoia", o qualcosa del genere.
Non so il libro, ma certe fotocopie manco per schiacciare una mosca so' buone.
Comunque. Su certi libri giuridici c'è scritto un appello "prima che il libro scientifico muoia", o qualcosa del genere.
Non so il libro, ma certe fotocopie manco per schiacciare una mosca so' buone.
16 giugno 2009
Big Renato!
"Giunto termine mandato martedì 16 giugno ore 18 Sala dei Notari saluterò cittadini Perugia. Lieto presenza. Renato Locchi"
Beh, sì può rifiutare l'invito di quello che in fondo in questi cinque anni è stato un po' anche il mio di sindaco? Specie se poi ti offre l'aperitivo!
Vogliamo ricordarlo con la battuta simbolo "Non sono mai stato giovane, sono stato comunista", e questo filmato di repertorio, alla conclusione della Festa de l'Unità di Perugia 2007.
Beh, sì può rifiutare l'invito di quello che in fondo in questi cinque anni è stato un po' anche il mio di sindaco? Specie se poi ti offre l'aperitivo!
Vogliamo ricordarlo con la battuta simbolo "Non sono mai stato giovane, sono stato comunista", e questo filmato di repertorio, alla conclusione della Festa de l'Unità di Perugia 2007.
Disordini in Iran
Potrebbero anche esserci le possibilità di una rivoluzione in Iran, e forse sarebbe auspicabile.
Terrazzi perugini
Mentre il Lucaleo ha apprestato il leaving of Rabbit's Hill, qui, che comunque ormai lo si ha nell'orizzonte, si sta pensando come tra le cose che più mancheranno di questi anni perugini sarà, a maggio/giugno, il tramonto sul Monte Malbe, mentre in terrazzo tra un po' tante rondini ci si fa un sidro birra caipirinha o quel che è, e poi il dopocena, sempre in terrazzo, a godersi il fresco e la tranquillità della Conca. Anche se ormai solo budelli.
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15 giugno 2009
"O cara moglie io prima ho sbagliato dì a mio figlio che venga asentire che ha da capire che cosa vuol dire lottare per la libertà!"
Il compagno Ivan Della Mea, uno di quelli dell'elenco qua accanto, tra i più importanti cantautori politici italiani, è morto oggi.
Per chi c'abbia voglia di scoprirlo o riascoltarlo un po', alcuni link di sue canzoni.
Per chi c'abbia voglia di scoprirlo o riascoltarlo un po', alcuni link di sue canzoni.
14 giugno 2009
Notti di Infiorata
Anche a Spello so' paci. Non come a Gubbio, ma so' paci.
L'Infiorata viene fatta per celebrare la solennità del Corpus Domini.
La preparazione dell'Infiorata, è invece più che altro la Sagra del Culo all'Aria.
Per la cronaca, a Spello (Glubo, per i latinisti e i catulliani incalliti -eh li calli) c'è la picchia.
C'era anche la picchia scout, a dirla tutta.
L'Infiorata viene fatta per celebrare la solennità del Corpus Domini.
La preparazione dell'Infiorata, è invece più che altro la Sagra del Culo all'Aria.
Per la cronaca, a Spello (Glubo, per i latinisti e i catulliani incalliti -eh li calli) c'è la picchia.
C'era anche la picchia scout, a dirla tutta.
13 giugno 2009
Terni, 65 anni di Libertà!
65 anni fa, il 13 giugno del 1944, con l'arrivo dei partigiani e delle
truppe alleate Terni veniva liberata, dopo quattro anni di guerra e
terribili bombardamenti che provocarono oltre mille morti e la
distruzione di gran parte della città. Una testimonianza di quei giorni.
"Quando ai primi di giugno '44 arrivò al comando della Brigata Garibaldi "A. Gramsci" la disposizione del C.L.N. Provinciale che fossero messi in atto i dispositivi previsti per puntare alla liberazione di Terni, un'ansia nuova spirò tra i partigiani.Tutti ebbero la sensazione che qualcosa di tanto atteso, anche se a livello dell'inconscio, si stava per realizzare.
Durante i tanti mesi di guerriglia il miraggio del ritorno alla città, alla casa era presente ma in toni sfumati, lontani. Questa disposizione del C.L.N. mise in atto una serie di preparativi, di impegni e di azioni che resero palpabile, vicina la realizzazione di questa speranza; il ritorno a casa.
Tante volte nei bivacchi, durante le marce di trasferimento si era parlato di questa possibilità e sempre, in fondo, per noi era vista in funzione del riposo, del recupero morale e fisico che avrebbe comportato; così sognavamo il dopo "liberazione". I giorni che seguirono l'ordine del C.L.N. furono spesi nell'approntamento dei piani operativi aventi lo scopo di avvicinare la Brigata a Terni per operare l'ultimo atto, quello della liberazione, al momento tatticamente più giusto.
La marcia di avvicinamento alla meta fu punteggiata di azioni militari di ampia portata e di scontri di pattuglie che saranno argomento di altro racconto di memorie, questo vuole rimanere circoscritto alle sensazioni, al trauma che l'impatto con la nostra città provocò nei partigiani.
Sapevamo di bombardamenti ripetuti, feroci e strategicamente inutili che Terni aveva subito ma ci eravamo sempre rifiutati, nell'impossibilità di una constatazione diretta, di pensare alla nostra città come una città distrutta.
L'ultima marcia che dalla Rocca-Borgo Bovio ci portava a Terni alimentò in noi delle speranze; se i presunti obiettivi militari erano salvi la città doveva, per forza di logica, esserlo ancora di più. Ma quale tremendo spettacolo ci si parò davanti fin dalla periferia; distruzioni, macerie e rovine tutto intorno a noi. Noi in quella città ci eravamo nati ma stentavamo ora a riconoscerla; addirittura a orientarci.
A rendere ancora più cruda la scena contribuiva uno splendido sole di mezza estate. un simbolo di vita su una città morta. Poca gente intorno nella periferia e ancora meno in centro ove arrivammo scalando, non è retorica, cumuli di macerie.
I tedeschi erano scappati da poco e sulle rovine incombeva una cappa cupa di ristagno, di attesa. non ci fu un incontro immediato e festoso tra i cittadini e i partigiani perché la popolazione era ancora lontana dalla città che, così ridotta, non poteva offrire ospitalità e che fino al nostro arrivo era controllata dai tedeschi.
Capimmo; ci rendemmo conto che la realtà era ben diversa dai sogni che a lungo avevamo cullato. Eravamo tornati in città ma non per riposare; dovevamo invece impegnare tutte le nostre forze, la nostra organizzazione e le nostre singole capacità per ridare la vita a Terni, la nostra città. Quante cose c'erano da fare! Tante ne abbiamo fatte, ma non tutte purtroppo che le nostre possibilità e risorse erano scarse e i problemi da assolvere enormi.
Organizzammo subito un servizio di vigilanza contro lo "sciacallaggio", affiggemmo manifesti per pregare la popolazione a differire il rientro in città per non aggravare ulteriormente una situazione già tanto difficile; facemmo il censimento dei forni in condizione di panificare e organizzammo così il rifornimento del pane alla popolazione presente in città; con i compagni delle Aziende dell'acqua e dell'elettricità messisi subito a disposizione cercammo di ripristinare al più presto i servizi essenziali.
Demmo il nostro apporto alla costruzione della prima Amministrazione Comunale alla quale passammo gli automezzi pesanti della Brigata con i relativi conducenti partigiani che portarono a Terni dal meridione verdura, frutta, patate ed altre derrate alimentari. Bobò, Cencio, Peppe ed altri con loro, macinarono chilometri e chilometri, di giorno e di notte, correndo mille avventure, compiendo dei miracoli pur di fare arrivare a Terni di tutto quanto si poteva per la popolazione che aveva bisogno di tutto.
Poi con il graduale ma lento ritorno alla normalità i partigiani passarono incarichi e compiti agli organismi democratici che la nuova struttura sociale si stava dando. Ma per i partigiani non era venuto ancora il momento dello sperato riposo. Altri impegni li attendevano, altre lotte dovevano essere sostenute, altre giovani vite dovevano essere immolate per il trionfo della "libertà".
Con la liberazione di Terni una tappa fondamentale era stata raggiunta, eravamo in Città, l'avevamo liberata dal terrore instaurato dai tedeschi e dai fascisti. Quel giorno, il 13 giugno 1944, la nostra città risorgeva dalle macerie morali e materiali."
"Quando ai primi di giugno '44 arrivò al comando della Brigata Garibaldi "A. Gramsci" la disposizione del C.L.N. Provinciale che fossero messi in atto i dispositivi previsti per puntare alla liberazione di Terni, un'ansia nuova spirò tra i partigiani.Tutti ebbero la sensazione che qualcosa di tanto atteso, anche se a livello dell'inconscio, si stava per realizzare.
Durante i tanti mesi di guerriglia il miraggio del ritorno alla città, alla casa era presente ma in toni sfumati, lontani. Questa disposizione del C.L.N. mise in atto una serie di preparativi, di impegni e di azioni che resero palpabile, vicina la realizzazione di questa speranza; il ritorno a casa.
Tante volte nei bivacchi, durante le marce di trasferimento si era parlato di questa possibilità e sempre, in fondo, per noi era vista in funzione del riposo, del recupero morale e fisico che avrebbe comportato; così sognavamo il dopo "liberazione". I giorni che seguirono l'ordine del C.L.N. furono spesi nell'approntamento dei piani operativi aventi lo scopo di avvicinare la Brigata a Terni per operare l'ultimo atto, quello della liberazione, al momento tatticamente più giusto.
La marcia di avvicinamento alla meta fu punteggiata di azioni militari di ampia portata e di scontri di pattuglie che saranno argomento di altro racconto di memorie, questo vuole rimanere circoscritto alle sensazioni, al trauma che l'impatto con la nostra città provocò nei partigiani.
Sapevamo di bombardamenti ripetuti, feroci e strategicamente inutili che Terni aveva subito ma ci eravamo sempre rifiutati, nell'impossibilità di una constatazione diretta, di pensare alla nostra città come una città distrutta.
L'ultima marcia che dalla Rocca-Borgo Bovio ci portava a Terni alimentò in noi delle speranze; se i presunti obiettivi militari erano salvi la città doveva, per forza di logica, esserlo ancora di più. Ma quale tremendo spettacolo ci si parò davanti fin dalla periferia; distruzioni, macerie e rovine tutto intorno a noi. Noi in quella città ci eravamo nati ma stentavamo ora a riconoscerla; addirittura a orientarci.
A rendere ancora più cruda la scena contribuiva uno splendido sole di mezza estate. un simbolo di vita su una città morta. Poca gente intorno nella periferia e ancora meno in centro ove arrivammo scalando, non è retorica, cumuli di macerie.
I tedeschi erano scappati da poco e sulle rovine incombeva una cappa cupa di ristagno, di attesa. non ci fu un incontro immediato e festoso tra i cittadini e i partigiani perché la popolazione era ancora lontana dalla città che, così ridotta, non poteva offrire ospitalità e che fino al nostro arrivo era controllata dai tedeschi.
Capimmo; ci rendemmo conto che la realtà era ben diversa dai sogni che a lungo avevamo cullato. Eravamo tornati in città ma non per riposare; dovevamo invece impegnare tutte le nostre forze, la nostra organizzazione e le nostre singole capacità per ridare la vita a Terni, la nostra città. Quante cose c'erano da fare! Tante ne abbiamo fatte, ma non tutte purtroppo che le nostre possibilità e risorse erano scarse e i problemi da assolvere enormi.
Organizzammo subito un servizio di vigilanza contro lo "sciacallaggio", affiggemmo manifesti per pregare la popolazione a differire il rientro in città per non aggravare ulteriormente una situazione già tanto difficile; facemmo il censimento dei forni in condizione di panificare e organizzammo così il rifornimento del pane alla popolazione presente in città; con i compagni delle Aziende dell'acqua e dell'elettricità messisi subito a disposizione cercammo di ripristinare al più presto i servizi essenziali.
Demmo il nostro apporto alla costruzione della prima Amministrazione Comunale alla quale passammo gli automezzi pesanti della Brigata con i relativi conducenti partigiani che portarono a Terni dal meridione verdura, frutta, patate ed altre derrate alimentari. Bobò, Cencio, Peppe ed altri con loro, macinarono chilometri e chilometri, di giorno e di notte, correndo mille avventure, compiendo dei miracoli pur di fare arrivare a Terni di tutto quanto si poteva per la popolazione che aveva bisogno di tutto.
Poi con il graduale ma lento ritorno alla normalità i partigiani passarono incarichi e compiti agli organismi democratici che la nuova struttura sociale si stava dando. Ma per i partigiani non era venuto ancora il momento dello sperato riposo. Altri impegni li attendevano, altre lotte dovevano essere sostenute, altre giovani vite dovevano essere immolate per il trionfo della "libertà".
Con la liberazione di Terni una tappa fondamentale era stata raggiunta, eravamo in Città, l'avevamo liberata dal terrore instaurato dai tedeschi e dai fascisti. Quel giorno, il 13 giugno 1944, la nostra città risorgeva dalle macerie morali e materiali."
Vasco Gigli (vice-comandante Brigata Garibaldina Antonio Gramsci)
12 giugno 2009
Studiando Sociologia
Quaccheri. Gruppo protestante americano, noti produttori di biscotti e carceri infestate dai fantasmi. In quel di Filadelfia. Pennsylvania, no lu formaggio.
Le tre F. Feste Farine Forca. Questi sono i Borboni.
Le tre S. Saporito Sano Sostenibile. Questa è marmellata, ed è una gaggianata.
Le tre P. Pallone Picchia Pampepato. Ternanità, e il titolo di un ben noto racconto.
Le tre F. Feste Farine Forca. Questi sono i Borboni.
Le tre S. Saporito Sano Sostenibile. Questa è marmellata, ed è una gaggianata.
Le tre P. Pallone Picchia Pampepato. Ternanità, e il titolo di un ben noto racconto.
11 giugno 2009
Ciao Enrico
"Noi siamo convinti che il mondo, anche questo terribile, intricato mondo di oggi può essere conosciuto, interpretato, trasformato, e messo al servizio dell'uomo, del suo benessere, della sua felicità. La lotta per questo obiettivo è una prova che può riempire degnamente una vita."
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Le grandi verità
La birra vecchia è cattiva.
La festa di Veterinaria è triste.
'Sto computer c'ha un po' di problemi.
Domani c'è la festa di Agraria.
La festa di Veterinaria è triste.
'Sto computer c'ha un po' di problemi.
Domani c'è la festa di Agraria.
10 giugno 2009
Monte Tezio, il ritorno
Ah, oggi dopo quattro anni s'è tornati sulla vetta del Monte Tezio, alla conquista di Perugia Nord (e raggiungendo anche la cima vera e propria stavolta)! Della serie, chi non vuole chinare la testa con noi prenda la strada dei monti.
Lunghi giri, ore di cammino, e un ringraziamento alla casa di riposo di Migiana di Monte Tezio, che per la seconda volta ha regalato una bottiglia d'acqua all'assetato sottoscritto.
Lunghi giri, ore di cammino, e un ringraziamento alla casa di riposo di Migiana di Monte Tezio, che per la seconda volta ha regalato una bottiglia d'acqua all'assetato sottoscritto.
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Ulteriori fregature
Tra le varie fregature di quella fregatura che è stato il quorum alle Europee, c'è da segnalare la discrasia tra il principio di territorialità, che di base ispira la legge, e quello del voto calcolato a livello nazionale. Ossia, non ha senso dividere l'Italia in cinque circoscrizioni, e poi andare a valutare il dato nazionale del voto per vedere se una lista ha passato o meno il 4%. Logica avrebbe voluto che andando a introdurre il quorum, fosse stato da calcolare sulla base dei voti di ogni circoscrizione. Così è stato doppiamente una fregatura, sia di partenza, sia perché per fare un esempio nella circoscrizione Sud Sinistra e Libertà ha oltre il 6%, ma comunque non ha potuto eleggere nessun candidato.
E rega', dati finali, 4254199 persone, il 14,8% dei votanti, con 'sta roba alla fine hanno votato a vuoto, per liste sotto il 4%...
E rega', dati finali, 4254199 persone, il 14,8% dei votanti, con 'sta roba alla fine hanno votato a vuoto, per liste sotto il 4%...
9 giugno 2009
Espiazione elettorale
Quaranta minuti a piedi in salita, con venti chili di spesa sulle spalle.
Espiazione per non essermi impegnato a fondo in questa campagna elettorale?
Espiazione per non essermi impegnato a fondo in questa campagna elettorale?
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Stanze di vita quotidiana
Europee 2009: Analisi
Che andavano male lo si sapeva, quindi nessuna particolare sorpresa. Anzi per certi versi sono andate discretamente. Vediamo.
Popolo delle Libertà - Il 35,3% è un brutto risultato. Non in termini assoluti, ma in confronto alle aspettative, alla retorica del "il Paese è con me", anche a confronto con le politiche di un anno fa, il dato è oggettivamente basso. Astensione, travasato alla Lega, come ci pare, ma il risultato è quello.
Partito Democratico - Discorso in parte rovesciato. Il 26,1% è un pessimo risultato sicuramente, ma della serie "poteva anche andare peggio" tocca dare merito a Franceschini di essere riuscito a salvare la baracca. Poi vabbe', viene da chiedersi se veramente c'era tutto 'sto bisogno di "una grande forza riformista di stampo europeo" (???), ma ormai è troppo tardi per tornare indietro. Si pensi invece come fare a recuperare i voti finiti all'Italia dei Valori.
Sinistra e Libertà - Mah mah. Così come la "Lista Anticapitalista" con tre decimali in più, risultato discreto, il 3,1%. Nelle aspettative. In Parlamento non ci vai, ma hai una buona base di partenza per continuare il progetto politico. Specie se in alcune zone (il Sud) dimostri un buon radicamento. Per tutti invece, tocca cercare di capire come fare qualcosa al Nord...
Udc - Più che stabile.
Lega Nord e Italia dei Valori - I vincitori di queste elezioni. E per entrambi, seppur per cose differenti, un risultato molto preoccupante. Per la Lega perché si dimostra in sintonia con fasce sempre più ampie di popolazione, dando sfogo spesso a molte delle pulsioni peggiori. Per l'Idv, perché si fa sempre più concreto il rischio che diventi l'alfiere di quello che era il popolo di sinistra. Puntando a ulteriori aumenti di consenso. Bardasci, tra Pd e Idv cento volte meglio Pd. Con tutti i limiti che ha, non è un partito populista e personalistico. Per usare paroloni, la crescita dell'Idv è la cifra della crisi della cultura politica di sinistra, che preferisce indignarsi per il conflitto di interessi piuttosto che per politiche sociali inesistenti.
Andando a guardare un quadro più locale, è pesante, molto pesante il crollo del Pd qui in Umbria, quasi ovunque sorpassato dal Pdl. Certi sistemi politici e culturali, che fanno di noi una "regione rossa" non durano in eterno. Dopodiché, particolarmente preoccupante il 3,59% a livello regionale della Lega Nord. Con punte del 10% in certi territori. Rega', in Umbria c'è più gente che ha votato per la Lega che per Sinistra e Libertà (3,55%). Questo è grave, è segno che la Lega ha smesso i panni di un movimento solamente localistico, ed è in grado di rappresentare le istanze, fondamentalmente egoistiche e xenofobe, di fasce della popolazione che magari fino a oggi se ne sarebbe ciecata di votarla.
Per le Amministrative, che pure ci riguardano da vicino, aspettiamo domani.
Popolo delle Libertà - Il 35,3% è un brutto risultato. Non in termini assoluti, ma in confronto alle aspettative, alla retorica del "il Paese è con me", anche a confronto con le politiche di un anno fa, il dato è oggettivamente basso. Astensione, travasato alla Lega, come ci pare, ma il risultato è quello.
Partito Democratico - Discorso in parte rovesciato. Il 26,1% è un pessimo risultato sicuramente, ma della serie "poteva anche andare peggio" tocca dare merito a Franceschini di essere riuscito a salvare la baracca. Poi vabbe', viene da chiedersi se veramente c'era tutto 'sto bisogno di "una grande forza riformista di stampo europeo" (???), ma ormai è troppo tardi per tornare indietro. Si pensi invece come fare a recuperare i voti finiti all'Italia dei Valori.
Sinistra e Libertà - Mah mah. Così come la "Lista Anticapitalista" con tre decimali in più, risultato discreto, il 3,1%. Nelle aspettative. In Parlamento non ci vai, ma hai una buona base di partenza per continuare il progetto politico. Specie se in alcune zone (il Sud) dimostri un buon radicamento. Per tutti invece, tocca cercare di capire come fare qualcosa al Nord...
Udc - Più che stabile.
Lega Nord e Italia dei Valori - I vincitori di queste elezioni. E per entrambi, seppur per cose differenti, un risultato molto preoccupante. Per la Lega perché si dimostra in sintonia con fasce sempre più ampie di popolazione, dando sfogo spesso a molte delle pulsioni peggiori. Per l'Idv, perché si fa sempre più concreto il rischio che diventi l'alfiere di quello che era il popolo di sinistra. Puntando a ulteriori aumenti di consenso. Bardasci, tra Pd e Idv cento volte meglio Pd. Con tutti i limiti che ha, non è un partito populista e personalistico. Per usare paroloni, la crescita dell'Idv è la cifra della crisi della cultura politica di sinistra, che preferisce indignarsi per il conflitto di interessi piuttosto che per politiche sociali inesistenti.
Andando a guardare un quadro più locale, è pesante, molto pesante il crollo del Pd qui in Umbria, quasi ovunque sorpassato dal Pdl. Certi sistemi politici e culturali, che fanno di noi una "regione rossa" non durano in eterno. Dopodiché, particolarmente preoccupante il 3,59% a livello regionale della Lega Nord. Con punte del 10% in certi territori. Rega', in Umbria c'è più gente che ha votato per la Lega che per Sinistra e Libertà (3,55%). Questo è grave, è segno che la Lega ha smesso i panni di un movimento solamente localistico, ed è in grado di rappresentare le istanze, fondamentalmente egoistiche e xenofobe, di fasce della popolazione che magari fino a oggi se ne sarebbe ciecata di votarla.
Per le Amministrative, che pure ci riguardano da vicino, aspettiamo domani.
8 giugno 2009
Programmazioni elettorali
Ok che sono Europee e importa praticamente niente a nessuno, però 'ca miseria uno straccio di speciale elettorale in tv si può anche fare...
Waitin'.
Waitin'.
5 giugno 2009
Candidature
Cosa peculiare delle elezioni europee, è la scelta dei candidati.
Essendo un appuntamento elettorale in sé molto poco sentito, e dovendo esprimere un voto di preferenza, le liste vengono riempite di nomi a effetto, di larga notorietà e probabile poca esperienza (e volontà). Cinque anni fa fu il caso di Santoro, candidato da Uniti nell'Ulivo, eletto al Parlamento Europeo e rapidissimo a tornare in Rai appena gli è stato possibile.
Tra i tanti, rimanendo nel campo del centrosinistra, c'è il capolista del Pd in circoscrizione Centro, David Sassoli del Tg1. Così come nel 2004 venne eletta sempre per Uniti nell'Ulivo Lilli Gruber. Il Tg1 si conferma rampa di lancio per Strasburgo. Vignettisti come Staino per Sinistra e Libertà e Vauro per i Comunisti, Heidi Giuliani, Giuliana Sgrena, l'astronauta Guidoni, magistrati piuttosto mediatici come De Magistris per l'Italia dei valori.
E infine il caso simpatico del Partito Comunista dei Lavoratori, che su cinque circoscrizioni elettorali presentano una lista solo nella Centro, e con solamente sei candidati. Della serie l'importante è partecipare...
Essendo un appuntamento elettorale in sé molto poco sentito, e dovendo esprimere un voto di preferenza, le liste vengono riempite di nomi a effetto, di larga notorietà e probabile poca esperienza (e volontà). Cinque anni fa fu il caso di Santoro, candidato da Uniti nell'Ulivo, eletto al Parlamento Europeo e rapidissimo a tornare in Rai appena gli è stato possibile.
Tra i tanti, rimanendo nel campo del centrosinistra, c'è il capolista del Pd in circoscrizione Centro, David Sassoli del Tg1. Così come nel 2004 venne eletta sempre per Uniti nell'Ulivo Lilli Gruber. Il Tg1 si conferma rampa di lancio per Strasburgo. Vignettisti come Staino per Sinistra e Libertà e Vauro per i Comunisti, Heidi Giuliani, Giuliana Sgrena, l'astronauta Guidoni, magistrati piuttosto mediatici come De Magistris per l'Italia dei valori.
E infine il caso simpatico del Partito Comunista dei Lavoratori, che su cinque circoscrizioni elettorali presentano una lista solo nella Centro, e con solamente sei candidati. Della serie l'importante è partecipare...
Appello al voto
Qui si sostiene il voto per Sinistra e Libertà a tutti i livelli, alle Amministrative come alle Europee.
Per quel che riguarda le Europee, bisogna in tutti i modi cercare di raggiungere anzitutto la soglia del 4%: non sarà facile, considerando anche la diffusa ignoranza della stessa esistenza e identità di Sinistra e Libertà, ma è necessario per poter dare subito forza a un soggetto politico che possa diventare il partito di sinistra italiano, andando a superare tutta una serie di frammentazioni pseudoideologiche assolutamente anacronistiche nell'attuale situazione politica.
A Terni, sostegno pieno a Di Girolamo. E' una votazione delicata quest'anno, e non bisogna disperdere voti e cercare di evitare il ballottaggio. No a liste civiche che alla fine cercano solo di ricavarsi qualche consigliere e una rendita di posizione, per schierarsi al momento opportuno a seconda di come giri il vento, e no al centrodestra e a Baldassarre, a proposte per il futuro di Terni slegate da una vera conoscenza della realtà cittadina, fumose, velleitarie se non a volte addirittura dannose, e a una concezione della politica come rete di conoscenze, amicizie e favori. Per fare esempi, la proposta ideologica di Roma come punto di riferimento, l'idea che per rilanciare il centro storico bisogna aprire la zona a traffico limitato, e come proposta per il complesso sistema industriale ternano "differenziare", come se stessimo ancora a fine anni '80, o le chiacchiere sul futuro hollywoodiano di Terni perché si conosce qualche regista quindi lo si farà venire a fare film qua.
Bah. Quantomeno quest'anno, comunque vadano 'ste elezioni, vado a votare sereno, senza tutti i patemi dell'anno scorso.
Per quel che riguarda le Europee, bisogna in tutti i modi cercare di raggiungere anzitutto la soglia del 4%: non sarà facile, considerando anche la diffusa ignoranza della stessa esistenza e identità di Sinistra e Libertà, ma è necessario per poter dare subito forza a un soggetto politico che possa diventare il partito di sinistra italiano, andando a superare tutta una serie di frammentazioni pseudoideologiche assolutamente anacronistiche nell'attuale situazione politica.
A Terni, sostegno pieno a Di Girolamo. E' una votazione delicata quest'anno, e non bisogna disperdere voti e cercare di evitare il ballottaggio. No a liste civiche che alla fine cercano solo di ricavarsi qualche consigliere e una rendita di posizione, per schierarsi al momento opportuno a seconda di come giri il vento, e no al centrodestra e a Baldassarre, a proposte per il futuro di Terni slegate da una vera conoscenza della realtà cittadina, fumose, velleitarie se non a volte addirittura dannose, e a una concezione della politica come rete di conoscenze, amicizie e favori. Per fare esempi, la proposta ideologica di Roma come punto di riferimento, l'idea che per rilanciare il centro storico bisogna aprire la zona a traffico limitato, e come proposta per il complesso sistema industriale ternano "differenziare", come se stessimo ancora a fine anni '80, o le chiacchiere sul futuro hollywoodiano di Terni perché si conosce qualche regista quindi lo si farà venire a fare film qua.
Bah. Quantomeno quest'anno, comunque vadano 'ste elezioni, vado a votare sereno, senza tutti i patemi dell'anno scorso.
4 giugno 2009
La Bibbia e il Gatto
La Sacra Bibbia. Il Gatto. Il Gatto di Had Gadya nella canzone della Pasqua ebraica ammazza l'agnello che al mercato mio padre comprò.
Il tema di oggi insomma.
Ma tema con poco da dire.
C'è Isaia 34,14
Gatti selvatici si incontreranno con iene,
i satiri si chiameranno l'un l'altro;
vi faranno sosta anche le civette
e vi troveranno tranquilla dimora.
e poi c'è Baruc 6,21
Sul loro corpo e sulla testa si posano pipistrelli, rondini e altri uccelli e anche i gatti.
Il tema di oggi insomma.
Ma tema con poco da dire.
C'è Isaia 34,14
Gatti selvatici si incontreranno con iene,
i satiri si chiameranno l'un l'altro;
vi faranno sosta anche le civette
e vi troveranno tranquilla dimora.
e poi c'è Baruc 6,21
Sul loro corpo e sulla testa si posano pipistrelli, rondini e altri uccelli e anche i gatti.
3 giugno 2009
Vamos a matar compañeros!
Levantando en aire los sombreros
Vamos a matar, vamos a matar, compañeros
Pintaremos de rojosol y cielos
Vamos a matar, vamos a matar, compañeros
Hay que ganar moriendo, pistoleros
Vamos a matar, vamos a matar, compañeros
Hay que morir venciendo, guerrilleros
Vamos a matar, vamos a matar, compañeros
Luchando con el hambre, sin dineros
Vamos a matar, vamos a matar, compañeros
Estudiantes, rebeldes, bandoleros
Vamos a matar, vamos a matar, compañeros
Hermanos somos, reyes y obreros
Vamos a matar, vamos a matar, compañeros!
Vamos a matar, vamos a matar, compañeros
Pintaremos de rojosol y cielos
Vamos a matar, vamos a matar, compañeros
Hay que ganar moriendo, pistoleros
Vamos a matar, vamos a matar, compañeros
Hay que morir venciendo, guerrilleros
Vamos a matar, vamos a matar, compañeros
Luchando con el hambre, sin dineros
Vamos a matar, vamos a matar, compañeros
Estudiantes, rebeldes, bandoleros
Vamos a matar, vamos a matar, compañeros
Hermanos somos, reyes y obreros
Vamos a matar, vamos a matar, compañeros!
Ospitalità lucignanese
Ok, la taverna della sagra è strapiena e il furgoncino della porchetta alle 8 di sera ha già finito i panini, però la miseria un paesello che fa una festa dopo l'altra (Maggiolata, Sagra del Cinghiale, Festa del Pd, Passeggiata enogastronomica, Notte bianca etc) è un bellissimo posto.
[stiamo parlando di Lucignano, provincia di Arezzo!]
[stiamo parlando di Lucignano, provincia di Arezzo!]
1 giugno 2009
Pro-life
Negli Stati Uniti, un medico abortista, George Tiller, è stato assassinato -dopo numerose aggressioni e attentati in questi anni- da "militanti per la vita".
Non serve neanche commentare.
Non serve neanche commentare.
"La campagna elettorale ha travalicato i limiti del buongusto"
Stamattina è arrivata qua a casa una chiamata elettorale dell'Udc con la
voce di Casini preregistrata, mentre Bossi sta spadroneggiando sul
banner del Messenger.
Ok che la campagna elettorale per le Europee (sebbene nessuno se ne sia accorto) è agli sgoccioli, ma ce ne stiamo abbondantemente a passare!
Ok che la campagna elettorale per le Europee (sebbene nessuno se ne sia accorto) è agli sgoccioli, ma ce ne stiamo abbondantemente a passare!
Giro all'arrivo! - 2009
Traiamo le somme del Giro d'Italia 2009.
In partenza, si era rimasti colpiti piuttosto favorevolmente anzitutto dal tracciato innovativo del Giro, che inseriva subito le Alpi e qualche montagna abbastanza impegnativa alla prima settimana, per poi dedicarsi una volta tanto a qualche bella salita appenninica nella seconda parte della corsa.
E si sperava in un maggiore coraggio da parte dei corridori rispetto ad esempio all'edizione dell'anno scorso.
Gli auspici si sono avverati a metà. Da un lato, la nuova versione della corsa è stata interessante, come itinerari e con un finale in bilico fino all'ultimo, e i corridori di classifica si sono spesso spesi generosamente con azioni e tappe sicuramente da ricordare. Per contro, sebbene le tappe, specie quelle di montagna, fossero in genere ideate piuttosto bene, con parecchie salite ripartite nel corso di tutto il Giro, sono mancate salvo poche eccezioni quelle veramente impegnative. Insomma, l'unico vero tappone peso è stato quello di Monte Nerone-Catria-Petrano, le altre tappe di montagna erano complessivamente pedalabili, e senza dislivelli pendenze e quote di particolare rilievo. E quelle poche che c'erano, molto spalmate nei 20 giorni. Il risultato è stato un Giro d'Italia che fondamentalmente si è deciso alla Cronometro delle Cinque Terre, e una gara individuale che diventa punto cruciale di una corsa a tappe, boh per certi versi è un po' in contrasto con la natura stessa di un Giro. Che poi non è solo un discorso di crono, al di là di quella fin troppa importanza hanno rivestito gli abbuoni. In più, ci si mettano i problemi organizzativi che hanno comportato un notevole ridimensionamento di tappe altrimenti di ben altro spessore, come la Cuneo-Pinerolo versione tagliata 2009. Ed effettivamente di attacchi coraggiosi anche da parte dei corridori di classifica se ne sono visti, anche se poi per una ragione o per l'altra le azioni più interessanti sono state tutte riassorbite ed il Giro è andato avanti senza grosse scosse fino alla fine.
I corridori.
A Denis Menchov vanno indubbiamente i complimenti, è più che giusto che si vinca il Giro se si dimostra di essere il corridore più in forma in qualsiasi specialità. Poi vabbe', alla fine si corre per vincere e si usano le tattiche più oculate, però certo se ogni tanto avesse attaccato in prima persona, invece di limitarsi per dieci giorni a rimanere incollato alla ruota di Di Luca non sarebbe stato certo brutto...
Di Luca peccato, poteva effettivamente essere lui il vincitore, e gli va riconosciuta grandissima determinazione e di non essersi mai tirato indietro. Poco comprensibile alle volte la strategia adottata, andando ad attaccare in modo solo muscolare, e ritrovandosi di fatto a fare il gregario a Menchov su tutte le montagne più impegnative. Specie quando pareva lo facesse solo per ripicca, come nei confronti di Basso nella Forlì-Faenza.
Ivan Basso oggettivamente si sperava qualcosa di più, però insomma, ci si metta che rientrava dopo due anni di squalifica, e comunque non si è mai tirato indietro, ha attaccato e c'ha provato sempre. Buono.
Garzelli dopo questo giro l'ho abbondantemente rivalutato, meritatissima la maglia verde, e anche una tappa avrebbe dovuto vincere.
Pellizzotti non male affatto, e gran tappa alla Majelletta.
Sastre interessante.
Niente, e adesso appuntamento al Giro d'Italia 2010!
In partenza, si era rimasti colpiti piuttosto favorevolmente anzitutto dal tracciato innovativo del Giro, che inseriva subito le Alpi e qualche montagna abbastanza impegnativa alla prima settimana, per poi dedicarsi una volta tanto a qualche bella salita appenninica nella seconda parte della corsa.
E si sperava in un maggiore coraggio da parte dei corridori rispetto ad esempio all'edizione dell'anno scorso.
Gli auspici si sono avverati a metà. Da un lato, la nuova versione della corsa è stata interessante, come itinerari e con un finale in bilico fino all'ultimo, e i corridori di classifica si sono spesso spesi generosamente con azioni e tappe sicuramente da ricordare. Per contro, sebbene le tappe, specie quelle di montagna, fossero in genere ideate piuttosto bene, con parecchie salite ripartite nel corso di tutto il Giro, sono mancate salvo poche eccezioni quelle veramente impegnative. Insomma, l'unico vero tappone peso è stato quello di Monte Nerone-Catria-Petrano, le altre tappe di montagna erano complessivamente pedalabili, e senza dislivelli pendenze e quote di particolare rilievo. E quelle poche che c'erano, molto spalmate nei 20 giorni. Il risultato è stato un Giro d'Italia che fondamentalmente si è deciso alla Cronometro delle Cinque Terre, e una gara individuale che diventa punto cruciale di una corsa a tappe, boh per certi versi è un po' in contrasto con la natura stessa di un Giro. Che poi non è solo un discorso di crono, al di là di quella fin troppa importanza hanno rivestito gli abbuoni. In più, ci si mettano i problemi organizzativi che hanno comportato un notevole ridimensionamento di tappe altrimenti di ben altro spessore, come la Cuneo-Pinerolo versione tagliata 2009. Ed effettivamente di attacchi coraggiosi anche da parte dei corridori di classifica se ne sono visti, anche se poi per una ragione o per l'altra le azioni più interessanti sono state tutte riassorbite ed il Giro è andato avanti senza grosse scosse fino alla fine.
I corridori.
A Denis Menchov vanno indubbiamente i complimenti, è più che giusto che si vinca il Giro se si dimostra di essere il corridore più in forma in qualsiasi specialità. Poi vabbe', alla fine si corre per vincere e si usano le tattiche più oculate, però certo se ogni tanto avesse attaccato in prima persona, invece di limitarsi per dieci giorni a rimanere incollato alla ruota di Di Luca non sarebbe stato certo brutto...
Di Luca peccato, poteva effettivamente essere lui il vincitore, e gli va riconosciuta grandissima determinazione e di non essersi mai tirato indietro. Poco comprensibile alle volte la strategia adottata, andando ad attaccare in modo solo muscolare, e ritrovandosi di fatto a fare il gregario a Menchov su tutte le montagne più impegnative. Specie quando pareva lo facesse solo per ripicca, come nei confronti di Basso nella Forlì-Faenza.
Ivan Basso oggettivamente si sperava qualcosa di più, però insomma, ci si metta che rientrava dopo due anni di squalifica, e comunque non si è mai tirato indietro, ha attaccato e c'ha provato sempre. Buono.
Garzelli dopo questo giro l'ho abbondantemente rivalutato, meritatissima la maglia verde, e anche una tappa avrebbe dovuto vincere.
Pellizzotti non male affatto, e gran tappa alla Majelletta.
Sastre interessante.
Niente, e adesso appuntamento al Giro d'Italia 2010!
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