9 novembre 2011

Il partito del governo tecnico sine die

Annotazioni in progress con riguardo all'ampio partito del governo tecnico, e del voto solo nel 2013.
Per non pochi, specie nel PD, è una questione essenzialmente strumentale, con diverse sfumature di buona o malafede, semplicemente per prendere tempo, che non sono pronti a fare le ormai improrogabili scelte strategiche per il futuro, quale alleanza e con che linea politica e programmi presentarsi. Leggesi anche: serve ancora tempo per finalizzare l'alleanza esclusiva con UDC e moderati sparsi, o a costruire la leadership di Renzi.
Poi ci sono i fans del "tecnico", con la storia della personalità onesta capace e superpartes etc etc. Se pensiamo che basti questo a risolvere ogni nostro problema, smettiamo direttamente di fare politica, a che servono più elezioni e altre perdite di tempo, troviamo un buon amministratore di condominio, e chiusa lì.
Infine, sul "con questa gravissima crisi serve immediata stabilità, un governo forte, e non ci si può permettere le incertezze di una campagna elettorale". Per carità, non è tutto sbagliato. Ma se tutto questo avveniva tra un anno, o comunque la legislatura terminava di diritto nella primavera 2012, che facevamo? Sospendevamo la Costituzione, e prorogavamo questo Parlamento a data da destinarsi? Ancora non siamo una democrazia in grado di gestirsi nelle forme ordinarie? Sarebbe quasi curioso sapere cosa si sarebbe proposto se fossimo stati facciamo conto in stato di guerra. Non ricordo che gli USA ad esempio abbiano mai sospeso le campagne elettorali nel corso della Seconda Guerra Mondiale. O alcuna altra democrazia in momenti di crisi economica globale, come nel 1929. A maggior ragione nei momenti critici serve chiarezza, e serve che vengano fatte scelte politiche chiare.

0 commenti:

Posta un commento