9 novembre 2011

Il punto sulla crisi (io devo bere un po' di questo amaro calice io devo berne molto fino a toccare il fondo)

Proviamo a fare il punto della situazione.
Ieri dopo il voto alla Camera s'è probabilmente consumato il passo decisivo, l'inedito annuncio delle dimissioni. Qualcuno lo legge come un capolavoro tattico, capace di permettere a Berlusconi di rimanere ancora a lungo al comando, o di risorgere per l'ennesima volta. Francamente mi pare estremamente improbabile. Si è andati troppo in là, e soprattutto bisogna tenere presente come la causa principale scatenante la crisi non è tanto nei giochi politici, ma nella pressione dei mercati, dell'economia e dell'Europa. Il crollo in corso della Borsa di Milano e l'impennarsi di 'sto spread maledetto, seguito al dilatarsi del periodo prima delle dimissioni, oltre ad affossarci ulteriormente verso un punto dal quale sarà difficilissimo ed estremamente doloroso ripartire, non può rimanere privo di conseguenze. Salvo eventi al momento non prevedibili, o un disprezzo e una noncuranza della situazione italiana a un livello francamente non ipotizzabile. Insomma, Berlusconi non potrà bello bello approvare come e quando gli pare la legge di stabilità, cercando frattanto di riconquistarsi una decina di parlamentari. Ci sono fattori esterni che non è in grado di influenzare.
A questo punto, le prospettive sono però incerte, e preoccupanti. Napolitano ieri non aveva certo intenzione di costringerlo alle dimissioni, sciogliere le Camere e indire le elezioni, anche se probabilmente era nella posizione politica di poterlo fare. L'idea sua, condivisa da larghissimi settori dell'opposizione, specie nel PD, e l'UDC in toto, è che sia nell'interesse nazionale rimandare le elezioni alla loro data naturale, nel 2013, con un governo tecnico il prima possibile che metta mano e dia risposte alle indicazioni provenienti dall'Europa. Senza stare a ripeterlo troppo, io non lo condivido. Elezioni in tempi rapidi, con un modello economico alternativo da proporre. Indispensabile.


Restiamo in attesa.
Io devo bere un po' di questo amaro calice
Io devo berne molto fino a toccare il fondo...

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