29 aprile 2013

"Se no facciamo la fine della Grecia", e tristezze varie

Molta tristezza, a essere gentili, a vedere i molti che, dopo avere in precedenza ripetutamente dichiarato di aborrirlo, oggi per conformismo, vigliaccheria o opportunismo si allineano alla linea del governo di larghe intese, cercando di convincere e di convincersi della sua ineluttabilità e anzi anche giustezza.
Una riconferma di ciò che si diceva l'altro giorno sull'OccupyPd (che si è visto come sta andando a parare), e la disgraziata tendenza di larga parte del PD e della sua base ed elettorato al cercare di mantenere l'unitarismo a tutti i costi, anche quando si trasforma in difesa del "contenitore" a scapito dei contenuti..
Fanno comunque abbastanza ridere quelli che adducono come motivazione il "se no facciamo la fine della Grecia": facendo gli scongiuri per il profilo economico, ma sotto quello politico ci siamo fino al collo "in Grecia", fin dal momento dell'esito elettorale diviso e senza maggioranze praticabili, e consacrato quindi dalla scelta disgraziata delle larghe intese.

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