Il tasso di ridicolezza del PRC nel cercare di gettarsi anima e corpo nel progetto del "quarto polo arancione", magari con liste uniche con residui dipietristi, dopo il fallimento della "Federazione" col PDCI, dopo anni a ostentare e rivendicare settariamente bandiere rosse e falci e martello, è francamente abbastanza imbarazzante. Per carità, anche come SEL molto poco c'abbiamo da chiacchierare, ma almeno certi livelli, quantomeno per ora, non l'abbiamo mai raggiunti.
17 dicembre 2012
16 dicembre 2012
Che fare per il PD di fronte a Monti
Al netto di Berlusconi e altre scemenze varie, il netto segno politico della settimana è la pressione a tutti i livelli, interni, esterni, dei media, al fine di riproporre, anche dopo le elezioni, Monti e le sue politiche come unica scelta praticabile, per l'Italia e per i mercati.
Chi ha tutto da perderci, in questo quadro, è l'alleanza di centrosinistra PD-SEL che si sta prefigurando, e Bersani e il PD in particolare, che fanno oggettivamente la parte del leone. Che allo stato attuale, c'è l'incertezza del Senato, al solito, ma parrebbe improbabile che ci siano altri soggetti in grado di competere per la vittoria elettorale: l'unica appunto che può letteralmente soffiarla via è la variante Monti, sia lui di persona, o con il forzare la mano in un'ottica di grande coalizione.
A questo punto, è quando si richiederebbe da parte di Bersani uno scatto di personalità, se ne è capace. Dirlo a chiare lettere che un'altra politica è possibile (e indispensabile), che non c'è solo la strada del austerity cieca di Monti e delle istituzioni europee; competere contro queste idee, anche apertamente se necessario, che questa, sul piano dei contenuti, è la vera sfida, non certo quella con le giravolte berlusconiane (più concretamente casomai c'è il problema Grillo, ma è su un altro ordine di contenuti); dirlo, se si vuole, che s'è sostenuto per senso di responsabilità Monti in questi mesi, ma che adesso è il momento di farsi da parte, che si ha un'altra idea del "che fare".
Insomma, a stringere su, è il momento per il PD bersaniano di presentarsi agli elettori, con una proposta politica chiara, decisa, alternativa a quella che finora ha soltanto aggravato la crisi sotto molti aspetti. Se lo si ha, è il momento di avere coraggio e prendersi le proprie responsabilità di governo, dopo averle declinate l'anno scorso, non richiedendo elezioni nella primavera appena trascorsa. Purtroppo per contro, le mosse di Bersani di questa settimana sembrano essere tutte al contrario, col riproporre l'alleanza al centro, e il continuo proclamarsi "più montiani di Monti".
14 dicembre 2012
Ricordi dell'esame (imperituri!)
Comunque sia andata, si porterà sempre il ricordo degli splendidi panorami della albe invernali in Valnerina, e la praticità dei gabinetti alla turca dell'aula dell'esame.
10 dicembre 2012
Hoka hey!!! - esame 2012
"Finalmente", dopo mesi si arriva a questo benedetto esame.
Con la mente già a giovedì sera, comunque vada, da questi mesi si sarà ricavato:
- un discreto aumento di peso;
- incrementata dimestichezza con Ezio Auditore;
- abilità nel sudoku;
- conoscenza del Trono di Spade e del finale monco di Deadwood;
- svariati caffè;
- barba lunga;
- ripasso della saga di Dampyr.
Poco non è!
Ancora una volta, dopo anni,
Hoka hey!!!
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A sovranità limitata
A maggior ragione dopo la giornata odierna, ribadisco quanto detto giovedì: ad oggi, stiamo capo a piedi come l'anno scorso, a quanto pare in Italia non siamo in grado di permetterci non una crisi di governo, ma neanche il naturale e ordinato andare a elezioni.
Non si prospetta infatti una crisi al buio, mesi di incertezza politica, la legislatura (peraltro, di fatto, già piuttosto inerte da diversi mesi) sta semplicemente avviandosi verso la naturale conclusione, e l'averla anticipata di un mese e mezzo serve proprio a scongiurare i rischi di cui sopra.
Non c'è nessuna motivazione reale che possa giustificare il casino odierno sui mercati, non certo l'improbabile ridiscesa in campo berlusconiana, del tutto irrealistica. Per contro, con questi allarmismi, sui media, si sta solo lavorando per presentare e proporre Monti come unica alternativa a sé stesso. Siamo, di fatto, a sovranità limitata.
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8 dicembre 2012
La rivoluzione marcia con Twitter!
Berlusconi ritorna in campo eccetera eccetera, e l'Huffington Post titola: "Ma su twitter è già rivolta con l'hashtag #nonlovoto".
Ah beh ma se twitter è già in rivolta stamo a posto!
Ah beh ma se twitter è già in rivolta stamo a posto!
E' fatta compagni, la rivoluzione è in cammino!
[Ndr: putacaso in tempo arrivassi a responsabilità di governo, uno dei primi provvedimenti che prenderei è l'abolizione di Twitter, o quantomeno il divieto per i mezzi di informazione di utilizzarlo e/o citarlo per la cronaca politica.]
7 dicembre 2012
"Parlamentarie"
Già il solo fatto che a 24 ore dalla conclusione di una consultazione meramente interna, fatta per di più con procedura automatizzata, neanche si sappia in via ufficiosa (salvo i casi locali, come i 300 votanti umbri) il numero dei votanti, né tantomeno il numero delle preferenze raccolte da ogni candidato, la dice lunga.
Ah, e nel peggiore dei casi, una fumosa segreteria di partito resta più rappresentativa, nello scegliere chi mandare in Parlamento, di qualche decina di iscritti a un forum.
6 dicembre 2012
Crisi di governo, spread e democrazia
Vediamo un po' che succede in Parlamento, parrebbe impossibile che il PDL è arrivato al livello di essere capace ad aprire una crisi di governo su una frase di Passera, o sul voto a febbraio, ma tanto è.
Quello che realmente preoccupa, è che la notizia ha portato a un immediato picco di innalzamento dello spread, cui viene dato ampio risalto.
A un anno di distanza, siamo sempre lì, in Italia non siamo in grado di avere una politica che possa essere autonoma, e rimaniamo sotto il controllo/ricatto dello spread e dei mercati.
E' un problema di democrazia enorme, di assoluta emergenza. Se no, del tutto inutile continuare a giocare con elezioni e parlamenti.
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4 dicembre 2012
Due note sul risultato di Renzi
Dall'analisi finale del voto delle primarie, due cose:
1 Renzi pare che, globalmente, a stento raggiunga il numero di voti assoluti raccolti al primo turno: pur tenendo conto del calo globale dei votanti, ma anche che è difficile dipingere i renziani come demoralizzati e demotivati dopo il risultato del primo turno, ampiamente pompato, l'impressione è che, con la condotta tenuta nel corso dell'ultima settimana, Renzi si sia lasciato diversi voti per strada, facendo cambiare idea a non pochissimi elettori che al primo turno lo avevano votato;
1 Renzi pare che, globalmente, a stento raggiunga il numero di voti assoluti raccolti al primo turno: pur tenendo conto del calo globale dei votanti, ma anche che è difficile dipingere i renziani come demoralizzati e demotivati dopo il risultato del primo turno, ampiamente pompato, l'impressione è che, con la condotta tenuta nel corso dell'ultima settimana, Renzi si sia lasciato diversi voti per strada, facendo cambiare idea a non pochissimi elettori che al primo turno lo avevano votato;
2 al netto della retorica, si nota come la grande maggioranza delle zone del paese considerate tradizionalmente più dinamiche e meno conservatrici, a partire dalle città e dal Nord Italia, abbiano votato Bersani con percentuali superiori perlopiù alla media nazionale: il risultato elettorale di Renzi, paradossalmente (ma fino a un certo punto), si fonda primariamente sul consenso raccolto proprio in quelle regioni in cui l'"apparato" sarebbe più forte e più in grado (in teoria) di indirizzare il voto, in Toscana e in Umbria.
Rivedere un po' delle categorie con le quali si è abituati ad analizzare il paese sarebbe opportuno, che stanno diventando rapidamente molto obsolete.
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2 dicembre 2012
Controendorsement
Francamente, fino all'altro giorno ero quasi convinto a non partecipare al ballottaggio, tutto 'sto "profumo di sinistra" in Bersani non è che lo senta, o meglio, è affiancato e coperto da tante altre "puzze", e non l'ho sentito spendere parole e prendere impegni su tutta una serie di punti che giudico dirimenti.
Però... dopo tutte le polemiche di questi ultimi giorni, di Renzi non ne posso proprio più, e al seggio ci vado, con l'essenziale motivazione di votare contro di lui e il suo (per restare in tema olfattivo) "tanfo", di metodi e contenuti.
Però... dopo tutte le polemiche di questi ultimi giorni, di Renzi non ne posso proprio più, e al seggio ci vado, con l'essenziale motivazione di votare contro di lui e il suo (per restare in tema olfattivo) "tanfo", di metodi e contenuti.
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30 novembre 2012
Vendolismo democratico da ballottaggio
Ganzu scoprire l'inaspettato "vendolismo" peloso di tanti democratici sotto ballottaggio...
[quando che poi tocca riconosce -purtroppo- che con 'sta storia del "profumo" Vendola non è che c'abbia messo proprio tanto a concedersi...]
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28 novembre 2012
Memorie corte
Tra i più grossi vizi che abbiamo, come elettori italiani, è la memoria molto molto corta.
Ora, per esempio, capisco che Renzi, oltre a sollevare la canea per permettere anche a nuovi potenziali elettori di partecipare al secondo turno (che poi perché un potenziale elettore delle primarie, ben sapendo quali fossero le regole, non abbia voluto registrarsi e votare al primo turno, mentre lo voglia fare solo al ballottaggio, è abbastanza un mistero, se le sue motivazioni sono limpide), voglia cercare di intercettare un po' di elettorato di sinistra che ha votato Vendola, però è abbastanza poco credibile mentre, dichiarando la volontà di non allearsi con Casini, pare volersi presentare come l'alfiere di una coalizione più spostata a sinistra rispetto a Bersani. Porca miseria, non sono passate neanche tre settimane da quando nell'intervista ad Avvenire dichiarava testualmente "a me non interessano le alleanze né con Vendola, né con Casini. [...] Sì, il Pd di Renzi può correre e vincere da solo.", cui sono seguite altre amenità del peggior repertorio veltroniano su lui che porterebbe il PD da solo al 40%. Per carità, non
condivido per niente la strategia di Bersani dell'accordo con l'UDC,
e lo reputo un punto critico e dirimente di un'alleanza tra SEL e PD, però quanto meno tocca dare atto che il problema del con chi
presentarsi alle elezioni e cercare di fare una maggioranza parlamentare
se lo pone, contrariamente a quanto ha finora dichiarato Renzi (e uno che si candida a volere essere l'aspirante premier, senza neanche dire chiaramente quale idea di alleanza propone per le elezioni, un po' preoccupante lo è).
Peggio ancora, quando adesso Renzi vuole spacciarsi per l'antimontiano, quello che non lo vuole nel governo. Premesso che, in realtà, anche su questo le differenze con Bersani sono molto sfumate, lui che ha sempre dichiarato il totale appoggio all'agenda Monti? Che il 9 novembre, anche qui meno di tre settimane fa, espressamente non escudeva ministri montiani nel suo ipotetico governo, e a inizio di settembre pare (mai smentito) addirittura ragionasse di lasciare, in caso di vittoria, il posto allo stesso Monti?
Peggio ancora, quando adesso Renzi vuole spacciarsi per l'antimontiano, quello che non lo vuole nel governo. Premesso che, in realtà, anche su questo le differenze con Bersani sono molto sfumate, lui che ha sempre dichiarato il totale appoggio all'agenda Monti? Che il 9 novembre, anche qui meno di tre settimane fa, espressamente non escudeva ministri montiani nel suo ipotetico governo, e a inizio di settembre pare (mai smentito) addirittura ragionasse di lasciare, in caso di vittoria, il posto allo stesso Monti?
Tanto per togliersi un sassolino. E' facile parlare di abolizione del finanziamento pubblico, quando solo in una città come Terni hai i soldi per due gazebo, per affittare un immobile commerciale di due vetrine in centro come sede del comitato elettorale, per pagare addette al volantinaggio e dare un'indennità ai rappresentanti di lista. Altro che tetto dei 200mila €.
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27 novembre 2012
26 novembre 2012
Tre cose al volo sul primo turno delle primarie
Globalmente, tutto come da previsioni - purtroppo.
Tre punti al volo sul primo turno delle primarie.
1 il risultato delle primarie in Umbria è un pessimo viatico per le prossime amministrative: è l'ennesimo segnale di sgretolamento del blocco sociale e politico che per anni è stato maggioritario, ed è frutto del tangibile forte rigetto e discredito che, a torto o ragione, si avverte nei confronti della classe dirigente del centrosinistra umbro (che sarà il caso l'affronti questa situazione, finora ci si è salvati per la pochezza degli avversari, ma di questo passo pare difficilmente evitabile un botto clamoroso in primavera);
2 il risultato per Vendola, piantato alle previsioni dei sondaggi della vigilia, è oggettivamente deludente, che non siamo riusciti a costruire consenso attorno a quella che era una proposta politica oggettivamente valida, di reale alternativa di sinistra; non stupisce di certo come dato, era oggettivamente difficile che andasse diversamente e lo si poteva capire da molti mesi, per cui ci sarà molto da ridiscutere, ma rimane comunque un grosso rimpianto per l'occasione che abbiamo perduto;
3 è tutto da vedere che Bersani abbia il mio voto al secondo turno, tanta voglia di portargli l'acqua co' le recchie non ce l'ho di certo.
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25 novembre 2012
Un voto per Vendola alle primarie
Nonostante i non pochi dubbi su quella che potrà esserne la reale efficacia (non si sa quale sarà il sistema elettorale col quale si voterà, quali saranno veramente le coalizioni, se sarà possibile evitare un governo di grande coalizione, che possa portare avanti un programma di governo non eterodiretto) e sulla bontà della scelta strategica di fondo di parteciparvi e legarsi in questo modo al PD, già che ormai si fanno, queste sono un'occasione che vale assolutamente la pena di sfruttare queste primarie.
Partecipare, e votare Vendola, per provare a portare avanti una politica che sia di reale -e indispensabile- alternativa a quella portata avanti negli ultimi anni da Monti, da Berlusconi, e spesso anche dallo stesso centrosinistra (e che di fatto, senza vere sostanziali differenze, riproporrebbero Bersani e Renzi). Una politica apertamente di sinistra, che proponga una revisione profonda delle politiche economiche, del rapporto e della funzione dell'UE, che faccia scelte di parte senza ipocrite equidistanze (che finiscono sempre per fare il gioco dei più forti), che scelga un'opzione pacifista netta in politica estera.
Partecipare alle primarie, e votare Vendola. Parafrasando Il Tale, non abbiamo da perdere che le nostre catene...
Partecipare, e votare Vendola, per provare a portare avanti una politica che sia di reale -e indispensabile- alternativa a quella portata avanti negli ultimi anni da Monti, da Berlusconi, e spesso anche dallo stesso centrosinistra (e che di fatto, senza vere sostanziali differenze, riproporrebbero Bersani e Renzi). Una politica apertamente di sinistra, che proponga una revisione profonda delle politiche economiche, del rapporto e della funzione dell'UE, che faccia scelte di parte senza ipocrite equidistanze (che finiscono sempre per fare il gioco dei più forti), che scelga un'opzione pacifista netta in politica estera.
Partecipare alle primarie, e votare Vendola. Parafrasando Il Tale, non abbiamo da perdere che le nostre catene...
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23 novembre 2012
"La dignità è un diritto" (disponibile!)
"La dignità è un diritto".
E, innovando sensibilmente la tradizionale dottrina, orientata in senso opposto, diritto disponibile, del quale a quanto pare Fede ha deciso -definitivamente- di spogliarsi.
19 novembre 2012
Chiude lu Rendez (Vous)!! Spunti di riflessione
Al di là delle cazzate sulla ZTL, la chiusura de lu Rendez (che francamente, così repentina, giusto ieri mattina ci si era preso un caffè, lascia abbastanza perplessi, specie alla luce del giro di clientela che ha a tutte le ore, la posizione al centro della "movida", la vendita tabacchi e l'avviamento consolidato da decenni; che poi, ok la pesante crisi economica, ma un locale del genere, da profano, ne dovrebbe risentire assai meno di molti altri esercizi commerciali, per storia, tipo di clientela e giro di affari), offre due spunti di riflessione:
1 - è l'occasione per Santino e anche tutto l'oratorio di San Francesco di espandersi sull'altra sponda della piazza, e lanciarsi alla conquista della città (approfittando anche del vuoto di potere in Curia);
2 - Altoforno: Elio, c'è ancora, ma già ha chiuso in precedenza, ce faremo 'na birra all'Hawaii, e giù demolito, abbocco dritto a lu Grande Vù, e manco più questo... fossi il Bar Aci, starei in campana.
1 - è l'occasione per Santino e anche tutto l'oratorio di San Francesco di espandersi sull'altra sponda della piazza, e lanciarsi alla conquista della città (approfittando anche del vuoto di potere in Curia);
2 - Altoforno: Elio, c'è ancora, ma già ha chiuso in precedenza, ce faremo 'na birra all'Hawaii, e giù demolito, abbocco dritto a lu Grande Vù, e manco più questo... fossi il Bar Aci, starei in campana.
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13 novembre 2012
Sostegno allo sciopero generale della CGIL del 14 novembre 2012
Pieno sostegno allo sciopero generale indetto per domani dalla CGIL (pur non capendone appieno la tempistica e le motivazioni, il manifestare contro l'austerity, dopo la sostanziale acquiescenza ed inerzia purtroppo manifestata dal sindacato nell'ultimo anno, mentre il governo Monti indisturbato faceva macelleria sociale, abolendo l'articolo 18, aumentando la tassazione indiretta, tagliando i servizi e le pensioni).
12 novembre 2012
Alluvione in provincia di Terni
11-12.11.12 Mons. PAGLIA fa un'ultima capatina alla messa di S. Francesco, a Terni provincia di TR (almeno per il momento), e subito dopo attacca a piove ed esonda nell'Orvietano prov. di TR il fiume PAGLIA.
SOLTANTO UNA COINCIDENZA??
(fra l'altro, anche le date appaiono abbastanza sinistramente coincidenziali)
SOLTANTO UNA COINCIDENZA??
(fra l'altro, anche le date appaiono abbastanza sinistramente coincidenziali)
9 novembre 2012
Modifiche al premio di maggioranza e leggi truffa
Mah, visto che è diventato l'argomento del giorno mo' che ci si è espresso pure Grillo dicendo che è un colpo di stato fatto contro di lui e il M5S, il PD pure dal canto suo ha condiviso, e c'è parecchia gente in giro che ci crederebbe pure, minima considerazione sulla proposta passata in commissione coi voti del centrodestra di legare il premio di maggioranza della Camera al raggiungimento da parte della coalizione vincitrice del 42,5% dei voti.
Per carità, sotto elezioni non è certo carino e leale modificare la legge elettorale a maggioranza col palese prevedibile effetto di andare a penalizzare la coalizione di centrosinistra, nonché, se passasse, si ufficializzerebbe che alle prossime elezioni nessuna delle coalizioni che si dovrebbe andare a presentare sarebbe in grado di formare una maggioranza parlamentare, ma in sé è una proposta nel merito tutto meno che sbagliata. Adesso perché fa gola al centrosinistra, ma il premio di maggioranza, così come attualmente congegnato, realmente è non democratico e non rappresentativo della volontà popolare, specie in un contesto politico come quello attuale: non è democratico un sistema in cui una lista o una coalizione di maggioranza relativa, ma di minoranza effettiva (magari un 35% dell'elettorato, pari a un 25% del corpo elettorale), avrebbe oltre metà dei deputati della Camera. Questa attuale sarebbe la legge truffa, non quella che uscirebbe dalla ipotetica modifica (per tacere poi del premio del 12% al primo partito che il PD vorrebbe autodarsi...).
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