13 giugno 2009

Terni, 65 anni di Libertà!

65 anni fa, il 13 giugno del 1944, con l'arrivo dei partigiani e delle truppe alleate Terni veniva liberata, dopo quattro anni di guerra e terribili bombardamenti che provocarono oltre mille morti e la distruzione di gran parte della città. Una testimonianza di quei giorni.

"Quando ai primi di giugno '44 arrivò al comando della Brigata Garibaldi "A. Gramsci" la disposizione del C.L.N. Provinciale che fossero messi in atto i dispositivi previsti per puntare alla liberazione di Terni, un'ansia nuova spirò tra i partigiani.Tutti ebbero la sensazione che qualcosa di tanto atteso, anche se a livello dell'inconscio, si stava per realizzare.
Durante i tanti mesi di guerriglia il miraggio del ritorno alla città, alla casa era presente ma in toni sfumati, lontani. Questa disposizione del C.L.N. mise in atto una serie di preparativi, di impegni e di azioni che resero palpabile, vicina la realizzazione di questa speranza; il ritorno a casa.
Tante volte nei bivacchi, durante le marce di trasferimento si era parlato di questa possibilità e sempre, in fondo, per noi era vista in funzione del riposo, del recupero morale e fisico che avrebbe comportato; così sognavamo il dopo "liberazione". I giorni che seguirono l'ordine del C.L.N. furono spesi nell'approntamento dei piani operativi aventi lo scopo di avvicinare la Brigata a Terni per operare l'ultimo atto, quello della liberazione, al momento tatticamente più giusto.
La marcia di avvicinamento alla meta fu punteggiata di azioni militari di ampia portata e di scontri di pattuglie che saranno argomento di altro racconto di memorie, questo vuole rimanere circoscritto alle sensazioni, al trauma che l'impatto con la nostra città provocò nei partigiani.
Sapevamo di bombardamenti ripetuti, feroci e strategicamente inutili che Terni aveva subito ma ci eravamo sempre rifiutati, nell'impossibilità di una constatazione diretta, di pensare alla nostra città come una città distrutta.
L'ultima marcia che dalla Rocca-Borgo Bovio ci portava a Terni alimentò in noi delle speranze; se i presunti obiettivi militari erano salvi la città doveva, per forza di logica, esserlo ancora di più. Ma quale tremendo spettacolo ci si parò davanti fin dalla periferia; distruzioni, macerie e rovine tutto intorno a noi. Noi in quella città ci eravamo nati ma stentavamo ora a riconoscerla; addirittura a orientarci.
A rendere ancora più cruda la scena contribuiva uno splendido sole di mezza estate. un simbolo di vita su una città morta. Poca gente intorno nella periferia e ancora meno in centro ove arrivammo scalando, non è retorica, cumuli di macerie.
I tedeschi erano scappati da poco e sulle rovine incombeva una cappa cupa di ristagno, di attesa. non ci fu un incontro immediato e festoso tra i cittadini e i partigiani perché la popolazione era ancora lontana dalla città che, così ridotta, non poteva offrire ospitalità e che fino al nostro arrivo era controllata dai tedeschi.
Capimmo; ci rendemmo conto che la realtà era ben diversa dai sogni che a lungo avevamo cullato. Eravamo tornati in città ma non per riposare; dovevamo invece impegnare tutte le nostre forze, la nostra organizzazione e le nostre singole capacità per ridare la vita a Terni, la nostra città. Quante cose c'erano da fare! Tante ne abbiamo fatte, ma non tutte purtroppo che le nostre possibilità e risorse erano scarse e i problemi da assolvere enormi.
Organizzammo subito un servizio di vigilanza contro lo "sciacallaggio", affiggemmo manifesti per pregare la popolazione a differire il rientro in città per non aggravare ulteriormente una situazione già tanto difficile; facemmo il censimento dei forni in condizione di panificare e organizzammo così il rifornimento del pane alla popolazione presente in città; con i compagni delle Aziende dell'acqua e dell'elettricità messisi subito a disposizione cercammo di ripristinare al più presto i servizi essenziali.
Demmo il nostro apporto alla costruzione della prima Amministrazione Comunale alla quale passammo gli automezzi pesanti della Brigata con i relativi conducenti partigiani che portarono a Terni dal meridione verdura, frutta, patate ed altre derrate alimentari. Bobò, Cencio, Peppe ed altri con loro, macinarono chilometri e chilometri, di giorno e di notte, correndo mille avventure, compiendo dei miracoli pur di fare arrivare a Terni di tutto quanto si poteva per la popolazione che aveva bisogno di tutto.
Poi con il graduale ma lento ritorno alla normalità i partigiani passarono incarichi e compiti agli organismi democratici che la nuova struttura sociale si stava dando. Ma per i partigiani non era venuto ancora il momento dello sperato riposo. Altri impegni li attendevano, altre lotte dovevano essere sostenute, altre giovani vite dovevano essere immolate per il trionfo della "libertà".
Con la liberazione di Terni una tappa fondamentale era stata raggiunta, eravamo in Città, l'avevamo liberata dal terrore instaurato dai tedeschi e dai fascisti. Quel giorno, il 13 giugno 1944, la nostra città risorgeva dalle macerie morali e materiali."

Vasco Gigli (vice-comandante Brigata Garibaldina Antonio Gramsci)

12 giugno 2009

Studiando Sociologia

Quaccheri. Gruppo protestante americano, noti produttori di biscotti e carceri infestate dai fantasmi. In quel di Filadelfia. Pennsylvania, no lu formaggio.
Le tre F. Feste Farine Forca. Questi sono i Borboni.
Le tre S. Saporito Sano Sostenibile. Questa è marmellata, ed è una gaggianata.
Le tre P. Pallone Picchia Pampepato. Ternanità, e il titolo di un ben noto racconto.

11 giugno 2009

Ciao Enrico

"Noi siamo convinti che il mondo, anche questo terribile, intricato mondo di oggi può essere conosciuto, interpretato, trasformato, e messo al servizio dell'uomo, del suo benessere, della sua felicità. La lotta per questo obiettivo è una prova che può riempire degnamente una vita."

Enrico Berlinguer

Le grandi verità

La birra vecchia è cattiva.
La festa di Veterinaria è triste.
'Sto computer c'ha un po' di problemi.
Domani c'è la festa di Agraria.

10 giugno 2009

Gheddafi

Gheddafi dà un po' tanto l'impressione di divertirsi a prendere per il culo.


Monte Tezio, il ritorno

Ah, oggi dopo quattro anni s'è tornati sulla vetta del Monte Tezio, alla conquista di Perugia Nord (e raggiungendo anche la cima vera e propria stavolta)! Della serie, chi non vuole chinare la testa con noi prenda la strada dei monti.
Lunghi giri, ore di cammino, e un ringraziamento alla casa di riposo di Migiana di Monte Tezio, che per la seconda volta ha regalato una bottiglia d'acqua all'assetato sottoscritto.

Ulteriori fregature

Tra le varie fregature di quella fregatura che è stato il quorum alle Europee, c'è da segnalare la discrasia tra il principio di territorialità, che di base ispira la legge, e quello del voto calcolato a livello nazionale. Ossia, non ha senso dividere l'Italia in cinque circoscrizioni, e poi andare a valutare il dato nazionale del voto per vedere se una lista ha passato o meno il 4%. Logica avrebbe voluto che andando a introdurre il quorum, fosse stato da calcolare sulla base dei voti di ogni circoscrizione. Così è stato doppiamente una fregatura, sia di partenza, sia perché per fare un esempio nella circoscrizione Sud Sinistra e Libertà ha oltre il 6%, ma comunque non ha potuto eleggere nessun candidato.
E rega', dati finali, 4254199 persone, il 14,8% dei votanti, con 'sta roba alla fine hanno votato a vuoto, per liste sotto il 4%...

9 giugno 2009

Espiazione elettorale

Quaranta minuti a piedi in salita, con venti chili di spesa sulle spalle.
Espiazione per non essermi impegnato a fondo in questa campagna elettorale?

Europee 2009: Analisi

Che andavano male lo si sapeva, quindi nessuna particolare sorpresa. Anzi per certi versi sono andate discretamente. Vediamo.
Popolo delle Libertà - Il 35,3% è un brutto risultato. Non in termini assoluti, ma in confronto alle aspettative, alla retorica del "il Paese è con me", anche a confronto con le politiche di un anno fa, il dato è oggettivamente basso. Astensione, travasato alla Lega, come ci pare, ma il risultato è quello.
Partito Democratico - Discorso in parte rovesciato. Il 26,1% è un pessimo risultato sicuramente, ma della serie "poteva anche andare peggio" tocca dare merito a Franceschini di essere riuscito a salvare la baracca. Poi vabbe', viene da chiedersi se veramente c'era tutto 'sto bisogno di "una grande forza riformista di stampo europeo" (???), ma ormai è troppo tardi per tornare indietro. Si pensi invece come fare a recuperare i voti finiti all'Italia dei Valori.
Sinistra e Libertà - Mah mah. Così come la "Lista Anticapitalista" con tre decimali in più, risultato discreto, il 3,1%. Nelle aspettative. In Parlamento non ci vai, ma hai una buona base di partenza per continuare il progetto politico. Specie se in alcune zone (il Sud) dimostri un buon radicamento. Per tutti invece, tocca cercare di capire come fare qualcosa al Nord...
Udc - Più che stabile.
Lega Nord e Italia dei Valori - I vincitori di queste elezioni. E per entrambi, seppur per cose differenti, un risultato molto preoccupante. Per la Lega perché si dimostra in sintonia con fasce sempre più ampie di popolazione, dando sfogo spesso a molte delle pulsioni peggiori. Per l'Idv, perché si fa sempre più concreto il rischio che diventi l'alfiere di quello che era il popolo di sinistra. Puntando a ulteriori aumenti di consenso. Bardasci, tra Pd e Idv cento volte meglio Pd. Con tutti i limiti che ha, non è un partito populista e personalistico. Per usare paroloni, la crescita dell'Idv è la cifra della crisi della cultura politica di sinistra, che preferisce indignarsi per il conflitto di interessi piuttosto che per politiche sociali inesistenti.

Andando a guardare un quadro più locale, è pesante, molto pesante il crollo del Pd qui in Umbria, quasi ovunque sorpassato dal Pdl. Certi sistemi politici e culturali, che fanno di noi una "regione rossa" non durano in eterno. Dopodiché, particolarmente preoccupante il 3,59% a livello regionale della Lega Nord. Con punte del 10% in certi territori. Rega', in Umbria c'è più gente che ha votato per la Lega che per Sinistra e Libertà (3,55%). Questo è grave, è segno che la Lega ha smesso i panni di un movimento solamente localistico, ed è in grado di rappresentare le istanze, fondamentalmente egoistiche e xenofobe, di fasce della popolazione che magari fino a oggi se ne sarebbe ciecata di votarla.

Per le Amministrative, che pure ci riguardano da vicino, aspettiamo domani.

8 giugno 2009

Programmazioni elettorali

Ok che sono Europee e importa praticamente niente a nessuno, però 'ca miseria uno straccio di speciale elettorale in tv si può anche fare...
Waitin'.

5 giugno 2009

Festa di Ingegneria 2009!

Settima festa di Ingegneria, e quinta consecutiva. L'ultima da studente? Quest'anno con tanto di ritorno alla Conca a piedi, e curioso dolore al ginocchio.
Un brindisi a Stefano che non è potuto venire, un altro ai neofiti, e un altro per chi pur volendo è stato impossibilitato a venire!

Candidature

Cosa peculiare delle elezioni europee, è la scelta dei candidati.
Essendo un appuntamento elettorale in sé molto poco sentito, e dovendo esprimere un voto di preferenza, le liste vengono riempite di nomi a effetto, di larga notorietà e probabile poca esperienza (e volontà). Cinque anni fa fu il caso di Santoro, candidato da Uniti nell'Ulivo, eletto al Parlamento Europeo e rapidissimo a tornare in Rai appena gli è stato possibile.
Tra i tanti, rimanendo nel campo del centrosinistra, c'è il capolista del Pd in circoscrizione Centro, David Sassoli del Tg1. Così come nel 2004 venne eletta sempre per Uniti nell'Ulivo Lilli Gruber. Il Tg1 si conferma rampa di lancio per Strasburgo. Vignettisti come Staino per Sinistra e Libertà e Vauro per i Comunisti, Heidi Giuliani, Giuliana Sgrena, l'astronauta Guidoni, magistrati piuttosto mediatici come De Magistris per l'Italia dei valori.
E infine il caso simpatico del Partito Comunista dei Lavoratori, che su cinque circoscrizioni elettorali presentano una lista solo nella Centro, e con solamente sei candidati. Della serie l'importante è partecipare...

Appello al voto

Qui si sostiene il voto per Sinistra e Libertà a tutti i livelli, alle Amministrative come alle Europee.
Per quel che riguarda le Europee, bisogna in tutti i modi cercare di raggiungere anzitutto la soglia del 4%: non sarà facile, considerando anche la diffusa ignoranza della stessa esistenza e identità di Sinistra e Libertà, ma è necessario per poter dare subito forza a un soggetto politico che possa diventare il partito di sinistra italiano, andando a superare tutta una serie di frammentazioni pseudoideologiche assolutamente anacronistiche nell'attuale situazione politica.
A Terni, sostegno pieno a Di Girolamo. E' una votazione delicata quest'anno, e non bisogna disperdere voti e cercare di evitare il ballottaggio. No a liste civiche che alla fine cercano solo di ricavarsi qualche consigliere e una rendita di posizione, per schierarsi al momento opportuno a seconda di come giri il vento, e no al centrodestra e a Baldassarre, a proposte per il futuro di Terni slegate da una vera conoscenza della realtà cittadina, fumose, velleitarie se non a volte addirittura dannose, e a una concezione della politica come rete di conoscenze, amicizie e favori. Per fare esempi, la proposta ideologica di Roma come punto di riferimento, l'idea che per rilanciare il centro storico bisogna aprire la zona a traffico limitato, e come proposta per il complesso sistema industriale ternano "differenziare", come se stessimo ancora a fine anni '80, o le chiacchiere sul futuro hollywoodiano di Terni perché si conosce qualche regista quindi lo si farà venire a fare film qua.
Bah. Quantomeno quest'anno, comunque vadano 'ste elezioni, vado a votare sereno, senza tutti i patemi dell'anno scorso.

4 giugno 2009

La Bibbia e il Gatto

La Sacra Bibbia. Il Gatto. Il Gatto di Had Gadya nella canzone della Pasqua ebraica ammazza l'agnello che al mercato mio padre comprò.
Il tema di oggi insomma.
Ma tema con poco da dire.

C'è Isaia 34,14

Gatti selvatici si incontreranno con iene,
i satiri si chiameranno l'un l'altro;
vi faranno sosta anche le civette
e vi troveranno tranquilla dimora.

e poi c'è Baruc 6,21

Sul loro corpo e sulla testa si posano pipistrelli, rondini e altri uccelli e anche i gatti.

3 giugno 2009

Vamos a matar compañeros!

Levantando en aire los sombreros
Vamos a matar, vamos a matar, compañeros

Pintaremos de rojosol y cielos
Vamos a matar, vamos a matar, compañeros

Hay que ganar moriendo, pistoleros
Vamos a matar, vamos a matar, compañeros

Hay que morir venciendo, guerrilleros
Vamos a matar, vamos a matar, compañeros

Luchando con el hambre, sin dineros
Vamos a matar, vamos a matar, compañeros

Estudiantes, rebeldes, bandoleros
Vamos a matar, vamos a matar, compañeros

Hermanos somos, reyes y obreros
Vamos a matar, vamos a matar, compañeros!






Ospitalità lucignanese

Ok, la taverna della sagra è strapiena e il furgoncino della porchetta alle 8 di sera ha già finito i panini, però la miseria un paesello che fa una festa dopo l'altra (Maggiolata, Sagra del Cinghiale, Festa del Pd, Passeggiata enogastronomica, Notte bianca etc) è un bellissimo posto.
[stiamo parlando di Lucignano, provincia di Arezzo!]

1 giugno 2009

Pro-life

Negli Stati Uniti, un medico abortista, George Tiller, è stato assassinato -dopo numerose aggressioni e attentati in questi anni- da "militanti per la vita".
Non serve neanche commentare.

"La campagna elettorale ha travalicato i limiti del buongusto"

Stamattina è arrivata qua a casa una chiamata elettorale dell'Udc con la voce di Casini preregistrata, mentre Bossi sta spadroneggiando sul banner del Messenger.
Ok che la campagna elettorale per le Europee (sebbene nessuno se ne sia accorto) è agli sgoccioli, ma ce ne stiamo abbondantemente a passare!

  

Giro all'arrivo! - 2009

Traiamo le somme del Giro d'Italia 2009.
In partenza, si era rimasti colpiti piuttosto favorevolmente anzitutto dal tracciato innovativo del Giro, che inseriva subito le Alpi e qualche montagna abbastanza impegnativa alla prima settimana, per poi dedicarsi una volta tanto a qualche bella salita appenninica nella seconda parte della corsa.
E si sperava in un maggiore coraggio da parte dei corridori rispetto ad esempio all'edizione dell'anno scorso.
Gli auspici si sono avverati a metà. Da un lato, la nuova versione della corsa è stata interessante, come itinerari e con un finale in bilico fino all'ultimo, e i corridori di classifica si sono spesso spesi generosamente con azioni e tappe sicuramente da ricordare. Per contro, sebbene le tappe, specie quelle di montagna, fossero in genere ideate piuttosto bene, con parecchie salite ripartite nel corso di tutto il Giro, sono mancate salvo poche eccezioni quelle veramente impegnative. Insomma, l'unico vero tappone peso è stato quello di Monte Nerone-Catria-Petrano, le altre tappe di montagna erano complessivamente pedalabili, e senza dislivelli pendenze e quote di particolare rilievo. E quelle poche che c'erano, molto spalmate nei 20 giorni. Il risultato è stato un Giro d'Italia che fondamentalmente si è deciso alla Cronometro delle Cinque Terre, e una gara individuale che diventa punto cruciale di una corsa a tappe, boh per certi versi è un po' in contrasto con la natura stessa di un Giro. Che poi non è solo un discorso di crono, al di là di quella fin troppa importanza hanno rivestito gli abbuoni. In più, ci si mettano i problemi organizzativi che hanno comportato un notevole ridimensionamento di tappe altrimenti di ben altro spessore, come la Cuneo-Pinerolo versione tagliata 2009. Ed effettivamente di attacchi coraggiosi anche da parte dei corridori di classifica se ne sono visti, anche se poi per una ragione o per l'altra le azioni più interessanti sono state tutte riassorbite ed il Giro è andato avanti senza grosse scosse fino alla fine.
I corridori.
A Denis Menchov vanno indubbiamente i complimenti, è più che giusto che si vinca il Giro se si dimostra di essere il corridore più in forma in qualsiasi specialità. Poi vabbe', alla fine si corre per vincere e si usano le tattiche più oculate, però certo se ogni tanto avesse attaccato in prima persona, invece di limitarsi per dieci giorni a rimanere incollato alla ruota di Di Luca non sarebbe stato certo brutto...
Di Luca peccato, poteva effettivamente essere lui il vincitore, e gli va riconosciuta grandissima determinazione e di non essersi mai tirato indietro. Poco comprensibile alle volte la strategia adottata, andando ad attaccare in modo solo muscolare, e ritrovandosi di fatto a fare il gregario a Menchov su tutte le montagne più impegnative. Specie quando pareva lo facesse solo per ripicca, come nei confronti di Basso nella Forlì-Faenza.
Ivan Basso oggettivamente si sperava qualcosa di più, però insomma, ci si metta che rientrava dopo due anni di squalifica, e comunque non si è mai tirato indietro, ha attaccato e c'ha provato sempre. Buono.
Garzelli dopo questo giro l'ho abbondantemente rivalutato, meritatissima la maglia verde, e anche una tappa avrebbe dovuto vincere.
Pellizzotti non male affatto, e gran tappa alla Majelletta.
Sastre interessante.

Niente, e adesso appuntamento al Giro d'Italia 2010!



Sonno

Bah. Ormai si dorme meglio sul letto a Perugia che a casa.
Sonno!