Va da sé, visti i pesanti attacchi che hanno avuto a oggetto il Presidente della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano, che nei suoi confronti si nutre la massima fiducia e stima.
In tutta una serie di difficili passaggi che ha dovuto affrontare nell'ultimo anno, in particolare la crisi del governo Prodi e le tensioni derivate dagli ultimi provvedimenti del governo Berlusconi, è sempre riuscito a svolgere il suo ruolo in maniera egregia, preciso e puntuale.
Sicuramente certi provvedimenti si potrebbe gradire venissero bloccati direttamente da lui, bloccandone la promulgazione, e Napolitano stesso, avesse la possibilità di esercitare piena discrezionalità politica, lo farebbe. Ma non tocca dimenticare anzitutto i principi costituzionali, per cui il Presidente della Repubblica, lungi dal potersi sostituire all'attività del Governo e delle Camere, può rifiutarsi di promulgare un provvedimento solo in caso di palese incostituzionalità. Che poi, il vizio di costituzionalità potrà comunque essere sollevato da qualunque magistrato. E non tocca dimenticare la situazione politica in cui si trova Napolitano, primo presidente della repubblica di storia politica comunista, e quindi a maggior ragione tenuto alla tutela delle forze politiche a lui opposte, e il suo trovarsi ancora agli inizi del mandato, senza la forza politica e il prestigio generalizzato che potrebbero permettergli uno scontro più duro contro certe posizioni del governo Berlusconi. Non si può pretendere che un presidente della repubblica entri fin dall'inizio in guerra aperta per cinque anni contro il governo.
E' per questo che bisogna prendere le distanze dagli attacchi, ingiustificati e spesso volgari, ascoltati nell'ultimo mese, ed è doveroso per ogni progressista e sincero democratico appoggiare pienamente l'operato di Napolitano, che è e probabilmente sarà l'unica figura di garanzia nei cinque lunghi anni che si preparano.
Detto questo amici cari, saluti a tutti, e a sentirsi presto.
In tutta una serie di difficili passaggi che ha dovuto affrontare nell'ultimo anno, in particolare la crisi del governo Prodi e le tensioni derivate dagli ultimi provvedimenti del governo Berlusconi, è sempre riuscito a svolgere il suo ruolo in maniera egregia, preciso e puntuale.
Sicuramente certi provvedimenti si potrebbe gradire venissero bloccati direttamente da lui, bloccandone la promulgazione, e Napolitano stesso, avesse la possibilità di esercitare piena discrezionalità politica, lo farebbe. Ma non tocca dimenticare anzitutto i principi costituzionali, per cui il Presidente della Repubblica, lungi dal potersi sostituire all'attività del Governo e delle Camere, può rifiutarsi di promulgare un provvedimento solo in caso di palese incostituzionalità. Che poi, il vizio di costituzionalità potrà comunque essere sollevato da qualunque magistrato. E non tocca dimenticare la situazione politica in cui si trova Napolitano, primo presidente della repubblica di storia politica comunista, e quindi a maggior ragione tenuto alla tutela delle forze politiche a lui opposte, e il suo trovarsi ancora agli inizi del mandato, senza la forza politica e il prestigio generalizzato che potrebbero permettergli uno scontro più duro contro certe posizioni del governo Berlusconi. Non si può pretendere che un presidente della repubblica entri fin dall'inizio in guerra aperta per cinque anni contro il governo.
E' per questo che bisogna prendere le distanze dagli attacchi, ingiustificati e spesso volgari, ascoltati nell'ultimo mese, ed è doveroso per ogni progressista e sincero democratico appoggiare pienamente l'operato di Napolitano, che è e probabilmente sarà l'unica figura di garanzia nei cinque lunghi anni che si preparano.
Detto questo amici cari, saluti a tutti, e a sentirsi presto.