30 aprile 2010

Cantamaggio!

Aria di festa, folla per strada...
Per una volta a Terni, daje col Cantamaggio!


 




29 aprile 2010

Giunta Marini

E' stata presentata sabato la lista di sette assessori componenti la nuova giunta regionale dell'Umbria, a guida Marini. Sette, a cui dovrebbe aggiungersene un altro, esponente di Prc-Pdci.
Oggettivamente, un po' di problematicità ci sono.
E' da premettere la difficoltà della composizione, che deve bilanciare la rappresentanza di partito (e di corrente, per il Pd) con il principio di territorialità.
Sui partiti, gli assessori saranno cinque democratici (Riommi di Foligno, Cecchini di Città di Castello e Rossi di Terni per i bersaniani, Tomassoni del Lago e Bracco di Perugia per i franceschiniani), un socialista, Rometti, di Perugia, e una dell'Idv, Casciari, anch'essa perugina. In più, in attesa di un rappresentante della "sinistra radicale".
Su questo poco da dire, bilanciamento preciso, giusto i "mariniani" del Pd magari si lamentano.
Il problema si pone sulla rappresentanza territoriale. Poco da dire, un solo consigliere su 7 per l'intera provincia ternana è troppo poco.
In parte si intreccia con la scelta dei franceschiniani, Tomassoni invece di Brega.
In parte con le polemiche interne a Rifondazione.
Il Comitato Politico Regionale del Prc ha infatti designato come membro per la giunta Vinti, il segretario regionale. Decisione a maggioranza, contrari importanti esponenti come Goracci e Stufara.
Solo che, in primis Vinti a febbraio polemizzò non poco contro la Marini, appoggiando piuttosto apertamente Bocci alle primarie; in secondo luogo, un quarto rappresentante non di qualche territorio della provincia, ma proprio anch'egli di Perugia, beh, è francamente un po' eccessivo. Ragioni per cui la Marini ha rifiutato il suo nome.
E adesso... problema ancora aperto...

28 aprile 2010

Settimana rossa

Che gusto fioli la settimana tra il 25 Aprile e il Primo Maggio.

26 aprile 2010

25 Aprile 2010, 65° anniversario della Liberazione

E mentre la giornata sta per finire, nel 65° anniversario della Liberazione, il pensiero va a tutti coloro, partigiani e non, che hanno lottato per un'Italia libera e più giusta...
Un pensiero anche al compagno Alberto Cesa, autore della splendida canzone "Partigiano", e di cui si era avuto modo di apprezzare la grande disponibilità, che ieri s'è scoperto c'aveva lasciato, ancora a gennaio.

Nella foto, l'elenco dei compagni caduti della Brigata Garibaldina Antonio Gramsci.

23 aprile 2010

Gli strascichi...

Sempre più stupefatto da quello che sta succedendo in casa centrodestra.
Bossi che arriva a ventilare la fine dell'alleanza tra Pdl e Lega Nord e la caduta del governo.
Buttiglione che si scorda di essere stato per anni un ministro di Berlusconi, e oggi lo chiama pericolo per la democrazia.
In tutto ciò, Di Pietro stavolta ha ragione, l'opposizione è assolutamente impreparata all'eventualità di una crisi di governo o di elezioni anticipate.
C'è da darsi una mossa.

Analisi della Direzione Nazionale del Pdl

La resa dei conti tra Fini e Berlusconi, scoppiata in modo così virulento dopo le Regionali, e concretizzatasi oggi alla Direzione nazionale del Pdl, un po' lascia sconcertati, per tempi, modi, e radicalità dello scontro. Cose mai viste neanche nella peggiore conflittualità interna al centrosinistra.
Le ragioni di Fini sono pienamente condivisibili. E' chiaro il disagio a permanere in un partito disegnato a immagine di Berlusconi, per il suo utilizzo personale. E sono esatte le valutazioni sulla Lega Nord eccessivamente preponderante nella coalizione.
Però sono problemi che sono insiti si può dire proprio ontologicamente nel Pdl, fin dalla sua nascita. Non era ipotizzabile che, sciogliendo Forza Italia, Berlusconi fosse intenzionato a creare un partito "normale", con i suoi spazi di discussione e democrazia interna.
Valutazione. Fini non ha né le forze (è innegabile che le sue posizioni siano di minoranza, su ogni aspetto, nell'elettorato di destra) né il coraggio politico di andare fino in fondo, e uscire dal Pdl. Restando nel centrodestra, ma fuori dal Pdl. In molte altre occasioni ha avuto la possibilità di fare il grande passo, ma alla fine è sempre tornato nell'ovile. Si veda la nascita stessa del Pdl, all'epoca del "predellino", nel dicembre 2007. La tensione con Berlusconi anche allora era altissima, si era alla crisi della Casa delle Libertà, e Fini salutò con disprezzo l'idea di Berlusconi di un partito unico del centrodestra sotto le sue insegne. Poi, tempo un mese, e la crisi di governo del centrosinistra, ed eccolo tornare con la coda fra le gambe, e aderire al Pdl sciogliendo Alleanza Nazionale.
Ma Fini può essere costretto a tale passo. Berlusconi non ha la capacità di gestire queste forme di dissenso. Che potrebbero rientrare senza problemi nella normale dialettica interna a un partito. Ma a lui manca del tutto la tolleranza e la capacità di mediazione. Nuovamente, è indicativo il 2008, col caso di Casini: fosse stato per lui, sarebbe rimasto senza problemi nella coalizione di centrodestra. Ma Berlusconi si impuntò, pretendendo -come appunto aveva appena fatto Fini, e con la significativa eccezione della Lega Nord- la lista unica del Pdl e lo scioglimento dell'Udc. Così che Casini si ritrovò costretto ad andarsene, e a correre da solo.
Ecco, tale situazione potrebbe oggi ripresentarsi con Fini e i suoi fedelissimi.

Orgoglio resistenziale del T9

Sarà che si avvicina il 25 Aprile.
Però il T9 del telefono mio ha "SPI" (grandi compagni pensionati), "PSI", "PRI", "PPI" (e un po' ce ne stiamo a passa'), ma non c'ha "RSI".

22 aprile 2010

Nicola all'Isuc

Seducendo attempate bibliotecarie con chiacchierate sul compagno Lello Rossi.

21 aprile 2010

In lotta con la Paramount!

'Ste major che vogliono bannarmi da YouTube per aver caricato i pirati che cantano "SpongeBob SquarePants" all'inizio del grande film.

16 aprile 2010

Scandalo pedofilia

L'argomento di discussione di questi giorni qua a Perugia è lo scandalo pedofilia che sta investendo la Chiesa.
Effettivamente, è il caso di parlarne un attimo.
Di fondo in realtà non è che ci sia nulla di nuovo, che non si sapesse già. Che sia stato tirato su un polverone mediatico, in maniera alle volte anche molto strumentale, è innegabile. Viene quasi fatto passare il messaggio che la Chiesa e il clero non siano altro che un branco di pedofili e di "copritori" di casi di pedofilia, e vengono tirati fuori tutti assieme episodi slegati uno dell'altro per collocazione geografica e temporale; oppure, si veda il caso dei maltrattamenti nel coro gestito dal fratello di Ratzinger, si mischiano agli episodi di pedofilia cose che non c'entrano assolutamente nulla.
Dall'altro lato, è innegabile riconoscere che casi di pedofilia ce ne sono stati e ce ne sono tanti, troppi all'interno della Chiesa, duplicemente gravi proprio perché commessi da preti, gente da cui deve aspettarsi il massimo del rigore possibile.
E altrettanto innegabile è il dato che a lungo tali casi, se venivano scoperti,  sono stati coperti dalle autorità ecclesiastiche, che hanno preferito non rendere pubbliche le cose. Reazione più che comprensibile: qualsiasi corpo sociale, può essere la famiglia, può essere un partito, può essere il clero, cerca di autotutelarsi, e di risolvere i problemi al suo interno, specie nel caso di accuse infamanti come la pedofilia (che può bastare anche solo l'accusa, pure se  poi smentita o non dimostrata, a distruggere la vita di una persona), ma oggettivamente sbagliata, poiché reati così gravi devono necessariamente essere denunciati, e il danno di immagine e di credibilità che si voleva evitare insabbiando il caso non fa che tornare moltiplicato, come sta succedendo in questi giorni.
Poi di fesserie se ne sentono tante, dalle tesi di pretesi complotti anticristiani, a quella che la causa della pedofilia sarebbe il celibato (bah), a quella ancora più grossa sostenuta in risposta da Bertone (che, per il ruolo che ha, dovrebbe pensarci un po' meglio quando parla) che vi è correlazione tra omosessualità e pedofilia (doppio bah)...

14 aprile 2010

Merlot grave

'Sti friulani.
Grave.
Partono dal Merlot.
E finiscono per staccare la spina a Eluana.
Grave.

Riflettiamoci.

13 aprile 2010

Incrociando le dita...

Dopo mesi di colpevoli pigrizie e scarse volontà e motivazioni, finalmente mail inviata, e pensiero tolto.
Incrociamo le dita...

12 aprile 2010

SuperContiadi

S'è sempre avuta una certa diffidenza per SuperConti.
'St'imprenditoria locale, che man mano s'è allargata a tutto il territorio regionale e oltre, e quasi monopolizzando i supermercati cittadini.
Ma ieri sera si stava per cambiare idea.
Festeggiano i 50 anni di attività, e al pianterreno della Biblioteca era allestita per l'occasione una mostra, e soprattutto un banchetto dall'aria assai invitante.
Ah da quant'è che non ci si infiltrava a un buffet! Ci stava tutto, un bel rinfresco aperto alla cittadinanza/clientela consumatrice (del resto, una porchettata l'anno quasi non c'è negozio che non te la offra).
Bel belli e carichi di speranze e appetiti ci si dirigeva quindi là, quando l'amara sorpresa: l'ingresso era occupato da un po' di gente tutta acchittata, e il buffet era su invito.
Mannaggia a SuperConti.



10 aprile 2010

Tutti al cinematografo; ep. 28

Il frate suggeriva: "ma che c'hai anche lu picchiu de focu?"

Ghost Rider. Uno stuntman fa un patto col diavolo, che il giorno in cui lui rincontra la sua vecchia ragazza diventa il "ghost rider", il cacciatore di taglie del diavolo che sarebbe uno scheletro fiammeggiante alla guida di una motocicletta, col compito di recuperare un contratto da 1000 anime, il contratto di "San Venganza". Tale contratto è bramato non si capisce bene perché da un angelo caduto rivale di Mefistofele il diavolo, e quindi il Ghost Rider sconfigge lui e i suoi tre compari, salva il contratto, ma si rifiuta di cederlo insieme ai suoi poteri per volgerli verso il bene.

Di fondo, le uniche cose che salvano il film sono Eva Mendes e quel grand'uomo dagli splendidi baffi che risponde al nome di Sam Elliot (ne riparleremo).

9 aprile 2010

Cattive compagnie

La compagnia del quasi amico Lollo fa male perché esercita una cattiva influenza e ti mette a ballare i balli di gruppo in due.

7 aprile 2010

Puntuale...

Puntuale come la morte, arrivò nel post-voto il chiacchierare sulle "riforme"...

6 aprile 2010

Ru486

Nella crociata lanciata da parte del mondo cattolico contro la pillola abortiva Ru486 non se ne capisce il senso. Una volta chiarito che si è contro l'aborto, posizione pienamente legittima, non si capisce perché si deve aver trovato il nemico in una pillola che permette un'alternativa all'aborto per aspirazione, chirurgico; una modalità sicuramente meno invasiva, e che tra l'altro permette di essere praticata anche a uno stato anteriore di sviluppo del feto. Non si capisce, senza tirare in ballo pretestuosi argomenti sulla non sicurezza del metodo (come se 20 anni di sperimentazioni positive in tutto il mondo siano state condotte da una massa di incompetenti) perché se si è contrari all'aborto vogliano andare a privare della libertà di scegliere come praticare una scelta che neanche li riguarda.
E fanno schifo gente come Zaia e Cota, e tanta destra in ordine sparso, ipocriti pronti a togliere le cure ai clandestini, ma che per ragioni di bassa propaganda, per ingraziarsi il cattolicesimo conservatore, fanno politica sulla possibilità di una donna di accedere a un farmaco dichiarato pienamente legittimo dallo Stato.

4 aprile 2010

Traversando la Conca Ternana

"I pioppi che a Narni alti e schietti
van lungo il Nera in duplice filar..."

...o qualcosa del genere. Rigurgiti carducciani a parte, già s'è scritto di come sia bello il Nera, e di come noi ternani lo si viva molto poco.
Opzione molto piacevole è quella del "Parco dei Laghi", costituita nella campagna della Conca tra Terni, Narni, il fiume e la Via Narnese. In pratica dal ponte che collega Maratta e Sabbione, iniziano alcune belle stradine segnate.
Piene di cose balorde.
Nell'ordine (dopo aver passato la Polymer e il tiro al volo)
1 sorta di zoo, con bestie varie, struzzi, uccelli etc, all'altezza dell'Inceneritore
2 l'aria militare dismessa vicino il carcere di Sabbione, con aspetto simil-lager, dove volevano fare il CPT
3 il rifugio faunistico "Donna Giuliana", ossia una roulotte, una ex porcilaia e una casa abitati solo da cani e gatti
4 una pista da aeromodellismo
5 un grande lago di pesca sportiva
6 l'impianto per il gioco del Ruzzolone!

2 aprile 2010

Tornando sull'analisi

Ritorno un attimo sull'analisi del risultato delle Regionali.
La vulgata corrente è quella della grave sconfitta.
Ripeto, non sono d'accordo. Forse partivo con aspettative più ridotte, e quindi la delusione è stata minore. Le Regioni contendibili erano 4. Ne abbiamo vinte solo due. Il Piemonte di pochissimo lo abbiamo perso. Se lo avessimo preso, era tutta un'altra storia. Idem il Lazio, andati vicinissimo alla vittoria, partendo da condizioni, dopo le dimissioni di Marrazzo, in cui ciò pareva impossibile. Certo, alla fine conta il risultato, e seppur di poco non abbiamo vinto, ma non si può trascurare che la sconfitta è stata molto di misura.
Destano abbastanza stupore tutti quelli che adesso rinfacciano e proclamano (magari dopo neanche essersi spesi a fondo per i candidati, come per la Bonino) come sarebbe stato vincerle queste elezioni. L'aria era buona, e qualche passo avanti è stato fatto. Pensare che si potessero sovvertire anni di strapotere delle destre è assurdo.
Comunque, all'interno del Pd, a Franceschini e compagnia sarebbe solo da ricordare che i risultati conseguiti domenica e lunedì, che ora definiscono grave sconfitta, sono piuttosto analoghi a quelli delle Europee dell'anno scorso, che invece in quell'occasione furono considerati così lusinghieri da giustificare la candidatura alla segreteria del partito...