Visualizzazione post con etichetta ricorrenze. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta ricorrenze. Mostra tutti i post

12 aprile 2011

Cosmonauti (per la pace la libertà il progresso il Comunismo avanza vittorioso)

"Grazie alla scienza sovietica l'umanità conquista il cosmo"

Sul finire della giornata, non possiamo essere da meno di Rifondazione & company, quindi il pensiero non può non correre al compagno Yuri Gagarin, cosmonauta e cittadino sovietico, 50 anni fa primo uomo nello spazio.
Beh!
Si cercava un qualche manifesto specifico, ci si accontenti de l'Unità e di quello per l'anniversario della Rivoluzione d'Ottobre del 1961.

18 febbraio 2011

Viva l'Italia, viva San Patrizio!

Viva l'Italia, viva San Patrizio!
E un "cordiale fanculo" a Lega, Marcegaglia, Gelmini, Cisl Uil e tanti altri...
A tra un mese!

10 febbraio 2011

Sul "Ricordo"

La "Giornata del Ricordo" so' sincero, mi piace poco. E' che mi sa tanto, troppo peloso questo ricordo.
Ciò che è stato commesso dagli jugoslavi in quell'occasione è stato indubbiamente una barbarie, così come l'esodo di decine di migliaia di italiani dall'Istria e dalla Dalmazia lo si può definire una barbarie, ed è giustissimo ricordarlo. Ma ciò che tendiamo volutamente a dimenticare è tutto il resto, l'occupazione, le vessazioni e le violenze quotidiane commesse per vent'anni dagli italiani verso la popolazione slava di quelle terre, e soprattutto i sanguinosissimi anni, le devastazioni e le stragi nazifasciste della Seconda Guerra Mondiale in Jugoslavia.
Ciò non è una giustificazione di ciò che è successo, ma è necessario ricordarselo, perché anch'esso è parte integrante, un'altra faccia, delle tragedie causate in Adriatico dal nazionalismo. Questo è il Ricordo che bisognerebbe preservare. Non la storiella che passa comunemente degli italiani ingiustamente massacrati senza ragione, o meglio perché gli jugoslavi erano e sono un popolo tanto barbaro e crudele (messaggio di stampo razzista presentissimo, oggi come un secolo fa) e per di più comunisti.


Internacionala nek bude ljudski rod!
L'Internazionale futura umanità!

23 gennaio 2011

Veniamo da lontano, e andiamo lontano... quota 4!

Gente tutta! Amici e compagni! Gente che passa di qua per caso! Conoscenti occasionali!
In questi giorni di grandi anniversari e ricorrenze, 90 anni del PCI, 20 della fine del PCI, 110 di Gramsci, Cimarelli e compagnia varia, ci si inserisce anche noi, festeggiando i 4 anni di bloggerità di questo sito!
Oltre a essere passati su Blogger e non essere andati ai Ceri di Gubbio, beh poco da dire sull'ultimo anno trascorso.
Ci vediamo al primo lustro!

[tra l'altr
amente, il presente blog compie gli anni nello stesso giorno in cui nacque Ėjzenštejn, e in cui venne fondata l'Armata Rossa. Classe!]

21 gennaio 2011

Il Partito Comunista Italiano, 90 anni

Novant'anni fa la frazione comunista del PSI si riuniva al Teatro San Marco di Livorno, e fondava il Partito Comunista d'Italia, poi PCI. E rossa ancora è la nostra bandiera, come diceva un manifesto di vent'anni fa, nei giorni in cui si consumava probabilmente uno dei più grandi errori storici della sinistra italiana, quello di sciogliere il più grande partito comunista democratico del mondo, di cominciare a eliminare tante cose, anzitutto la volontà e la speranza di cambiare il mondo e renderlo veramente più giusto. Arrivando a oggi, e neanche vale la pena di spendere parole sulle macerie che in cui ci muoviamo. Pensiamo invece a ciò che è stato il PCI in Italia e per l'Italia, al sacrificio di tanti compagni negli anni bui della clandestinità, schiacciato tra il fascismo e lo stalinismo, al contributo fondamentale dato alla Guerra di Liberazione, e poi nel dopoguerra, alla costruzione della democrazia, e a dare voce, dignità e speranza a milioni e milioni di lavoratori.

20 gennaio 2011

Il partigiano Germinal Cimarelli

Il 20 gennaio di 67 anni fa, in una giornata umida e piovosa come oggi, sui monti sopra Cesi, presso Torre Maggiore, cadeva in combattimento il partigiano comunista Germinal Cimarelli, operaio e antifascista di lungo corso, ucciso mentre da solo proteggeva la ritirata dei compagni del suo piccolo distaccamento che rischiava l'accerchiamento da parte dei tedeschi.
Per ricordarlo, si è rimesso mano a Wikipedia, creando una voce a lui dedicata (con addirittura le foto!).
By the way, a breve un ampliamento della voce dedicata alla Brigata Garibaldina Antonio Gramsci, e le pagine di Alfredo Filipponi e della Zona Libera della Valnerina.

Ora e sempre Resistenza!


Germinal Cimarelli (Terni, 5 luglio 1911 – Monte Torre Maggiore, 20 gennaio 1944) è stato un operaio, antifascista e partigiano italiano.

Biografia

Germinal Cimarelli nacque il 5 luglio 1911 da una famiglia di estrazione popolare a Terni. Molto giovane iniziò a lavorare come operaio presso le Acciaierie di Terni, avvicinandosi alle idee socialiste e nel 1932 al Partito Comunista Italiano clandestino. Nel 1934 militava pienamente e con fiducia nel ristretto gruppo comunista ternano.

Il carcere

Il 21 agosto 1936 si svolse a Terni a opera dei militanti del PCI clandestino una grande e articolata operazione di propaganda, con la diffusione di volantini a sostegno della Repubblica Spagnola, aggredita da Francisco Franco, supportato dai fascisti italiani e dai nazisti tedeschi. A seguito di ciò fu immediata la reazione della polizia della regime fascista, che arrestò decine di persone sospettate di essere antifasciste. Tra di esse vi era il giovane Germinal Cimarelli, che aveva collaborato attivamente all'attività di volantinaggio, e che perciò il 22 settembre 1936 viene condannato a 5 anni di confino, da scontarsi presso il carcere di Tremiti. Da lì venne successivamente trasferito alla colonia penale di Ponza. Allo scadere della pena, nel 1941, le autorità decisero di prolungare la prigionia fino alla fine della guerra, considerandolo un elemento politicamente pericoloso, che non aveva dato segno di ravvedimento durante il carcere.

Solo dopo il 25 luglio 1943, con la caduta del Fascismo, Cimarelli venne scarcerato, e raggiunta Terni, si mise immediatamente in contatto con gli antifascisti che andavano in quei giorni riorganizzandosi.

La Resistenza

Dopo l'armistizio dell'8 settembre nei dintorni di Terni si vennero subito formando le prime formazioni partigiane, a opera di Alfredo Filipponi e di altri antifascisti provenienti dalla clandestinità. Tali bande si vennero via via radicando e ampliando, fino ad arrivare a costituire la Brigata Garibaldina Antonio Gramsci, una delle prime e più rilevanti Brigate Garibaldi dell'Italia Centrale.

Cimarelli, messosi subito a disposizione, venne inizialmente incaricato di tenere i rapporti del CLN e del PCI ternani con i centri dirigenti di Roma e Firenze, a causa anche di una menomazione all'occhio che ne sconsigliava l'utilizzo in una formazione di combattimento. A seguito però delle sue ripetute insistenze, venne allora destinato a un piccolo distaccamento partigiano operante sui monti sopra Terni, tra Cesi e la Valserra.
Cimarelli, secondo da sinistra, sui monti di Cesi insieme ad altri partigiani, 1943.

Tale banda faceva capo alla Brigata Garibaldina Antonio Gramsci, pur operando geograficamente distaccata dal teatro di azione della Brigata, dislocata sui monti tra la Valnerina, Norcia, Cascia e Leonessa. A Cimarelli venne dato l'incarico di commissario politico della formazione, al cui comando era posto Elbano Renzi. La banda contava all'incirca 20 partigiani, a cui si erano uniti alcuni prigionieri di guerra sovietici liberati da un campo di lavoro presso Papigno.

La morte

Verso metà di gennaio del 1944, alla formazione partigiana, installata presso il Monte Torre Maggiore, sopra Cesi, giunse notizia che si stava preparando un rastrellamento per distruggerla. I partigiani però sottovalutarono la notizia e non agirono con abbastanza prontezza, così che nel primo pomeriggio del 20 gennaio 1944 vennero sorpresi presso l'accampamento dalle truppe tedesche. Venne ordinata la ritirata, ma d'un tratto la banda si ritrovò la strada tagliata da soldati nemici che sopraggiungevano dall'altra direzione.

Attaccati da soverchianti forze tedesche, per evitare l'accerchiamento e la distruzione del reparto Cimarelli decise di fermarsi, e innalzata una bandiera tricolore da solo con un fucile mitragliatore affrontò i nemici che avanzavano, riuscendo ad assicurare col suo sacrificio la ritirata dei compagni.

La sera stessa della morte di Cimarelli, universalmente amato e stimato, venne insignito della Medaglia d'Oro al Valor Militare alla memoria.

Nei giorni successivi al rastrellamento, i partigiani sbandati del distaccamento di Cesi vennero reinquadrati nei ranghi della Brigata Garibaldina Antonio Gramsci, il cui comando scelse di intitolare alla memoria di Germinal Cimarelli uno dei suoi battaglioni.

Onorificenze

Medaglia d'oro al valor militare
«Germinal Cimarelli.
Caduto per la libertà sulle alture di Cesi.
Medaglia d'oro al valor militare della Resistenza.
Dopo l'8 settembre fu tra i primi a insorgere contro l'invasore. Comandante di un distaccamento partigiano, durante un potente rastrellamento tedesco, allo scopo di evitare la distruzione del suo reparto in procinto di essere accerchiato, ne ordinava il ripiegamento che proteggeva, rimanendo da solo sul posto, col fuoco di una mitragliatrice diretto contro i tedeschi incalzanti, quale sfida al nemico issava il tricolore e dopo lunga e impari lotta crivellato di colpi, cadeva da eroe sull'arma salvando così con il suo cosciente sacrificio tutti i suoi i compagni.»
Umbria - Terni - 20 gennaio 1944

7 novembre 2010

Viva la Rivoluzione d'Ottobre

7 Novembre, 93° anniversario della Rivoluzione d'Ottobre.
E' stata la Rivoluzione, la prova che il Comunismo non è solo una teoria, lo stimolo per centinaia di milioni di persone a lottare per il riscatto, personale e dei propri compagni, a impegnarsi a costruire qualcosa di migliore. Ancora oggi (anzi, a maggior ragione oggi) ha senso ricordarlo.
Viva la Rivoluzione d'Ottobre.

20 settembre 2010

Viva l'Italia unita

XX Settembre.
Rispettivamente, 150 e 140 anni dalla Liberazione prima di Terni e poi Roma dal dominio pontificio.
E viva l'Italia unita.

2 agosto 2010

Bologna 2 Agosto 1980. Io non dimentico.

2 AGOSTO 1980

VITTIME DEL TERRORISMO FASCISTA

ANTONELLA CECI anni 19

ANGELA MARINO "23
LEO LUCA MARINO " 24

DOMENICA MARINO " 26
ERRICA FRIGERIO IN DIOMEDE FRESA " 57

VITO DIOMEDE FRESA " 62
CESARE FRANCESCO DIOMEDE FRESA " 14
ANNA MARIA BOSIO IN MAURI " 28
CARLO MAURI " 32
LUCA MAURI " 6
ECKHARDT MADER " 14

MARGRET ROHRS IN MADER " 39
KAI MADER " 8
SONIA BURRI " 7
PATRIZIA MESSINEO " 18
SILVANA SERRAVALLI IN BARBERA " 34
MANUELA GALLON " 11
NATALIA AGOSTINI IN GALLON " 40
MARINA ANTONELLA TROLESE " 16

ANNA MARIA SALVAGNINI IN TROLESE " 51
ROBERTO DE MARCHI " 21
ELISABETTA MANEA VED. DE MARCHI " 60
ELEONORA GERACI IN VACCARO " 46
VITTORIO VACCARO " 24
VELIA CARLI IN LAURO " 50

SALVATORE LAURO " 57
PAOLO ZECCHI " 23
VIVIANA BUGAMELLI IN ZECCHI " 23
CATHERINE HELEN MITCHELL " 22
JOHN ANDREW KOLPINSKI " 22
ANGELA FRESU " 3
MARIA FRESU " 24

LOREDANA MOLINA IN SACRATI " 44
ANGELICA TARSI " 72

KATIA BERTASI " 34
MIRELLA FORNASARI " 36
EURIDIA BERGIANTI " 49
NILLA NATALI " 25
FRANCA DALL'OLIO " 20
RITA VERDE " 23
FLAVIA CASADEI " 18
GIUSEPPE PATRUNO " 18
ROSSELLA MARCEDDU " 19
DAVIDE CAPRIOLI " 20
VITO ALES " 20

IWAO SEKIGUCHI " 20
BRIGITTE DROUHARD " 21

ROBERTO PROCELLI " 21
MAURO ALGANON " 22
MARIA ANGELA MARANGON " 22
VERDIANA BIVONA " 22
FRANCESCO GOMEZ MARTINEZ " 23
MAURO DI VITTORIO " 24
SERGIO SECCI " 24
ROBERTO GAIOLA " 25
ANGELO PRIORE " 26
ONOFRIO ZAPPALA' " 27
PIO CARMINE REMOLLINO " 31

GAETANO RODA " 31
ANTONINO DI PAOLA " 32
MIRCO CASTELLARO " 33

NAZZARENO BASSO " 33
VINCENZO PETTENI " 34
SALVATORE SEMINARA " 34
CARLA GOZZI " 36
UMBERTO LUGLI " 38
FAUSTO VENTURI " 38
ARGEO BONORA " 42
FRANCESCO BETTI " 44
MARIO SICA " 44

PIER FRANCESCO LAURENTI " 44
PAOLINO BIANCHI " 50
VINCENZINA SALA IN ZANETTI " 50
BERTA EBNER " 50
VINCENZO LANCONELLI " 51

LINA FERRETTI IN MANNOCCI " 53
ROMEO RUOZI " 54
AMORVENO MARZAGALLI " 54
ANTONIO FRANCESCO LASCALA " 56
ROSINA BARBARO IN MONTANI " 58
IRENE BRETON IN BOUDOUBAN " 61

PIETRO GALASSI " 66
LIDIA OLLA IN CARDILLO " 67

MARIA IDRIA AVATI " 80

ANTONIO MONTANARI " 86

 

21 giugno 2010

XX Giugno (quello vero)

Ok, sto fuori, e ieri ho scritto quello che era da scrive oggi... Gimm bene!
Italia-Nuova Zelanda. Pareggio e partita indegna, quasi quasi viene voglia pur di non parlarne di fare con tre settimane di ritardo il commento al Giro d'Italia. Ok, oggi no, ma verrà fatto!

20 giugno 2010

XX Giugno

20 Giugno. 1859-1944-2010.
Oggi ci si è sentiti un po' perugini.

10 maggio 2010

Nel 65° Giorno della Vittoria

Nel 65° anniversario della Vittoria, un omaggio doveroso a tutti coloro, civili e militari di tutto il mondo, che si sono sacrificati per sconfiggere il Nazifascismo e per un futuro più giusto.


Morte al Fascismo, Libertà per il Popolo!

28 aprile 2010

Settimana rossa

Che gusto fioli la settimana tra il 25 Aprile e il Primo Maggio.

26 aprile 2010

25 Aprile 2010, 65° anniversario della Liberazione

E mentre la giornata sta per finire, nel 65° anniversario della Liberazione, il pensiero va a tutti coloro, partigiani e non, che hanno lottato per un'Italia libera e più giusta...
Un pensiero anche al compagno Alberto Cesa, autore della splendida canzone "Partigiano", e di cui si era avuto modo di apprezzare la grande disponibilità, che ieri s'è scoperto c'aveva lasciato, ancora a gennaio.

Nella foto, l'elenco dei compagni caduti della Brigata Garibaldina Antonio Gramsci.

26 marzo 2010

Primaverile

Tra la celebrazione posticipata di San Patrizio, mercoledì, perché ci rifacciamo al calendario ortodosso, e anche la festa di primavera sarebbe da ricordare, e ieri il compleanno del buon Luca ieri, i giorni perugini sono stati pesi. Ma poi è bello 'sto periodo. A parte che l'equinozio e l'arrivo della primavera scatenano l'habitus mentale bucolico, a Perugia tutti a spasso, aria rilassata. Bello bello. Ci volevano questi giorni di stacco.

23 gennaio 2010

Anniversario ter

Compagni bardasci amici e passanti vari, questo è il quarto 23 gennaio che si scrive in questo blog. Tre anni insomma che lo si scrive.
Peso! E' tra le opere più durature cui si sia messo mano. Boh, passa il tempo e cambiano le situazioni, ma dà sempre gusto scrivere, commentare e analizzare per razionalizzare la rabbia, avere un posto dove poter condividere qualche stronzata che se no -oh quale perdita!- andrebbe smarrita.
Beh, il saluto ai lettori che ancora rimangono fedeli è d'obbligo, e via al quarto anno di "Veniamo da lontano, e andiamo lontano...". E che possa essere un buon anno!

13 novembre 2009

La svolta della Bolognina. Un'analisi, 20 anni dopo

A conclusione della serie degli anniversari pesi, 20 anni fa, il 12 Novembre 1989, il segretario del PCI Achille Occhetto annunciava nel corso di una riunione presso la sezione Bolognina a Bologna la decisione di cambiare il nome del Partito. Iniziava, con la cosiddetta "Svolta della Bolognina", il processo che ha portato allo scioglimento del Partito Comunista Italiano, alla nascita del Partito Democratico della Sinistra, e la scissione del Partito della Rifondazione Comunista.
A 20 anni di distanza, si può vedere ormai la questione in un'ottica abbastanza storica. La Svolta maturò due giorni dopo il crollo del Muro di Berlino, in mesi frenetici in cui si ridisegnarono tutti gli assetti e gli equilibri mondiali, in seguito al rapido declinare del "socialismo reale". Ci si proponeva, la prima di una serie di volte, di andare oltre, oltre l'identità comunista, non ritenendo più certe chiavi di lettura adeguate al contemporaneo.

La risposta della mozione che uscì fondando Rifondazione, era e rimane sbagliata, essendo nata su letture della realtà assolutamente irrealistiche.
Però una soluzione intermedia era da ricercare. Il dubbio che all'epoca si commise uno sbaglio di proporzioni storiche è forte. Specie vedendo a posteriori il fallimento del progetto PDS-DS, fino ad arrivare alla triste realtà attuale del Partito Democratico. Se non si fosse sciolto il PCI sarebbe andata ancora peggio di com'è andata in questi anni, ci saremmo ridotti a un relitto residuale della politica? Mah. Si è rinunciato, di fondo, all'idea di critica del presente, e alla speranza e volontà di fare un mondo nuovo e migliore. E la scelta di 20 anni fa, più tante altre sbagliate nel corso degli anni, di liquidare il comunismo italiano, ha significato la dispersione del grande, unico, patrimonio politico e culturale che ha rappresentato l'esperienza del Partito Comunista Italiano.

Un po' di repertorio iconog
rafico pidiessino e memorabilia.

11 novembre 2009

Con il sorriso di Arafat sognando Palestina libera

Cinque anni fa, l'11 novembre 2004, moriva Yasser Arafat.
Moriva un combattente per la libertà del proprio popolo, il simbolo della resistenza palestinese.
La notizia la presi male, molto male. Pareva di vivere una gucciniana "Stagioni" bis. Aggiungiamoci poi che si veniva, una settimana prima, dalla vittoria alle elezioni presidenziali di Bush, e si può capire come fosse l'atmosfera

Cos'è cambiato in questi anni? I palestinesi sono in grave crisi di leadership. Mentre il processo di pace non ha compiuto nessun passo in avanti, i palestinesi restano ancor oggi senza neanche la prospettiva di uno stato indipendente, continua l'espansione delle colonie israeliane in Cisgiordania, vi è stata una quasi guerra civile tra Hamas e Fatah. In Israele si sono succeduti i governi e le guerre, senza che nessuno di questi abbia avuto una reale volontà di affrontare i problemi del processo di pace.

Beh, il rimpianto rimane.
Con il sorriso di Arafat sognando Palestina libera

    

10 novembre 2009

Berliner

Avendo 'sto blog una vena memorialistica abbastanza spiccata (anzi, anticipo che a brevissimo ce ne saranno un paio di anniversari pesi), non si può tralasciare il ventesimo anniversario dalla caduta del Muro di Berlino, evento dalla portata indubbiamente storica.
E tutta la retorica che ne consegue.
Ecco, tocca dire che francamente la vivo con una punta di disagio. E' stato chiaramente un grande avvenimento, la fine della funesta divisione della Germania, un importante passo verso il crollo di un sistema di regimi antidemocratici e burocratici che erano le pretese "democrazie popolari" dell'Europa dell'Est, e finalmente il superamento della Guerra Fredda.
Però tutto un certo tipo di vulgata, la solita storia del "crollo del comunismo" -cosa che in parte di sicuro è avvenuta, che nel pensiero collettivo il collasso dell'Europa orientale ha non poco tagliato le gambe alle prospettive delle sinistre, all'Idea-, la retorica che se ne fa e semplificazioni inaccettabili, che riducono quello che fu anche un grande sogno di riscatto e di liberazione a gulag e dittatura, a me che comunque mi riconosco in un certo tipo di idealità mi mette piuttosto a disagio.

7 novembre 2009

Rivoluzione d'Ottobre

"l'atto dell'insorgenza... quell'evento di liberazione nel suo momento cruciale, direi fisico, che si incarnava nell'attacco al palazzo del Potere: appunto l'attacco al Palazzo d'Inverno" [Ingrao]

7 Novembre 1917 - 7 Novembre 2009.

L'anniversario dell'assalto al Palazzo d'Inverno, della Rivoluzione d'Ottobre, della nascita dell'URSS.
Eventi drammatici, che hanno indubbiamente portato anche poi a enormi tragedie.
Ma ciò non può far dimenticare il sogno di riscatto, l'ambizione concreta di un'utopia, l'Idea che la Rivoluzione è stata per centinaia di milioni di persone.