22 gennaio 2009
Sviluppo
L'intervento di Berlusconi sulla recessione, secondo cui un calo del 2% del Pil non sarebbe tanto grave che in fondo sarebbe come tornare a due anni fa, come se recessione non significhi grave crisi economica e perdita di posti lavoro, sfiora però un punto che bisognerebbe approfondire.
Ossia che allo stato attuale è da superare la concezione dello sviluppo economico fondata sull'incremento forzato, costi quel che costi, del Pil. In paesi come l'Italia s'è oggettivamente raggiunta la possibilità di un buon benessere diffuso. Per cui non c'è l'esigenza pressante della crescita economica. I problemi fondamentali a questo punto diventano quello dell'equità, della redistribuzione della ricchezza prodotta -perché da troppi anni i frutti della crescita della ricchezza del paese vengono ripartiti tra quella che rimane ancora una minoranza della popolazione-, e quello della qualità dello sviluppo economico, che tenga conto del fatto che non si può badare esclusivamente ai criteri del profitto -si vedano ad esempio gli impegni continuamente elusi dalle industrie e dai governi per la riduzione delle emissioni di Co2-.
Ossia che allo stato attuale è da superare la concezione dello sviluppo economico fondata sull'incremento forzato, costi quel che costi, del Pil. In paesi come l'Italia s'è oggettivamente raggiunta la possibilità di un buon benessere diffuso. Per cui non c'è l'esigenza pressante della crescita economica. I problemi fondamentali a questo punto diventano quello dell'equità, della redistribuzione della ricchezza prodotta -perché da troppi anni i frutti della crescita della ricchezza del paese vengono ripartiti tra quella che rimane ancora una minoranza della popolazione-, e quello della qualità dello sviluppo economico, che tenga conto del fatto che non si può badare esclusivamente ai criteri del profitto -si vedano ad esempio gli impegni continuamente elusi dalle industrie e dai governi per la riduzione delle emissioni di Co2-.
20 gennaio 2009
Televideo Rai su Craxi
Riporto la pagina che il Televideo Rai ha dedicato all'anniversario della morte di Bettino Craxi.
Grottesco.
E molto insidioso che questa sia la linea di un servizio, il Televideo Rai, che era e dovrebbe essere una sorta di agenzia di stampa, limitandosi a riportare imparzialmente i fatti.
Grottesco.
E molto insidioso che questa sia la linea di un servizio, il Televideo Rai, che era e dovrebbe essere una sorta di agenzia di stampa, limitandosi a riportare imparzialmente i fatti.
19/01/2009 17:58 |
HAMMAMET, 9 ANNI FA MORIVA BETTINO CRAXI |
HAMMAMET, 9 ANNI FA MORIVA BETTINO CRAXI Socialista, riformista, autonomista. Bettino Craxi dedicò tutta una vita al- la politica, alla causa della libertà e dei lavoratori.Allievo di Pietro Nenni, nemico di tutte le dittature, fu segre- tario del Psi dal 1976 al 1993 e fu il primo presidente del Consiglio sociali- sta dell'Italia (dal 1983 al 1987). Stretto nella tenaglia Dc-Pci, tentò di modernizzare l'Italia e di costruire un grande partito socialista riformista di stile europeo, alleato degli Usa ma non subalterno.Fu travolto da Tangento- poli. Nacque nel 1934 a Milano,città di Turati, morì ad Hammamet il 19 gennaio del 2000. "Tornerò in Italia solo da uomo libero", avvertì. E' sepolto lì. |
19 gennaio 2009
Pd in crisi
L'altro giorno un compagno del Pdci ha fatto una fine analisi politica dell'attuale crisi del Partito Democratico: Walter Veltroni è tonto. E magari comincia ad accorgersene pure lui.
Sbarbato raffreddato
Una riprova del fatto che tagliarsi la barba è una pratica anti-igienica, è che, precisu, venerdì non s'è fatto a tempo a sbarbarsi che subito mi sono ripreso il raffreddore.
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18 gennaio 2009
Il massacro di Gaza
Israele annuncia un fragile cessate il fuoco unilaterale a Gaza.
Questo non può bastare. L'esercito deve necessariamente ritirarsi da tutta la Striscia, e togliere l'assedio.
Quello che è successo in questi giorni è assolutamente scandaloso, gravissimo per quella che dovrebbe essere una democrazia.
Risulta difficile anche chiamarla guerra, più che altro è stato un massacro. In meno di tre settimane i bombardamenti israeliani hanno ammazzato 1200 persone, tanti quanti i morti di un anno di bombardamenti a Terni durante l'ultima guerra. Oppure, per fare un paragone che renda l'idea, in più di otto anni di seconda Intifada, dal settembre del 2000, i morti totali sono stati "solo" circa 5000.
I bombardamenti sono stati condotti indiscriminatamente, contro civili, donne, bambini, strutture dell'Onu. Non c'è nessun diritto all'autodifesa che possa giustificare tutto ciò, nessuna proporzionalità tra la minaccia dei missili Qassam e la reazione e la forza dell'esercito israeliano. Il totale disprezzo della vita umana, solo perché appartiene alla popolazione palestinese "nemica", non è una "legittima autodifesa", è terrorismo.
La Striscia di Gaza deve essere immediatamente liberata, le colonie in Cisgiordania devono essere sgomberate e demolite, i territori palestinesi devono essere messi in condizione di autogovernarsi, senza più blocchi e barriere.
Non è con la guerra che si riuscirà a eliminare il terrorismo, a sconfiggere Hamas. L'unica soluzione è quella di eliminare le ragioni di essere del terrorismo. Ossia vedi il paragrafo sopra.
Certe cose è necessario dirle, la pretesa "equidistanza" tra israeliani e palestinesi è solo ipocrisia, che rischia di diventare un'ipocrisia complice.
Questo non può bastare. L'esercito deve necessariamente ritirarsi da tutta la Striscia, e togliere l'assedio.
Quello che è successo in questi giorni è assolutamente scandaloso, gravissimo per quella che dovrebbe essere una democrazia.
Risulta difficile anche chiamarla guerra, più che altro è stato un massacro. In meno di tre settimane i bombardamenti israeliani hanno ammazzato 1200 persone, tanti quanti i morti di un anno di bombardamenti a Terni durante l'ultima guerra. Oppure, per fare un paragone che renda l'idea, in più di otto anni di seconda Intifada, dal settembre del 2000, i morti totali sono stati "solo" circa 5000.
I bombardamenti sono stati condotti indiscriminatamente, contro civili, donne, bambini, strutture dell'Onu. Non c'è nessun diritto all'autodifesa che possa giustificare tutto ciò, nessuna proporzionalità tra la minaccia dei missili Qassam e la reazione e la forza dell'esercito israeliano. Il totale disprezzo della vita umana, solo perché appartiene alla popolazione palestinese "nemica", non è una "legittima autodifesa", è terrorismo.
La Striscia di Gaza deve essere immediatamente liberata, le colonie in Cisgiordania devono essere sgomberate e demolite, i territori palestinesi devono essere messi in condizione di autogovernarsi, senza più blocchi e barriere.
Non è con la guerra che si riuscirà a eliminare il terrorismo, a sconfiggere Hamas. L'unica soluzione è quella di eliminare le ragioni di essere del terrorismo. Ossia vedi il paragrafo sopra.
Certe cose è necessario dirle, la pretesa "equidistanza" tra israeliani e palestinesi è solo ipocrisia, che rischia di diventare un'ipocrisia complice.
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16 gennaio 2009
15 gennaio 2009
14 gennaio 2009
La necessità della scissione
C'è nell'attuale situazione politica italiana un'urgenza improrogabile di costruire un partito (non "soggetti", "associazioni" e "movimenti", ma un partito) di sinistra per la sinistra. Per tutti coloro che non si rassegnano a confluire e non condividono la scelta strategica del Partito Democratico, e ancora hanno ben presente che Di Pietro e l'Italia dei Valori con la sinistra hanno poco a che fare.
In quest'ottica, la linea politica emersa dal congresso del Prc di luglio, settaria e autoreferenziale, è del tutto inutile. La prospettiva più ampia che si riescono a porre è un cammino unitario col Pdci, come se il riferimento all'identità comunista abbia ancora un qualche significato reale.
Bene quindi fa la componente "vendoliana" a prepararsi alla scissione. La modalità è sicuramente traumatica, e capisco le difficoltà anche emotive di un militante ad abbandonare il proprio partito, ma allo stato attuale di cose purtroppo la scissione è l'unica strada per poter provare a costruire insieme ai compagni di Sinistra Democratica un partito che, riprendendo le parole di Claudio Fava, riesca a superare la concezione della sinistra come un qualcosa da declinare con aggettivi come riformista, ambientalista, comunista.
I tempi sono più che maturi. Facciamolo.
In quest'ottica, la linea politica emersa dal congresso del Prc di luglio, settaria e autoreferenziale, è del tutto inutile. La prospettiva più ampia che si riescono a porre è un cammino unitario col Pdci, come se il riferimento all'identità comunista abbia ancora un qualche significato reale.
Bene quindi fa la componente "vendoliana" a prepararsi alla scissione. La modalità è sicuramente traumatica, e capisco le difficoltà anche emotive di un militante ad abbandonare il proprio partito, ma allo stato attuale di cose purtroppo la scissione è l'unica strada per poter provare a costruire insieme ai compagni di Sinistra Democratica un partito che, riprendendo le parole di Claudio Fava, riesca a superare la concezione della sinistra come un qualcosa da declinare con aggettivi come riformista, ambientalista, comunista.
I tempi sono più che maturi. Facciamolo.
13 gennaio 2009
12 gennaio 2009
Donca repellente
Dopo quasi un mese di riposo acustico, in treno accanto mi sono ritrovato due che parlavano perugino stretto.
Beh, per cinque minuti, prima di rifarci l'orecchio, c'ho avuto proprio rigetto fisico.
Beh, per cinque minuti, prima di rifarci l'orecchio, c'ho avuto proprio rigetto fisico.
"Gioca con me"
La canzone "Gioca con me" di Vasco Rossi nel complesso è piuttosto insulsa.
Per contro, il videoclip ha di bello l'ambientazione, a Berlino, e soprattutto un culo che viene inquadrato per bene per il 75% del tempo.
Per contro, il videoclip ha di bello l'ambientazione, a Berlino, e soprattutto un culo che viene inquadrato per bene per il 75% del tempo.
Marx per il canone
La pubblicità del canone Rai con Karl Marx che guarda Porta a Porta è una ridicolizzazione delle idee socialiste anche piuttosto offensiva, per quel che mi riguarda.
Cominciare l'anno con uno degli ideatori e dei simboli di ciò un cui si crede ridotto a macchietta non è proprio il massimo.
Cominciare l'anno con uno degli ideatori e dei simboli di ciò un cui si crede ridotto a macchietta non è proprio il massimo.
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10 gennaio 2009
Tutti al cinematografo; ep. 16
Una ragazzetta orfana di madre viene mandata a studiare in un prestigioso collegio femminile. Fa amicizia con le sue due compagne di stanza (tutte belle picchiette), che sono innamorate e amanti l'una dell'altra. Ma quando un mattino vengono sgamate nude a letto insieme dalla sorellina pettegola di una delle due, questa decide di interrompere la relazione. L'altra la prende male, dà di matto, si mette ad allevare una poiana, s'impregna di Shakespeare, finché si arriva al finale tragico.
Trattasi de "L'altra metà dell'amore", uno di quei film che, nelle notti insonni di studio alle superiori, ha contribuito a crearmi la convinzione che i film francesi siano tipicamente tutti un po' strani e vagamente porcheggianti.
Finché l'altro giorno, guardando i titoli di coda, scopro che il film non è francese, bensì québécoise (scusate il francese, ma "chebecchese" suona male).
Trattasi de "L'altra metà dell'amore", uno di quei film che, nelle notti insonni di studio alle superiori, ha contribuito a crearmi la convinzione che i film francesi siano tipicamente tutti un po' strani e vagamente porcheggianti.
Finché l'altro giorno, guardando i titoli di coda, scopro che il film non è francese, bensì québécoise (scusate il francese, ma "chebecchese" suona male).
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9 gennaio 2009
Una canzone per la classe operaia
Eroe di Caparezza e Furio degli Altoforno si contendono indubbiamente il titolo di nuova canzone simbolo della classe operaia italiana.
Titolo già detenuto, in tempi recenti. da T.T.T. - Tre Turni alla Terni, sempre degli Altoforno, e Giunti Tubi Palanche Ska, della Banda Bassotti.
[sarò parziale, ma qui si preferisce Furio, per la capacità della canzone di affrontare il terribile tema dell'alienazione, anche nella sfera sentimentale, indotta dalla vita di fabbrica, nonché la promiscuità forzata e la corruzione delle giovani menti, l'immigrazione, la picchia dell'est, la prostituzione e la crisi delle piccole sale cinematografiche cittadine. me pare 'n po' quasi un libro di Émile Zola]
A voi il confronto.
Titolo già detenuto, in tempi recenti. da T.T.T. - Tre Turni alla Terni, sempre degli Altoforno, e Giunti Tubi Palanche Ska, della Banda Bassotti.
[sarò parziale, ma qui si preferisce Furio, per la capacità della canzone di affrontare il terribile tema dell'alienazione, anche nella sfera sentimentale, indotta dalla vita di fabbrica, nonché la promiscuità forzata e la corruzione delle giovani menti, l'immigrazione, la picchia dell'est, la prostituzione e la crisi delle piccole sale cinematografiche cittadine. me pare 'n po' quasi un libro di Émile Zola]
A voi il confronto.
8 gennaio 2009
In quel di Gaza
Amici e compagni, salve a tutti e buon anno.
Gli israeliani possono averci pure tutte le buone ragioni di questo mondo, ma condurre una guerra con i mezzi, la sproporzione e l'indiscriminatezza che si stanno vedendo a Gaza è semplicemente terrorismo.
Gli israeliani possono averci pure tutte le buone ragioni di questo mondo, ma condurre una guerra con i mezzi, la sproporzione e l'indiscriminatezza che si stanno vedendo a Gaza è semplicemente terrorismo.
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18 dicembre 2008
Una nuova Tangentopoli?
Mi auguro con tutto il cuore che le inchieste che stanno toccando alcune amministrazioni locali di centrosinistra si risolvano in fenomeno isolato a casi locali.
L'Italia non è in condizioni di potersi permettere una nuova Tangentopoli.
A destra, salvo una condanna pesante per Berlusconi in persona, ci possono essere inchieste su inchieste, condanne su condanne: non cambierebbe nulla, rimarrebbero comunque.
Una serie di scandali che travolgessero invece Partito Democratico e il centrosinistra che governa tante realtà territoriali sarebbe invece un disastro completo.
La destra da un'ipotetica nuova Tangentopoli per quanto colpita riuscirebbe a uscirne politicamente quasi indenne. A sinistra sarebbe il crollo; e dopo chi rimarrebbe? Le briciole della sinistra extraparlamentare? L'Italia dei valori?
Speriamo bene.
Amici e compagni, buone feste.
L'Italia non è in condizioni di potersi permettere una nuova Tangentopoli.
A destra, salvo una condanna pesante per Berlusconi in persona, ci possono essere inchieste su inchieste, condanne su condanne: non cambierebbe nulla, rimarrebbero comunque.
Una serie di scandali che travolgessero invece Partito Democratico e il centrosinistra che governa tante realtà territoriali sarebbe invece un disastro completo.
La destra da un'ipotetica nuova Tangentopoli per quanto colpita riuscirebbe a uscirne politicamente quasi indenne. A sinistra sarebbe il crollo; e dopo chi rimarrebbe? Le briciole della sinistra extraparlamentare? L'Italia dei valori?
Speriamo bene.
Amici e compagni, buone feste.
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