15 febbraio 2010

Censure griffiniane

Si apprezza come Italia1 stia trasmettendo due puntate al giorno dei Simpsons, e i Griffin, American Dad e Friends.
Riguardo ai Griffin (sorvolando sulla traduzione di "redneck" in "mangiapannocchie"), è però abbastanza insensato la piccola censura che fanno di alcune scene. Poca roba, nell'ordine di un minuto a puntata. Però anzitutto insensata, che tagliano sciocchezze e mandano in onda magari nella stessa puntata battute ben più pesanti. Forse vogliono recuperare un minuto per trasmettere più pubblicità, capace. Ma se censurano per censurare, bah, o non mandare direttamente in onda, oppure fallo in altro orari.

12 febbraio 2010

Cioccolentino (quillu vomito de)

Ma si può organizzare come "festeggiamento valentiniano" un evento stupido, Cioccolentino, che è la brutta copia in piccolo di un evento altrettanto stupido, Eurochocolate?
Già il nome fa sgattare.
In più tocca trovarsi in Piazza della Repubblica alcuni dei residuati più irritanti delle passate edizioni di Eurochocolate, come le cazzuole, il lampione per i lucchetti della Perugina e il "chocovelox - rilevatore di golosità". Il chocovelox. Ma porca miseria.
Irritante, è la parola giusta.
E il Tg1 che si conferma telegiornale di merda, e ci fa pure i servizi.

9 febbraio 2010

Tutti al cinematografo; ep. 27

Django! Django...

Tanto fango, tanti morti ammazzati, uno che tira fuori da una bara una mitragliatrice e fa una strage, due soli superstiti, e malconci assai.

Classe!

8 febbraio 2010

Insomma insomma (analisi sulle Regionali umbre 2010)

Insomma, dice che ha vinto Catiuscia Marini.
E insomma, meglio lei che Bocci (che se no c'avevo i sensi di colpa che non ho votato).
E insomma, dice che il 28 e 29 Marzo sfida Catiuscia Marini contro Fiammetta Modena.
E insomma insomma, dice du' belle picchie.

Al compagno Lello Rossi

E' morto ieri il compagno Raffaele "Lello" Rossi.
Storico esponente della sinistra umbra, allievo di Capitini, impegnato nella Resistenza, giovane dirigente di spicco della Federazione Giovanile e poi del Partito Comunista Italiano in umbro, ripetutamente parlamentare, e intellettuale finissimo.
Personalmente, me lo ricordo come iscritto alla sezione DS "Scaramucci", sempre presente insieme alla moglie Aimera a ogni iniziativa organizzata, alle feste de l'Unità, ai dibattiti e ai confronti, e il suo intervento al congresso comunale di Perugia nel 2007, quando dal tavolo di presidenza lo chiamai a intervenire chiamandolo "compagno Lello Rossi".

6 febbraio 2010

Test di italianità

La proposta di subordinare il rinnovo del permesso di soggiorno a una prova della volontà di integrarsi sicuramente degli elementi di ragionevolezza ce l'ha. Quello che lascia un po' sconcertati sono i criteri per stabilirlo, per passare "l'esame".
L'iscrizione al Servizio Sanitario Nazionale è un criterio oggettivo, niente da dire. I criteri soggettivi di conoscenza della lingua italiana e della Costituzione sarebbero invece da chiarire meglio.
Fa abbastanza ridere comunque la conoscenza della Costituzione italiana. Testo fondamentale e che chiunque dovrebbe conoscere. Ma che in realtà, a meno che non si siano fatti studi giuridici (e neanche) nessun italiano medio conosce.
Boh, vorranno cercare di creare dagli immigrati cittadini italiani migliori di quelli che si hanno.

Ma adesso, fanculo a tutto, che inizia il Sei Nazioni 2010!

5 febbraio 2010

Lo schifo del Pd umbro per le Regionali (bis)

'Ste primarie per l'Umbria stanno facendo seriamente girare le scatole.
Per chiarire, a votare non ci vado, che non appoggio nessuno dei due candidati e tutto ciò che c'è stato dietro non merita di essere graziato dal "bagno purificatore" delle primarie.
Ma quello per cui sto sviluppando un astio profondo è Gianpiero Bocci. Un paraculo, non c'è altro modo di definirlo, che non merita di essere candidato alle Regionali. Anzitutto il giochino condotto dalla sua mozione per eliminare dal campo la Lorenzetti, appoggiando (per poi bruciarlo) Agostini con la sua richiesta delle primarie, contro un'ipotesi del terzo mandato. E adesso le manovre per lisciare il pelo e cercare voti nell'elettorato fuori dal Pd. Rifondazione ha infatti proposto un proprio candidato, il sindaco di Gubbio Goracci, e chiede primarie di coalizione. Sarebbe cosa assai opportuna, e molto più sensata delle primarie che il Pd farà dopodomani. Ma tali primarie di coalizione resteranno quasi sicuramente una mera richiesta, che non si possono organizzare primarie ogni fine settimana, pretendere che la gente ti venga a votare, il tutto concludendosi a meno di una settimana dalla presentazione delle liste per le Regionali. Le aperture che adesso fanno la Marini e Bocci in tal senso sono quindi del tutto strumentali (e la candidatura di Goracci si risolverà anch'essa solo in una carta per Rc per giocare al rialzo nella composizione delle liste). Ecco, in tutto ciò Bocci si sta contraddistinguendo particolarmente. Di provenienza e cultura centrista, gioca a fare e a presentarsi come il sinistrorso, il Vendola umbro, e si lancia in sperticate quanto infondate dichiarazioni d'amore verso le primarie di coalizione e Rifondazione Comunista (la cui dirigenza sotto sotto gli tiene il gioco).

Un'altra cosa. C'è da constatare con amarezza come la nascita del Partito Democratico abbia portato un fortissimo esasperarsi dei personalismi e del correntismo, a danno della politica fatta sul territorio e della partecipazione democratica. Non dico che nei Democratici di Sinistra queste cose fossero del tutto assenti, ma di fondo c'era un'altra concezione del Partito e del fare politica. Bell'affare.

Blues!

A musica vado un po' a periodi.
E adesso è blues!

2 febbraio 2010

Lo schifo del Pd umbro per le Regionali

Parliamo della farsa grottesca in cui si è cacciato il Partito Democratico umbro per la scelta del candidato alle Regionali.
Settimana scorsa si diceva come, eliminata dai giochi per questioni essenzialmente correntizie, il Pd si fosse ritrovato a corto di candidati autorevoli, e si stesse dibattendo nella ricerca di un "candidato condiviso". Il tutto, con la spada di Damocle delle primarie sulla testa, a causa della candidatura del veltroniano Agostini, che pur non godendo risaputamente del consenso di gran parte dei suoi compagni di corrente, i franceschiniani di Area Democratica, col loro silenzio-assenso s'è candidato, andando così a bloccare una soluzione politica del terzo mandato alla Lorenzetti (indubbiamente il minore dei mali, nell'attuale situazione politica).
E' così che sono state indette le primarie, all'interno del Pd, per il 7 febbraio, una settimana a ridosso della presentazione delle liste per le regionali, e ad Agostini si sono aggiunti l'ex sindaco di Todi Catiuscia Marini, e Gianpiero Bocci. La prima, di area bersaniana, è notoriamente in un filo di continuità con la Lorenzetti, , e dopo la sua seconda sindacatura Todi è stata conquistata dalla destra; il secondo, proveniente dal mondo clientelare delle comunità montane e dal consiglio regionale, era uno dei capibastone della Margherita umbra; oltre all'appoggio di quasi tutti i franceschiniani, dovrebbe poter trovare appoggi anche in altri settori del partito.
Tempo due giorni, e ieri Agostini ha annunciato con comunicati di fuoco il ritiro della sua candidatura, accusando Area Democratica di averlo strumentalizzato e illuso per poi scaricarlo a favore di Boccia. Mah! La cosa puzza, che se veramente un politico di lungo scorso come Agostini è stato così ingenuo da ignorare una situazione di fatto (ossia che era inviso a larghissima parte del partito, e alle primarie non avrebbe certo avuto il sostegno neanche della sua area) c'è veramente da preoccuparsi. Comunque. A conti fatti, quella che è evidente è la manovra politica spregiudicata che è stata fatta per portare avanti Bocci. Appoggiare chi si è impuntato per primarie ridicole, al solo scopo di mettere fuori gioco quello che era il candidato più autorevole e sostenuto da tutto il resto del centrosinistra. Poi, ottenuto l'obiettivo, sacrificarlo pure Agostini, e concentrarsi su Bocci contro una brutta replica della Lorenzetti. Queste sarebbero le primarie umbre, il preteso esercizio di democrazia in cui un partito incapace di trovare un buon candidato condiviso, dopo mesi di manovre e lotte di potere pretende di chiamare elettori e simpatizzanti a scegliere tra due candidati mediocri.
Ciò poi tutto in sprezzo al resto della coalizione di centrosinistra, che ha a lungo riconosciuto quella che era la logica pretesa del Pd di esprimere il candidato alla presidenza della Regione. Vedendo il pantano in cui si è invece cacciato e la manifesta incapacità politica, bene ha fatto Rifondazione Comunista a candidare il sindaco di Gubbio Orfeo Goracci, e a chiedere le primarie di coalizione. Queste avrebbero un senso. Ma saranno parole al vento.
E non resta che vedere che succederà domenica, e sperare che lo schifo che è avvenuto in questi mesi non trapeli troppo e nei dettagli nell'elettorato.

Ammucchiate televisive

In giorni di amarezze della politica regionale, ci si rifà almeno col nuovo palinsesto di Italia 1, che dopo tre settimane finalmente di ritrasmissione della prima serie dei Simpsons, da ieri propone l'ammucchiata American Dad/I Griffin/I Simpsons, con un reprise dei Simpsons in serata. Ahhh!

1 febbraio 2010

Al Turreno

Il Caimano
Il vento che accarezza l'erba
I Simpsons
Che -  L'argentino
Baarìa

Due settimane fa ha chiuso l'ultimo e storico grande cinema del centro storico di Perugia. Cinema dai prezzi popolari e sede della prima giornata dell'ultimo congresso comunale dei Democratici di Sinistra di Perugia, dove si sono visti la quasi totalità dei film visti al cinema degli ultimi cinque anni.

Tutti al cinematografo; ep. 26

Gran film "Fargo".
Come in "Non è un paese per vecchi", sempre dei fratelli Coen, ci sono dei soldi e un sacco di morti ammazzati, però in più fa ridere, c'è tanta neve, il taglialegna Paul Bunyan col suo vitello blu e uno che tritura un cadavere.

31 gennaio 2010

Santi

Strano, ma il primo San Costanzo fatto a Perugia è stato questo del 2010, che ci si è ritrasferiti a Terni. S'è riconfermata l'idea che il torcolo dedicatogli è peggio assai del pampepato.
San Giovanni Bosco. L'assai didascalico trittico inaugurato oggi a San Francesco merita di essere ricordato su questo blog.

Ah, non c'entra nulla, ma la Pelosa innevata, con vista fino all'Argentario, di ques'oggi, era spettacolare.

28 gennaio 2010

Tycoon

14,69 € di ricarica.
Sto diventando un tycoon della telefonia mobile.



27 gennaio 2010

Doppia amarezza

Finita la grappa per correggere il caffè.

Lo sfascismo del Pd umbro per le Regionali (e l'insipienza delcentrodestra)

Vista la situazione che permane di stallo, si commenta il bordello in cui s'è cacciato il Partito Democratico in Umbria per la scelta del candidato alle regionali, che merita.
In Puglia il dissidio, di tutto il centrosinistra, aveva in fondo una giustificazione politica.
In Umbria non ci sono scusanti. Il Pd, che non c'ha problemi di fare alleanze strane con l'Udc, e a cui tutti i partiti del centrosinistra hanno delegato la scelta del candidato alla presidenza della regione, non è assolutamente in grado di trovare un candidato condiviso e di spessore. Tanto che la proposta migliore fatta in queste settimane è stata il terzo mandato (dietro necessaria deroga) della presidente uscente Maria Rita Lorenzetti. Che 15 anni sì diventano troppi, ma in mancanza di meglio (e come sarà in Emilia Romagna con Errani) almeno conosce bene la Regione Umbria, e non ha certo lavorato male. Al che però interviene lo spirito sfascista di quella parte del Pd che non ha ancora accettato che il congresso sia finito, e per cui tanto peggio tanto meglio. Via allora a ricorsi, statuti e commissioni di garanzia (sospettate di non garanzia tra l'altro). Si blocca la candidatura della Lorenzetti, e ci mette il carico Mauro Agostini. Costui, noto essenzialmente per essere un fedele veltroniano, da cui venne fatto all'epoca tesoriere nazionale del Pd -incarico di cui si ricorda soprattutto il libro che scrisse contro i suoi predecessori, tesorieri di Ds e Margherita-, forte dell'appoggio di alcuni  "giuristi" che il Partito Democratico è riuscito a porre tra le sue guide politiche, s'è candidato, al momento da solo, a delle primarie di partito che nessuno vuole e che verrebbero usate solo in funzione ostile contro un'altra parte del partito. Perché questo è il punto fondamentale, c'è solo una lotta tra frazioni del partito, a prescindere dalle valutazioni politiche o di semplice opportunità.
Davvero, si sta facendo un casino che rischia di avere conseguenze pesantissime. Non ci si può permettere di giocare sull'Umbria, in questa difficile situazione politica.

Una nota a parte però merita il centrodestra. Che qui si vede chiaramente come abbia una classe politica assolutamente inadeguata (tante cose si possono dire sul sistema di potere del centrosinistra in Umbria, ma si rimane comunque un passo avanti a loro). Potrebbero sfruttare questa situazione criticissima del centrosinistra, trovando per tempo un candidato autorevole come è stato l'anno scorso Baldassarre a Terni, fare una buona campagna elettorale, e quest'anno potrebbero seriamente giocarsela. Invece no, giocano di rimessa, aspettano le scelte del Pd, nel frattempo vengono ventilati nomi tutti improbabili e di scarso profilo, e insomma stanno sprecando l'occasione della vita.
Meglio così.

25 gennaio 2010

Esultanze democratiche

Un tantino sconcertato dall'esultanza di tanti democratici per la vittoria di Vendola, rappresentante delle sinistre, alle primarie di coalizione in Puglia.
Quegli stessi democratici giubilanti, che non dissero mai nulla quando le sinistre venivano emarginate, e si approvavano leggi che impedivano di riuscire a ottenere una rappresentanza ai parlamenti nazionale ed europeo...
Lo spirito unitario e di partito all'interno del Pd riserva sempre sorprese.

[fuori dalle righe, il consenso dato a Vendola da larghi settori del Pd in esclusiva ottica anti-dalemiana e quindi anti-bersaniana beh, è abbastanza preoccupante per loro]

23 gennaio 2010

Anniversario ter

Compagni bardasci amici e passanti vari, questo è il quarto 23 gennaio che si scrive in questo blog. Tre anni insomma che lo si scrive.
Peso! E' tra le opere più durature cui si sia messo mano. Boh, passa il tempo e cambiano le situazioni, ma dà sempre gusto scrivere, commentare e analizzare per razionalizzare la rabbia, avere un posto dove poter condividere qualche stronzata che se no -oh quale perdita!- andrebbe smarrita.
Beh, il saluto ai lettori che ancora rimangono fedeli è d'obbligo, e via al quarto anno di "Veniamo da lontano, e andiamo lontano...". E che possa essere un buon anno!

22 gennaio 2010

Understatement comunicativi

Un discorso che si sente fare spesso, in questi giorni di difficoltà politiche evidenti del Partito Democratico, è la lamentela sulla scarsa presenza e visibilità del segretario Bersani (tranne che quando c'è bisogno di polemizzare, come settimana scorsa al "caminetto", in cui le minoranze l'hanno accusato di scarsa collegialità... ma vabbe').
In parte sicuramente è vero, non si sta certo muovendo al meglio, delle responsabilità della segreteria nazionale in tutti 'sti casini ci sono.
In parte, non c'è un sistema televisivo favorevole che ti concede visibilità, e anche la carta stampata di larga diffusione, il gruppo Repubblica, non è particolarmente affine alla segreteria Bersani.
In parte, concentrandoci sulla poca visibilità, Bersani però l'aveva anche preannunciato in un'intervista di qualche settimana fa, quando ha sostenuto che avrebbe rilasciato dichiarazioni e sarebbe andato in televisione solo quando necessario. Una scelta voluta di understatement.
Che poi, andando con la mente solo fino a pochi anni fa, la sovraesposizione mediatica del segretario di un partito, cui ci siamo rapidamente assuefatti, è roba recente. E' da quando Veltroni è diventato segretario, ed è cresciuto esponenzialmente nei mesi di Franceschini, che ci si è abituati a vedere ogni giorno il segretario in televisione a esternare e rilasciare dichiarazioni (che per come si svolge la vita politica oggi, e con l'importanza della televisione, in parte senza dubbio ha degli aspetti positivi). La linea "comunicativa" tenuta da Bersani e la sua concezione della segreteria non è dissimile da quella che era la norma fino a Fassino.

21 gennaio 2010

Interrogativi morali molto stringenti

Tutto oggi è stato dominato dallo stringente interrogativo morale se è lecito sperare di perdere Venezia alle comunali, pur di sciacquarsi da li coglioni Brunetta.
[il primo pensiero alla notizia della candidatura in realtà era stata una cattiveria su acqua alta e statura bassa; manco la si voleva mettere, ma dopo che anche Ruotolo l'ha detto dajece sta tutta]