23 marzo 2012

Che fare? Что делать? dall'art. 18 un punto di partenza

Come in tanti anni ricordato, dieci anni fa, il 23 Marzo 2002, era il giorno della storica manifestazione della CGIL in difesa dell'art. 18. Il culmine di una grandissima mobilitazione, vittoriosa, che ebbe il merito, oltre di bloccare i tentativi di modifica dell'art. 18 proposti all'epoca dal governo Berlusconi, di rappresentare, dopo le elezioni del 2001 e il G8 di Genova, un punto di ripartenza, di riscossa per la sinistra e le opposizioni dell'epoca (che portò ad una ripetuta serie di successi, al termine dei quali, con le elezioni del 2006, si ebbe veramente una grande possibilità di svolta per l'Italia - ma sappiamo com'è andata a finire). Quello che, per inciso, è mancato dopo la sconfitta elettorale del 2008.


L'attacco reazionario portato avanti dal governo Monti, oggi, è più pericoloso, per molti aspetti, di quello che poteva portare avanti Berlusconi. Per ragioni semplici: hanno i voti in Parlamento, il consenso dei mezzi di informazione, l'appoggio di molti poteri forti, e soprattutto la ferma convinzione e la piena volontà politica delle misure che vogliono mettere in atto. Nel caso specifico dell'art. 18, le modifiche proposte all'epoca da Berlusconi, sperimentazione di sospensione per le nuove assunzioni per determinate categorie, erano ben poca cosa all'abolizione de facto che vogliono approvare oggi.
Che fare? Что делать?, come diceva il compagno Lenin.
Tocca cercare anche di essere positivi. Non possiamo continuare sempre a stare sulla difensiva, a giocare in perdita. La "riforma" non deve passare, questo è il primo punto, irrinunciabile, chiaro. Ma la mobilitazione che si deve costruire, soprattutto, dovrà essere, come dieci anni fa, oggi con ancora maggiore urgenza, e soprattutto sarà l'occasione, per creare un punto di partenza, dal quale ricostruire un movimento di opposizione, con l'obiettivo di costruire un'idea, una politica, radicalmente differente.

22 marzo 2012

Sull'art. 18 non ci si può passare sopra. Una "riforma" scellerata.

Sulla "riforma" del mercato del lavoro non ci si può passare sopra. Sto francamente, profondamente, incazzato.
Il Governo, con il testo che propone, cancella l'art. 18, punto. Non lo modifica, lo elimina proprio. Chiamando "riformismo" la reazione, il tornare indietro di 50 anni. Non ci si può passare sopra. E i corifei che ne tessono le lodi, dopo che hanno culturalmente spianato il terreno, sulle quattro sciocchezze che sarebbero state date "in cambio". Com'è che dicevano, che sarebbe stato fatto un unico contratto, 3 anni a tempo determinato, poi a tempo indeterminato? Eh già, parecchio. Tralasciando poi il punto di base, che d'ora in poi qualsiasi contratto, pretesamente a tempo indeterminato, viene precarizzato, permettendo di licenziare chiunque come e quando pare, con la scusa del motivo economico. 
Gente come Scalfarotto, che sta lì a fare il vicepresidente del Partito Democratico: ma si rende conto che sta parlando? La domanda è di partenza retorica, è piuttosto noto per esprimere i suoi dubbi politici sul web, anziché negli organismi dirigenti, ma sull'art. 18 si batte, quando esalta il fatto che, rivoluzionario, il Governo estende a tutti la tutela dal licenziamento discriminatorio. Com'è che recita l'art. 3 della legge 108 del 1990, sulla disciplina dei licenziamenti individuali? "1. Il licenziamento determinato da ragioni discriminatorie ai sensi dell'articolo 4 della legge 15 luglio 1966, n. 604 e dell'articolo 15 della legge 20 maggio 1970, n. 300, come modificato dall'articolo 13 della legge 9 dicembre 1977, n. 903, è nullo indipendentemente dalla motivazione addotta e comporta, quale che sia il numero dei dipendenti occupati dal datore di lavoro, le conseguenze previste dall'articolo 18 della legge 20 maggio 1970, n. 300, come modificato dalla presente legge. Tali disposizioni si applicano anche ai dirigenti. "
Ah, poi quando ci si appella ai principi costituzionali, "la sovranità del Parlamento". Sovranità del Parlamento. Che notoriamente si esprime infatti proprio con i decreti legge, o i voti di fiducia. Il Governo vuole approvare queste misure, e in specie sull'art. 18 non farà passi indietro o modifiche. Questo è, inutile girarci intorno. E per farlo, il provvedimento arriverà in Parlamento bloccato, appunto o per decreto legge (incostituzionale), o verrà approvato con voto di fiducia, senza permettere emendamenti sul punto.
Quindi. L'abolizione dell'art. 18 è un punto dirimente, una battaglia che non si può perdere. Bisogna porre un freno a un governo reazionario, di destra e dannoso. La Fornero. Scellerati. Nel Parlamento sovrano, il PD se volesse è in grado di bloccarlo. Hic Rhodus, hic salta.

20 marzo 2012

Il PD al varco

E' un po' curioso che qualcuno oggi sembri cascare delle nuvole per il dissenso manifestato da settori del PD nei confronti degli approcci "eurosocialisti" di Bersani, sostenendo invece che, tipo alle elezioni francesi, il PD dovrebbe sostenere il centrista Bayrou. Appunto 5 anni fa, mentre stavamo facendo i congressi dei DS che portarono alla splendida situazione che viviamo, Rutelli e gran parte della Margherita appunto con Bayrou dicevano e facevano esattamente la stessa cosa. I problemi sono sempre stati lì, e non si è potuto e voluto, né oggettivamente è possibile, risolverli.
Comunque, al di là delle "foto", che alla fine sono discorsi piuttosto oziosi, checché ne pensino anche gente della levatura di Reichlin, le prove bisogna farle sulle cose concrete. E se con ogni probabilità il Governo porterà la "riforma" del mercato del lavoro all'esame del Parlamento, senza l'accordo delle parti sociali, il PD lo si aspetta al varco, per vedere cosa faranno con una legge che di fatto svuota completamente di significato e di valore norme fondamentali come l'art. 18. Che stavolta non è come a dicembre sulle pensioni, non ci sono scuse (pretesti) dell'emergenza finanziaria, per cui toccava accettare contro la minaccia del baratro. Qui si vedrà che strada vorrà scegliere il PD, e trarne le conseguenze.

19 marzo 2012

San Patrizio 2012 - Avanti con la speranza!

Rispetto alla St. Patrick's Eve 2011 -edizione speciale per l'unità d'Italia- è passato un anno, e per l'Italia appunto, diciamo pure un anno di merda.
Ma le tradizioni non si uccidono, e sia pure a ranghi ridotti, al termine di un'impegnativa trasferta perugina, San Patrizio lo si è festeggiato, e finché c'è la birra, e in Piazza IV Novembre trovi addirittura un organetto che suona un saltarello, c'è speranza.

17 marzo 2012

17 Marzo 1947, 65 anni fa, muore ammazzato il compagno Luigi Trastulli

Il 17 Marzo 1947, 65 anni fa, moriva a Terni, a soli 21 anni, Luigi Trastulli, giovane operaio comunista delle Acciaierie, ammazzato dalla Polizia nel corso degli scontri nati per reprimere una manifestazione contro l'adesione dell'Italia alla NATO.

Ce lo ricordiamo.
Hanno ammazzato Luigi Trastulli
Lavoratore giovane e forte
Nel fior degli anni ha trovato la morte
Ma non piegarono il grande Ideal...


Aveva ventun anni
ed era ardito e forte
pace! vi disse, o infami,
e voi gli deste morte...

16 marzo 2012

La proclamazione della Zona Libera di Cascia

"Con la liberazione di Norcia, Leonessa, Poggio Bustone, Albaneto e le rispettive frazioni, dell'Alta Valnerina, la brigata garibaldina Antonio Gramsci ha liberato circa mille chilometri quadrati di territorio. Migliaia e migliaia di lavoratori sono stati liberati dalla schiavitù nazifascista. 
Questo Comando, mentre invita i cittadini a collaborare con i partigiani per le necessità delle popolazioni locali, rende noto che da oggi 16 marzo 1944 il territorio di Leonessa e di S. Pancrazio (Narni) con i limiti: Rivodutri, Poggio Bustone, Albaneto, Castiglioni di Arrone, è considerato staccato da Rieti, Terni e Perugia, città dominate ancora dai nazi-fascisti, ed è unita al territorio di Cascia, Norcia e Monteleone e l'Alta Valnerina. Per conseguenza la brigata garibaldina Gramsci, unica autorità esistente in detto territorio che degnamente rappresenta la nuova Italia democratica, assume la responsabilità di fronte ai cittadini militarmente, politicamente e amministrativamente. I cittadini, per le loro necessità, sono invitati a rivolgersi ai rispettivi Comuni e al Comando della brigata sito all'albergo Italia di Cascia."


Proclama affisso il 16 Marzo 1944 dal Comando della Brigata Garibaldina "Antonio Gramsci", dopo la liberazione di Leonessa, con la massima estensione della Zona Libera di Cascia. Da "Le tappe della Resistenza".

15 marzo 2012

Dottoressa Maria Rita Del Zompo!

Idi di Marzo: ci spiace per lu poro Cesare, ma, quest'oggi, è da celebrare degnamente la nostra Mari, cuoca raffinata, cantante d'eccezione, accorta guidatrice, propalatrice di cultura meridionale in ostili ambienti ternan/perugini, e tante innumerevoli altre cose, tra le quali però spiccano dottoressa in medicina e chirurgia, e soprattutto cara, vera e grande amica.

Vista l'importanza del soggetto, prima la classica foto di repertorio per "Dottori",


quindi, Mari che se ne va.

13 marzo 2012

Muta protesta e Tirreno-Adriatico

Il tasso di assenteismo del blog del sottoscritto nel corrente mese di marzo è da leggersi non come ingiustificabile pigrizia, ma come un atto di tacita accusa contro il pesantissimo periodo siccitoso che stiamo vivendo a Terni (sostanzialmente, dall'inizio di agosto).
Comunque.
Daje Vincenzino Nibali, fresco vincitore della Tirreno-Adriatico! Quest'anno al Giro ci si può puntare veramente su di lui. E daje Tirreno-Adriatico, che pare averci preso gusto a passare per Terni e Ternano, nonostante qui si faccia il possibile per non vederlo.

7 marzo 2012

Il caso "Italia Vs India" e il nostro patriottismo nazionalista da quattro soldi

Una delle cose più irritanti del comune sentire italico è il patriottismo nazionalista da quattro soldi, di cui talvolta ci infiammiamo, specie per le Nostre Sacre Forze Armate. 
Ora è il turno dei due militari arrestati in India per avere ucciso due pescatori. Ma che altro dovevano fare le autorità indiane? Le posizioni ufficiali italiane che si sono succedute si sono tutte smentite una dopo l'altra, prima s'è detto che erano pirati, poi direttamente che non erano pirati. Ora l'unica cosa che rimane da capire è la questione del dove, per capire a chi spetti la giurisdizione: ma anche sotto questo aspetto, direi che ci si sta arrampicando sugli specchi, i mezzi per dimostrare che la nave italiana si trovava in acque internazionali ci sarebbero tutti in teoria, dopo oltre tre settimane, se ancora non si dà una prova certa sul fatto, vorrà pur dire qualcosa... Francamente, c'è poco da dire, sicuramente si sarà trattato del solito "tragico errore", ma i due pescatori indiani l'hanno uccisi i "nostri ragazzi". Se fossero portato in Italia che gli si dovrebbe dare, un encomio? No, un processo per omicidio colposo. E allora mi cambia molto poco che ciò avvenga in India. 
E poi via, tutta la ridda di dichiarazioni sull'orgoglio italiano ferito, il nostro pretendere di atteggiarci da grande potenza, dimostrando di non avere capito nulla di cosa sia l'Italia e cosa sia l'India nel mondo. E il preoccuparci che i militari in carcere possano mangiare cibo italiano, che se no, sai mai deperissero, pori cillitti, a mangiare cibo indiano.
La cosa più infastidente, è che tutto ciò avvenga in nome della divisa. Che poi, ci sarebbe anche molto da ridire, saranno pure militari (e già fare il militare, ormai, è un mestiere come un altro), ma su quella nave facevano niente di più che i vigilantes per un soggetto privato. Mentre invece per centinaia di italiani in carcere in giro per il mondo, e tra loro qualche innocente davvero probabilmente c'è, mai è stata spesa una parola, nessuno se ne è mai curato.

5 marzo 2012

Soddisfazioni professionali

Dimostrare a lavoro le competenze acquisite nel corso di duri anni di studio universitario, stappando una bottiglia con tappo a corona con una chiave... ahhh che soddisfazioni professionali!!

1 marzo 2012

Buon mitologico Primo Marzo!

E siamo arrivati anche quest'anno al mitologico giorno del Primo Marzo, dalle ricche storie e tradizioni! Tant'è che, a prova della specialità della giornata, è iniziata con un incontro con Mario Mariani.
Buon Primo Marzo, e raccogliamone i sicuri ricchi doni e grandi opportunità!

[frattanto che si scriveva, si sono superati i 20° a Terni centro, nonché è dipartito tra, gli altri, anche Lucio Dalla, il che mi dispiace anche; comunque, sono evidentemente segni della specialità della giornata!]

29 febbraio 2012

Politiche sparse

Robe varie sparse.
Veltroni pare si sia offeso per qualche dichiarazione di Vendola, che in soldoni gli ha dato del destro, e vorrebbe scuse formali etc etc, e nel PD inevitabilmente gli danno sostegno e solidarietà. Premesso che, nel merito, Vendola c'ha piena ragione (e altrettanta Mussi nella replica), la cosa puzza alquanto, qui si vuole artatamente montare su il caso politico, Fassina stesso, con l'appoggio di Bersani, non è che nella sua lettera di risposta all'intervista di Veltroni settimana scorsa abbia usato toni e termini molto diversi (e neanche Orfini quest'oggi).
Monti annuncia di volere un "graduale spostamento dell'asse del prelievo dalle imposte dirette a quelle indirette", nel silenzio generale. E io che ero rimasto che la tassazione indiretta, IVA e affini, per sua natura, è più iniqua, in quanto non progressiva e slegata dalla capacità contributiva. Mah.
Da ultimo, il fiscal compact, il deleterio accordo capestro siglato da quasi tutti i governi europei, che lega mani e piedi tutti i contraenti a politiche economiche, quantomeno per l'Italia, eterodirette, dannose e insostenibili. In Irlanda l'accordo verrà sottoposto a referendum. In Italia, è oggettivamente difficile trovare qualcuno che sappia vagamente di cosa stiamo parlando. Poi, si scopre anche che perché l'accordo entri in vigore, è sufficiente venga ratificato da solo appena 12 dei 25 firmatari. E che non solo, che la ratifica è di fatto obbligata, pena l'esclusione dalla copertura del fondo salva-stati. Un profondo ripensamento di cosa è o è diventata l'Unione Europea è urgente e prioritario, e appunto, non si può lasciare questi temi alla propaganda di estrema destra.

28 febbraio 2012

Visite dal Ministero dell'Interno

Bello sapere che qualcuno dal Ministero dell'Interno ha raggiunto il tuo blog ricercando "foto sexy".
Continua così Ministro Cancellieri!

[anche le altre ricerche insomma, sono indicative]

25 febbraio 2012

Emozione sulla tomba di Togliatti


Emozione sulla tomba di Togliatti, di quella vera. 


[Al Verano, presso il "Mausoleo del PCI"]

23 febbraio 2012

Cinque anni insieme! (nel Giorno dell'Armata Rossa)

Quest'anno il "compleanno" m'era sfuggito, non me ne sono ricordato.
E'ssi'cche il quinto anniversario della nascita di questo blog, 23 gennaio 2007, è una bella cifra, comincia a diventare una cosa seria.
Vabbe', lo si ricorda oggi, un mese dopo, che è data altrettanto degna, 23 febbraio Giorno dell'Armata Rossa, День Советской Армии.
Momento di immancabile nostalgia e riflessione su quanto e cosa è cambiato in questi cinque anni, e quindi il doveroso e sentito ringraziamento a tutti coloro che capitano su queste pagine, compagni amici o passanti, occasionali o fedeli, che perdono un minuto a leggere queste pagine.

Veniamo da lontano, e andiamo lontano...

22 febbraio 2012

ICI sui beni ecclesiastici, abbassamento dell'IRPEF... cosa c'è, al netto dei titoli e della propaganda?

Al netto dei titoloni giornalistici, qual è la situazione alla presentazione della bozza del (ennesimo) decreto, stavolta a tema fiscale?
Della tanto sbandierata parziale estensione dell'ICI su alcuni beni ecclesiastici, al momento non vi è traccia.
I tagli all'Irpef, sui quali ieri si è concentrato l'entusiasmo mediatico? A partire, forse, dal 2014, se e dopo l'ipotetico raggiungimento del pareggio di bilancio nel 2013 (che richiederebbe in primis una qualche crescita del PIL), con le eventuali risorse recuperate nella lotta all'evasione fiscale. Ah, e il tutto da effettuarsi per mezzo del futuribile nuovo governo che dovremmo avere dal 2013 (della serie "col culo degli altri..."). 
Altro?

21 febbraio 2012

Terni e i terroristi del kebab!

Terni e i curdi "terroristi del kebab".
Dico la mia, secondo me, c'entra anche qualcosa con la paventata chiusura del McDonald's in Corso Tacito.
E a Perugia, anche il Curdo, potrà anche farsi chiamare "Bar Stuzzicheria del Grifo" quanto gli pare, inizia a tremare.
Comunque, andru che imam di Ponte Felcino, hezbollah turchi, sempre du' passi avanti stamo!

Veltroni sull'art. 18... dieci anni

In molti già hanno scritto sulla disgraziata intervista di Veltroni a Repubblica, non sarebbe necessario aggiungere granché, le posizioni espresse si commentano da sole.
"Santuari del no che hanno paralizzato l'Italia per decenni". A parte che lo dice per perifrasi, non ha neanche il coraggio di dirlo esplicitamente che riterrebbe l'art. 18 dello Statuto dei Lavoratori, la norma che prevede il reintegro, nelle aziende sopra i 15 dipendenti, del lavoratore licenziato senza giusta, una norma ingiusta che da 40 anni starebbe bloccando e facendo danni all'Italia. E costui proverrebbe dal PCI, è stato segretario del PDS, in tantissimi si sono entusiasmati per lui nel 2008.
Neanche dieci fa, nella primavera del 2002, la CGIL di Cofferati guidava una grandissima mobilitazione, vittoriosa, contro ipotesi di modifica dell'art. 18 molto più blande di quelle che circolano oggi, sulle quali probabilmente il governo interverrà con l'ennesimo decreto. Una mobilitazione, quella del 2002, che segnò l'inizio di una grande riscossa contro il berlusconismo, vittorioso nel 2001, sino al culmine raggiunto con le Regionali del 2005. Anni in cui però, col senno del poi, abbiamo perso a sinistra una grande occasione, visto che nel contempo cominciavano a germinare molti dei problemi con cui ci scontriamo oggi. Dieci anni dopo, ci ritroviamo con un Veltroni che sposa tesi che a stento i falchi di Confindustria, e daje e daje, un martellamento quotidiano dei media su questi temi, e questa è la cosa più preoccupante, che stanno lavorando con successo a creare opinione, snaturando ulteriormente quello che è rimasto, o diventato, la sinistra italiana.

20 febbraio 2012

Mons. Betori cardinale? L'ombra della Lorenzetti.

Dietro l'investitura cardinalizia di Mons. Giuseppe Betori, arcivescovo di Firenze, già segretario generale della CEI, ma soprattutto folignate, c'è chiaramente l'ombra della Lorenzetti, e di tutta la cricca de Fuligno (che notoriamente so' fatti cuscì), che s'è allungata fino al Vaticano.
Ma godetevi il successo per quanto potrà durare, che Paglia sta preparando la sua vendetta...

17 febbraio 2012

Campagna per Sexy Cora Morta dell'Anno 2011

La memoria corta e la mancanza di riconoscenza della gente, alle volte, stupisce e ferisce al cuore.
Sul Morto del Mese, oltre che il concorso per il Morto del Mese di Gennaio (per carità, tutti meno che l'albero!), si vota ancora per un paio di settimane per il titolo di Morto dell'Anno 2011, per il quale si confrontano tutti i vincitori mensili dell'anno passato. Tra di essi, naturalmente vi è la grande vincitrice del Morto del Mese di Gennaio 2011, Sexy Cora. Fino a qualche giorno stava tristemente nella parte bassa della classifica, adesso invece è risalita, al momento quinta dopo pezzi da novanta quali Bin Laden, Gheddafi, Peter Falk ed Amy Winehouse. E giù criticoni, moralisti e benpensanti, che si scatenano, ma chi è Sexy Cora, non conta niente, non merita manco di partecipare. Parole come "con quale coraggio votare un personaggio di nessuna rilevanza come sexy cora?", "Di sexy cora al mondo è pieno".
Ma ci ricordiamo chi è Sexy Cora??
Pornostar tedesca morta a 24 anni per complicazioni durante il suo SESTO intervento al seno, aspirante record-woman mondiale di pompini (purtroppo interrottasi per malore al 75esimo pene)... Una grandissima Morta del Mese, e più che degna concorrente per il titolo annuale.
Lo si era scritto quasi un anno fa, e oggi lo si ribadisce, Sexy Cora Morta dell'Anno 2011!
Certo, per carità, Bin Laden, Gheddafi, Amy Winehouse, Kim Jong-Il. Tutti pezzi da novanta, ma qual è il gusto di votarli, tutti fin troppo scontati. Escludendo i poco significativi, ci rimane la terna Sexy Cora, Sergio Bonelli e Bubba Smith (quello di Scuola di Polizia). Bubba Smith, per quanto meriti, non è il rumorista; Sergio Bonelli, dei vari, è l'unico per cui veramente è dispiaciuto, quindi, con sereno e ponderato giudizio, il voto alla fine non è potuto che andare a Sexy Cora. 
E si invita ognuno di noi a mettersi una mano sulla coscienza, e fare altrettanto.