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26 febbraio 2013

Macerie fisiche e morali!

Io devo bere un po' di questo amaro calice
Io devo berne molto fino a toccare il fondo
Che, a tutto ciò che è successo in queste elezioni, si è pure aggiunta la febbre alta.

Domani analisi puntuale, comunque niente di particolarmente inaspettato, purtroppo.
Frattanto, sto a cercare di capire se è andata peggio nel 2008 o quest'anno.

25 febbraio 2013

I limiti della campagna elettorale del centrosinistra... (attacchiamo con l'autocritica)

Cominciamo già, ad urne aperte, a fare un po' di autocritica.
Il centrosinistra ha condotto proprio male la propria campagna elettorale in questo mese e mezzo. Senza riuscire mai in alcun momento, pur da teorica vincitrice "in pectore", a imporre l'agenda del dibattito, a fare parlare di sé, se non per lo stucchevole e autolesionista balletto sull'alleanza con Monti, e un antiberlusconismo oggi ampiamente fuori obiettivo. Poi per carità, senza dubbio non era di partenza facile, con un sistema informativo con l'attenzione schiacciata largamente prima ancora su Berlusconi, quindi, specie nelle ultimissime settimane, su Grillo, ma francamente non pare che Bersani e il PD ci si siano messi proprio al massimo, ci sono dei limiti strutturali. Limiti che presenta in modo ancora maggiore SEL, stretta in una posizione difficilissima, che l'ha portata a essere pressoché invisibile nella campagna elettorale, specie quella mediatica. 
Il risultato è palese, la mancanza di un entusiasmo, di un moto collettivo intorno al centrosinistra, che ci porterà, nonostante tutto quanto che è successo in questi ultimi cinque anni, nell'augurabile ipotesi di riuscire a prevalere in queste elezioni, a essere sempre lì al palo come voti, di fatto una minoranza, che forse potrà governare solo grazie a un'improbabile legge elettorale.
Oltre a ciò, c'è stato però un errore di fondo grave, ontologico, del centrosinistra. Che ne ha minato l'efficacia e la credibilità, in campagna elettorale, come nella futuribile esperienza di governo. Il non avere agito in alcun modo come una coalizione. Il non avere un programma comune (al di là delle quattro paginette della Carta di intenti): c'è il programma (en passant, striminzito e vago) del PD, e il programma di SEL (tra l'altro, in diversi punti di difficile convergenza). L'avere fatto campagna elettorale ognuno per contro proprio, con vantaggio modestissimo per il PD, che ha comunque potuto godere della esposizione mediatica di Bersani, e deleterio per SEL (e probabile nocumento generale del centrosinistra nel complesso). "Italia Bene Comune", di fatto, pare essere un contenitore vuoto, in cui s'è scelto di andare ognuno per conto proprio. La ragione di tutto ciò, sinceramente, al di là di tatticismi miopi, non la vedo proprio. E da domani, sperando che vada tutto nel migliore dei modi, lo sconteremo.

24 febbraio 2013

Voto per Sinistra Ecologia Libertà. Non so se avremo altre possibilità.

Quello che fa specie, è l'assoluta irrazionalità con la quale stiamo andando al voto.
Siamo a un momento storico cruciale, tra crisi economica, fiscal compact, l'essere in continuo ostaggio delle oscillazioni dei mercati. Oltre a porre una pesante ipoteca su quelli che potrebbero essere i margini di azione del nuovo governo, rischiamo concretamente di tornare indietro, molto indietro, a partire dall'impoverimento e dello sfascio del sistema sociale.
Le alternative sono due, o un governo con Monti, che non potrà che continuare a perseguire ciecamente la strada che abbiamo imboccato, o un governo di centrosinistra autonomo, che possa essere il più possibile di alternativa. 
Non ci sono altre alternative, che realmente aspirino e possano governare, Berlusconi e Grillo in primis. Semplice semplice.

Ma niente, al contrario, più di metà dell'elettorato 'sto discorso non lo coglierà. Berlusconi. Palesemente e globalmente sputtanato, conclamata incapacità a governare, moralmente indegno, sempre lì da 20 anni e ormai anziano. Ha fatto campagna elettorale solo esclusivamente sulla stronzata della restituzione dell'IMU. Eppure, almeno un 20% di voti ancora li piglierà, a prescindere da tutto. Grillo. Il far passare come causa di ogni male la politica intera, generalizzando senza distinzioni, e una serie di pratiche apertamente totalitarie, dal fanatismo settario, alla pretesa di rappresentare ed essere portatori della verità e del bene comune , cui seguono il rifiuto di ogni confronto e mediazione. Ma niente, farà il botto di voti.
E' scura.
Comunque. Per quanto l'aria sia pesa, si può, anzi si deve, cercare di fare il necessario.

Queste elezioni sono decisive. Serve una decisa svolta rispetto alle politiche portate avanti in questi anni, e per fare ciò serve una sinistra il più possibile forte, in grado di incidere realmente sul futuro governo. Per questo voto convintamente Sinistra Ecologia Libertà. Pienamente consapevole delle grandissime difficoltà cui andremo incontro, ma è una sfida che bisogna necessariamente accettare. Non so se avremo altre possibilità.

La colpa della sinistra italiana in questi anni

La più grande delle colpe della sinistra italiana negli ultimi anni (molto verosimilmente destinata a rimanere dopo il voto ferma alle percentuali di sostanziale irrilevanza di questi 5 anni - così come anche il centrosinistra globalmente inteso, fermo sempre attorno a quel 35-40%, largamente in minoranza pertanto tra la popolazione) è quella di non essere riuscita minimamente a interpretare, e dare un senso sociale, alla profonda rabbia diffusa nel paese. E ora ne pagheremo, meritandole, le conseguenze.

Il "francescanesimo" della campagna di SEL

Complice il clima antipolitico, e la generale moscezza della campagna elettorale, rispetto a passate elezioni sono girati un po' ovunque meno soldi.
E come SEL, c'abbiamo provato un po' a premere su questo tasto, mettendo l'accento sul "francescanesimo" della nostra campagna elettorale, largamente la più povera tra i partiti principali.
Sì, però, vabbe' il francescanesimo, ma sinceramente, con appena 450mila euro concretamente tirati fuori a livello nazionale, ma dove si pensa di potere andare? Che neanche ci sono i soldi per una campagna di affissioni?

Il meglio e il peggio di questa campagna elettorale

Ed è arrivato il giorno delle elezioni, e finalmente è finita questa campagna elettorale.
Pesante, strana, sottotono. Strozzata nei tempi, ma fin troppo lunga.
Sottotono appunto, senza grossi entusiasmi, visibile da molti piccoli aspetti, la pochezza delle iniziative politiche, i molti spazi vuoti sugli spazi dei manifesti elettorali.
Sarà l'inverno... (per la cronaca, 'va, je ce sta bene a Monti e compagnia li casini mo' co' la neve, je ce sta bene!)
Comunque, in sintesi, la cosa meglio e la cosa peggio di questa campagna elettorale.
Il meglio, senza dubbio la prova dei miracoli che Photoshop è riuscito a fare con Giorgia Meloni.
Il peggio, la delusione della scarsa attenzione dedicata globalmente al buon Mario Adinolfi, indimenticato candidato alle primarie del PD veltroniano del 2007, quindi in tempi più recenti renziano convinto (e assertore della certezza dei brogli nel corso del ballottaggio del 2 dicembre), candidato al comune di Roma, e ancora invece montiano agli inizi di gennaio (quasi candidato), che ha concluso la campagna elettorale con l'annuncio del suo voto disgiunto, Monti alla Camera, e Grillo al Senato.

18 febbraio 2013

Il colloquio di Brega con Paglia

Eros Brega: "Senti caro, io te devo parla', noi lunedì ci assumiamo la responsabilità di manda' a casa Di Girolamo, come tu sai."
Vincenzo Paglia: "Ma che succede dopo?"
Eros Brega: "Succede che viene il commissario."
Vincenzo Paglia: "Oh, Signore."
Le cose essenzialmente sono due.
Niente di nuovo o che non si sapesse in realtà, ma qui è proprio messo palese per iscritto.
La prima, il legame strettissimo che lega(va?) gli ambienti di potere della Curia di Terni e di Paglia con tutta una serie di referenti politici cittadini (sparsi in molti partiti), e il suo coinvolgimento in queste squallide manovre.
La seconda, la prova provata dell'assoluta scorrettezza politica, slealtà, da parte di Brega, uno dei capofila della corrente centrista del PD umbro, e di tutti quelli schierati con lui, che sono stati disposti e pronti ad attaccare in questo modo quello che sarebbe un loro compagno di partito, Di Girolamo, senza curarsi minimamente di Terni e del suo commissariamento, per ragioni di meri equilibri politici interni.
E se ne sta ancora lì, con tanto di indagini a carico, bello bello, senza che nel PD nessuno gli dica nulla e pretenda le sue dimissioni, accompagnate dall'espulsione.
Vergognoso.

8 febbraio 2013

Pubblicità della Ceres

In merito alla recente campagna pubblicitaria della Ceres (con tutta la stima e la riconoscenza che si porta per la Ceres): qualunquismo pessimo (e se abbastanza verosimilmente 'ste elezioni andranno a farsi benedire, sarà in primo luogo per avere fatto soffiare sempre e solo 'sto vento negli ultimi anni).
Comunque, più nel merito politico, ulteriore disaccordo di linea. Prima, durante, e dopo.

 

5 febbraio 2013

Ancora con Monti... ma le si vuole mandare a p.....e 'ste elezioni?

Io boh, ci sto a perdere le speranze. Ma si può continuare a insistere, e con questi termini, nella rincorsa a Monti e al centro, come ha rifatto oggi Bersani?? Ma le vogliamo proprio mandare a puttane 'ste cavolo di elezioni? Proprio mo', che nell'aria si continua a parlare dell'appannamento del centrosinistra. Autolesionista. E per SEL sono casini seri, ma non lo capisce la dirigenza del PD che così facendo stanno regalando pacchi di voti a Ingroia, e dissanguano noi? E che cavolo... ma manco a sprecarci fatica, lo si dica subito, chiaro, o Monti o noi, e se è pace, ci si sfila, meglio il disastro da cui non si sa se e come ci si rialzerà, che 'sto logoramento.

4 febbraio 2013

La sopravvalutazione di Berlusconi

E' troppo chiedere, in specie anche all'informazione "progressista", di potere essere un paese in cui se Berlusconi si mette a straparlare e a sparare stronzate come quella ultima dell'IMU, lo si possa dire apertamente appunto che altro non sono che stronzate, e nulla di più, e quindi tirare oltre e lasciarlo cuocere nel suo brodo?
Invece no, subito a dire che con queste dichiarazioni oggi ha fatto salire lo spread e calare la Borsa, oppure a interrogarsi quanti punti di sondaggio può valere l'acquisto di Balotelli o la partecipazione da Santoro, e a paventare il rischio della fantomatica "rimonta".
Oggettivamente, siamo ossessionati ancora Berlusconi. Anche adesso, quando la sua credibilità e consenso sono a minimi dai quali non potrebbe più rialzarsi, e non sarebbe oggettivamente in condizioni per potere vincere queste elezioni. Basterebbe prenderne atto, dirlo esplicitamente, e concentrarsi finalmente sulle reali emergenze e sui veri rivali di queste elezioni. E invece al contrario, lo continuiamo a dipingere come il grande nemico, senza rendersi conto che con questa sua continua sopravvalutazione non si fa altro che il suo gioco, che se riesce a interpretare un ruolo in queste elezioni è solo perché noi glielo stiamo permettendo.

29 gennaio 2013

La vera sfida di queste elezioni

Una mesata fa, si condivideva l'idea che la scelta di Monti di candidarsi, pur creando oggettive difficoltà elettorali al centrosinistra, in sé non era affatto una cattiva notizia, in quanto avrebbe costretto principalmente il PD a prendere finalmente posizioni nette su tutta una serie di cose.
Puntualmente, tocca invece riconoscere che ciò largamente non è avvenuto, che il PD ha continuato e in parte continua imperterrito a sostenere l'idea di un accordo con Monti e centristi dopo il voto. Questo, nonostante che Monti, al contrario, non perda occasione, in modo del tutto spregiudicato, per attaccare il PD stesso (nonostante l'appoggio supino che questo gli ha dato nell'ultimo anno), e in particolar modo la sinistra e il sindacato. 
Monti e compagnia si sono rivelati in modo che più palese non si può per quello che sono, estremisti conservatori e liberisti. Poche chiacchiere. A poco più di tre settimane dal voto, sai mai si riesca a dare una svegliata a 'sta campagna elettorale, e che si riesca a capire e dirlo, tutto il centrosinistra, che il vero rivale a queste elezioni è proprio Monti e il montismo. 
E si evitasse, per favore, la stucchevole campagna del voto utile, incentrata sul "che se no poi vince Berlusconi". Berlusconi non può vincerle 'ste elezioni, stop. Il punto fondamentale è, diversamente, che il centrosinistra deve riuscire a vincerle da solo, PD e SEL, senza essere costretto, dopo il voto, a dovere ricercare al Senato l'appoggio di Monti e del centro. Questa è l'unica, vera, fondamentale sfida di queste elezioni.

22 gennaio 2013

Albertini Casini & Co. in campagna elettorale per SEL...

A leggere le sparate odierne di Albertini, per cui Vendola sarebbe un pericoloso estremista che firma per il referendum per l'articolo 18 degli anni di piombo, fino a mo' pare proprio che quelli che ci stanno a fare la migliore campagna elettorale per SEL siano proprio gente come lui, Casini o chi per essi, che ci vanno a descrivere come fossimo i cosacchi pronti ad abbeverare i cavalli a San Pietro, pericolosi estremisti pronti a condizionare di bolscevismo il futuro esecutivo...

26 dicembre 2012

Nota politica di fine anno: Monti, primarie dei candidati e Ingroia (nonché Alfonso Gianni)

Un po' incalzato da questi giorni di festa prima della partenza, cerchiamo di fare un po' il punto sulla situazione in modo alquanto sommario, rimandando ancora una volta un'analisi più approfondita su SEL.

Monti in campo? Ancora parrebbe non avere preso una decisione definitiva, ma di partenza francamente non mi aspettavo l'annuncio da parte di Monti della disponibilità a guidare una coalizione per le elezioni: mi pareva molto più facile e probabile che restasse alla finestra, pronto ad assumere l'incarico nell'ipotesi non certo improbabile di stallo in Parlamento alla testa di una rinnovata coalizione di larghe intese, o in "subordine" la presidenza della Repubblica, a svolgere un ruolo di tutore. Se accetta di guidare una coalizione centrista alle elezioni, al di là del non particolare buon gusto di fare campagna elettorale contro forze politiche che l'hanno appoggiato in questi mesi anche contro i propri interessi politici, il rischio appare evidente, che è improbabile sia la vittoria elettorale, sia la possibilità del Quirinale, vestiti i panni di parte; si potrebbe spiegare, a pensare male, solo forse con un disegno, con la complicità di molti democratici, per fare le scarpe a SEL e all'ala sinistra del PD, al fine di permettere a UDC e compagnia di raggiungere un risultato elettorale tale da poterli sostituire con un mezzo ribaltone dopo il voto, nel caso sollevino troppe "difficoltà". Comunque, globalmente in sé non è una cattiva notizia un impegno diretto di Monti, aiuta indubbiamente a fare chiarezza, e dovrebbe (il condizionale è d'obbligo) costringere il PD e Bersani a prendere posizione su molte cose, piuttosto dirimenti.
Primarie per i candidati di SEL e PD L'idea è certamente buona in linea di principio, nella pratica lascia invece non pochi dubbi. Organizzativi, che è una cosa immancabilmente, dati i tempi ristrettissimi, abborracciata e frettolosa. Dopodiché, specie per un partito piccolo e con poca visibilità come SEL, c'è da dubitare sull'utilità e sul riscontro popolare di una consultazione aperte cui, al di là delle date, in pochi parteciperanno, che si ha sì la possibilità di scegliere i propri candidati, ma tra persone oggettivamente (al di là delle qualità) sconosciute ai più. In fin dei conti, primarie del genere rappresentano un fallimento del funzionamento di un partito, che non è più in grado, attraverso i propri iscritti e gli organismi dirigenti in successione, di riuscire a interpretare e rappresentare al proprio interno, attraverso una scelta condivisa dei propri candidati, le proprie idee e gli interessi dei gruppi sociali di riferimento.
Ingroia Aspettando di vedere come il Quarto Polo (più verosimilmente quinto) voglia provare a orientarsi, tra la miriade di aspettative prospettive e interessi differenti dei vari soggetti promotori (nell'improbabilità di fare in due mesi ciò che la sinistra italiana aspetta da anni), beh, l'ennesimo magistrato politicante ce lo si poteva risparmiare.

Auguri a tutti.

PS Mentre si  scriveva, si è appreso dell'addio di Alfonso Gianni a SEL. La cosa amareggia non poco, specie dovendo riconoscere, pur non condividendo assolutamente la strada politica oggi intrapresa, la giustezza e la criticità di gran parte dei motivi di dissenso che in questi mesi lo hanno portato a maturare questa scelta.

19 dicembre 2012

Date elettorali

Sulla data delle elezioni, non ci sputerei affatto su un 3/4 marzo, o se proprio fosse almeno il 24/25 febbraio 2013. Comprensibile e anche condivisibile la volontà di spuntare le armi a una campagna elettorale berlusconiana fuori controllo, ma il 17/18 febbraio, come data, è oggettivamente un'infamata, fatta apposta per mettere in difficoltà TUTTI i partiti.

17 dicembre 2012

Giravolte arancioni rifondarole...

Il tasso di ridicolezza del PRC nel cercare di gettarsi anima e corpo nel progetto del "quarto polo arancione", magari con liste uniche con residui dipietristi, dopo il fallimento della "Federazione" col PDCI, dopo anni a ostentare e rivendicare settariamente bandiere rosse e falci e martello, è francamente abbastanza imbarazzante. Per carità, anche come SEL molto poco c'abbiamo da chiacchierare, ma almeno certi livelli, quantomeno per ora, non l'abbiamo mai raggiunti.

16 dicembre 2012

Che fare per il PD di fronte a Monti

Al netto di Berlusconi e altre scemenze varie, il netto segno politico della settimana è la pressione a tutti i livelli, interni, esterni, dei media, al fine di riproporre, anche dopo le elezioni, Monti e le sue politiche come unica scelta praticabile, per l'Italia e per i mercati.
Chi ha tutto da perderci, in questo quadro, è l'alleanza di centrosinistra PD-SEL che si sta prefigurando, e Bersani e il PD in particolare, che fanno oggettivamente la parte del leone. Che allo stato attuale, c'è l'incertezza del Senato, al solito, ma parrebbe improbabile che ci siano altri soggetti in grado di competere per la vittoria elettorale: l'unica appunto che può letteralmente soffiarla via è la variante Monti, sia lui di persona, o con il forzare la mano in un'ottica di grande coalizione.
A questo punto, è quando si richiederebbe da parte di Bersani uno scatto di personalità, se ne è capace. Dirlo a chiare lettere che un'altra politica è possibile (e indispensabile), che non c'è solo la strada del austerity cieca di Monti e delle istituzioni europee; competere contro queste idee, anche apertamente se necessario, che questa, sul piano dei contenuti, è la vera sfida, non certo quella con le giravolte berlusconiane (più concretamente casomai c'è il problema Grillo, ma è su un altro ordine di contenuti); dirlo, se si vuole, che s'è sostenuto per senso di responsabilità Monti in questi mesi, ma che adesso è il momento di farsi da parte, che si ha un'altra idea del "che fare".
Insomma, a stringere su, è il momento per il PD bersaniano di presentarsi agli elettori, con una proposta politica chiara, decisa, alternativa a quella che finora ha soltanto aggravato la crisi sotto molti aspetti. Se lo si ha, è il momento di avere coraggio e prendersi le proprie responsabilità di governo, dopo averle declinate l'anno scorso, non richiedendo elezioni nella primavera appena trascorsa. Purtroppo per contro, le mosse di Bersani di questa settimana sembrano essere tutte al contrario, col riproporre l'alleanza al centro, e il continuo proclamarsi "più montiani di Monti".

10 dicembre 2012

A sovranità limitata

A maggior ragione dopo la giornata odierna, ribadisco quanto detto giovedì: ad oggi, stiamo capo a piedi come l'anno scorso, a quanto pare in Italia non siamo in grado di permetterci non una crisi di governo, ma neanche il naturale e ordinato andare a elezioni. 
Non si prospetta infatti una crisi al buio, mesi di incertezza politica, la legislatura (peraltro, di fatto, già piuttosto inerte da diversi mesi) sta semplicemente avviandosi verso la naturale conclusione, e l'averla anticipata di un mese e mezzo serve proprio a scongiurare i rischi di cui sopra.
Non c'è nessuna motivazione reale che possa giustificare il casino odierno sui mercati, non certo l'improbabile ridiscesa in campo berlusconiana, del tutto irrealistica. Per contro, con questi allarmismi, sui media, si sta solo lavorando per presentare e proporre Monti  come unica alternativa a sé stesso. Siamo, di fatto, a sovranità limitata.

8 dicembre 2012

La rivoluzione marcia con Twitter!

Berlusconi ritorna in campo eccetera eccetera, e l'Huffington Post titola: "Ma su twitter è già rivolta con l'hashtag #nonlovoto".
Ah beh ma se twitter è già in rivolta stamo a posto!
E' fatta compagni, la rivoluzione è in cammino!

[Ndr: putacaso in tempo arrivassi a responsabilità di governo, uno dei primi provvedimenti che prenderei è l'abolizione di Twitter, o quantomeno il divieto per i mezzi di informazione di utilizzarlo e/o citarlo per la cronaca politica.]

7 dicembre 2012

"Parlamentarie"

Già il solo fatto che a 24 ore dalla conclusione di una consultazione meramente interna, fatta per di più con procedura automatizzata, neanche si sappia in via ufficiosa (salvo i casi locali, come i 300 votanti umbri) il numero dei votanti, né tantomeno il numero delle preferenze raccolte da ogni candidato, la dice lunga.
Ah, e nel peggiore dei casi, una fumosa segreteria di partito resta più rappresentativa, nello scegliere chi mandare in Parlamento, di qualche decina di iscritti a un forum.

6 dicembre 2012

Crisi di governo, spread e democrazia

Vediamo un po' che succede in Parlamento, parrebbe impossibile che il PDL è arrivato al livello di essere capace ad aprire una crisi di governo su una frase di Passera, o sul voto a febbraio, ma tanto è.
Quello che realmente preoccupa, è che la notizia ha portato a un immediato picco di innalzamento dello spread, cui viene dato ampio risalto.
A un anno di distanza, siamo sempre lì, in Italia non siamo in grado di avere una politica che possa essere autonoma, e rimaniamo sotto il controllo/ricatto dello spread e dei mercati.
E' un problema di democrazia enorme, di assoluta emergenza. Se no, del tutto inutile continuare a giocare con elezioni e parlamenti.