31 agosto 2011

Buon secolo compagno generale Giap!

Con qualche giorno di ritardo (dal 25 agosto), auguri di buon secolo al compagno generale Giap, rivoluzionario comunista vietnamita, vincitore dell'imperialismo francese e americano.

Võ Nguyên Giáp

7 agosto 2011

Dice che a nord che a est la strada è aperta possibile dall'Adriatico al mar Giallo

E prima del principio

era vanto dei Mongoli

che una vergine sola

sopra un carico d'oro

traversasse indenne

i domini del Khan.

Senza alternative?

Da ciò che si pare di capire, in Italia, dopo anni di politiche economiche regressive e dannose, basate esclusivamente su tagli generalizzati e indiscriminati e tentativo di contenimento della spesa pubblica, stiamo comunque ballando sul filo del rasoio, in balia di agenzie di rating e speculatori, prossimi a un commissariamento di fatto da parte del Fondo Monetario Internazionale.
Rabbia. E profonda preoccupazione per ciò che ne rischia di venire fuori, un impoverimento generalizzato e un severo peggioramento della vita di decine di milioni di persone dal quale non si sa quando ne riusciremmo a venire fuori. E per che cosa, a che pro tutto ciò? A questo c'ha portato il mercato, le politiche neo-liberistiche.
E la sinistra? Ecco l'altro motivo di rabbia, oltre a denunciare l'iniquità, a contestare questa situazione, non siamo attualmente in grado di fare niente. Siamo entrati tutti pienamente nel gioco, e magari con gente come Padoa Schioppa, Ciampi, Prodi, lo stesso Bersani, siamo in grado di giocarlo meglio, ma quando questo si rompe non siamo capaci più di proporre alcun tipo di alternativa.

6 agosto 2011

l'Unità "sardiana" sul breve periodo

Ormai è passata una mesata dal primo editoriale di Sardo su l'Unità... A caldo, impressioni abbastanza positive, linea molto democratica/bersaniana, leggesi aperture ripetute e infruttuose al Terzo Polo in nome di un novello CLN, ma che ce voi fa', è il PD; per il resto, analisi politica non troppo banale, piuttosto approfondita, senza cavalcare mode e belle parole. L'impressione per ora è riconfermata, a l'Unità sono tornati da subito ad avere una grafica un tantino meno tabloid, qualche buon articolo (e con una lunghezza degna di un giornale), una regolata al proliferare di box e opinioncine, meno personalismo, un po' di riordine al sito internet.
Mah mah. Si attende fiduciosi sul medio periodo.

Libri per l'estate

Interrompendo brevemente la vergognosa pigrizia agostana del blogger, che preferisce campare di manfricoli e trattori aviglianesi, laghi pilateschi, mari e monti sparsi.
Libri per l'estate.
"La storia rovesciata", di Covino, Bitti e Venanzi. Si parte dal presupposto, sacrosanto, che a Terni c'è da anni un movimento culturale volto a "riscrivere" faziosamente la storia locale, che negli ultimissimi anni si è concentrato sul tentativo di delegittimare la storia della Brigata Garibaldina Antonio Gramsci, facendo passare una vulgata che la dipinge in pratica come una banda di assassini e criminali. Il libro in questione nasce appunto per rispondere a queste tesi, ribattendo punto per punto e ricostruendo il contesto generale in cui operarono i partigiani umbri. Interessante, specie su temi come la grande rappresaglia dell'aprile 1944, e molto ben documentato. Rimane però forse un po' troppo specialistico, preponderante l'aspetto meramente polemico, di risposta ai libri di Marcellini e a svariati articoli di giornale, e alla fine si è persa un'occasione per rispondere alla maggiore necessità storiografica sul tema, un testo che racconti in maniera accurata, completa e soprattutto fruibile la storia misconosciuta della Gramsci, che esca dalla triade memorialistica/studio accademico/libro sensazional-rovescista.
"La ragazza del secolo scorso", di Rossana Rossanda, del filone memorialistico degli ingraiani. Interessante, fa il paio con "Volevo la luna"di Ingrao, non al livello de "Il sarto di Ulm" di Magri. Una citazione: "I quali ci applaudirono con fervore. Niente appassiona di più una assemblea comunista che ascoltare una opposizione che ne esprimeva i sentimenti senza coinvolgerla ed era destinata a perdere, di modo che l'unità del gruppo dirigente era salva.". Genetico, si veda, 40 anni dopo, lo svolgimento dell'ultimo congresso DS, e le reazioni che nei congressi di sezione c'erano sulle tesi della seconda e terza mozione.

29 luglio 2011

Andrew Howe e Perugia

Andrew Howe, oggi operato all'Ospedale Silvestrini di Perugia: "Grazie a Perugia riavrò la mia carriera".
Per carità, mica è per lui; ma quindi, se continueremo negli anni a venire a dover sopportare gli spot odiosi del Kinder Bueno, sarà una responsabilità in più sul (lungo) conto a carico di Perugia. 

28 luglio 2011

Giranno pe' Terni, tra Terni Est-Valnerina e StreetView

Si potrebbe parlare dell'apertura del primo pezzo della nuova Terni-Rieti, con l'apertura del raccordo Terni Est-Valnerina.
Ma l'eccitazione è tutt'altra, a' rega' a' rega' a' rega', Terni è su Street View (con l'eccezione della ZTL, damn it)!
Mentre si prospettano numerose ore passate "giranno pe' Terni" dal computer, si nota intanto come la maggior parte delle foto siano state scattate nella seconda quindicina di marzo 2010, e si possono vedere tipo la curva di Cervara, dove oggi hanno aperto la galleria, ancora semi-intattata, e con la lapide di Liberati (poi arretrata di una ventina di metri) ancora al suo posto, e perle varie, dagli operai Basell che volantinano di fronte alla Polymer, i manifesti di Mascio, De Sio, Stufara, Ferranti e compagnia per le elezioni regionali, i fiori freschi alla lapide per Trastulli, i manifesti del concerto (poi non svoltosi) di Franco Califano nell'ambito degli "Eventi Valentiniani", constatare dubbi lavori edilizi, vedere edifici ormai abbattuti (Vigili del Fuoco) e mostre fallite (Piermatteo d'Amelia).







Macumba altoforniana! (c'ho lu collo quello de li billi)

Macumba!
La sera si ascolta a tutto volume (in macchina a finestrino aperto) "Fanghi" degli Altoforno, l'indomani mattina ci si sveglia col collo completamente incriccato....

C'ho la cervicale nun ce stanno santi, movo la capoccia come li munghi...


Annamoce a fa li fanghi, che de reumatismi ce n’emo tanti
C’ho la cervicale nun ce stanno santi,
movo la capoccia come li munghi.

Vado a fa li fanghi me ne faccio tanti
e sopra le coste me li spanno co’ li guanti
co’ li polpastrelli molli senza strilli,
c’ho lu collo quello de li billi
libero la mente, me crecchia ‘na spalla,
me scrocchia lu ginocchio, me dole anghi ‘na palla,
me pijano pe ‘n vecchio, madonna mia
me serve un dottore pe’ ogni malattia,
il fisioterapista che te fa du massaggi
e se la panza preme finisce che scurreggi,
massaggio Shatzu, puntura di ago,
me movi la capoccia? Nu schiaffo te lu dago
come lo zio Gino che andava all’Amerino
oppure nonna Emilia col treno su a Cotilia…  ( Cotiliaaaa  )
Con questi fanghi l’inverno ce lo sfanghi.

Annamoce a fa li fanghi, che de reumatismi ce n’emo tanti
C’ho la cervicale nun ce stanno santi,
movo la capoccia come li munghi
C’ho lu corbo della strega,
guarda un po’ che mal de schina
mo ce passo la pomata e allora dai
venite a fa li fanghi con noi.

Me ricordo quanno annavo strijozzanno
Co’ li capelli fraci davanti a lu bar Aci
Adesso me dole sempre di più… ( aaaa..  )
E allora sentime un po’ lè
Vieni insieme a me,
fa le cose serie
pijace le ferie,

butta via le scorie
e la fanghi è ‘na mano santa sicuro,
t’armette in carreggiata, nun stessi a fa lu duro.
Alle 5 de matina ce immergemo drento la piscina.
Muoviti in vasca insieme a me, dai ok, dai ok
C’ho la pelle liscia come con Camai
daje mo sfrocia un po’ e andiamo
C’ho lu naso pieno e inalo…  (  e inaloo  )
Ma questi fanghi li facciamo?

Annamoce a fa li fanghi, che de reumatismi ce n’emo tanti
C’ho la cervicale nun ce stanno santi,
movo la capoccia come li munghi
C’ho lu corbo della strega,
guarda un po’ che mal de schina
mo ce passo la pomata e allora dai
venite a fa li fanghi con noi.

Che voja di giocare a paaallon,
ma è inutile giocare se la spina te dooole,
quindi io ringrazio tutti quanti
specie l’infermiera che m’ha spaso questi fanghi.
A me è sempre piaciuto lo sport quello un po’ gnerto
E correre con l’auto col finestrino aperto
Andare in moto, fare moto accidenti
Uscire co’ la picchia faje fa li movimenti
Ah, sono in posizione proprio su lu sedile posteriore
Me crecchia lu bastone
C’ho il colpo della strega qua davanti
l’aggeggio c’ha li crampi spalmamoce sti fanghi.

Annamoce a fa li fanghi, che de reumatismi ce n’emo tanti
C’ho la cervicale nun ce stanno santi,
movo la capoccia come li munghi
C’ho lu corbo della strega,
guarda un po’ che mal de schina
mo ce passo la pomata e allora dai
venite a fa li fanghi con noi. (  x 2 )

27 luglio 2011

La contraddizione della bandiera rossa in Valnerina

Si scopre che la bandiera rossa della Penna dei Cocchi, in Valnerina, viene issata, quasi ogni anno, da militanti del circolo del Partito Democratico "Berlinguer" di Torre Orsina e Collestatte.
Cosa più che ottima, ti apre il cuore vedere sventolare il Primo Maggio la bandiera rossa sulla Valnerina Ternana.
Solo che. Lascia alquanto sconcertati che a farlo siano militanti democratici, che l'hanno rivendicato anche sul volantino della festa de l'Unità da loro organizzata settimana scorsa, riportando ampi stralci di un articolo in cui si parla della bandiera, e concludendolo con "La valle della cultura operaia, dove è riapparsa l'ultima bandiera rossa, si ferma, com'è noto, all'altezza del varco stretto di Ferentillo. Dopo c'è un'altra Valnerina, quella dei coltivatori diretti e del moderatismo cattolico. Il Pd doveva ricucire questa frattura simbolica e subito dopo andare oltre, camminare verso sentieri nuovi e verdi, com'è in questa stagione la valle del fiume.". Premesso che, mo', Valnerina ternana operaia e oltre Ferentillo piccoli coltivatori diretti moderati e partito che deve andare oltre è un'impostazione e un'analisi alquanto anni '50 (nei dintorni del partito nuovo di Togliatti), questo è uno dei tanti sintomi della contraddizione, già latente nel PDS/DS, esplosa con il Partito Democratico. "Vino buono in botte cattiva". Un'enorme quantità di militanti ed elettori, una vera massa, che è transitata senza verbo proferire in vent'anni dal Partito Comunista al Partito Democratico. Lasciando di fondo invariate le proprie idee, in totale contraddizione con quello che è diventato il "Partito" e la sua linea. Che pare non si rendano - o non vogliano rendersi - conto che il PD non è un andare oltre le divisioni, prima riportate, delle masse popolari degli anni '50, ma un andare oltre, e rinnegare ampiamente, quella che è l'identità e la storia della sinistra italiana. Che la bandiera rossa è una cosa, il PD un'altra.

Tiburtina railroad blues...

La tesi che le Ferrovie cercano maggiormente di accreditare per giustificare il grande incendio a Tiburtina, il furto di alcuni cavi di rame, francamente pare solo un tentativo di scaricare su altri (magari tanto per cambiare su zingari o similia, come già hanno iniziato a fare Libero e compagnia) le responsabilità di non essere riusciti a evitare che si bloccasse il traffico ferroviario di mezza Italia. E anche nel merito, è una tesi che non convince, per la portata del danno, e presumendo che cabine interrate così importanti non sono un tratto di rotaie dismesso, ma luoghi che dovrebbero essere quantomeno sorvegliati.
E si ripropone, nella gestione dell'emergenza, più forte che mai il solito problema delle scelte strategiche delle Ferrovie italiane. I treni di seconda categoria, i regionali per capirci, che servono tratte fondamentali, come Roma-Ancona, domenica erano stati soppressi in blocco. Ancora oggi, e nei giorni a venire, per viaggiare dall'Umbria a Roma è necessario, arrivati a Orte, trasbordare sui treni locali, a bassa velocità, che si fanno tutto il giro dei paesi, Poggio Mirteto, Fidene, Mentana, con tempi di percorrenza di fatto raddoppiati. Ma benissimo ha fatto un gruppo di qualche centinaio di pendolari lunedì a Orte a bloccare e salire su un treno ad alta velocità che viaggiava per Roma semivuoto. 
Da anni a questa parte, si privilegia esclusivamente, con larghissimo impiego di risorse economiche, lo sviluppo dei treni a percorrenza veloce, Frecciarossa, Frecciargento. Per carità, giusto e utile. Ma non si può fare ciò a spese della stragrande maggioranza dei viaggiatori, pendolari e non, che non possono permettersi di pagare oltre 20 € per farsi Terni-Roma andata e ritorno. Sono queste le esigenze del servizio ferroviario italiano? Privilegiare esclusivamente un servizio d'élite a caro prezzo, utilizzato da pochi passeggeri, e peggiorando contemporaneamente tutto il resto delle linee, allungando i tempi di percorrenza di regionali stracarichi, costretti spesso ad aspettare fermi in stazione il passaggio di qualche Frecciarossa, e incrementando i prezzi? Eh, però abbiamo cambiato i nomi di molti treni da Regionali a Regionali Veloci, poco importa se i tempi di percorrenza sono aumentati del 25%...
Siamo al livello ormai che momenti arriviamo a prendere a modello di efficienza e popolarità la Ferrovia Centrale Umbra (che sulla tratta Terni-Perugia è già, e da anni, più veloce, comoda ed economica della corrispettiva tratta FS).

26 luglio 2011

Grifi e Finanza

Secondo me, il grifo di Perugia (e tutti i perugini a seguire) è un po' mezzo imparentato con il simpatico Finzy, "il finanziere della nuova generazione", in perenne lotta col Dottor Hackerstein e pericolosi dischi masterizzati che esplodono.

25 luglio 2011

In morte di Amy Winehouse

Peso fioli che quando ti dicono "Oh è morta Amy Winehouse" il primo pensiero è "Porca miseria il Morto del Mese di luglio è già assegnato con più di un mese di anticipo, un altro risulato scontato, dopo Bin Laden e il Tenente Colombo".

Roma mobilità, 22-24 luglio 2011

Due viaggi a Roma in tre giorni.
Venerdì mattina/pomeriggio con sciopero dei trasporti, tangenziale e Salaria piantate, 5 ore a/r.
Domenica ferroviaria, in una Roma Termini bloccata per l'incendio a Tiburtina, regionali soppressi in blocco, avvisi e informazioni dati a voce, bus per Settebagni e treni locali che partono se quando e come gli gira (e anzi anzi, probabilmente andata pure di lusso.
Yes.

22 luglio 2011

Dott. Stefano Venturi

Al culmine di una lunga trasferta romana (prima parte) un nuovo grandissimo Ingegnere delle Automazioni, dott. Stefano Venturi!
Troppo lungo sarebbe tesserne le lodi, ci si limita a tante congratulazioni e auguri per ogni futuro obiettivo.

20 luglio 2011

A dieci anni dal G8... che è stato, che è rimasto del "Un altro mondo è possibile"

Dieci anni dal 20 luglio del 2001, la giornata culmine delle violenze di Genova, con la morte di Carlo Giuliani, l'irruzione alla Diaz, Bolzaneto.
Il G8 di Genova rappresenta una delle vergogne più grandi della storia recente italiana. Una gestione dell'ordine pubblico volutamente criminale, seguita da violenze indiscriminate, torture, sospensioni dei diritti fondamentali, attuate dallo Stato, dalla Polizia, dai Carabinieri.
I fatti agghiaccianti avvenuti nella caserma di Bolzaneto sono una ferita che rimane ancora aperta, assieme alla rabbia di sapere che di fatto nessuno ha mai pagato o pagherà per quello che è avvenuto, Fini, Scajola, vertici delle "forze dell'ordine". 
Oggi rimane l'amarezza del constatare la rapidità della rimozione e della mistificazione di ciò che è avvenuto, e la consapevolezza che allora venne spenta, ancora sul nascere, la possibilità di un'alternativa, di quello che allora chiamavamo "movimento no-global", ma che era qualcosa di più, di più ampio, era la speranza che "Un altro mondo è possibile".

Le province democratiche, il Minimetrò regionale e il vaporetto per Marmore

Non si voleva tornare immediatamente sugli argomenti di cui si è parlato ieri, ma insomma, me c'hanno tirato.
Il PD, finito nell'occhio del ciclone per non avere votato a favore dell'abolizione delle province, con molta fierezza annunciava che non andava appresso a proposte demagogiche, ma presentava riforme organiche proprie. Andiamola a vedere, che dice la proposta sulle province: abolizione di tutte quelle sotto i 500mila abitanti. In pratica, ne resterebbero 38 sulle attuali 110. Ora, se si vuole realmente provvedere alla riforma delle province, non si può farlo così, con l'accetta, considerando esclusivamente il dato numerico, ma bisogna necessariamente tenere conto di altri fattori, l'estensione territoriale, l'identità che c'è dietro (che non dimentichiamolo, l'"identità provinciale" è spesso assai più radicata,e storicamente e culturalmente più giustificata di quella regionale). Con effetti alquanto assurdi sulle regioni meno popolose, sotto il milione di abitanti, Molise, Umbria, Basilicata, le quali verrebbero accorpate in un'unica provincia, sovrapposta, come la Val d'Aosta, con la regione, con sostanziale duplicazione di ruoli. E allora veramente, quasi c'ha più senso ciò che dice Galli, aboliamo direttamente queste regioni. Insomma, anche il PD, in quanto a demagogia, non scherza con tale proposta.
Punto 2, l'annosa questione perugina (cascante a fagiolo, per dimostrare che sì, ci manca solo che diventi l'unica provincia umbra). Come detto in precedenza, si è proceduto recentemente ad un'unificazione delle varie aziende di mobilità umbre, al fine di ottimizzare soprattutto i servizi, che però finora oltre al nome "Umbria Mobilità" è cambiato poco. C'è la questione però degli ingenti costi di gestione della mobilità alternativa perugina, leggesi scale mobili, e soprattutto quel buco nero del minimetrò, che su a PG vedrebbero molto bene da scaricarsi sull'intero bilancio regionale, sostenendone appunto l'interesse di tutta l'Umbria su tali opere (oh, che poi ne sembrano pure convinti eh, chi lo contesta lo fa "solo per campanilismo"). Tutta l'Umbria che però, ultimo un ordine del giorno del Comune di Terni, si oppone fermamente. Beh, l'ottica perugina è ganza, fai il Minimetrò, opera rivelatasi estremamente costosa e di assai relativa utilità per grandissima parte di Perugia stessa, e ne scarichi i costi su tutto il resto della regione, che non ne trae il minimo vantaggio.
Toccherebbe inventarsi anche noi qualche bizzarra forma di mobilità da mettere in conto al resto dell'Umbria, qualcosa boh tipo un servizio pubblico di vaporetti che risalgano il Nera fino alla Cascata, o una funivia Terni Centro - Ospedale - Miranda.

19 luglio 2011

Abolizione dell'Umbria, questione delle province, San Valentino e terre irredente

Scopresi che tale Galli, leghista presidente della Provincia di Varese, avrebbe proposto per razionalizzare i costi della politica l'abolizione della Regione Umbria e del Molise.
La presidente Marini interviene subito alquanto giustamente guasta. Ma la cosa pesa è che per rivendicare la legittima aspirazione all'esistenza dell'Umbria, come prima cosa butta là l'avere dato i natali a San Francesco, Santa Chiara, San Benedetto e Santa Rita.
Bah.
Che poi, se proprio non si riesce a elaborare qualcosa di culturalmente più rilevante dei santi (con buona pace della battaglie laiche sul loro inserimento nello Statuto regionale), beh allora c'è da reclamare con forza il buon vecchio San Valentino.

Comunque, sul tema più generale della riduzione dei costi della politica, e la tanto polemizzata abolizione o meno delle province. Eliminarle mi sa una sciocchezza, specie in grandi regioni, ad esempio, sono necessari livelli intermedi tra il piccolo comune di poche decine di abitanti e il livello regionale. Quello che è necessario è 1 verificare e revisionare con attenzione compiti e competenze 2 mettere un freno alla proliferazione di ennesime nuove province e al localismo esasperato 3 procedere a una razionalizzazione, e al necessario accorpamento di un buon numero di province.
Da ultimo, ma non in ordine di importanza, procedere all'inclusione di Spoleto e dintorni, Valnerina, Cascia e Norcia all'interno della Provincia di Terni, che queste terre irredente, soggette al bieco dominio grifo-conigliesco-perugino, sono un'offesa di fronte a Dio, SanFrancesco-SantaChiara-SanBenedetto-SantaRita-SanValentino e agli uomini.

14 luglio 2011

La necessità di un'alternativa economica reale a quella della manovra di Tremonti

Nel silenzio generale (solo ieri si è avuta notizia di un comunicato della CGIL sul tema) già la settimana scorsa nella manovra finanziaria straordinaria sono stati disposti sensibili aumenti generalizzati del contributo unificato, nonché l'eliminazione della sua esenzione per le cause di lavoro e per i procedimenti di separazione e divorzio (più una serie di penali e trabocchetti per la redazione degli atti), ossia è stata innalzata o del tutto introdotta la tassa da versare per potere esercitare il diritto, previsto dall'art. 24 della Costituzione, secondo cui "Tutti possono agire in giudizio per la tutela dei propri diritti e interessi legittimi". L'ingiustezza di tale provvedimento è palese, come se si dovesse pagare per sporgere una denuncia, e, con la mediazione civile obbligatoria, nel giro di pochi mesi si è reso sensibilmente più oneroso il diritto del cittadino di agire in giudizio.
Questo è un esempio, tra i tanti, di come si sta muovendo il Governo, nell'elaborare la manovra. Oppure i ticket, l'aumento delle accise sui carburanti.
Adesso tutta la retorica dell'unità nazionale, bisogna essere responsabili, siamo a rischio speculazione etc etc.
Ma come si fa a dare fiducia a Tremonti e a questo governo? Come si può pensare di superare la crisi con l'ennesima manovra recessiva, fatta di tagli e tassazione indiretta, che pagheranno i ceti medio-bassi? Mica si dice, ok, non ci sono soldi, alziamo, con onestà, le aliquote IRPEF in modo progressivo, tipo 0%-0,5%-1%-1,5%-2%, no, a parola le tasse non le alzano, e poi rincarano tutto in maniera indiscriminata (e si chiacchiera di assurde riforme fiscali). 
Una manovra di destra classica, liberista, che non porta da nessuna parte. E da vigilare attentamente, che è stata data carta bianca, e rischiano di metterci dentro di tutto e di più, come le pseudo riforme degli ordini professionali, a unico vantaggio di Confindustria, banche e assicurazioni, o la riforma delle commissioni tributarie, messe in mano a non si sa chi.
Con l'alibi della responsabilità, ci si sta scavando la fossa. Non si può essere complici. Bisogna smettere di rincorrere questi modelli economici, e proporre un modello economico radicalmente alternativo a quello di questi anni.

Bandiere rosse alla Passeggiata

Sarà pure la Festa di Liberazione, ma comunque è una bella sensazione, dopo anni, varcare i cancelli della Passeggiata, ornati nuovamente di bandiere rosse.

13 luglio 2011

If I leave you tomorrow would you still remember me...

Splendida versione di Free Bird, dal vivo, cantata dai Lynyrd Skynyrd a Oakland il 4 luglio 1977, appena tre mesi prima del tragico incidente aereo che ne spezzò vite e carriere. 
Da brividi rivedere lì sul palco Ronnie Van Zant, Steve Gaines, Cassie Gaines.
E cosa ci siamo persi.