Iniziamo con l'idea di Fassino, che nel Pantheon del Partito Democratico ci metterebbe Bettino Craxi. A parte che magari sarebe stata da spendere una parolina casomai sui 70 anni dalla morte, il 27 aprile, del compagno Antonio Gramsci, è piuttosto balordo che siamo capaci di ripescare Craxi, mentre al contempo ce ne sbattiamo della questione del Socialismo, che sarebbe un optional.
Forte è l'impressione che se i Ds hanno fallito la loro missione di diventare il grande partito di sinistra di ispirazione socialista, come si vede un po' ovunque nel mondo, è anche perché a buona parte dei compagni nel profondo non gliene frega un cazzo del Socialismo. Il grosso dei dirigenti e dei militanti sono nati nel partito comunista berlingueriano, in un periodo di profonda -e sacrosanta- polemica con quel mezzo aborto del partito socialista craxiano. E per loro il Socialismo è rimasto quello. La loro identità è ancora marcata dal Pc, tante volte ai congressi ho sentito fare discorso "siamo cambiati molto, eravamo comunisti etc etc etc". Fatto il salto dell'89, ritengono che solo quello sia stato il passaggio importante, e non si rendono conto che probabilmente questo è ancora più grande, qui salta la continuità con la nostra storia.
Prospettive e "Costituente socialista". L'idea ha un suo fascino. Facendo gli scongiuri del caso, nella sventurata ipotesi che il Partito Democratico non sia in grado di rappresentare degnamente la Sinistra italiana, deve esserci la necessità storica di una aggregazione in tal senso. Ci attendono giorni epocali, non si può sbagliare. Nel caso specifico, l'idea sorta nel congresso dello Sdi è interessante. Solo che c'ho il timore che pensino a rifare il Psi della degenerazione, onesto e senza Craxi, ma senza un briciolo di vera aspirazione ideale. Vedremo.
Forte è l'impressione che se i Ds hanno fallito la loro missione di diventare il grande partito di sinistra di ispirazione socialista, come si vede un po' ovunque nel mondo, è anche perché a buona parte dei compagni nel profondo non gliene frega un cazzo del Socialismo. Il grosso dei dirigenti e dei militanti sono nati nel partito comunista berlingueriano, in un periodo di profonda -e sacrosanta- polemica con quel mezzo aborto del partito socialista craxiano. E per loro il Socialismo è rimasto quello. La loro identità è ancora marcata dal Pc, tante volte ai congressi ho sentito fare discorso "siamo cambiati molto, eravamo comunisti etc etc etc". Fatto il salto dell'89, ritengono che solo quello sia stato il passaggio importante, e non si rendono conto che probabilmente questo è ancora più grande, qui salta la continuità con la nostra storia.
Prospettive e "Costituente socialista". L'idea ha un suo fascino. Facendo gli scongiuri del caso, nella sventurata ipotesi che il Partito Democratico non sia in grado di rappresentare degnamente la Sinistra italiana, deve esserci la necessità storica di una aggregazione in tal senso. Ci attendono giorni epocali, non si può sbagliare. Nel caso specifico, l'idea sorta nel congresso dello Sdi è interessante. Solo che c'ho il timore che pensino a rifare il Psi della degenerazione, onesto e senza Craxi, ma senza un briciolo di vera aspirazione ideale. Vedremo.