7 maggio 2011

Giro d'Italia 2011 - Il Giro alla partenza

A Torino sta partendo l'Evento di Maggio, la Ragione per Vivere, il Programma dalle Molteplici Bellissime Sigle, il beneamato Giro d'Italia, edizione 2011!
L'anno scorso purtroppo lo si è seguito a pezzi e bocconi, ma comunque una splendida edizione, il grande ritorno di Ivan Basso, la bella scoperta di Nibali, emozioni e salite per tutti i gusti, il saluto di Simoni.
A naso, anche quest'anno un bel percorso, duro, impegnativo; forse mancano un po' i grandi nomi, ma la magia del Giro (scusate il tono sgattoso) ci sarà tutta.
Daje Vincenzino Nibali, e che sia un gran bel giro!

6 maggio 2011

Scioperto generale del 6 maggio 2011: impressioni a caldo

Giornata di sciopero generale proclamato dalla CGIL, nell'invidia dello scrivente nel vedere sfilare i manifestanti bandiere al vento per Terni in una splendida giornata di sole.
Sciopero generale sacrosanto, di lotta contro un governo che in questi giorni ha dato l'ennesima pessima prova di sé con i nuovi sottosegretari "responsabili", che tira a campare, senza trovare altra ricetta che continui tagli di bilancio lineari, senza uno straccio di vera misura di sostegno ai redditi, all'occupazione. E contro gli attacchi continui che il padronato reazionario, Marchionne in testa, sta portando contro la dignità dei lavoratori e la democrazia nei luoghi di lavoro. E perché no, anche contro CISL e UIL, che da anni hanno scelto troppo spesso la strada del tentativo della riduzione del danno, ma di fatto rendendosi complici delle peggiori scelte, senza il coraggio e la volontà di opporsi quando era necessario.
Sciopero generale dimezzato, annunciato con 3 mesi di anticipo, dopo che erano mesi e mesi che se ne parlava, e di durata variabile per ogni categoria (e alle volte risibile, 4 ore), non troppo sostenuto, e avvenuto ampiamente nell'ignoranza e nel disinteresse dell'opinione pubblica e dei mezzi di informazione. L'impressione che la CGIL non c'abbia proprio creduto fino in fondo c'è.
Meglio che niente, ma s'è mezza sprecata un'occasione, che è necessario dare un segnale veramente forte.

La crisi del PD ternano, e il livello regionale

Come ben noto, la crisi in Consiglio Comunale si è aperta in seguito allo scontro su alcuni emendamenti presentati da una parte dei consiglieri comunali democratici al Bilancio 2011. Alcuni di essi effettivamente anche su questioni (cooperative e servizi, cultura) di assoluto rilievo e di necessario dibattito: però insomma, complessivamente sono semplicemente venuti al pettine una serie di problemi politici, interni al Partito Democratico, che si trascinavano da anni.
Ricapitolando, in seguito della fusione di DS e Margherita, di fronte a un rapporto reale di elettori a Terni di almeno 2 a 1, alle travagliate elezioni comunali del 2009 i candidati di area ex Margherita sono riusciti a capitalizzare assai meglio il gioco delle preferenze, così che circa la metà consiglieri democratici proveniva da quell'area (invece molto meno rappresentata, in modo più fedele ai reali equilibri interni, in Giunta Comunale); e fin da subito sono emerse continue tensioni, a opera del forte gruppo di "minoranza", che hanno condizionato l'operato della sindacatura Di Girolamo, si veda ad esempio la mancata approvazione, causa voto congiunto opposizioni/ex margheritini, del registro per il testamento biologico, appoggiato personalmente dal sindaco.
Daje e daje, mettendoci anche la personalità di Di Girolamo, che tutti concordi nel ritenerlo una bravissima persona, ma non certo una personalità carismatica, in grado da solo di tenere unito il partito e la coalizione, la spaccatura interna al Partito Democratico ternano si è allargata sempre di più, giungendo al punto in cui siamo oggi.
Viene facile analizzare la situazione come la semplice conseguenza di un mancato amalgama tra ex diessini ed ex Margherita. Ciò è riduttivo, è un po' un caso che i "ribelli" siano tutti di provenienza margheritina, il caso ternano è casomai sintomatico di tendenze che si possono riscontrare in tutta l'Umbria.
Da una parte, c'è un gruppo politico che non si può ridurre a ex democristiani e popolari, ci sono anche loro, ma le provenienze si sono mischiate, sono stati in un passato prossimo veltroniani e poi franceschiniani, per poi adesso avere simpatie "rottamatrici": sono i vari Bocci, Guasticchi, Brega, generalmente abbastanza giovani, di ispirazione politica ormai estremamente eterogenea, e tutti assai spregiudicati e manovrieri (si veda il flirt con Rifondazione di Bocci, alle primarie contro la Marini nel febbraio scorso).
Dall'altra parte, c'è il blocco di potere tradizionale, post diessino e prima ancora post comunista, oggettivamente sempre quello da anni, che già probabilmente in crisi, dopo la nascita del Partito Democratico, che per convenienza ha comunque appoggiato in massa, pare aver perso definitivamente ogni residua "spinta propulsiva" e ragione di essere ideale di un'intera classe politica: di qui gli enormi problemi di rinnovamento, evidenziatesi già all'epoca della scelta del candidato per Todi quattro anni fa, poi a Terni, poi l'anno scorso con l'impasse sul candidato post Lorenzetti, e ancora nella scelta dei nuovi segretari, e nell'ultima tornata di primarie, a Gubbio, Assisi, Città di Castello. E che di fronte all'arrembanza dei rivali all'interno del PD, chiaramente non sa come muoversi, riuscendo a tirare avanti solo grazie alla "fedeltà alla linea" di migliaia di militanti, e a tutta la rete di potere tessuta in lunghi anni.
La crisi del PD ternano è da leggersi quindi all'interno di quest'ottica di tipo regionale. Le fratture avvenute qui possono benissimo riproporsi a breve in altre località e ad altri livelli. Non sarebbe male perciò, per il bene di tutti, che prima che sia troppo tardi il gruppo dirigente umbro si desse una profonda scossa, magari ricordandosi che in Umbria le province sono due (vedi alla voce composizione della Giunta Regionale), e dato che ormai la cazzata di aver creato il PD è stata fatta, riconoscere e affrontare i problemi, per evitare di distruggere in pochi anni quanto di buono costruito in decenni.
Detto ciò, per concludere nuovamente su Terni, si resta in attesa dei vari giri di ascolto e consultazione per sapere le sorti del Comune: ma la strada è strettissima, tra i consiglieri di minoranza del PD che non sono intenzionati a fare un passo indietro, la necessità di mantenere un profilo politico e programmatico dignitoso e accettabile, il difficile gioco di incastri per ridisegnare la Giunta, la necessità di avere un Consiglio che permetta di governare senza ricatti altri tre anni.

5 maggio 2011

Beati...

GP2 non è che l'abbia mai personalmente apprezzato.
Beato o non beato, e la canonizzazione record è stata una manovra politicamente populistica, al di là del mito del "papa dei giovani" (e le stronzate sul comunismo), di base è stato un papato estremamente conservatore, accentratore sempre di più dell'attenzione e dell'autorità su Roma, a scapito dei movimenti riformatori e progressisti, e appoggiandosi con forza a gruppi tendenzialmente reazionari, da Comunione e Liberazione, ai Neocatecumenali all'Opus Dei, che hanno prosperato (e continuano a farlo) e hanno fatto la loro fortuna sotto il suo pontificato.
Ratzinger, sotto tanti aspetti nella sua piena continuità, quantomeno appare meno "spettacolare" e più ragionato.
Il casino è che alle esigenze di rinnovamento e ai problemi della chiesa prima, con Wojtyla, s'è pensato di rispondere con la ipermediaticizzazione, con i grandi raduni, i viaggi e i bagni di folla, le beatificazioni di massa; oggi, con Ratzinger, pensando che la soluzione di ogni problema sia nella sola riaffermazione dell'identità e della tradizione della chiesa europacentrica.

4 maggio 2011

Give peace a chance (PD ternano)!

Toh, finalmente una buona notizia dalla Palestina, dove da anni non si vedeva un passo avanti verso una qualche soluzione della Questione: tra un processo di pace bloccato da lungo tempo, e una leadership israeliana che continua pervicacemente, tra colonie e muro, a inglobare territorio della Cisgiordania, e ad assediare Gaza, almeno pare che vada a ricomporsi dopo 4 anni la frattura interna ai Palestinesi, con l'accordo tra Hamas e Fatah per un nuovo governo unitario. E daje.
Su Partito Democratico ternano, c'è una possibilità anche per te di fare pace!

Indicazioni esoteriche per la Francia

Con la nuova consapevolezza derivata dall'essere passato a Montségur sulle orme del Graal e delle SS esoteriche che durante la guerra cercavano di spostare la rocchetta in Germania, e accanto a Rennes Le Chateau, dove il buon Abbé trovò i fondi neri per rifarsi la parrocchia attraverso la capitalizzazione ancora una volta del Graal da lui ritrovato, si espone.
L'altra volta, per il quadrante nord-orientale, si era indicata come località a forte interesse umano Strasburgo, saranno le stagiste europee, sarà la vicinanza alla Germania.
Nel Midi invece, grossa nota di merito per la bella città universitaria di Tolosa (che su 110mila studenti, beh, ci mancherebbe altro).

3 maggio 2011

Addatorna' il Savoia!

Mannaggia a quei due milioni di votanti che nel '46 ci impedirono di continuare ad avere una casa regnante di cui commentare - più di quanto facciamo oggi con Emanuele Filiberto - le affascinanti vicende familiari e a cui far tramandare per diritto di sangue la guida dell'Italia! Dico io se tocca sentirsi inferiori agli inglesi. Bah bah!
[da blogger attento a ogni fenomeno di costume, dopo il royal wedding tale intervento non poteva naturalmente mancare]

Crisi crisi a Terni!

Tornare in una Terni su cui pende minacciosa la spada di Damocle dell'inchiesta Porcacchia, e vedere che la guerra intestina del Partito Democratico, tra la "maggioranza" immobilista e la spregiudicatissima "minoranza" breghiana/bocciana (del resto, da quasi due anni in gran movimento per tutta l'Umbria) è arrivata al punto di rottura, a neanche due anni dalle elezioni, con Di Girolamo con le dimissioni in tasca. Bah. Bello, tutto fatto in casa.
C'è crisi c'è crisi.
Il Polo Chimico. Il Cantamaggio. Finanche le Fere.
L'unica "consolazione" in tutto ciò, l'ennessima prova della ancora maggiore mediocrità del centrodestra ternano, che resta alla finestra, del tutto incapace di una vera alternativa cittadina. Ah, e Baldassarre in tutto ciò che fa? Lo si è più rivisto e risentito dopo le elezioni?

PS: ore 17.30, Di Girolamo si è dimesso, tombola...

2 maggio 2011

Il nostro giorno, il Primo Maggio! Concertone 2011

Di ritorno da Roma, un grandissimo concerto del Primo Maggio, migliore edizione da parecchio a questa parte. Un bravo conduttore, Marcorè, MCR, Silvestri, Bennato, Lucio Dalla e De Gregori, Caparezza, Bandabardò, Enzo Avitabile e altri ancora. Meno calca del solito, bel cielo terso, amici e compagni sparsi. Unici nei, il mancato bis di Caparezza all'ultimo, e soprattutto il pessimo -assente- microfonaggio del coro di Morricone, ossia, come sprecare venti minuti di potenziale grandissima musica.
E daje.
Un altro Primo Maggio è andato, e, anche se spesso non si capisce se come e quanto c'è da festeggiare, e non invece lottare, o il senso dell'"unitarietà", godiamocelo finché si può.

Questa festa tutti giorni tutto l'anno vi è racchiuso
Primo Maggio tu ritorni a dar forza a chi è deluso
Questa festa è una gran festa non ce l'hanno regalata
Su leviamo alta la testa noi l'abbiamo conquistata!


25 aprile 2011

Festa della Liberazione 2011

Viva l'Italia, rinata e rinnovata con la lotta di Liberazione, e viva la Resistenza!

21 aprile 2011

Cosa dicon di me in Francia

On y va on y va on y va!

Bardasci e compagni, ci si risente tra un po', buona Pasqua, buon 25 Aprile, buon Primo Maggio!
Mi raccomando, non abbiate paura, tutti al Concertone!

A un mese dall'intervento militare alleato in Libia, impressioni

E toccherà farlo un breve post sulla Libia.
E' da più di due settimane che lo si voleva scrivere. Ma tanto il punto è che stiamo sempre lì.

Impressioni dopo più di un mese dall'intervento militare alleato.

- E' una guerra a bassa intensità. Sono settimane che lealisti e ribelli stanno a fare avanti e indietro su poche decine di km, tra Brega e Adjabiya. Anche il numero dei combattenti coinvolti è esiguo, poche migliaia di uomini, ed esiguo il numero dei morti in combattimento, poche unità al giorno.
- Fallita l'avanzata dopo la prima riconquista di Adjabiya, pare chiaro che molto difficilmente i ribelli sono in grado di mettere in rotta l'esercito di Gheddafi; allo stesso tempo, Gheddafi non è in grado di provare a dare la zampata finale, poiché non gliene verrebbe data la possibilità.
- Passato il controllo alla NATO, l'impressione è che sia diminuito la pressione militare (e il che, visto l'andazzo francese, non è stato troppo un male). Tocca dare atto che effettivamente gli "effetti collaterali" sui civili sono stati finora contenuti veramente al minimo.
- Conferma del carattere assolutamente improvvisato della rivolta, nata ed evolutasi praticamente per caso; l'evidente impreparazione delle "truppe", disorganizzate e spontaneistiche, rende abbastanza risibili le teorie di chi vedeva fin dall'inizio la longa manus militare dell'Occidente (si vedano i castelli costruiti sulla presenza di fucili FN-FAL).
- Il "movimento pacifista" ha stentato e stenta non poco un po' per il disinteresse che ha rapidamente avvolto la vicenda, un po' perché partito troppo tardi, ex post, e viziato spesso da analisi della situazione sul campo parziali o aprioristicamente prevenute.

Prospettive.

Ah boh. Al momento, pare che possa andare avanti così per mesi. O aumenta l'intensità dell'impegno militare di Gheddafi, cui potrebbe corrispondere un nuovo aumento dei raid aerei, e magari i soldati lealisti si stufano di continuare a farsi ammazzare e si ribellano, oppure, se continua l'isolamento, più verosimilmente è da sperare un qualche colpo di stato interno, che indietro ormai nessuno può più tornare.
Grande è la confusione sotto il cielo...

Parlamentaristi

Eccalla, non si è fatto a tempo a scrivere dell'escalation costante delle dichiarazioni e dei propositi eversivi di Berlusconi e maggioranza, che si alza su tale Ceroni, che propone la modifica del primo articolo della Costituzione, quando dichiara che la sovranità appartiene al popolo che la esercita nei limiti e nelle forme previste dalla Costituzione stessa, con una statuizione iperparlamentarista, "L'Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro e sulla centralità del Parlamento quale titolare supremo della rappresentanza politica della volontà popolare espressa mediante procedimento elettorale".
Ok premesso che si tratta di una gran stronzata, comunque pericolosa per l'ennesimo precedente che si introduce, tocca dire che comunque sono alquanto curiosi, nella loro concezione delle istituzioni rappresentative. In sé, una dichiarazione sulla superiorità del potere legislativo, unico organo dotato di legittimazione popolare, può anche essere abbastanza condivisibile, diciamo che è un assunto di matrice storico/politica apertamente giacobina: solo, che è abbastanza grottesco che ripetute affermazioni della supremazia del Parlamento vengano fatte da qualche tempo a questa parte da gente che al contempo apertamente afferma il fastidio per i vincoli imposti dal procedimento legislativo, impone continui voti di fiducia, leggi delega, decreti, svuota di ogni dignità le Camere, ridotte a un'aperta compravendita di deputati.
Usiamo le stesse parole di Ceroni: "Visto che al momento non è possibile fare una riforma in senso presidenziale come vorrebbe Berlusconi, per ora ribadiamo la centralità del Parlamento troppo spesso mortificata, quando fa una legge, o dal presidente della Repubblica che non la firma o dalla Corte Costituzionale che la abroga. Occorre ristabilire la gerarchia tra i poteri dello Stato. Se c'è un conflitto, bisogna specificare quale potere è superiore". Visto che non possiamo dare tutti i poteri al "capo del governo", allora diciamo che il Parlamento, poiché braccio armato del premier e della sua volontà, è l'organo supremo...

19 aprile 2011

Eversione

Il tanto vituperato articolo di Asor Rosa sulla necessità di un preteso "golpe democratico", nella piena condivisibilità dell'analisi, pecca casomai sulla vaghezza di ciò che si propone, che ha lasciato così spazio a tanto baccano da parte di commentatori di destra, "terzi" e anche non pochi "democratici", incentrati perlopiù sulla natura eversiva che avrebbe, in pratica, uno scioglimento delle Camere.
Bah.
Notizia di poco fa che Lassini, il candidato del PDL di Milano che aveva commissionato i manifesti sui magistrati brigatisti avrebbe ritirato la candidatura. Napolitano ieri diceva siamo vicini alla degenerazione.
Ahò, non siamo "vicini", la degenerazione c'è stata, e ormai da parecchio. Il Parlamento, tenuto in vita da un manipolo di deputati apertamente comprati, che esiste solo per votare scudi giudiziari di ogni sorta, disposto a sostenere le peggio stronzate, tipo la "ministerialità" dei reati commessi per far rilasciare Ruby. Un Berlusconi che nel giro di una settimana ha collezionato accuse di brigatismo alla magistratura, di esistenza di patti segreti con Fini, di una scuola pubblica cui bisogna levare i ragazzi perché sarebbe una sorta di lavaggio del cervello della sinistra comunista e via dicendo, e che rivendica mani libere e supremazia su ogni altro potere. Il finale del Caimano pareva fantascienza, è la realtà di ogni giorno. Eversione si chiama questa. Giorno dopo giorno, ci si è abituati a sempre peggio, ma tocca darglielo il nome alle cose. Eversione è. Non Asor Rosa che lo denuncia. E che, soprattutto, mette in guardia, affinché non si arrivi al "troppo tardi". Questo è il problema, non che sia un porco, o un delinquente corrotto.
Persa l'occasione delle elezioni anticipate, in primo luogo per l'incapacità delle opposizioni di trovare una minima piattaforma comune da contrapporre, non bisogna lasciarsi perdere la benché minima occasione. Intanto, lo sciopero generale(tto) del 6 maggio, quindi le amministrative, Milano in primis, in cui tutte le energie sono da dedicarci, credendoci.

18 aprile 2011

Sentenza sul rogo della ThyssenKrupp a Torino

La sentenza della Corte d'Assise di Torino sul rogo alla ThyssenKrupp non mi convince.
Parlo a naso, senza naturalmente avere modo di conoscere gli atti e poter dare una valutazione pienamente fondata. Comunque, se è vero che i dirigenti condannati avevano piena coscienza dei rischi alla sicurezza, e abbiano scelto di non farci investimenti per ragioni di cassa, le condanne per omicidio colposo sono sacrosante e doverose. Quello che non convince è invece l'imputazione per omicidio doloso riconosciuta a Espenhan, l'amministratore delegato. E' stato riconosciuto il dolo eventuale, ossia la rappresentazione precisa e puntuale del rischio di incidente mortale e dell'alta possibilità che si verificasse, a un livello tale da poterlo concettualmente equiparare a un omicidio volontario. Che è questa la differenza di base tra colpa e dolo, da un lato la grave e colpevole negligenza, dall'altro la volontarietà. No, tale imputazione non la condivido, l'omicidio colposo, e la relativa condanna, sarebbe stata la più adeguata. La condanna per omicidio volontario, in un processo indubbiamente estremamente mediatico, più che su ragioni giuridiche si è basata sulla volontà di volere fare una sentenza politica, storica, da precedente, con un atteggiamento da "giustiziere" più che da giudice. Oh, volontarietà di causare la morte di 7 operai? E daje... Responsabilità gravissime in nome del profitto, comportamenti criminali, ma questa è un'altra cosa.
Poi il secondo aspetto, le sanzioni economiche alquanto pesanti per l'azienda. Anche qui: c'è stato il riconoscimento delle responsabilità personali dei dirigenti dell'azienda, adeguatamente puniti? A che pro il riconoscimento di un'ulteriore responsabilità, questa collettiva? Che la ThyssenKrupp la conosciamo, c'ha le spalle larghe, quest'anno annuncia profitti record dallo stabilimento ternano, ma ottenuti con la cassaintegrazione di centinaia di operai. E sarà solo sulle loro spalle, dei lavoratori, che verosimilmente si scaricheranno le conseguenze delle sanzioni e dall'esclusione dai finanziamenti, non certo dei "padroni", anche se non si arrivasse a misure drastiche, come improvvidamente ventilato. E c'ha ragione Di Girolamo, a esprimere forti preoccupazioni sul punto, e a commentare l'atteggiamento eccessivamente punitivo della sentenza, andata oltre giustizia.

15 aprile 2011

Mentre splendidi cavalieri appaiono lontano su cavalli che nitriscono al canto dei pastori


"Mentre splendidi cavalieri appaiono lontano
su cavalli che nitriscono al canto dei pastori"

14 aprile 2011

La media conciliazione alla Corte Costituzionale

Buona notizia l'altro giorno dal TAR del Lazio, che con ordinanza ha sollevato questione di costituzionalità presso la Corte della legge che ha introdotto la conciliazione obbligatoria, in vigore da qualche settimana.
La legge, approvata in sordina, c'avrebbe in effetti profili di incostituzionalità piuttosto evidenti, specie sull'obbligatorietà, che non è ammissibile che io sia costretto, prima di poter esercitare il mio diritto a ottenere giustizia dallo stato, a dovermi rivolgere a degli organismi privati, a pagamento, che ci lucrano sopra.
Senza starci a fare tanti discorsi sopra, che altri ne hanno fatti e ne farebbero di migliori e più argomentati, ma i dati di fatto sono due: in primo luogo, è un regalo fatto a banche, assicurazioni, industrie, e tutti i soggetti con soldi e spalle coperte, che hanno tutto l'interesse a evitare di andare da un giudice, e in contemporanea a crearsi un indotto, di corsi agenzie sensali vari; in secondo luogo, questa privatizzazione di fatto della giustizia è solo l'ennesimo esempio di uno Stato che, di fronte a dei problemi e a delle necessità, non li affronta (leggesi, anzitutto, ci caccia i soldi), ma abdica, rinuncia e dà in appalto a dei privati, che naturalmente, da privati guarderanno in primis e soprattutto al profitto: oggi è la giustizia, ieri era sull'università, o sulle scuole d'infanzia, e via dicendo.

13 aprile 2011

Identità regionali

Il MPA, non molto differente da una Lega Nord in salsa siciliana, la settimana scorsa ha proposto le ore obbligatorie di siciliano a scuola.
La notizia in sé è piuttosto scema, la solita sparata localistica, che già i fondi mancano, i pochi che ci sono andiamo a spenderli così sì certo.
No, più che altro, l'idea di insegnare la lingua "siciliana" dà da riflettere: versione "che duci"? o magari area messinese?
Tutto in nome della difesa e della tutela della "identità regionale". Le identità regionali. Grandi cazzate, le regioni stesse, in realtà, sono poco più che "espressioni geografiche" di metternicchiana memoria. Facciamo l'esempio dell'Umbria, regione piccolina e con pochi abitanti: che c'ha da spartire un ternano, francamente, con un perugino, per non parlare magari di un castellano? Una storia recente, una certa similarità di problemi, ma non certo un'identità.
Fa' veramente specie la strumentalità delle "identità regionali", inventate e sfruttate solo per crearsi rendite di posizione e di potere...

12 aprile 2011

Cosmonauti (per la pace la libertà il progresso il Comunismo avanza vittorioso)

"Grazie alla scienza sovietica l'umanità conquista il cosmo"

Sul finire della giornata, non possiamo essere da meno di Rifondazione & company, quindi il pensiero non può non correre al compagno Yuri Gagarin, cosmonauta e cittadino sovietico, 50 anni fa primo uomo nello spazio.
Beh!
Si cercava un qualche manifesto specifico, ci si accontenti de l'Unità e di quello per l'anniversario della Rivoluzione d'Ottobre del 1961.

11 aprile 2011

Signora!!! Primo giorno senza Berlusconi!!!

11 aprile 2006, ore 6.15, Piccione, frazione di Perugia "Signora!!! Primo giorno senza Berlusconi!!!".
Già.
Elezioni politiche del 9/10 aprile 2006. Ce lo ricordiamo tutti, dopo 5 anni di governo berlusconiano, e una serie di vittorie del centrosinistra a tutte le elezioni, l'Unione guidata da Prodi è data per favorita. E i primi exit-poll sembrano confermarlo. La lunga notte elettorale, alla federazione DS di Piazza della Repubblica, un'angoscia interminabile, ad aggiornare ogni minuto i computer, che vedevano il vantaggio assottigliarsi sempre di più. Alle
3 di notte, a scrutinio ancora non concluso, compare Piero Fassino, il compagno segretario, aria tiratissima, a rivendicare la vittoria. Alla Camera alla fine si vince, ma di poche migliaia di voti. Il Senato pare che stiamo un seggio sotto, ma 'sti cavoli, qualcosa si inventerà, ce l'abbiamo fatta. Il brindisi, tensione, si canta l'Internazionale.
Tornato a casa, complice uno storico bottiglione di Nero d'Avola, si decide che tocca fare qualcosa: e via nella notte, a piedi, in direzione di Gubbio, bandiera rossa dei DS spiegata. La gente che strombazza allegra, il camionista pachistano che dalla salita di Piccione dà un passaggio fino a Gubbio; nel paese semideserto al mattino presto, la colazione condivisa con un gruppo di muratori, che voleva sapere le notizie.
Quindi, sotto la pioggia, il rientro, con un compagno gentile che offre un passaggio, e ti informa che è stato arrestato Provenzano. E daje. "Vuoi vedere che l'Italia cambia davvero", come recitava lo slogan di Rifondazione. E nei primi mesi ci si è creduto veramente.
Poi, sappiamo come è andata. Il centrosinistra unito ha perso la sua grande occasione storica, schiacciato dai personalismi dei vari Mastella e Di Pietro, da qualche radicalismo di troppo, dai numeri impietosi al Senato, dai DS e la Margherita che hanno scelto di mettersi a cazzeggiare, inventandosi il Partito Democratico.
Elezioni anticipate nel 2008, sconfitta disastrosa dalla quale ancora nessuno è riuscito a riprendersi, nonostante un governo vergognoso sotto qualsiasi profilo.
Che occasione che abbiamo buttato via "in quel giorno a primavera" di cinque anni fa, e quante cose abbiamo perso in questi anni.


Già, parecchiu!

18mila voti
Ore 6.15, a Piccione


La sede DS di Gubbio