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15 luglio 2010

Il cerchio si stringe

Precisu, lo si diceva appunto ieri, l'empire à la fin de la décadence, che la situazione di certi membri del governo di centrodestra era così indecente, che non si riusciva a comprendere foss'anche solo l'opportunità politica a tenerseli. E infatti, nel pomeriggio sono arrivate le dimissioni di Cosentino da sottosegretario. Si badi bene, ancora rimane coordinatore regionale del Pdl in Campania. Ancora una volta, un membro del governo costretto alle dimissioni prima che si arrivasse alla votazione di sfiducia, segno che la situazione stava sfuggendo di mano. Il prossimo obiettivo deve essere Verdini, seppur che sarà difficile. E pian piano il cerchio si stringe, e più che mai tocca prepararsi.

14 luglio 2010

L'empire à la fin de la décadence

Ai vari scandali degli ultimi tempi si fa fatica a stare dietro. Si parla di inchieste per reato di associazione segreta, scandali e ricatti in Campania, il tutto si mischia alle varie indagini sulla "cricca" e la Protezione Civile. Tanta roba, pesante, che continua ad aumentare, e di cui un po' sfugge la portata generale e la gravità.
L'altro dato, oggettivo, è che la maggioranza è completamente allo sbando. Formata solo da due partiti, è lacerata da una tale conflittualità interna e ha un tale immobilismo che neanche ai tempi peggiori dell'ultimo governo Prodi s'erano mai visti. L'empire à la fin de la décadence, diceva cosu.
Ci sono due personaggi riguardo ai quali non si capisce assolutamente la condotta di Berlusconi. Il primo è Denis Verdini, coordinatore del Pdl. Sistematicamente, il suo nome è coinvolto in tutte le inchieste degli ultimi mesi, tutte. Non ultimo, ora è anche indagato per associazione segreta. L'altro è il coordinatore regionale del Pdl in Campania e sottosegretario all'Economia, Nicola Cosentino. Su questi pende una richiesta di custodia cautelare per concorso esterno in associazione camorristica; mancata la designazione a candidato presidente della Regione Campania, insieme alla sua corrente è accusato adesso di orchestrare un giro di ricatti e falsi dossier per screditare il compagno di partito e rivale, nonché presidente della Campania, Stefano Caldoro, accuse che intanto hanno portato alle dimissioni di un assessore regionale vicino a Cosentino.
Cosentino e Verdini. Insomma, due personaggi assolutamente impresentabili, coinvolti in gravi inchieste penali di ogni tipo, e fonte di polemiche e spaccature all'interno dello stesso Pdl. Fosse solo anche per buon senso, per questioni di immagine, sarebbe logico aspettarsi una loro rapida rimozione. E invece no, rimangono al loro posto, difesi ripetutamente da Berlusconi in persona. Poi si dice che uno pensa male...

5 luglio 2010

Brancher e Country Live... e daje co' sto 5 luglio!

La giornata già inizia bene, con Brancher che si dimette, chiudendo questa vicenda ridicola (ed evitando forse danni anche peggiori a 'sto governo...).
In più, dall'altro giorno Country Live a Collestatte Piano! L'unica cosa che ci mancava qua a Terni, una sagra country...
E che si vuole di più dalla vita?

29 giugno 2010

Cronache

Il neoministro Brancher, dopo essersi addirittura attirato le ire della Lega, con conseguente ritiro della delega alla "attuazione del federalismo", e pur essendo ancora un ministro così, solo di nome, per gioco, ha comunque pensato bene di chiedere la sospensione del suo processo per "legittimo impedimento". Tanto s'è cacato fuori dalla tazza, che persino Napolitano, in modo assolutamente irrituale, s'è sentito in dovere di intervenire commentando che un ministro senza deleghe, senza portafoglio, difficilmente ha ancora impegni così gravosi. Ah, contro Brancher c'è comunque tanta cattiveria eh!
Dell'Utri invece, uno dei bracci destri del premier, quest'oggi ha avuto riconfermata in appello la condanna per concorso in associazione mafiosa.
Il problema è che tutto ciò non diventi politica, e rimanga solo così, una notizia, cronaca da dimenticare fra una settimana.

22 giugno 2010

Sangue amaro

Sarà brutto che la passione politica alle volte si riduca solo a rabbia? Però questa è l'unica cosa che ultimamente si riesce ad avere. Un nuovo ministero inventato per rincorrere la Lega e 'sta stronzata del federalismo, e per di più affidato a un uomo, Brancher, dal passato assai chiacchierato; la Fiat che oggi ha fatto votare il referendum ricatto a Pomigliano (che se anche fosse un buon accordo, senza un pesante aumento dei ritmi di produzione, privo dell'attacco alla contrattazione nazionale, al diritto di sciopero, non è questo il metodo, non si può dire, o si accetta la nostra proposta, senza modifiche, oppure niente investimenti e addio stabilimento... un'eccezione si dice... ma è dalle eccezioni che si parte per stravolgere le regole); il Governo che si inventa, tanto per distogliere l'attenzione dai vari casini, e per togliere un altro tassello all'idea di democrazia progressiva, alla "repubblica fondata sul lavoro" che sarebbe dovuta essere l'Italia, la storia per cui la libertà d'impresa sarebbe soffocata dall'articolo 41 della Costituzione. Rabbia, è questo quello che ti rimane, il doversi fare il sangue amaro.

3 giugno 2010

Note varie: Gaza, manovra, 2 Giugno

Note sparse sulle questioni di questi giorni.

L'assalto israeliano alle navi dirette a Gaza. Già si è detto che atto barbaro, inutile, insensato e controproducente per gli interessi stessi di Israele sia stato. Degna di nota invece la reazione del governo italiano: il primo giorno, quando addirittura si parlava di 19 vittime civili, Frattini s'è limitato a "deplorare" l'accadimento. E dopo aver votato contro la mozione di richiesta di una commissione di inchiesta internazionale, poiché l'esercito israeliano è tanto bravo a farsela da solo l'inchiesta (come quella nostra parlamentare sul G8), abbiamo pure ringraziato il governo israeliano, che è stato così gentile da liberare i cittadini italiani sequestrati e malmenati a bordo delle navi. Ci si associa. Grazie!

Manovra ed evasione. Brutta storia.  Immancabile esito dopo due anni sprecati a dire che la crisi non c'era o che era già passata, e non prendere misure di conseguenza. Manovra sconclusionata, affrettata, e che peserà soprattutto su chi già ne risente ogni giorno della crisi. Tagli agli enti locali, nuovi pedaggi etc; però nessuna nuova tassa eh?! Piacevole il passaggio sulla reintroduzione della tracciabilità dei pagamenti, spauracchio dello stato di polizia tributaria vischiana evocato per anni dal centrodestra: previsti 10 miliardi di euro per l'anno a venire, come dire ammettere che in questi due anni è stata permessa l'evasione fiscale di 20 miliardi di euro. Notevole la faccia da culo di Berlusconi, a smentire le svariate affermazioni e atti quantomeno di corrività con l'evasione fiscale.

L'assenza dei ministri leghisti, tra cui il titolare degli Interni Maroni, dalle celebrazioni della Festa della Repubblica. Non è una novità. Però.... BAH.

23 aprile 2010

Gli strascichi...

Sempre più stupefatto da quello che sta succedendo in casa centrodestra.
Bossi che arriva a ventilare la fine dell'alleanza tra Pdl e Lega Nord e la caduta del governo.
Buttiglione che si scorda di essere stato per anni un ministro di Berlusconi, e oggi lo chiama pericolo per la democrazia.
In tutto ciò, Di Pietro stavolta ha ragione, l'opposizione è assolutamente impreparata all'eventualità di una crisi di governo o di elezioni anticipate.
C'è da darsi una mossa.

Analisi della Direzione Nazionale del Pdl

La resa dei conti tra Fini e Berlusconi, scoppiata in modo così virulento dopo le Regionali, e concretizzatasi oggi alla Direzione nazionale del Pdl, un po' lascia sconcertati, per tempi, modi, e radicalità dello scontro. Cose mai viste neanche nella peggiore conflittualità interna al centrosinistra.
Le ragioni di Fini sono pienamente condivisibili. E' chiaro il disagio a permanere in un partito disegnato a immagine di Berlusconi, per il suo utilizzo personale. E sono esatte le valutazioni sulla Lega Nord eccessivamente preponderante nella coalizione.
Però sono problemi che sono insiti si può dire proprio ontologicamente nel Pdl, fin dalla sua nascita. Non era ipotizzabile che, sciogliendo Forza Italia, Berlusconi fosse intenzionato a creare un partito "normale", con i suoi spazi di discussione e democrazia interna.
Valutazione. Fini non ha né le forze (è innegabile che le sue posizioni siano di minoranza, su ogni aspetto, nell'elettorato di destra) né il coraggio politico di andare fino in fondo, e uscire dal Pdl. Restando nel centrodestra, ma fuori dal Pdl. In molte altre occasioni ha avuto la possibilità di fare il grande passo, ma alla fine è sempre tornato nell'ovile. Si veda la nascita stessa del Pdl, all'epoca del "predellino", nel dicembre 2007. La tensione con Berlusconi anche allora era altissima, si era alla crisi della Casa delle Libertà, e Fini salutò con disprezzo l'idea di Berlusconi di un partito unico del centrodestra sotto le sue insegne. Poi, tempo un mese, e la crisi di governo del centrosinistra, ed eccolo tornare con la coda fra le gambe, e aderire al Pdl sciogliendo Alleanza Nazionale.
Ma Fini può essere costretto a tale passo. Berlusconi non ha la capacità di gestire queste forme di dissenso. Che potrebbero rientrare senza problemi nella normale dialettica interna a un partito. Ma a lui manca del tutto la tolleranza e la capacità di mediazione. Nuovamente, è indicativo il 2008, col caso di Casini: fosse stato per lui, sarebbe rimasto senza problemi nella coalizione di centrodestra. Ma Berlusconi si impuntò, pretendendo -come appunto aveva appena fatto Fini, e con la significativa eccezione della Lega Nord- la lista unica del Pdl e lo scioglimento dell'Udc. Così che Casini si ritrovò costretto ad andarsene, e a correre da solo.
Ecco, tale situazione potrebbe oggi ripresentarsi con Fini e i suoi fedelissimi.

9 marzo 2010

Decreti interpretivi

Intervengo solo ora sulla questione del "decreto interpretativo", perché la cosa ha dato abbastanza da pensare.
Di sicuro, c'è l'arroganza e la gravità politica dell'atto di una parte politica (incompetente) che si cambia le regole per propria utilità e per rimediare a stupidi errori procedurali.
La questione che il diritto di voto sarebbe stato menomato dall'esclusione di Formigoni in Lombardia, e in misura minore delle liste del Pdl a Roma è però reale, e oggettivamente la democrazia deve essere un fatto sostanziale oltreché formale, e una qualche soluzione, anche per evitare inutili tensioni, era effettivamente il caso di trovarla.
Resta il fatto che però, politicamente, è una gran porcata.
Ha dato anche molto da pensare Napolitano. Sicuramente ha collaborato a una cosa che, detto sopra, è politicamente una porcata. D'altra parte, il ruolo del presidente della Repubblica è di mediatore, e c'era anche la volontà di rimandarle le elezioni in campo, ha cercato di trovare una soluzione che al contempo garantisse in modo sostanziale la piena partecipazione al voto e il rispetto delle norme, e se il decreto alla fine presentatogli rispettava i criteri di legge previsti, poteva politicamente far schifo quanto gli pare, ma era tenuto a firmarlo. Alla fine, tutto considerato, si è probabilmente comportato nell'unico modo possibile.
Di Pietro vabbe', lasciamo stare, non si capisce perché ogni volta che viene approvato qualche atto discutibile, deve necessariamente spaccare il fronte delle opposizioni, andando a fare polemica pesante contro il presidente della Repubblica.

20 febbraio 2010

Protezione Civile e corruzione

Sempre in tema di cose che fanno abbastanza ridere, la faccia tosta di Berlusconi che sermoneggia sulla necessità di escludere dalla politica inquisiti e condannati, e promette l'inasprimento del reato di corruzione. Vedremo un po' che fine fa. Ok, c'è poco da ridere, ma la rassegnazione spinge anche a questo.
C'è da parlare invece di ciò da cui questo ha avuto origine, le inchieste su corruzione e appalti truccati che stanno travolgendo la Protezione Civile.
1 Bertolaso m'è sempre stato un po' sui coglioni, e adesso posso anche essere giustificato. Non dico che non sia una persona capace, e non posso azzardarmi a dire se abbia delle responsabilità, dolose o colpose. Di sicuro è un arrogante, e molto stupidamente non cerca di dissociarsi apertamente e a fare autocritica per il sistema che ha regolato la gestione dei "Grandi eventi" appaltati alla Protezione Civile. Perché poi lui, che non nasce certo berlusconiano, si sia legato così a doppio filo con il Governo, è ancora da capire (un po' come Scelli, il commissario della Croce Rossa qualche anno fa, scomparso nel dimenticatoio)
2 Ciò che emerge con scarsa possibilità di smentite è come attorno ai lucrosi e numerosissimi appalti della Protezione Civile si fosse formato un sistema che li garantiva attraverso corruzione a un ristretto gruppo di imprenditori, alla faccia di procedure trasparenti e dello spreco del denaro pubblico; ah e con probabilissimi intrecci col potere politico
3 Quello che di base è il problema, è la "cultura emergenziale" italiana, per cui ogni tipo di situazione viene affrontata in stato di eccezione, di emergenza appunto, con deroga di quelli che sono i sistemi di controllo e garanza ordinaria. Ciò ha tanti aspetti, vale per l'abuso della decretazione d'urgenza e della fiducia al Parlamento, vale per la nomina di Bertolaso a Commissario Straordinario per qualsiasi cosa accada in Italia, vale per la legge che ha dato i "grandi eventi" in gestione alla Protezione Civile, che in centinaia di casi s'è ritrovata a gestire situazioni che di emergenziale non avevano nulla, e che non giustificavano assolutamente la deroga delle ordinarie procedure d'appalto, coi risultati che si sono visti. Che già è facile trovare il malaffare e la corruzione con le ordinarie procedure e controlli, figuriamoci se già in partenza queste vengono derogate.

1 dicembre 2009

Congiuntura

Nel Governo c'è da registrare un'oggettiva tensione altissima. Pesanti contrasti tra i ministri, Parlamento esautorato e pressoché inutile, assenza (ma non è una novità) di un progetto politico che non vada oltre gli interessi di Berlusconi. Che non pare essere in grado di metterci una toppa, e ci diletta con i grotteschi elogi a Lukashenko (tanto per variare regime). Oggi pomeriggio in più ci si aggiunge un Fini che fuorionda mette in fila tutta una serie di problemi.
Nonché ci sarebbe una situazione economica non poco pesante, sulla quale praticamente non si interviene.
Terreno fertile per l'opposizione e l'alternativa.
E invece abbiamo una passività  e una pace sociale nel paese imbarazzante, e la mancanza di un progetto politico nel centrosinistra, che si potrebbe opporre potenzialmente in caso di crisi. [o meglio, forse si potrebbe ragionare su un larghe intese Pd-centristi-finiani/conservatori, che non è che farebbe proprio impazzire]

14 novembre 2009

Autorizzazioni a procedere...

Dopo l'annunciata tetralogia di ricorrenze dell'ultima settimana, Rivoluzione d'Ottobre, Berlino, Arafat e Bolognina, sarà il caso di tornare un attimo all'attualità.
Il "processo breve". E' una misura vergognosa, non ci si può inventare provvedimenti di tale portata nel giro di un mese solo perché non si hanno altri mezzi per evitare un processo. A 'sto punto seriamente, costituzionalizziamo il Lodo Alfano o che so io, meglio una legge ad personam che stravolgere l'ordinamento ad personam.
Ma peggio ancora, la chiacchiera retorica che si sta facendo sull'immunità, cercando di "reintrodurla". Come se non esistesse l'articolo 68 della Costituzione.
Esso recita:

"I membri del Parlamento non possono essere chiamati a rispondere delle opinioni espresse e dei voti dati nell'esercizio delle loro funzioni.
Senza autorizzazione della Camera alla quale appartiene, nessun membro del Parlamento può essere sottoposto a perquisizione personale o domiciliare, né può essere arrestato o altrimenti privato della libertà personale, o mantenuto in detenzione, salvo che in esecuzione di una sentenza irrevocabile di condanna, ovvero se sia colto nell'atto di commettere un delitto per il quale è previsto l'arresto obbligatorio in flagranza.
Analoga autorizzazione è richiesta per sottoporre i membri del Parlamento ad intercettazione, in qualsiasi forma, di conversazioni o comunicazioni e a sequestro di corrispondenza."
Le immunità esistono. Larga tutela dell'insindacabilità delle opinioni espresse, e senza parere favorevole del Parlamento possibilità di misure limitative della libertà personale solo se flagranza di reato o condanna definitiva (eh beh, ci mancherebbe). Nessuno ha mai abrogato le immunità. Nel 1993 venne modificato la parte dell'autorizzazione a procedere, ossia non l'autorizzazione parlamentare non per l'arresto, ma per le indagini stesse. Beh non è che se ne senta la mancanza e la necessità.

24 ottobre 2009

L'Udu impensierisce il Governo!

Macché bufere di neve russe o crisi con Tremonti, oggi il Consiglio dei Ministri è zompato solo per mettere in difficoltà la poderosa mobilitazione effettuata quest'oggi in tutta Italia dall'Udu...
Mmh!

20 settembre 2009

Talking about Brunetta

Renato Brunetta, a trovargli qualcosa di positivo, tocca dire che almeno li porta bene i suoi 59 anni.
Per il resto, è un personaggio particolarmente odioso, utile a ricordare perché una volta si era antisocialisti.

15 settembre 2009

In caserma!

E' già lunedì!
Ce ne siamo scordati!
Toccava arruolarsi nel mini-servizio militare che il buon La Russa ha pensato di apprestarci!
Ebbene sì, visto che di soldi ce ne abbiamo da spendere, da oggi è operativa un'idea che già aveva lanciato l'anno scorso, ma che pareva fosse stata accantonata.
Non sappiamo come impiegare le nostre estati d'ozio? Non sentiamo tutti il bisogno che ci vengano inculcati i valori di patria disciplina gerarchia e compagnia bellicistica cantante? Non abbiamo impiegato anni per abolire il servizio militare obbligatorio che era tra le altre cose uno spreco indegno di denaro, tant'è che comunque oggi scarseggiano i soldi per i militari regolari (questo sì)?
Ebbene, il ministro della Difesa ha la risposta a tutte le nostre esigenze, e ha varato la possibilità di gustare le gioie della vita militare in una sorta di campi estivi in caserma da poche settimane. Per quando magari il campeggio dell'oratorio ha finito i posti.
Purtroppo per ora è solo un progetto pilota, con 150 posti. Però bulo, con gli Alpini in quel di Brunico e Dobbiaco (dette anche Bruneck e Toblach, ma diciamolo piano che una cosa solo per veri italiani). Dobbiaco che come si spiegava ieri poi è il top che c'è questa caserma enorme, vicino al confine austriaco, dove la Val Pusteria attacca a scendere verso giù, e c'è lo spartiacque orografico in località Sella di Dobbiaco là vicinissima che da una parte scende verso il Rienza e quindi l'Adige e l'Adriatico, e dall'altra invece inizia la Drava che si passa Austria Slovenia Croazia Ungheria per immettersi quindi nel Danubio e finire nel Mar Nero.

28 luglio 2009

Polemiche e tessere

Due cose politiche appena passate.
La pretesa di Beppe Grillo di iscriversi al Partito Democratico, dopo che ha passato buona parte degli ultimi anni, tra altre cose magari meritevoli, a gettare merda sull'intero centrosinistra italiano. L'iniziativa non c'è bisogno di commentarla, è anche una questione di dignità personale l'asternersi dal far politica in certi modi. Sul discorso invece secondo cui il Pd -o un altro partito- sia tenuto a tesserare chiunque ne faccia richiesta. Un partito politico ha anche la possibilità di derogare le norme lavoristiche che impediscono le discriminazioni sulle opinioni politiche dei dipendenti: figuriamoci quindi se non si può applicare discrezionalità su una richiesta di iscrizione. 'Va, l'unica cosa per cui magari valeva la pena dargliela la tessera a Grillo, era per levarsi il gusto di poterlo espellerlo il giorno dopo. Ma il centralismo democratico non va più troppo di moda...
La stupidità della polemica dipietrista: dopo i pesanti rilievi critici mossi da Napolitano al pacchetto "sicurezza" del Governo, è riuscito a farli passare in secondo piano, per lanciarsi invece in attacchi alla Presidenza del Consiglio. Dato che non è così cretino dal non capire che così riusciva nell'impresa del togliere dall'imbarazzo il Governo dirottando l'attenzione, l'unica motivazione politica della polemica è la continua ricerca di visibilità, senza un briciolo di progettualità che non sia la ricerca di qualche spazietto in più conquistato ai danni di tutti coloro che se non alleati sono almeno compagni di opposizione.

24 maggio 2009

Alternative

C'era una discussione secondo cui il Governo avrebbe i mesi contati, causa la disaffezione dell'elettorato cattolico. Mah. La valutazione pare improbabile (estremamente improbabile purtroppo), e già ci sarebbe molto da ridire sull'idea stessa di poter definire un "elettorato cattolico" come corpo sociale distinguibile.
Comunque.
Bella la storiella sull'affossamento prima ancora che nascesse di un Coordinamento straordinario delle Opposizioni. Il novello Fronte Popolare, che avrebbe la sua ragione di essere effettivamente a seguito delle ennesime derive plebiscitarie del Premier, che ripete come le Camere siano un inutile orpello e teorizzando l'appello al Popolo per un disegno di riforma (deriva plebiscitaria nel vero senso del termine) era stato teorizzato l'altro giorno da Vendola, di Sinistra&Libertà. Franceschini rilancia, limitandolo alle forze parlamentari, Pd Udc e Idv, persistendo quindi con l'idea suicida di marginalizzazione delle Sinistre. Di Pietro risponde che non è interessato (a che pro mischiarsi in un'iniziativa in cui non possa risaltare come unico protagonista?), l'Udc a questo punto chiaramente declina, che non vede la convenienza di diventare subito unico interlocutore del Pd. Bah!
Questo è il punto. Se anche veramente Berlusconi andasse in crisi, non c'è al momento nessun progetto alternativo che possa ambire a soppiantarlo.

21 maggio 2009

Politica a maggio...

Si sarà notato ultimamente un diradarsi su questo blog degli interventi a sfondo politico.
Il punto rega' è che la situazione attuale fa assolutamente cascare le braccia. Da un mese a questa parte il centro del dibattito politico sono le frequentazioni misteriose di Berlusconi e le derivate difficoltà coniugali. Roba probabilmente molto discutibile, ma che all'atto pratico non può che ridursi a illazioni che sortiscono l'effetto di andare a sviare l'attenzione pubblica da altre notizie. Come la recessione al -5,9% nel primo trimestre, e la crisi occupazionale, tutto ridotto a una questione di "disfattismo" dell'opinione pubblica. O l'altro giorno la condanna per corruzione di Mills a opera sempre del Presidente del Consiglio, che scivolerà nell'indifferenza di larga parte del Paese e sarà usata per l'ennesimo attacco alla Magistratura.
C'è poi lo sconcio del "Pacchetto sicurezza", che ha reintrodotto alla Camera molte delle misure più barbare stralciate in precedenti passaggi parlamentari, e la disumanità del respingimento in mare di centinaia di disgraziati. Anche qui ormai è entrato nel sentire comune l'idea per cui chi, per tante ragioni, non è riuscito a emigrare nel rispetto delle ristrette quote previste dalla legge, diviene automaticamente un soggetto pericoloso, un probabile criminale, da allontanare senza fare valutazioni.
Ma anche poi tocca sorbirsi il ministro Sacconi, tra gli ideatori della riforma contrattuale di febbraio che si tradurrà in ulteriori politiche di moderazione salariale, pontificare sul tema accusando la "sinistra" e presentandosi come "il partito dei lavoratori".
Le elezioni alle porte dal probabile ennesimo brutto risultato. Beppe Grillo "comico, non politico" che presenta le proprie liste alle Amministrative. La doppiezza e la retorica di Di Pietro, a parole l'unico implacabile oppositore del centrodestra, nelle Camere spesso e volentieri pronto invece a votarne molti dei peggiori provvedimenti, e in politica pronto a cambiare posizione da un giorno all'altro sentendo come tira il vento.

Bah. Di cose ne stanno a succedere parecchie. Ma pare di doversi sempre stare a ripetere, e che tutto continui a cadere nell'indifferenza generale.

26 marzo 2009

Testamento biologico?

Ricapitoliamo.
In base alla legge in via di approvazione sul "testamento biologico", si stabilisce che la dichiarazione ha valore solo per tre anni, non è vincolante per il medico, e si afferma che in nessun caso comunque si potrà mai interrompere la somministrazione di acqua e cibo.
A essere leggeri, questa legge è una grossa presa per il sedere.
Veramente a questo punto sarebbe meglio continuare a restare senza una legge, lasciando al buonsenso la risoluzione caso per caso.

20 marzo 2009

"Correre da soli": retrospettiva

Recentemente Romano Prodi ha dichiarato come l'annuncio orvietano (Orvieto e Pd, assieme, stai sicuro portano merda) di Veltroni del voler "correre da soli" del Partito Democratico sia stato tra gli eventi innescanti la crisi del governo.
Condivido in pieno, ed effettivamente è difficile negare che una scelta strategica del genere, nel contesto politico di una maggioranza composita che si reggeva con pochissimi voti di scarto sia stata dirompente. Con che credibilità pretendi di governare con un determinato progetto politico, quello dell'Unione, e dall'altro lato dichiarare questo stesso progetto politico fallimentare e fallito (e con esso quindi più di dieci anni di storia politica del centrosinistra italiano)? E tale scelta di Veltroni è stata anche il fattore determinante che l'anno scorso mi convinse definitivamente ad abbandonare il Partito Democratico, progetto peraltro fin dall'inizio mai condiviso. Che magari con un altro segretario, e altre scelte, le cose forse sarebbero andate diversamente.

Il "correre da soli" di Veltroni è stato forse l'errore più grave della segreteria di Veltroni (condiviso peraltro dalla larga maggioranza del partito, che in piena euforia walteriana non faceva che lodarne la saggezza e lungimiranza).
Ha anzitutto accelerato drasticamente la fine del Governo Prodi: ok, era pressoché impossibile che riuscisse ad arrivare a fine legislatura, ma le condizioni per non avere elezioni anticipate così anticipate c'erano. E di fretta di riavere questo Governo Berlusconi proprio non ce n'era.
Dal punto di vista politico, ha compromesso probabilmente il cammino unitario del centrosinistra italiano, unica via di una reale possibilità di avanzamento progressista, senza troppo compromettenti sfiancature verso il centro.
Infine, abbinata con tutta la velleitaria campagna sul voto utile, la fine dell'Unione ha dirottato non pochi voti degli altri partiti di sinistra, erodendoli al punto di non far loro raggiungere una rappresentanza parlamentare: per contro, ha artificiosamente pompato i voti dell'Italia dei Valori, il partito più populista e destroide del centrosinistra, con cui unica eccezione era stata stretta una incoerente e insensata alleanza. Col risultato di una sinistra umiliata, avviata verso scelte congressuali quasi suicide, e uno sleale Di Pietro reso protagonista della politica italiana. Coi risultati sotto gli occhi di tutti.