15 novembre 2011

Appelli, o di Brandon Harris


Come si può dire di no a un uomo come Brandon Harris, quando ti rivolge un accorato appello personale con questa faccia?

[NdR: verificando un secondo su Wikipedia parrebbe che i banner di Brandon Harris, di Jimmy "Jimbo" Wales e un terzo tale autore stakanovista di cui non ci si ricorda il nome non ci siano più; non è un caso, o perché la pigrizia aveva riposto questo post nel cassetto, è volutamente voluto per evitare di fare aggiottaggio sui finanziamenti di Wikipedia. Mmh.]

14 novembre 2011

Tira' giù li santi

Venerdì sera si voleva fare un omaggio a San Martino da Tours il Beneamato.
Non si è fatto a tempo, e chiaramente è stato un cattivo presagio.
Comunque, facciamo una lista di santosità.
San Giovanni Bosco, perché è Don Bosco.
San Francesco, perché guerreggiava con i malefici perugini e comunque è uno ganzo.
San Valentino, perché è lu santu patrono nostru.
San Martino, perché se beve lu vino, le castagne, e la bella storia del mantello tagliato in due.

13 novembre 2011

Vacatio (finché si può)

E' andata insomma, come tutti sappiamo.
In attesa dell'incerto futuro, cerchiamo di goderci le ultime ore di questa giornata, in cui ci troviamo ancora senza governo.
Finché si può.

12 novembre 2011

Svaghi umbri, tra cani, Carocci e rifondaroli

Svaghiamoci un po' con le simpatiche vicende di casa nostra Umbria, che se si dovesse iniziare a parlare delle misure in via di approvazione contenute nel maxi-emendamento, magari in tema giustizia, prima tra tutte la previsione della sentenza con motivazione breve, con la motivazione estesa rilasciata solo a pagamento, con il versamento preventivo del contributo unificato del giudizio di appello (forse, notazione in progress, norma espunta, speriamo), prende veramente lo sconforto.
Il Carocci è indubbiamente un buzzurro, ma le dichiarazioni che tanto scandalo e vergognIa hanno sollevato francamente le si trova alquanto condivisibili. Quando si parla di animali domestici, in Italia non si riesce a fare un discorso razionale. Non è oggettivamente sostenibile tenere una quantità di cani rinchiusi nei canili, spendendo soldi per mantenerli a tempo indeterminato dentro strutture delle quali è notoria la frequente assoluta inadeguatezza, in condizioni che, queste sì, rappresentano una crudeltà verso l'animale. Certo, si può investire per migliorare i canili, ma francamente dubito che possano esserci i soldi, e soprattutto che questa possa essere considerata una priorità, quando neanche ci sono i fondi nei Comuni per i servizi di base per i cittadini. La possibilità dell'abbattimento è perciò una questione di buonsenso, da prendere quantomeno in considerazione. E invece no, queste righe qua sopra da qualcuno possono essere lette come istigazione a un reato, passibili di denuncia. Beh chiaro, sono i nostri amici a quattro zampe, mica come i brutti cinghiali, per i quali vengono varati piani di abbattimento straordinari, al di fuori delle ordinarie battute di caccia, di migliaia di esemplari in tempi ristretti in territori ristretti come l'Umbria.
Divagando ulteriormente. Grandi tensioni nel PRC umbro, con la richiesta di dimissioni avanzata nei confronti di Orfeo Goracci, uomo forte del partito nell'Eugubino e vicepresidente del Consiglio Regionale, a seguito dell'avviso di garanzia e rinvio a giudizio per concussione. Senza volere difendere nessuno, o intervenire nel merito, che non si ha una conoscenza diretta e approfondita delle vicende. Si nota solo come è abbastanza ricorrente, e piuttosto grottesco, l'atteggiamento del PRC umbro, e soprattutto dei suoi vertici perugini, di rivoltarsi abbandonare e attaccare ben oltre la ragionevolezza compagni, prima esaltati, che per qualche ragione sono entrati in contrasto con la linea dei vertici. Granocchia ad esempio, quando scelse di passare con la vituperata Sinistra Ecologia e Libertà, e con gran classe abbandonò ogni incarico elettivo alla Provincia di Perugia, a febbraio 2011: prima il migliore dei compagni, da candidare in alternativa a Guasticchi e al PD alla presidenza della provincia, poi, un traditore, da attaccare anche con notizie palesemente false. Maurelli, presidente del consiglio provinciale di Terni. Da rifondarolo, ottimo compagno, fulgido esempio col suo sciopero della fame per la Basell. Dopo avere scelto di passare al PD, e di non dimettersi dalla carica, eccolo trasformato anche lui in un viscido traditore, in un ometto dalla dubbia e infima caratura morale. Goracci, l'eroe di Gubbio, anche lui da candidare in solitaria come Presidente della Regione (mmh), etc etc, trasformatosi nel giro di due giorni in un populista berluschino eugubino, attaccato alla poltrona e in arretrato coi versamenti al partito.
Per una documentazione sulle vicende, troppo lungo raccapezzare tutti i link di comunicati e interventi, farsi qualche ricerca sull'organo informale del PRC umbro, www.umbrialeft.it.

10 novembre 2011

Nel merito?

Maxi-emendamento da approvare entro la settimana. Cosa c'è dentro? Non se ne parla, è da approvare e basta.
Quindi, governo con Mario Monti, tutti d'accordo, c'è l'emergenza non si può fare la campagna elettorale (se la legislatura terminava nel 2012 che facevamo, sospendevamo la Repubblica?), se c'hai da dire qualcosa sei un populista traditore anti-italiano.
Governo "tecnico" fino a quando? 2013? Con quali programmi oltre alla lettera della BCE (che siamo così convinti sia in grado di risolvere i nostri problemi?)?

9 novembre 2011

Il partito del governo tecnico sine die

Annotazioni in progress con riguardo all'ampio partito del governo tecnico, e del voto solo nel 2013.
Per non pochi, specie nel PD, è una questione essenzialmente strumentale, con diverse sfumature di buona o malafede, semplicemente per prendere tempo, che non sono pronti a fare le ormai improrogabili scelte strategiche per il futuro, quale alleanza e con che linea politica e programmi presentarsi. Leggesi anche: serve ancora tempo per finalizzare l'alleanza esclusiva con UDC e moderati sparsi, o a costruire la leadership di Renzi.
Poi ci sono i fans del "tecnico", con la storia della personalità onesta capace e superpartes etc etc. Se pensiamo che basti questo a risolvere ogni nostro problema, smettiamo direttamente di fare politica, a che servono più elezioni e altre perdite di tempo, troviamo un buon amministratore di condominio, e chiusa lì.
Infine, sul "con questa gravissima crisi serve immediata stabilità, un governo forte, e non ci si può permettere le incertezze di una campagna elettorale". Per carità, non è tutto sbagliato. Ma se tutto questo avveniva tra un anno, o comunque la legislatura terminava di diritto nella primavera 2012, che facevamo? Sospendevamo la Costituzione, e prorogavamo questo Parlamento a data da destinarsi? Ancora non siamo una democrazia in grado di gestirsi nelle forme ordinarie? Sarebbe quasi curioso sapere cosa si sarebbe proposto se fossimo stati facciamo conto in stato di guerra. Non ricordo che gli USA ad esempio abbiano mai sospeso le campagne elettorali nel corso della Seconda Guerra Mondiale. O alcuna altra democrazia in momenti di crisi economica globale, come nel 1929. A maggior ragione nei momenti critici serve chiarezza, e serve che vengano fatte scelte politiche chiare.

Il punto sulla crisi (io devo bere un po' di questo amaro calice io devo berne molto fino a toccare il fondo)

Proviamo a fare il punto della situazione.
Ieri dopo il voto alla Camera s'è probabilmente consumato il passo decisivo, l'inedito annuncio delle dimissioni. Qualcuno lo legge come un capolavoro tattico, capace di permettere a Berlusconi di rimanere ancora a lungo al comando, o di risorgere per l'ennesima volta. Francamente mi pare estremamente improbabile. Si è andati troppo in là, e soprattutto bisogna tenere presente come la causa principale scatenante la crisi non è tanto nei giochi politici, ma nella pressione dei mercati, dell'economia e dell'Europa. Il crollo in corso della Borsa di Milano e l'impennarsi di 'sto spread maledetto, seguito al dilatarsi del periodo prima delle dimissioni, oltre ad affossarci ulteriormente verso un punto dal quale sarà difficilissimo ed estremamente doloroso ripartire, non può rimanere privo di conseguenze. Salvo eventi al momento non prevedibili, o un disprezzo e una noncuranza della situazione italiana a un livello francamente non ipotizzabile. Insomma, Berlusconi non potrà bello bello approvare come e quando gli pare la legge di stabilità, cercando frattanto di riconquistarsi una decina di parlamentari. Ci sono fattori esterni che non è in grado di influenzare.
A questo punto, le prospettive sono però incerte, e preoccupanti. Napolitano ieri non aveva certo intenzione di costringerlo alle dimissioni, sciogliere le Camere e indire le elezioni, anche se probabilmente era nella posizione politica di poterlo fare. L'idea sua, condivisa da larghissimi settori dell'opposizione, specie nel PD, e l'UDC in toto, è che sia nell'interesse nazionale rimandare le elezioni alla loro data naturale, nel 2013, con un governo tecnico il prima possibile che metta mano e dia risposte alle indicazioni provenienti dall'Europa. Senza stare a ripeterlo troppo, io non lo condivido. Elezioni in tempi rapidi, con un modello economico alternativo da proporre. Indispensabile.


Restiamo in attesa.
Io devo bere un po' di questo amaro calice
Io devo berne molto fino a toccare il fondo...

8 novembre 2011

Auspici democristiani

Stamattina in centro per Roma si è incrociato Lorenzo Cesa, segretario dell'UDC. 
Dovevo rendermi conto che iniziare la giornata con un democristiano avrebbe portato sfiga, trarre gli auspici, e capire con certezza fin da stamattina che finiva che Berlusconi non si dimetteva, ma che la strascica e ce la fa pagare fino in fondo.

7 novembre 2011

Rivoluzione d'Ottobre, e la fine del regime italiano

7 Novembre 1917-2011: viva la Rivoluzione d'Ottobre!

Se domani, come abbastanza probabile, andrà a cadere il governo, è abbastanza sconfortante che i "Lenin" della situazione saranno Casini, la BCE, transfughi dell'ultima ora, vecchi e nuovi riciclati e reazionari.
Andiamo per ordine, cercando di analizzare brevemente la situazione. Come evidente, Berlusconi e il governo sono ormai agli sgoccioli. E' l'esito ineluttabile della crisi politica apertasi ormai da un anno, con l'uscita di Fini e di FLI, ma sinora quasi occultata, grazie ai vari Responsabili e a un'Italia fondamentalmente assopita. Un mese e mezzo fa si commentava come vivessimo in una situazione di stallo, in attesa di qualcosa che rompesse l'equilibrio. Il "quid", a ripensare agli ultimi avvenimenti, è arrivato con la bocciatura della legge di bilancio, l'ennesimo voto parlamentare sempre più striminzito e lo sfiorato colpaccio del mancato numero legale: di lì, a stretto giro, l'ennesima ondata di speculazione sull'Italia, l'Europa che ha messo alle strette l'Italia, lo strappo palese con Tremonti, la mancata promulgazione del "decreto sviluppo". E quindi, nel volgere di una settimana, il palesarsi del malcontento anche tra storici esponenti forzisti, estremisti berlusconiani come la Bertolini, Stracquadanio, e quindi l'inizio delle defezioni, sempre più numerose, dal PDL verso le sponde centriste, per arrivare infine agli appelli dei vertici stessi di Lega Nord e PDL affinché Berlusconi si dimetta. Stiamo con tutta probabilità alla vigilia di un momento di rilievo storico.
In Italia ci piace spesso richiamare momenti drammatici della storia nazionale, in modo spesso del tutto improbabile. Ma quello che stiamo vivendo in questi giorni, per quanto possa essere scontato, veramente richiama alla mente la fine di altri regimi, il suo repentino disfarsi, le velleità del resistere fino alla fine trascinando tutti con sé, gli intrighi, i fedelissimi che si trasformano in voltagabbana dell'ultima ora, lo squallore e la meschinità di questo epilogo. Se c'è un qualcosa per cui assolutamente il berlusconismo sta palesando una sua natura profonda di regime, è proprio adesso, nella sua fine. Nel fatto per cui  le dimissioni di un presidente del consiglio, e le successive elezioni, diventino un momento palingenetico. L'attaccamento insensato e irresponsabile alla carica, contro tutto e  tutti.
Dimissioni, il prima possibile, speriamo domani. Quindi voltare pagina. Con molte incertezze. Siamo in una situazione economica gravissima, a un passo dal baratro. L'unica strada che ci viene prospettata è quella, drammatica e inaccettabile, propostaci dalle istituzioni neoliberiste europee e internazionali, che rischiano di portarci sempre più a fondo, devastando lo stato sociale, con costi umani insostenibili, senza che si riesca a uscire dalla morsa della speculazione e della crisi. Non vi sono soggetti con la forza di sostenere, da subito, una via, un modello e delle idee differenti (se ve ne sono). La cosa più probabile è un esecutivo di transizione, con il compito precipuo di dare atto alle richieste suicide che ci arrivano da mesi. E sarà un governo con la volontà politica e la forza di poterlo fare. Il futuro appare buio. La sinistra plurale italiana ha perciò la necessità storica di darsi una ragione d'essere.

A domani. Come regalino, se siete arrivati a leggere fin qui, il wallpaper hd (beh!) in 16:9 della vecchia targa della sezione del PCI di Terni "7 Novembre", una delle primissime istituite nel dopoguerra, in via Eugenio Chiesa.

4 novembre 2011

Ippoopotamo!

Appena scoperto che a trecento metri da studio c'è l'ippopotamo più grande d'Europa. 
Si svolta!
Grazie trattore del circo!

[sarebbe questo (?)]

Ciò detto, si è in partenza per Roma. Non dispiace per niente cambiare un po' d'aria. Nonostante il dispiacere di allontanarmi per qualche ora dall'ippopotamo, beninteso.

3 novembre 2011

Le gioie del focolare

Le gioie del focolare.
Ovvero, il tornare a casa la sera, dopo una giornata di lavoro, e sapere che ti aspetta un fermentatore gorgogliante, pieno di un venti litri di bitter.

2 novembre 2011

Duri e Puri: il PDCI a congresso

Sempre interessanti i congressi del PDCI. Una volta per il palchetto in perfetto stile avanguardia costruttivista russa, un'altra, quest'ultima, in cui non si è avuto modo di ammirare la scenografia, ma in cui per contro è emersa una curiosa linea politica, già anticipata settimana scorsa in un'intervista del Fatto Quotidiano a Diliberto, che propone, in cambio di un apparentamento elettorale col PD, valutabile in una decina di deputati, una fiducia a scatola chiusa in un futuribile governo di centrosinistra. Così, appoggio incondizionato senza neanche una discussione preventiva nel merito di quelle che dovrebbero essere linee guida e programmi di governo. Se l'avesse detta SEL, una cosa del genere, sa' il casino che scappava fuori. Eh, ma questi sono i compagni veri, quelli della Federazione della Sinistra. 
Duri e Puri.
[per carità, nessuna eccessiva sorpresa in realtà, il PDCI è spesso stato anche in passato più realista del re, come quando, neanche un paio d'anni fa, in Umbria era schierato in prima linea a sostegno di un'ipotetica candidatura della Lorenzetti a un terzo mandato... poro Cossutta, non gli hanno dato grandi frutti politici questi ultimi 20 anni]

31 ottobre 2011

Vène poi forte giù da lu stroncolino, se picchia in curva, sarà perché è ternano!

Brutta fioli ascoltare sulla piazza di Stroncone, sede di ben altri, e alti, concerti, le versioni sbagliate di "Sarà perché è ternano", "Porkamadoro" e tanti altri classici. E per di più stonate non poco.
A feste della castagna, Miranda batte Stroncone, senza storia.
Lu scooterone che certo non va piano,
co’ lu motore che sembra ‘n’aeroplano.
Vène poi forte giù da lu stroncolino,
se picchia in curva, sarà perché è ternano!

27 ottobre 2011

Eccitazione! O della sezione carte storiche dell'IGM (e del confine al Salto del Cieco e dintorni)

Come ben noto, il filmino porno di Belen Rodriguez ha scontentato in molti, che l'hanno giudicato sciatto e poco eccitante.
Niente paura! Qui oggi vi si propone un qualcosa, appena trovato sul web, che farà salire a mille l'eccitazione di ognuno di voi.
Il sito dell'Istituto Geografico Militare (della cui fondazione scopresi oggi ricorre il 139esimo anniversario dall'istituzione)! Oltre alla normale cartografia IGM a pagamento, c'è una splendida sezione di carte storiche, http://www.igmi.org/ancient/, con la possibilità di affinare la ricerca per località, con una vastissima raccolta di carte storiche, di tutti i generi e soggetti, fino alla Seconda Guerra Mondiale (a tale proposito, ci sono persino delle cartine tridimensionali dell'Itali da vedere con gli occhialetti prodotte per la Wermacht durante l'occupazione), scannerizzate con un discreto dettaglio. Come assaggio del materiale, una carrellata di mappe miltari edite nel 1820 nel Regno delle Due Sicilie, col dettaglio del confine più settentrionale del Regno con lo Stato Pontificio, che passava tra Rieti e Cittaducale, per arrivare vicinissimo a Terni, separando Cantalice e Poggio Bustone, Cima d'Arme, tagliando la Valle del Fuscello, la cresta della Pelosa dietro Polino, quindi il Carpellone verso l'Aspra (è abbastanza noto come in località Salto del Cieco vi siano gli edifici della vecchia dogana pontificia, punto di confluenza per le mulattiere dei valichi della Forcella delle Sportelle e della Forca di Monteleone), per poi tagliare l'altipiano a nord di Leonessa subito a sud di Monteleone fino al crinale sopra la Salaria, per risalire verso Forca di Presta e da lì al Piceno, e il riepilogo dei cippi posti lungo la linea di confine.
 

26 ottobre 2011

Yankee maledetti!

Yankee bastardi! Specialmente quelli di Sheybogan, Wisconsin.
Scene che fanno male al cuore.
E sarebbe da fare un discorso sull'opportunità di far circolare liberamente immagini come queste.
Qui, spinti da indignato spirito civico di denuncia, ci si fa forza, e si diffonde.

Sul "dibattito" in casa democratica

Di fronte agli ulteriori sviluppi della scena nazionale, con il governo agli sgoccioli, del tutto impotente ad affrontare alcunché, con la necessità e alta probabilità di andare a elezioni in primavera, e soprattutto con l'Italia stretta tra la crisi economica e finanziaria e un vero commissariamento di fatto da parte dell'UE, e la necessità impellente di trovare un diverso modello e proposte economiche che non siano il fare cassa sullo smantellamento della spesa sociale, desta non poca perplessità come il tema che pare essere al centro del dibattito del Partito Democratico siano i vari movimenti di Civati, Renzi, Serracchiani e "trenta/quarantenni". 
Nel contesto sopra descritto, l'urgenza pare essere il tema generazionale, e le proposte "concrete" avanzate sono perlopiù contraddittorie tra loro, su temi di secondo piano, se non apertamente destrorse, in genere nulla più che bei pensieri e buoni propositi. Con personaggi al centro dell'attenzione mediatica costruiti su basi fragilissime, dei quali non è dato sapere quali siano doti e meriti reali per cui bisognerebbe guardare loro come futuri leader del centrosinistra. L'avere un blog? Il parlare toscano? Debora Serracchiani ad esempio, chi è, che ha fatto? Qui si ricorda solo un intervento un po' critico a una qualche assemblea del PD, quindi il suo essersi accodata alla per fortuna breve stagione del "franceschinismo", e catapultata in Europa. Per carità, sarà una brava persona competente nel suo campo e tutto, ma come se ne possono trovare tanti tra gli iscritti di ogni circolo.
Nato male il PD, anzi, partito che non doveva proprio nascere, niente più che una sorta di bisogno auto-indotto a seguito del riconoscimento da parte dei dirigenti stessi di DS e Margherita della rinuncia e conseguentemente del fallimento a conseguire gli obiettivi che si erano proposti come partiti autonomi; "cresciuto" e proseguito altrettanto male, anzi peggio, essendo venuti alla luce una serie nodi ed essendosi aggravati problemi già preesistenti. E che oggi è del tutto inadeguato all'attuale momento storico.
Rimaniamo in attesa delle polemiche di area centrista per la presenza alla manifestazione nazionale del PD del 5 novembre dei leader del Partito Socialista Francese e dei Socialdemocratici francesi.

25 ottobre 2011

Gente morta

Mah... Qualche settimana fa quando scappò fuori la storia delle querele e delle minacce di Vasco Rossi a Nonciclopedia e ai suoi amministratori, epocale levata di scudi, a ragione, ma sicuramente anche sopra le righe per l'importanza della faccenda. Oggi, quando si scopre che qualcuno ha fatto qualche battuta sulla morte di Simoncelli (magari qualcuna anche abbastanza simpatica, tipo "Valentino Rossi dopo l'incidente di Sepang si fa coraggio:  - È dura ma bisogna passarci sopra"), tutti pensosi a sostenere che sì magari Nonciclopedia invece è proprio cattiva e irrispettosa. Senza magari ricordarsi che Nonciclopedia è una wiki, chiunque anche anonimamente può scrivere e modificare liberamente una voce, così che c'è quello che scrive la battuta simpatica, chi la battuta che non fa ridere, chi quella magari di cattivo gusto. Girando un po' per Nonciclopedia si trovano indistintamente sia pagine oggettivamente becere, volgari e prive di umorismo, ma anche qualche bella voce, brillante e ben scritta, che fanno cappottare. Tutto sta su chi scrive. E se qualcuno non apprezza o giudica irrispettosa l'ironia su un morto, beh se proprio vuole può anche prendere e modificare la voce.
Ciò detto, la cosa abbastanza paradossale di questa vicenda è come, per avere fatto ironia sulla morte di Simoncelli, in molti arrivano a teorizzare in nome del rispetto il non dover fare tout court ironia, satira o battute su uno che muore. A parte che allora tanta e profonda vergognIa per il Morto del Mese (breve inciso: oh, ma non si può vedere Whitfield che ha scavalcato Bonatti, solo quarto dopo 'st'attore e un opossum strabico! votate Bonatti se ancora siete in tempo!), se magari lu poro morto è Gheddafi, del quale poco ci fregava, il pluripremiato Spinoza "miglior blog italiano"; apre con una carrellata di battute sulla sua morte, con oltre 9mila "mi piace" su Facebook e tutti a commentare quanto fa ridere e come è uno dei migliori post in assoluto di Spinoza, se invece qualcuno si mette a scrivere battute più o meno simpatiche su Simoncelli su Nonciclopedia allora oh che persona brutta e vergognosa.

23 ottobre 2011

Spiriti ottobrini

Prima volta che è capitato di trovarsi a Perugia il sabato sera di un fine settimana con Eurochocolate. Scene assolutamente da dimenticare, quando nel futuro si spera sarà finito bisognerà fare studi seri per capire che è stato.
Vabbe'. A maggior ragione, ha dato ancora più soddisfazione lasciare Perugia per la musica, i boschi, il panorama su Terni, il cibo e l'ottimo vinello (yes) della Sagra del Marrone di Miranda, nel migliore spirito ottobrino.

20 ottobre 2011

Della comprensione e degli ombrelli

Berlusconi sulla morte di Gheddafi, ore 14.08: "Sic transit gloria mundi".
Bravu, hai capitu?

Comunque, cosa probabilmente ben più importante, tutto ciò è un complotto della NATO affinché Steve Jobs non stravinca il Morto del Mese di Ottobre? In tal caso, al netto dell'ingerenza delle potenze straniere nel concorso, grazie NATO! Mo' capisco il senso di quell'intervista là di Berlinguer e degli ombrelli. Del resto è il compagno Berlinguer, ce la sapeva.

18 ottobre 2011

Ucronìa

«Embe’, noi avevamo la liberazione nazionale dal fascismo e poi doppo co’ la speranza di arrivare al socialismo che ancora non ce semo arrivati. E allora co’ la lotta partigiana quasi ce se doveva arrivare. Dopo finita la lotta partigiana – Terni è stata liberata undici mesi prima delle altre province d’Italia – il povero compagno Togliatti fece l’intervento; convocò tutti i comandanti partigiani e tutti i dirigenti del partito provinciali e regionali di tutta l’Italia. Fece un intervento, disse che c’erano l’elezioni. “Voi ciavete l’ascendente, Omega” – il mio nome de battaglia del partito. Me l’aveva dato Gramsci. Invece quello de partigiano era Pasquale – “v’ho invitati per questo, voi ve dovete da’ da fa’ perché dovemo vince l’elezioni”. Hanno parlato cinque sei e se trovavano d’accordo. Io ho alzato la mano: “Compagno Togliatti, io non mi trovo d’accordo”. “Perché Omega?” “Non mi trovo d’accordo perché Lenin disse: quando passa il tordo bisogna tiràje. Se non si tira quand’e passa, non si sa quando si può più tirare. Oggi passa il tordo; tutti i capi fascisti sono scappati via, non solo da Terni” – tutti quell’antri: “Anche da le parte nostre”, dissero – “ed allora questo è il momento. Noi, le armi, senza che ce spiegamo, - glie dissi – stanno dove stanno”. L’avevamo nascoste, eh. “E’ il momento, gli damo giù e facciamo il socialismo”.
Lui mise la proposta mia e la proposta sua all’approvazione; la sua ebbe quattro voti più della mia. E passò la sua. Dopo m’hanno dato ragione, però. C’era Terracini e Longo, quando parlavo io – io stavo a parla’ qui, così, no? e loro stava a sede’ lì, là davanti, tre metri, quattro metri. Quand’io parlavo loro s’alzarono in piedi e fecero: erano d’accordo. E invece Togliatti non fu d’accordo, però lo ricordo se l’ha avuto, perché ha messe le votazioni, de settantasei io n’ho pigliati settantadue».
 


Alfredo Filipponi, antifascista e dirigente comunista, animatore e propulsore della Brigata Garibaldina "Antonio Gramsci", intervistato nel 1973, ormai gravemente malato, da Alessandro Portelli. Tratto da "Biografia di una città - Storia e racconto: Terni 1830-1985".